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giovedì 2 febbraio 2012

amore


Amore
***
L’Amore mi accolse; ma l’anima mia indietreggiò,
colpevole di polvere e peccato.

Ma chiaroveggente l’Amore, vedendomi   esitare
Fin dal mio primo passo,
mi si accostò, con dolcezza domandandomi
se qualcosa mi mancava.
“Un invitato”  risposi “degno di essere qui”.
L’Amore disse: “Tu sarai quello”.
“Io, il malvagio, l’ingrato? Ah!  mio diletto,
non posso guardarti.”

L’Amore mi prese per mano, sorridendo rispose:
“Chi fece questi occhi, se non io?”
“E’ vero, Signore, ma  li ho insozzati; che vada la mia vergogna dove merita.”
“E non sai tu” disse l’Amore  “chi  ne prese il biasimo su di sé?”
“Mio diletto, allora servirò.”
“Bisogna  tu sieda,” disse l’Amore “che tu gusti il mio cibo.”
Così mi sedetti e mangiai.

George Herbert (1593-1633)

Postato da: giacabi a 14:49 | link | commenti (1)
amore

lunedì, 31 ottobre 2011
Dannazione ragazzo, non innamorarti di una ragazza solo perché ha un bel culo, o una terza piazzata bene, Non innamorarti solo perché ha belle forme, quelle con il tempo andranno a farsi fottere. Piuttosto, innamorati del profumo della sua pelle, dell'emozioni che ti regala con un sorriso. Innamorati dei suoi abbracci e delle sue carezze. Innamorati delle sue imperfezioni, rendile uniche e inimitabili. Cogli la sua vera essenza, ubriacati di lei. Non badare alle forme, scava nel suo animo e arriva fino al centro del suo cuore. Innamorati di questo, perché è l'unica cosa che troverai sempre....
(Bob Marley)

Postato da: giacabi a 14:39 | link | commenti
bellezza, amore

lunedì, 03 ottobre 2011

Bisogna amare Dio e il prossimo
***

 
Sempre in ogni istante abbiate presente che bisogna amare Dio e il prossimo: Dio con tutto il cuore, con tutta l´anima, con tutta la mente; e il prossimo come se stessi (cf Mt 22,37.39). Questo dovete sempre pensare, meditare e ricordare, praticare e attuare. L´amore di Dio è il primo come comandamento, ma l´amore del prossimo è il primo come attuazione pratica. Colui che ti dà il comando dell´amore in questi due precetti, non ti insegna prima l´amore del prossimo, poi quello di Dio, ma viceversa. Siccome però Dio tu non lo vedi ancora, amando il prossimo ti acquisti il merito di vederlo; amando il prossimo purifichi l´occhio per poter vedere Dio, come chiaramente afferma Giovanni: Se non ami il fratello che vedi, come potrai amare Dio che non vedi? (cf 1Gv 4,20)... Tu dunque ama il prossimo e guardando dentro di te donde nasca questo amore, vedrai, per quanto ti è possibile, Dio... Amando il prossimo e prendendoti cura di lui, tu cammini. E dove ti conduce il cammino se non al Signore, a colui che dobbiamo amare con tutto il cuore, con tutta l´anima, con tutta la mente? Al Signore non siamo ancora arrivati, ma il prossimo l´abbiamo sempre con noi. Aiuta dunque il prossimo con il quale cammini, per poter giungere a colui con il quale desideri rimanere
(S. Agostino, dai "Trattati su Giovanni", 17).

Postato da: giacabi a 19:23 | link | commenti
agostino, amore

sabato, 01 ottobre 2011
L´amore
***
Tutto il Vangelo non è altro che la buona notizia della carità: l´amore è stato reso possibile e rimane possibile, attraverso la croce e nella croce
(M. Delbrêl, Che gioia credere).
 

Postato da: giacabi a 07:28 | link | commenti (2)
delbrel, amore

venerdì, 30 settembre 2011
***
"Ciò che fino ad oggi è mancato ai messaggeri del cristianesimo di ogni provenienza è la tenerezza"
(Heinrich Böll, premio Nobel per la letteratura nel 1972)
da:Lettera a un giovane cattolico

Postato da: giacabi a 20:54 | link | commenti
cristianesimo, amore

giovedì, 29 settembre 2011
La misericordia di Dio
***
Può Dio, il quale ha tanto amato l’uomo, permettere che costui lo rifiuti così da dover essere condannato a perenni tormenti? E, tuttavia, le parole di Cristo sono univoche. In Matteo egli parla chiaramente di coloro che andranno al supplizio eterno [cf. 25,46]. Chi saranno costoro? La Chiesa non si è mai pronunciata in merito. Questo è un mistero, veramente inscrutabile, tra la santità di Dio e la coscienza dell’uomo. Il silenzio della Chiesa è, dunque, l’unica posizione opportuna del cristiano. Anche quando Gesù dice di Giuda il traditore, “sarebbe meglio per quell’uomo se non fosse mai nato” [Mt 26,24], la dichiarazione non può essere intesa con sicurezza nel senso dell’eterna dannazione
(Giovanni Paolo II, Varcare la soglia della speranza, Mondadori, Milano 1994, 202).

Postato da: giacabi a 16:27 | link | commenti
giovanni paoloii, amore

La misericordia di Dio
***
Mio Figlio ha saputo sbrigarsela bene. Per legare le braccia della mia giustizia e per slegare le braccia della mia misericordia. E adesso bisogna che io li giudichi come un padre. Per quel che può giudicare un padre… Per quel che è capace di giudicare… Si sa bene come giudica un padre. Ce n’è un esempio ben noto. Si sa bene come il padre ha giudicato il figlio che se n’era andato e che è ritornato. Era ancora il padre che piangeva di più. Ecco che cosa ha raccontato loro mio figlio. Mio Figlio ha svelato loro il segreto del giudizio
(C. Péguy, “Il mistero dei santi innocenti”, in I misteri, Jaca Book, Milano 1978, 306).

Postato da: giacabi a 16:23 | link | commenti
peguy, amore

mercoledì, 28 settembre 2011

UNA STUPENDA LETTERA DI UN PADRE
AL FIGLIO.

***
     
Se un giorno mi vedrai vecchio: se mi sporco quando mangio e non riesco a vestirmi … abbi pazienza, ricorda il tempo che ho trascorso ad insegnartelo.

Se quando parlo con te ripeto sempre le stesse cose … non mi interrompere … ascoltami, quando eri piccolo dovevo raccontarti ogni sera la stessa storia finche’ non ti addormentavi.

Quando non voglio lavarmi non biasimarmi e non farmi vergognare … ricordati quando dovevo correrti dietro inventando delle scuse perche’ non volevi fare il bagno.

Quando vedi la mia ignoranza per le nuove tecnologie, dammi il tempo necessario e non guardarmi con quel sorrisetto ironico ho avuto tutta la pazienza per insegnarti l’abc; quando ad un certo punto non riesco a ricordare o perdo il filo del discorso … dammi il tempo necessario per ricordare e se non ci riesco non ti innervosire ….. la cosa piu’ importante non e’ quello che dico ma il mio bisogno di essere con te ed averti li che mi ascolti.

Quando le mie gambe stanche non mi consentono di tenere il tuo passo non trattarmi come fossi un peso, vieni verso di me con le tue mani forti nello stesso modo con cui io l’ho fatto con te quando muovevi i tuoi primi passi.

Quando dico che vorrei essere morto … non arrabbiarti un giorno comprenderai che cosa mi spinge a dirlo. Cerca di capire che alla mia età non si vive, si sopravvive.

Un giorno scoprirai che nonostante i miei errori ho sempre voluto il meglio per te che ho tentato di spianarti la strada. Dammi un po’ del tuo tempo, dammi un po’ della tua pazienza, dammi una spalla su cui poggiare la testa allo stesso modo in cui io l’ho fatto per te.

Aiutami a camminare, aiutami a finire i miei giorni con amore e pazienza in cambio io ti darò un sorriso e l’immenso amore che ho sempre avuto per te.

Ti amo figlio mio

Postato da: giacabi a 20:52 | link | commenti
famiglia, amore

martedì, 13 settembre 2011
***
Il cammino attraverso la foresta non è lungo se si ama la persona che si va a trovare
(Proverbio Africano)


Postato da: giacabi a 14:48 | link | commenti
amore

lunedì, 05 settembre 2011
Cristo non è qui per raffreddare le nostre passioni

Cristo non è qui per raffreddare le nostre passioni

***
«Tra i metodi per dissuaderci dall’amare smodatamente i nostri simili ce n’è uno che mi vedo costretto a respingere in partenza. E lo faccio non senza turbamento, poiché l’ho trovato proposto nelle pagine di un grande santo e pensatore, verso il quale nutro un debito incalcolabile. Con parole che ancor oggi hanno il potere di commuovermi, Sant’Agostino descrive la desolazione in cui lo sprofondò la morte dell’amico Nebridio (Confessioni 4, 10). Da ciò egli trae una morale: questo è quanto accade, egli ci dice, a donare il nostro cuore a qualcuno che non sia Dio. Tutte le cose umane trapassano; non lasciamo che la nostra felicità dipenda da qualcosa che potremmo perdere. Se vogliamo che l’amore sia una benedizione, e non un tormento, dobbiamo indirizzarlo soltanto a quel bene che non tramonterà mai. Questo è un ragionamento di certo dettato dal buon senso: non imbarcare i tuoi beni su un vascello che fa acqua; non spendere denaro su una casa da cui ti potranno cacciare. Nessun uomo al mondo meglio di me sa apprezzare e far tesoro di queste sagaci massime. Sono una creatura che guarda, prima di tutto alla propria sicurezza. Di tutte le argomentazioni contro l’amore, nessuna ha più presa su di me di quella che raccomanda: «Prudenza! Questo potrebbe poi farti soffrire». Questo, dicevo, in rapporto al mio carattere e alle mie disposizioni naturali, ma non alla mia coscienza.

Quando io rispondo a questo appello, mi sento lontano mille miglia da Cristo. Se di qualcosa sono certo, è che il suo insegnamento non ha mai avuto il fine di rafforzare la mia già innata preferenza per gli investimenti sicuri e le responsabilità limitate. Direi quasi che nulla, in me, gli è meno gradito. E chi potrebbe seriamente incominciare ad amare Dio partendo da questi prudenti presupposti – perché questo sembra offrirci, per così dire, sufficienti garanzie? Chi si sentirebbe persino di includere questo motivo tra quelli che ci spingono ad amarlo? È con questo spirito che scegliereste una moglie, un amico, o addirittura un cane? Per essere capaci di un simile calcolo bisogna essere davvero al di fuori della dimensione dell’amore, o di qualunque altro affetto. L’eros, l’eros che si ribella alle regole, che preferisce l’amata alla felicità, è allora più simile a colui che è l’amore stesso. (il neretto non è di Lewis, nda). Penso che questo passo delle Confessioni debba essere considerato più come un residuo delle aristocratiche filosofie pagane in cui Sant’Agostino fu educato, che non come una parte del suo credo cristiano. È qualcosa di più vicino alla “apatia” degli stoici o al misticismo neoplatonico, che non alla carità. Noi siamo seguaci di colui che pianse su Gerusalemme e davanti alla tomba di Lazzaro, e che, pur amando tutti, ebbe tuttavia un discepolo cui si sentiva legato da un affetto speciale. San Paolo ci parla con un’autorità che fa presa su di noi più di quella di Sant’Agostino: San Paolo non cerca affatto di darci a intendere che non avrebbe sofferto come un uomo qualunque né che sarebbe stato ingiusto soffrire, se Epafrodito fosse morto (Fil. 2, 27).

Ammesso che la miglior politica da adottare fosse quella di assicurarci contro il rischio di avere il cuore spezzato, siamo poi sicuri che Dio ci offre questa possibilità? Sembrerebbe proprio di no: Cristo, prossimo alla fine, è arrivato a dire: «Perché mi hai abbandonato?». Non c’è possibilità di fuga lungo la strada che Sant’Agostino ci suggerisce, né lungo altre strade. Non esiste investimento sicuro: amare significa, in ogni caso, essere vulnerabili. Qualunque sia la cosa che vi è cara, il vostro cuore prima o poi avrà a soffrire per causa sua, e magari anche a spezzarsi. Se volete avere la certezza che esso rimanga intatto, non donatelo a nessuno, nemmeno a un animale. Proteggetelo avvolgendolo con cura in passatempi e piccoli lussi; evitate ogni tipo di coinvolgimento; chiudetelo col lucchetto nello scrigno, o nella bara, del vostro egoismo. Ma in quello scrigno – al sicuro, nel buio, immobile, sotto vuoto – esso cambierà: non si spezzerà; diventerà infrangibile, impenetrabile, irredimibile. L’alternativa al rischio di una tragedia, è la dannazione. L’unico posto, oltre al cielo, dove potreste stare perfettamente al sicuro da tutti i pericoli e i turbamenti dell’amore è l’inferno. Sono convinto che il più sregolato e smodato degli affetti contrasta meno la volontà di Dio di una mancanza di amore volontariamente ricercata per autoproteggerci. È lo stesso che nascondere un talento in una buca sotto terra, e per le stesse ragioni: «So che tu sei un uomo duro». Cristo non ha sofferto per noi né ci ha dato i suoi insegnamenti affinché diventassimo, persino nei nostri affetti naturali, più preoccupati della nostra felicità personale. Se un uomo non riesce a non essere calcolatore nei confronti delle persone di questa terra che ama e conosce, è assai più improbabile che riesca ad esserlo verso Dio, che non ha mai conosciuto. Non è cercando di evitare le sofferenze inevitabili dell’amore che ci avvicineremo di più a Dio, ma accettandole e offrendole a lui: gettando lontano la cotta di protezione. Se è stabilito che il nostro cuore debba spezzarsi, e se egli ha scelto questa via per farlo, così sia»
.
C. S. Lewis I quattro amori, Jaca Book

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lewis, amore

giovedì, 18 agosto 2011

L'amore
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Amore è tutto ciò che aumenta, allarga, arricchisce la nostra vita verso tutte le altezze e tutte le profondità. L'amore non è un problema, come non lo è un veicolo; problematici sono soltanto il conducente, i viaggiatori e la strada.
(Franz Kafka in «Conversazioni con Gustav Janouch»).

Postato da: giacabi a 16:47 | link | commenti
kafka, amore

martedì, 16 agosto 2011
Senza la carità tutto il resto non basta..
***
È chiaro che non tutti possono dedicarsi agli studi; per questo Cristo ci ha dato una legge che per la sua brevità è accessibile a tutti e nessuno ha il diritto di ignorare: tale legge è la legge dell’amore divino... Senza la carità tutto il resto non basta... E se tra i beati vi è qualche differenza, essa non dipende che dal loro grado di amore e non dalle altre virtù. Molti condussero una vita di maggior astinenza rispetto agli apostoli, eppure questi sorpassano chiunque altro nella beatitudine, a causa dell’ardore della loro carità.
da San Tommaso d'Aquino, De decem praeceptis

Postato da: giacabi a 21:14 | link | commenti
stommaso, amore

domenica, 07 agosto 2011
Ci vuole un grande amore
***
Ci vuole un grande amore, capace di ispirare e di sostenere quello sforzo continuo verso la verità, quella generosità e al tempo stesso quella rinunzia profonda implicite nella genesi di ogni opera d’arte. Ma l’amore non è forse all’origine di ogni creazione?".

Matisse

Postato da: giacabi a 14:57 | link | commenti
matisse, amore

martedì, 02 agosto 2011
Ogni conoscenza è figlia dell’amore
***
Ogni conoscenza è figlia dell’amore. Amo, ergo sum, amo, quindi esisto…
Perciò ecco le lucide parole di S. Gregorio per definire Dio:
Tu che il mio cuore ama.

P. Evdokimov

Postato da: giacabi a 16:32 | link | commenti (1)
amore, evdokimov

lunedì, 25 luglio 2011
***
La pazienza cresce col crescere dell'amore. Il prossimo lo sopportiamo nella misura in cui lo amiamo. Se smetti di amare, smetterai di sopportare. Chi meno amiamo, meno lo sopportiamo.
(S. Gregorio Magno)

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amore

mercoledì, 20 luglio 2011
***
I TUOI PIEDI SONO IL TUO AMORE.
ABBI DUE PIEDI, NON ESSERE ZOPPO.
Cosa sono i due piedi a tua disposizione?
Sono i due precetti dell'amore, di Dio e del prossimo.
Con questi piedi corri verso Dio, avvicinati a lui.
Perché è stato lui a esortarti a correre, ed egli con la sua luce vi ha inondati,
in modo che possiate seguirlo magnificamente e divinamente.

 S.Agostino

Postato da: giacabi a 20:22 | link | commenti
agostino, amore

domenica, 10 luglio 2011

La bontà come bellezza
***

"come dice Kant la bontà risplende come un gioiello ed è vista persino nell’oscurità. Le persone buone sono persone belle. Tutti noi lo sappiamo per esperienza e lo hanno sempre saputo gli artisti, i pittori: la bellezza risplende sul volto della persona buona."

Agnes Heller, la bontà come bellezza | Cultura | www.avvenire.it


Agnes Heller,
 

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bellezza, amore

sabato, 09 luglio 2011


Il mondo in cui viviamo ha bisogno che
***

"Il mondo in cui viviamo ha bisogno che
la verità risplenda e non sia offuscata dalla menzogna o dalla banalità;
ha bisogno che
la carità infiammi e non sia sopraffatta dall’orgoglio e dall’egoismo.
Abbiamo bisogno che
la bellezza della verità e della carità colpisca l’intimo del nostro cuore e lo renda più umano"

BENEDETTO XVI

Postato da: giacabi a 21:44 | link | commenti
bellezza, verità, benedettoxvi, amore

martedì, 21 giugno 2011
L'amore
***


" Nonostante tutti i guai del nostro  mondo, nel mio cuore non ho mai dato per perso l'amore con cui sono stato allevato o la speranza dell'uomo nell'amore. Nella vita, proprio come nella tavolozza del pittore, non c'è che un solo colore capace di dare significato alla vita e all'arte: il colore dell'amore "

  Marc Chagall
grazie a:Utente: pepeannamaria61

Postato da: giacabi a 21:52 | link | commenti (2)
amore

giovedì, 02 giugno 2011

Vivere cioè il sacrificio
della tensione a Cristo
***
Ma provate a pensare alle suore del Cottolengo: (..) sono cinquant’anni che sono là, cinquant’anni con gli ‘scemi’. Una ne conosco che ha fatto cinquant’anni solo nel lavare cose sporche giù in lavanderia. Portare una cosa del genere per amore: questa si chiama santità, perché non è necessario che ci sia l’aureola, è una cosa grande.
Allora, se uno vuol bene a un’altra persona, dovrebbe, con questa persona, essere appassionato e chiedere a Dio appassionatamente di vivere con questa persona -proprio perché le vuol bene- come viveva quella suora lì: di vivere cioè il sacrificio della tensione a Cristo fino in fondo. Quanto più ci si vuol bene, tanto più bisogna chiedere a Cristo la capacità di sacrificarsi fino in fondo per l’altro.
Perciò il fatto della compagnia comune, Anna, genera una prossimità da cui si origina la difficoltà più grande che ci sia: d’altra parte è il motivo più acuto che c’è per fare il sacrificio.
Luigi Giussani, “Tu” o dell’amicizia, BUR
(..) erano amicissimi prima, dopo qualche mese erano tutti gli uni contro gli altri. E’ quello che succede tra uomo e donna dopo un giorno, una settimana, un mese, un anno. Perché la convivenza per lo svolgimento di un identico compito definisce la prossimità più grande che ci sia – la prossimità più grande non è con col papà e con la mamma, ma con quelli con cui Cristo ti chiede il compito da svolgere – ed è nella prossimità la difficoltà, è nella prossimità che tu pretendi di più dagli altri, ed è nella prossimità che ti tocca fare più fatica a far come vuol l’altro o a rispettare l’altro, perché è sempre lì, l’hai sempre tra i piedi. E poi: “Che bello, che bello, che c’è la Porzia, ma quando (..) diventa normale”… Questa è la grandezza di una personalità: quando dalla normalità o dall’abitudine trae spunto per una cosa grande.
Luigi Giussani, “Tu” o dell’amicizia, BUR

Postato da: giacabi a 21:23 | link | commenti
amicizia, giussani, amore

martedì, 31 maggio 2011
La carità in Cristo
***
La Madonna,
il giorno dopo l'annuncio,
nella luce mattutina nuova,
decise di andare subito ad aiutare la cugina Elisabetta
che dall'Angelo aveva sentito incinta di sei mesi;
e fece a piedi quei centoventi chilometri
di strada di montagna, velocemente,
come dice il Vangelo.
E' la carità
quello che nasce da questa luce mattutina
con cui anche noi ci alzeremo tutte le mattine,
con cui affronteremo tutte le ore undici della giornata,
o le ore quattro della giornata,
o le ore ventidue della giornata;
questa luce mattutina ci da una tenerezza
verso gli uomini,
verso gli uomini sconosciuti
e verso gli uomini ostili,
verso gli uomini estranei;
non più estranei,
ma parte di noi.


Giussani

Postato da: giacabi a 14:22 | link | commenti
giussani, amore

mercoledì, 20 aprile 2011


Nell'amore libertà e dono di sé sono sinonimi
***
"Nell’amore la libertà si da interamente all’essere amato. Allora soltanto l’uomo è consapevole di essere un uomo perfetto. Dio ha voluto, con questa “duplice creazione”, che l’uomo sia completo solo in un dialogo in cui gli esseri si abbandonano l’uno all’altro. Nell’unione dell’amore –“ due in una sola carne”- la persona è finalmente se stessa, nella libertà. E’ così perché Dio è Trinità: le relazioni sussistenti che fanno, che sono  la vita stessa di Dio,  mostrano che libertà e dono di sé sono sinonimi. C’è una famiglia divina, una paternità celeste di cui tutte le paternità terrene sono un’immagine e una partecipazione”
MOELLER

Postato da: giacabi a 22:35 | link | commenti
amore

domenica, 10 aprile 2011
L'amore è quindi il primo principio della conoscenza integrale.
***

 
Ora, l'a­more è la sola forza, la sola realtà che unisce ciò che è separato conservando ciascuno nel suo essere proprio, attribuendo valore a ciò che conosco e unendolo a me. L'amore supera dunque l'abisso tra il soggetto co­noscente e l'oggetto conosciuto, tra ciò che pensiamo e ciò che osserviamo al di fuori. L'amore è quindi il primo principio della conoscenza integrale. L'amore esiste solo fra persone libere. Ma le perso­ne umane sono effimere, passano, variano le loro rela­zioni, le loro scelte. Se il primo principio della verità integrale rimane fondato sulle sole relazioni umane, la verità non sarà mai assoluta, ma relativa, cambievole. Ora, se la verità deve essere assoluta – ed è questo il caso della verità che cerchiamo – si deve risalire alla relazione dell'amore eterno fra le Persone divine, cioè alla santissima Trinità. Solo questo mistero ci dà assi­curazione che la verità può essere integrale, racchiude­re tutto ed essere assoluta. L.P. Karsavin, coetaneo di Florenskij, riassume la stessa riflessione in un aforisma: «La verità è la santissima Trinità, e la santissima Trinità è la verità».
Florenskij da parte sua conclude: viviamo in un mondo che ci offre migliaia di conoscenze particolari. «In tutto riconosciamo delle antinomie che non sono solubili se non attraverso dei compromessi e che, al contrario, si uniscono e si armonizzano nel Dio uno e trino. Allora non abbiamo altra soluzione per i nostri problemi: la scelta che ci offre la Trinità o la morte nella follia».

 T. Špidlík, Noi nella Trinità. Breve saggio sulla Trinità,

Postato da: giacabi a 17:30 | link | commenti
amore

sabato, 29 gennaio 2011

Amore

***

Amore non è amore se muta quando scopre un mutamento o tende a svanire quando l`altro s`allontana. Oh no! Amore è un faro sempre fisso che sovrasta la tempesta e non vacilla mai ;Amore non muta in poche ore o settimane, ma impavido resiste al giorno estremo del giudizio; se questo è errore e mi sarà provato, io non ho mai scritto, e nessuno ha mai amato.
William Shakespeare

Postato da: giacabi a 12:43 | link | commenti
shakespeare, amore

domenica, 02 gennaio 2011
L'amore
***
L'amore è la più benefica, universale e santa di tutte le forze naturali, per la quale l'uomo può evadere dalla clausura dell'io per donarsi, e diventare fonte viva e luminosa di altre vite nel mondo.
(Don Gnocchi)

Postato da: giacabi a 20:19 | link | commenti
don gnocchi, amore

sabato, 01 gennaio 2011
L'amore
***

 
[...]Era come se mi stesse dicendo: “Sì, ma se tu non mi guardi, che senso ha quello che sto facendo? Se tu non mi guardi cosa serve che io faccia avanti e indietro, su e giù dallo scivolo?”. Ecco, in quel momento ho capito che io sono come quella bambina. Che ciascuno di noi è come quella bambina. Che ciascuno di noi ha bisogno di essere guardato da qualcuno che ti ama, che ti vuole bene e che ti dice che quello che fai ha un senso. Altrimenti, che senso ha tutto il mio impegno nella vita, tutto il mio andare avanti e indietro, il mio lavoro, la mia fatica, se non c’è uno che mi guarda adesso, uno che mi ama e mi vuole bene?
Emanuele Silanos
da :Tracce - I FATTI - Se tu non mi guardi...  www.tracce.it

Postato da: giacabi a 13:41 | link | commenti
amore

domenica, 19 settembre 2010

Il Papa ai giovani inglesi

Cari giovani amici,
grazie per il vostro caloroso saluto! "Il cuore parla al cuore" – cor ad cor loquitur – come sapete. Ho scelto queste parole così care al Cardinal Newman come tema della mia visita. In questi pochi momenti in cui stiamo insieme desidero parlarvi dal cuore e chiedervi di aprire il vostro a ciò che vi dirò.
Chiedo ad ognuno di voi, prima di tutto, di guardare dentro al proprio cuore. Pensate a tutto l’amore, per ricevere il quale il vostro cuore è stato creato e a tutto l’amore che esso è chiamato a donare. In fin dei conti, siamo stati fatti per amare. Questo è ciò che la Bibbia intende quando afferma che siamo stati creati ad immagine e somiglianza di Dio: siamo stati fatti per conoscere il Dio dell’amore, il Dio che è Padre, Figlio e Spirito Santo, e per trovare la nostra piena realizzazione in quel divino amore che non conosce né inizio né fine.
Siamo stati fatti per ricevere amore e di fatto ne abbiamo. Ogni giorno dovremmo ringraziare Dio per l’amore che abbiamo già ricevuto, per l’amore che ci ha resi ciò che siamo, l’amore che ci ha mostrato cosa è davvero importante nella vita. Dobbiamo ringraziare il Signore per l’amore che abbiamo ricevuto dalle nostre famiglie, amici, insegnanti, e da tutte quelle persone che nella vita ci hanno aiutato a comprendere quanto siamo preziosi, ai loro occhi e agli occhi di Dio.
Siamo stati fatti anche per donare amore, per fare dell’amore l’ispirazione di ogni nostra attività, la realtà più solida della nostra vita. A volte ciò sembra tanto naturale, specialmente quando sentiamo l’euforia dell’amore, quando i nostri cuori sono ricolmi di generosità, di idealismo, del desiderio di aiutare gli altri, di costruire un mondo migliore. Ma allo stesso tempo ci rendiamo conto che amare è difficile: i nostri cuori possono facilmente essere induriti dall’egoismo, dall’invidia e dall’orgoglio. La Beata Madre Teresa di Calcutta, la grande Missionaria della Carità, ci ricordava che dare amore, amore puro e generoso, è il frutto di una decisione quotidiana. Ogni giorno dobbiamo scegliere di amare e ciò richiede un aiuto, l’aiuto che proviene da Cristo, dalla preghiera, dalla saggezza che si trova nella sua parola e dalla grazia che egli effonde su di noi nei sacramenti della sua Chiesa.
Questo è il messaggio che desidero condividere con voi oggi. Vi chiedo di guardare dentro il vostro cuore ogni giorno, per trovare la sorgente di ogni amore autentico. Gesù è sempre là, aspettando tranquillamente che possiamo raccoglierci con lui ed ascoltare la sua voce. Nel profondo del vostro cuore egli vi chiama a trascorrere del tempo con lui nella preghiera. Ma questo tipo di preghiera, la vera preghiera, richiede disciplina: richiede di trovare dei momenti di silenzio ogni giorno. Spesso ciò significa attendere che il Signore parli. Anche fra le occupazioni e lo stress della nostra vita quotidiana abbiamo bisogno di dare spazio al silenzio, perché è nel silenzio che troviamo Dio, ed è nel silenzio che scopriamo chi siamo veramente. E con ciò, scopriamo la vocazione particolare che Dio ci ha dato per l’edificazione della sua Chiesa e la redenzione del nostro mondo.
Il cuore parla al cuore. Con queste parole pronunciate dal mio cuore, cari giovani amici, assicuro le mie preghiere per voi affinché le vostre vite portino frutti abbondanti per la crescita della civiltà dell’amore. Vi chiedo anche di pregare per me, per il mio ministero di successore di Pietro, e per le necessità della Chiesa nel mondo. Su di voi, sulle vostre famiglie ed i vostri amici, di cuore invoco da Dio benedizioni di sapienza, gioia e pace.

Postato da: giacabi a 19:28 | link | commenti
benedettoxvi, amore

sabato, 11 settembre 2010
L'etimologia della parola amore
***
Mi piace credere , come qualcuno ha scritto, che l'etimologia della parola amore dal latino amor, rimandi ad "a -mors" che significa "senza morte", immortale.
Antonio Socci dal libro Caterina ed.  Rizzoli

Postato da: giacabi a 07:21 | link | commenti
socci, amore

venerdì, 10 settembre 2010
 

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heidegger, amore, hadjadj fabrice

domenica, 05 settembre 2010
Le persone buone sono persone belle
***
"dice Kant la bontà risplende come un gioiello ed è vista persino nell’oscurità. Le persone buone sono persone belle. Tutti noi lo sappiamo per esperienza e lo hanno sempre saputo gli artisti, i pittori:la bellezza risplende sul volto della persona buona".
Agnes Heller

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