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sabato 4 febbraio 2012

Camus

Il Desiderio
***

 
"Ma io non sono niente.Il che è poco. Dicono che ho il cuore duro, ma non è possibile che sia duro, perchè al posto del cuore io non ho niente, nient'altro che un grande buco vuoto in cui si agitano le ombre delle mie passioni.
[...]Eppure sono certo, e anche tu lo sei, che mi basterebbe l'impossibile. L'impossibile! L'ho cercato ai confini del mondo e di me stesso. Ho teso le mani. Tendo le mani e non incontro che te, sempre te, come uno sputo sul mio viso.[...] Te che sei per me come una ferita che vorrei strapparmi di dosso con le unghie perchè il sangue infetto possa sgorgare con la vita a fiumi."   

[Caligola, A. Camus]

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camus

sabato, 27 novembre 2010
01/06/2002
Tracce pp. ss
Verso il Meeting
Il bello è splendore del vero
***
Mimmo Stolfi

Luzi, Degas, Solmi, Weil… Pillole di genialità verso il prossimo Meeting: «Il sentimento delle cose, la contemplazione della bellezza». Apparenza, Mistero e realtà nella percezione di artisti del Novecento
Con buona pace di Platone e di tutti i suoi seguaci, numerosissimi ancora oggi, la bellezza non è l’idea del bello. L’oggetto dell’estetica è la percezione, non un concetto. Non c’è dunque niente di più concreto della bellezza, la cui contemplazione non avviene nell’iperuranio, ma qui e ora nel mondo attraverso i sensi. Ecco perché in questa scelta antologica ispirata alla frase «il sentimento delle cose, la contemplazione della bellezza», non troverete quasi mai citazioni tratte da filosofi di professione, ma piuttosto pensieri di poeti, artisti, scrittori. Tutta gente per la quale la bellezza non è materia teorica, ma quello stimolo, quella scossa o quella carezza che la realtà spesso concede a chi non distolga lo sguardo dalle cose e dai volti. Ma la potenza della bellezza è tale che spesso assume i caratteri di una vera propria epifania. Di un’apparizione improvvisa che può coglierci anche nel tran tran quotidiano. Un vero e proprio urto che ci scuote suscitando in noi quell’anelito a un oltre, soffocato dal chiacchiericcio assordante che ci circonda. È quello che accade, per esempio, nella poesia A una passante di Baudelaire: «La via assordante strepitava intorno a me./ Una donna alta, sottile, a lutto, in un dolore immenso,/ passò sollevando e agitando/ con mano fastosa il pizzo e l’orlo della sua gonna/ (...) Un lampo...poi la notte! - bellezza fuggitiva/ dallo sguardo che m’ha fatto subito rinascere,/ ti rivedrò solo nell’eternità?». L’urto della bellezza risveglia anche quella promessa di felicità, quel desiderio di infinito che alberga in ogni uomo. E ancora una volta a donarci le parole più intense per dire quell’emozione che ci lavora dentro, e la cui intensità è tale che spesso non riusciamo a verbalizzarla, è un poeta. Un poeta, Rainer Maria Rilke, che quella felicità, quella bellezza, non la coglie in un platonico “mondo delle Idee”, ma nella terra, la nostra terra: «E noi che pensiamo la felicità/ come un’ascesa, ne avremmo l’emozione/ quasi sconcertante/ di quando cosa ch’è felice, cade».
«Quella che io intendo per bellezza, ed è la sola che mi interessa, mi tocca e mi commuove, è una promanazione interiore armonizzata con la forma esterna».
(Mario Luzi, Intervista a Doriano Fasoli, Radiotre)
«Tanto in cuore aver d’amore/ da dire tutto è bello,/ anche l’uomo e il suo male,/ anche in me quello che m’addolora».
(
Umberto Saba, Canzoniere)
«Se non vedi il gioiello nel sassolino circondato da fili d’oro, può darsi che ti lavi le mani così spesso da sbiadire i pensieri che vi sono stati riposti».
(Emily Dickinson, Poesie)

«Ho visto cose bellissime, grazie alla diversa prospettiva suggerita dalla mia perenne insoddisfazione, e quel che mi consola ancora, è che non smetto di osservare».
(Edgar Degas, Scritti)
«Il colore di ogni cosa ci commuove come un’armonia; ci vien voglia di piangere vedendo che le rose son rose o, se è inverno, scorgendo sui tronchi delle piante dei bei colori verdi quasi riflettenti; e, se un poco di luce batte su quei colori, come, ad esempio, nell’ora del tramonto, quando il lilla bianco fa cantare la propria bianchezza, ci si sente inondati di bellezza».
(
Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto)
«Altrove, senza dubbio, esistono i tramonti. Ma perfino da questo quarto piano sulla città si può pensare all’infinito. Un infinito con magazzini sottostanti, è vero, ma con stelle all’orizzonte».
(Fernando Pessoa, Il libro)

«L’abbandono di fronte alle cose e l’apertura al mistero si appartengono l’uno all’altra».
(Martin Heidegger, L’abbandono)
«La verità, manifestata dalla bellezza, è enigmatica; essa non può essere né decifrata né spiegata con le parole, ma quando un essere umano, una persona si trova accanto a questa bellezza, si imbatte in questa bellezza, sta di fronte a questa bellezza, essa fa sentire la sua presenza, almeno con quei brividi che corrono lungo la schiena. La bellezza è come un miracolo, del quale l’uomo diventa involontariamente testimone. Tutto qua».
(Andrej Tarkovskij, Intervista a Poiesis)

«La rivelazione della poesia, una volta affacciandomi a una finestra, si impersonò per me in un grande mandorlo fiorito, candido nell’abbagliante chiarore della luna piena».
(Sergio Solmi, Meditazioni e ricordi)

«Ma perché essere qui è molto, e perché sembra che tutte le cose di qui abbian bisogno di noi, queste effimere che stranamente ci sollecitano. Di noi, i più effimeri».
(
Rainer Maria Rilke, Elegie duinesi)
«Sono solo un uomo, ho bisogno di segni sensibili, costruire scale di astrazioni mi stanca presto. Desta, dunque, o Dio, un uomo in un posto qualsiasi della terra e permetti che guardandolo io possa ammirare Te».
(
Czeslaw Milosz, La mente prigioniera)
«Ringraziavo Dio del fatto di avermi creato artista per amare tutte le forme in cui Egli si manifesta, e piangere di esultanza e di giubilo davanti ad esse».
(
Boris Pasternak, Il soffio della vita)
«Il bello è l’apparenza manifesta del reale».
(
Simone Weil, Quaderni)
«L’uomo non può fare a meno della bellezza, e la nostra epoca finge di volerlo ignorare. Essa non vede il bello perché s’irrigidisce per raggiungere l’assoluto e il dominio, vuole trasfigurare il mondo prima di averlo esaurito, ordinarlo prima d’averlo capito. Per quanto dica, essa diserta da questo mondo».
(Albert Camus, Lo straniero)
«La bellezza si nasconde in ogni piega del mondo, anche nei posti più inimmaginabili. Coglierla significa dischiudersi alle ricchezze della vita. E anche comprenderne la responsabilità».
(Elaine Scarry, Sulla bellezza)

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baudelaire, bellezza, luzi, proust, camus, rilke, tarkovskij, pasternak

domenica, 04 luglio 2010
Le cose comuni sono per se stesse miracoli
***
“[...] Edschmid afferma che inserisco miracoli in avvenimenti comuni. E’ un grave errore da parte sua. Le cose comuni sono per se stesse miracoli. Io non faccio che registrarli. Può anche darsi che io illumini un pochino le cose, come fa l’operatore delle luci su un palcoscenico semibuio. Ma non è esatto. In realtà il palcoscenico non è affatto buio, è inondato dalla luce del giorno. Perciò gli uomini chiudono gli occhi e vedono così poco.”
Camus  “Colloqui con Kafka” di Gustav Janouch, Milano 1964 (

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camus

domenica, 06 giugno 2010
Il volto divino
***

http://www.christusrex.org/www2/art/images/Raphael15.jpg
 

«”Tu ti inganni, figlio mio”, mi ha detto. “Ti si potrebbe domandare di più. Te lo domanderanno, forse”. “E che cosa mai?”. “Ti potrebbe esser chiesto di vedere”. “Vedere cosa?” [...] “Tutte queste pietre sudano il dolore, lo so. Non l'ho mai guardate senza angoscia. Ma dal fondo del mio cuore so che i più miserabili di voi hanno visto sorgere dalla loro oscurità un volto divino. è questo volto che vi si chiede di vedere. Mi sono animato un po'. Ho detto che erano mesi che guardavo quei muri. Non c'era nulla né alcuna persona al mondo che conoscessi meglio. Forse, già molto tempo prima vi avevo cercato un volto. Ma quel volto aveva il colore del sole e la fiamma del desiderio: era quello di Maria».
Camus  da: Lo Straniero

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camus

lunedì, 04 gennaio 2010

La carne
 ***

 “La carne, la povera carne, miserabile, sporca, decaduta, umiliata. La carne sacra”.
A.Camus diari 23 marzo 1959

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camus

sabato, 24 ottobre 2009
***

Giustizia senza misericordia non è molto distante dalla disumanità.
Albert Camus

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giustizia, camus

giovedì, 24 settembre 2009
La castità
***
   La castità restituisce un significato al mondo.
Albert Camus, Dai taccuini 1942-1952

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camus

martedì, 22 settembre 2009
La sessualità
***
   La sessualità non porta a nulla. Non è immorale, è improduttiva. Ci si può abbandonare ad essa nel tempo in cui non si desidera produrre;soltanto la castità è legata a un progresso personale. La sessualità sfrenata conduce a una filosofia della non significazione del mondo.
La castità restituisce un significato al mondo.
                      Albert Camus, Dai taccuini 1942-1952

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camus

venerdì, 23 gennaio 2009
L’educazione
***
« Col signor Bernard le lezioni erano sempre interessanti, per la semplice ragione che lui amava appassionatamente il proprio mestiere. Certo, anche nelle altre classi si insegnavano molte cose, ma un po’ come s’ingozzavano le oche, si presentava un cibo preconfezionato e s’invitavano i ragazzi a inghiottirlo. Nella classe del signor Germain, per la prima volta in vita loro, sentivano invece di esistere e di essere oggetto della più alta considerazione: li si giudicava degni di scoprire il mondo.»
A. Camus  da: Il primo uomo, Bompiani


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educazione, camus

domenica, 18 gennaio 2009
Il bisogno del cuore dell’uomo
***
« Si serve l’uomo nella sua totalità o non lo si serve per nulla. E se l’uomo ha bisogno di pane e giustizia e si deve fare quanto occorre per soddisfare questo bisogno, ha anche bisogno della bellezza pura, che è il pane del suo cuore." »
A.Camus


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camus

sabato, 20 dicembre 2008
Qualcosa dentro Qualcosa
***


L’uomo ha bisogno di qualcosa che sia diverso dalla terra.

A. Camus

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camus

mercoledì, 19 novembre 2008
Un solo dovere
***
  Dovessi scrivere io un trattato di morale, avrebbe cento pagine, novantanove delle quali assolutamente bianche. Sull’ultima scriverei: conosco un solo dovere ed è quello di amare. A tutto il resto dico di no.
ALBERT CAMUS, Taccuini (Setembre 1937)

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camus

sabato, 18 ottobre 2008
Il cuore dell’uomo
***
 
Giudico che quella sul senso della vita è la più grande e la più urgente delle domande. Il cuore dell'uomo, infatti, resta sempre uguale, con una infinita nostalgia di infinito che nessuna creatura umana, nessuna soddisfazione terrena, nessun benessere materiale potrà mai colmare
Camus

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camus, senso religioso

domenica, 20 luglio 2008
L’uomo moderno
***
Una sola frase
basterà a descrivere
l’uomo moderno:
egli
fornicava
e leggeva i giornali


Albert Camus
(1913-1960)

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camus

lunedì, 17 dicembre 2007
Il senso della vita
***
Esiste un solo problema filosofico veramente serio: il suicidio. Giudicare se la vita vale la spesa di essere vissuta o meno, è rispondere alla questione fondamentale della filosofia. Il resto, per esempio se il mondo ha tre dimensioni, se lo spirito ha nove categorie o dodici, sono questioni secondarie. Questi sono giochi; prima bisogna rispondere. E se è vero, come vuole Nietzsche,che un filosofo, per essere degno di stima, debba predicare con l’esempio, si comprende l’importanza di tale risposta, poiché essa precederà il gesto definitivo. [...] Vedo che molte persone muoiono perché reputano che la vita non valga la pena di essere vissuta. Ne vedo altre che si fanno paradossalmente uccidere per le idee o le illusioni che danno loro una ragione di vivere (ciò che si chiama ragione di vivere è allo stesso tempoun’eccellente ragione di morire). Giudico dunque che il senso della vita costituisca la più urgente delle questioni.Albert Camus – Il mito di Sisifo


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camus, senso religioso

domenica, 09 dicembre 2007
Capita che un giorno, un giorno soltanto,    il "perché" emerge
***

" Capita il giorno in cui gli scenari crollano. Alzarsi, tram, quattro ore di fabbrica o di ufficio, mangiare, quattro ore di lavoro, mangiare, dormire e Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato sullo stesso ritmo. Capita che un giorno, un giorno soltanto, il "perché" emerge, e tutto comincia in questa stanchezza tinta di stupore. "Comincia", questo è l'importante. La stanchezza è alla fine degli atti di una vita meccanica, ma inaugura allo stesso tempo il movimento della coscienza."
A. Camus, Il mito di Sisifo


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camus, senso religioso

domenica, 02 dicembre 2007
L’uomo  disperato
***
 :
«  In un mondo subitamente
spogliato di illusione e di luci l'uomo si sente un estraneo, e tale esilio
è senza rimedio perché privato dei ricordi di una patria perduta e della
speranza di una terra promessa»

A. CAMUS, // mito di Sisifo, Bompiani, Milano 1947, p. 30.

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ateismo, camus

domenica, 25 novembre 2007
Tendere le mani all’Impossibile
***
«Sembra tutto così complicato.
Eppure è così semplice. Avessi avuto la luna, o Drusilla, il mondo, la felicità, sarebbe stato tutto diverso. Tu lo sai, Caligola, che potrei essere tenero. La tenerezza! Ma dove trovarne tanta da soddisfare la mia sete? Dove trovare un cuore profondo come un lago? Non c'è niente che mi vada bene, né in questo mondo né in quell'altro. Eppure sono certo, ed anche tu lo sei, che mi basterebbe l'impossibile. L'impossibile! L'ho cercato ai confini del mondo e di me stesso. Ho teso le mani»
Camus Caligola


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camus

domenica, 28 ottobre 2007
La Bellezza
***
«L’uomo non può fare a meno della bellezza, e la nostra epoca finge di volerlo ignorare. Essa non vede il bello perché s’irrigidisce per raggiungere l’assoluto e il dominio, vuole trasfigurare il mondo prima di averlo esaurito, ordinarlo prima d’averlo capito. Per quanto dica, essa diserta da questo mondo».
Albert Camus, Lo straniero




 

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bellezza, camus

domenica, 21 ottobre 2007
Lo splendore della felicità

***



Quando si è visto una volta sola
lo splendore della felicità
sul viso di una persona
che si ama,

si sa che per un uomo
non ci può essere
altra vocazione
che suscitare questa luce
sui visi che lo circondano
Albert Camus

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felicità, camus

sabato, 06 ottobre 2007
 O madre
***
«O madre, o tenera, bambina adorata, più grande del mio tempo, più grande della storia che ti assoggettava a sé, più vera di tutto ciò che ho amato in questo mondo, o madre perdona a tuo figlio di essere fuggito dalla notte della tua verità»
A. Camus

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camus

sabato, 22 settembre 2007
Gesù Cristo
 ***


Sotto questo punto di vista, il Nuovo Testamento può essere considerato come un tentativo di rispondere in anticipo a tutti i Caini del mondo, mitigando la figura di Dio, e suscitando un intercessore tra lui e l'uomo. Cristo è venuto a risolvere due problemi principali, il male e la morte, che sono appunto i problemi degli uomini in rivolta. La sua soluzione è consistita innanzi tutto nell'assumerli in sé. Anche il dio uomo soffre, con pazienza. Né male né morte gli sono più assolutamente imputabili, poiché è straziato e muore. La notte del Golgotha ha tanta importanza nella storia degli uomini soltanto perché in quelle tenebre la divinità, abbandonando ostensibilmente i suoi privilegi tradizionali, ha vissuto fino in fondo, disperazione compresa, l'angoscia della morte. Si spiega così il e il dubbio tremendo di Cristo in agonia. L'agonia sarebbe lieve se fosse sostenuta dall'eterna speranza. Per essere uomo, il dio deve disperare.
Albert Camus  L’uomo in rivolta

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gesù, camus

domenica, 16 settembre 2007
Bisogno di un Tu
 ***
Arriva un momento che non ce la fai più delle prigioni, del lavoro, del coraggio, hai allora bisogno del volto di una creatura...
A. Camus
, La peste

 Questo mondo così come è fatto non è sopportabile. Gli uomini muoiono e non sono felici. Allora diamo una possibilità all'impossibile, qualcosa che forse sia demente ma che non sia di questo mondo.
Albert Camus, Caligola

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camus, senso religioso

mercoledì, 12 settembre 2007
L’educazione
                    ***
Nella classe del Signor Bernard, appagava una sete ancor più essenziale, la sete della scoperta. Certo, anche nelle altre classi si insegnavano molte cose, ma un po' come si ingozzavano le oche, si presentava un cibo già preconfezionato e s'invitavano i ragazzi a inghiottirlo. Nella classe del Signor Germain, per la prima volta in vita loro, sentivano invece di esistere e di essere oggetto della più alta considerazione: li si giudicava degni di scoprire il mondo. E anche il maestro non si occupava soltanto di insegnare ciò per cui era pagato, ma li accoglieva con semplicità nella sua vita personale, la viveva con loro.
A. Camus, Il primo uomo
 

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educazione, camus

domenica, 09 settembre 2007
Amicizia
***
Arriva un momento che non ce la fai più delle prigioni, del lavoro, del coraggio, hai allora bisogno del volto di una creatura...
A. Camus,
La peste


 

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amicizia, camus

sabato, 08 settembre 2007
L'impossibile
***
Questo mondo così come è fatto non è sopportabile. Gli uomini muoiono e non sono felici. Allora diamo una possibilità all'impossibile, qualcosa che forse sia demente ma che non sia di questo mondo.
Albert Camus, Caligola


 

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desiderio, camus

venerdì, 24 agosto 2007
La Bellezza
***
Si serve l'uomo nella sua totalità o non lo si serve per nulla. E se l'uomo ha bisogno di pane e di giustizia e si deve fare quanto occorre per soddisfare questo bisogno, egli ha anche bisogno della bellezza pura, che è il pane del suo cuore. Il resto non è serio."
Albert Camus - Taccuini, Bompiani,


 

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bellezza, camus

domenica, 15 luglio 2007
Il senso religioso

***

Il primo uomo
]acques Cormery, con gli occhi levati verso la lenta navigazione delle nubi nel cielo, tentava di cogliere, oltre il profumo dei fiori bagnati, l'odo- re di sale che veniva in quel momento dal mare distante e immobile, quando il tintinnio di un secchiello contro il marmo di una tomba lo scosse dal suo fantasticare. Fu in quell'istante che lesse sulla lapide la data di nascita del padre, scoprendo nello stesso tempo di averla sempre ignorata. Poi notò le due date -"1885-1914" -e fece un rapido calcolo: ventinove anni. Un pensiero lo colpì all'improvviso e lo scosse. Lui di anni ne aveva quaranta. L'uomo che giaceva sepolto sotto quella pietra, e che era stato suo padre, era più giovane di lui.
E l'ondata di tenerezza e di pietà che d'un tratto gli riempì il cuore non era quello slancio dell'anima che spinge il figlio verso il ricordo del padre scomparso, ma la compassione e il turbamento di un uomo fatto davanti a un ragazzo ingiustamente assassinato -era una cosa fuori dell'ordine naturale, e in effetti non poteva esserci ordine, ma solo follia e caos, dove il figlio era più vecchio del padre. Intorno a lui, immobile, fra queste tombe che aveva smesso di vedere, si  spezzava persino la successione del tempo e gli anni avevano cessato di allinearsi in un grande i fiume che scorre verso la foce. Non erano ormai  che fragore, risacca e risucchio, ed era qui che si dibatteva ]acques Cormery, alle prese con l'angoscia e la pietà. Guardò le altre lapidi del settore e capì dalle date che quel terreno era costellato di ragazzi che erano stati i padri degli uomini brizzolati convinti di vivere in quel momento. Lui pure era convinto di vivere, si era fatto da solo, conosceva la propria forza, la propria energia, sapeva affrontare la vita, tener duro. Ma, nella strana vertigine che lo aveva colto in quel momento, quella statua che ogni uomo finisce per erigere e indurire al fuoco degli anni, insinuandosi in essa per attendervi lo sgretolamento finale, si stava screpolando in fretta, stava già per andare in pezzi. Non restava ormai che quel cuore angosciato, avido di vita, ribelle all'ordine mortale del mondo, che lo aveva accompagnato per quarant'anni e continuava a battere con la stessa forza contro il muro che lo separava dal segreto di ogni vita, con la volontà di andare più in là, di andare oltre, e di sapere, sapere prima di morire, sapere,' finalmente per essere, una sola volta, un solo secondo, ma per sempre.
Albert Camus
 

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camus, senso religioso

giovedì, 12 luglio 2007
Il senso religioso
***
«Non é attraverso degli scrupoli che l'uomo diventerà grande; la grandezza viene per grazia di Dio, come un bel giorno».
Albert Camus (1913-1960), Quaderni...1953
 

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camus

martedì, 10 luglio 2007
Il  Senso Religioso
***

«Non restava ormai che quel cuore angosciato, avido di vita, ribelle all’ordine mortale del mondo, che lo aveva accompagnato per quarant’anni e continuava a battere con la stessa forza contro il muro che lo separava dal segreto di ogni vita, con la volontà di andare più in là, di andare oltre, e di sapere, sapere prima di morire, sapere finalmente per essere, una sola volta, un solo secondo, ma per sempre» Albert Camus, Il primo uomo, Bompiani
 

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