Meraviglioso
***
E' vero
credetemi è accaduto
di notte su di un ponte
guardando l'acqua scura
con la dannata voglia
di fare un tuffo giù uh
D'un tratto
qualcuno alle mie spalle
forse un angelo
vestito da passante
mi portò via dicendomi
Così ih:
Meraviglioso
ma come non ti accorgi
di quanto il mondo sia
meraviglioso
Meraviglioso
perfino il tuo dolore
potrà guarire poi
meraviglioso
Ma guarda intorno a te
che doni ti hanno fatto:
ti hanno inventato
il mare eh!
Tu dici non ho niente
Ti sembra niente il sole!
La vita
l'amore
Meraviglioso
il bene di una donna
che ama solo te
meraviglioso
La luce di un mattino
l'abbraccio di un amico
il viso di un bambino
meraviglioso
meraviglioso...
ah!...
(vocalizzato)
Ma guarda intorno a te
che doni ti hanno fatto:
ti hanno inventato
il mare eh!
Tu dici non ho niente
Ti sembra niente il sole!
La vita
l'amore
meraviglioso
(vocalizzato)
La notte era finita
e ti sentivo ancora
Sapore della vita
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
credetemi è accaduto
di notte su di un ponte
guardando l'acqua scura
con la dannata voglia
di fare un tuffo giù uh
D'un tratto
qualcuno alle mie spalle
forse un angelo
vestito da passante
mi portò via dicendomi
Così ih:
Meraviglioso
ma come non ti accorgi
di quanto il mondo sia
meraviglioso
Meraviglioso
perfino il tuo dolore
potrà guarire poi
meraviglioso
Ma guarda intorno a te
che doni ti hanno fatto:
ti hanno inventato
il mare eh!
Tu dici non ho niente
Ti sembra niente il sole!
La vita
l'amore
Meraviglioso
il bene di una donna
che ama solo te
meraviglioso
La luce di un mattino
l'abbraccio di un amico
il viso di un bambino
meraviglioso
meraviglioso...
ah!...
(vocalizzato)
Ma guarda intorno a te
che doni ti hanno fatto:
ti hanno inventato
il mare eh!
Tu dici non ho niente
Ti sembra niente il sole!
La vita
l'amore
meraviglioso
(vocalizzato)
La notte era finita
e ti sentivo ancora
Sapore della vita
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
grazie a: billacorgan
Postato da: giacabi a 19:31 |
link | commenti
canti, bellezza
La Cura
***
Franco Battiato > L'Imboscata (1996)
Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via. Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo, dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai. Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore, dalle ossessioni delle tue manie. Supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare. E guarirai da tutte le malattie, perché sei un essere speciale, ed io, avrò cura di te. Vagavo per i campi del Tennessee (come vi ero arrivato, chissà). Non hai fiori bianchi per me? Più veloci di aquile i miei sogni attraversano il mare. Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza. Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza. I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi, la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi. Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto. Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono. Supererò le correnti gravitazionali, lo spazio e la luce per non farti invecchiare. TI salverò da ogni malinconia, perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te... io sì, che avrò cura di te
Grazie ad Andrea R.
|
Postato da: giacabi a 11:22 |
link | commenti (1)
canti
Tutto l'universo obbedisce all'amore
***
Franco Battiato > Fleurs 2 (2008) > (feat. Carmen Consoli) Rara la vita in due... fatta di lievi gesti, e affetti di giornata... consistenti o no, bisogna muoversi... come ospiti... pieni di premure con delicata attenzione... per non disturbare ed è in certi sguardi che... si vede l'infinito Stridono le auto... come bisonti infuriati, le strade sono praterie... accanto a grattacieli assolati, come possiamo... tenere nascosta... la nostra intesa ed è in certi sguardi... che s'intravede l'infinito Tutto... l'universo... obbedisce... all'amore, come... puoi tenere... nascosto... un amore. ed è così... che ci trattiene... nelle sue catene, tutto... l'universo... obbedisce... all'amore Come possiamo... tenere nascosta... la nostra intesa ed è in certi sguardi... che si nasconde l'infinito Tutto... l'universo... obbedisce... all'amore come... puoi tenere... nascosto... un amore, ed è così... che ci trattiene... nelle sue catene tutto... l'universo... obbedisce all'amore... (obbedisce all'amore) |
Postato da: giacabi a 14:33 |
link | commenti
canti
CERCATI IN ME
***
di Giuni Russo
Anima fosti dal nulla
e per amore creata
se ti perdessi o mia colomba amata
ti scoprirai dipinta
impressa sul mio petto
dai tratti così viva che posso contemplarti
cercati cercati in me
che ti potrai scoprire
in me cerca te
in te cerca me
ti scoprirai dipinta smarrita nel mio amore
cercati in me ed io ci sarò.
Se non sapessi dove
Tu mi potrai cercare
Non affannarti è inutile vagare
Tempio dove io dimoro
Pace e ristoro ritrovo
Chiamami ovunque sei e ci sarò, verrò
Cercami cercami in te
Al centro del tuo cuore
In me cerca te
In te cerca me
Se non sapessi dove se mi vorrai trovare
Dentro il tuo stesso cuore, io sarò
Cercati in me
Cercati in me
grazie a : http://cogitor.splinder.com/
|
Postato da: giacabi a 14:37 |
link | commenti (1)
canti
ARIA DI NEVE***
di Adriana Mascagni
Aria di neve stasera e nessuno ha tempo di aprire la porta ed il cuore. Aria di neve stasera e qualcuno ancora va in giro, ancora non sa dove andrà questa notte a riposare. Un uomo che batte a tutte le porte, un uomo che chiede a tutte le case se non c’è un posto per lei, per lei, che è con me. Aria di neve stasera... La donna si piega sul suo dolore al figlio che nasce darà il suo calore ci sarà un muro, vedrai vedrai, basterà. Aria di neve stasera e nessuno ha tempo di aprire la porta ed il cuore. Aria di neve stasera e nel cielo si muove una stella che si fermerà solo là sulla casa più lontana. Il bimbo che piange in mezzo alla paglia la donna che prega e l’uomo che guarda. Regnerà. Il mondo chi sei chi sei non lo sa. Aria di neve stasera...
Andemus a Sa Grutta
- Naschid'est Coro polifonico "Santu Domini" di Zerfaliu
Il coro di Zerfaliu canta Notte de Chelu
|
Postato da: giacabi a 09:22 |
link | commenti
canti, natale, sardegma
Buon Natale a tutti!
***
Egli si è mostrato. Egli personalmente. E adesso è aperta la via verso di Lui. La novità dell’annuncio cristiano non consiste in un pensiero ma in un fatto: Egli si è mostrato. Ma questo non é un fatto cieco, ma un fatto che, esso stesso, è Logos - presenza della Ragione eterna nella nostra carne. Verbum caro factum est (Gv 1,14)… Il fatto è ragionevole. Certamente
occorre sempre l’umiltà della ragione per poter accoglierlo; occorre
l’umiltà dell’uomo che risponde all’umiltà di Dio.
– Benedetto XVI –
L’avvenimento
di Cristo diventa presente ora in un fenomeno di umanità diversa: un
uomo vi si imbatte e vi sorprende un presentimento nuovo di vita,
qualcosa che aumenta la sua possibilità di certezza, di positività, di
speranza e di utilità nel vivere e lo muove a seguire. Gesù Cristo, quell’uomo di duemila anni fa, si cela, diventa presente, sotto la tenda, sotto l’aspetto di un’umanità diversa. L’incontro, l’impatto è con un’umanità diversa, che ci
colpisce perché corrisponde alle esigenze strutturali del cuore più di
qualsiasi modalità del nostro pensiero o della nostra fantasia: non ce
lo aspettavamo, non ce lo saremmo mai sognato, era impossibile, non è
reperibile altrove.
– Luigi Giussani –
|
Postato da: giacabi a 22:15 |
link | commenti (3)
canti, benedettoxvi, giussani
Aiuto Ho bisogno di qualcuno
***
Aiuto!
Help! - The Beatles (1965)
Aiuto Ho bisogno di qualcuno,
|
Postato da: giacabi a 14:20 |
link | commenti
canti
Postato da: giacabi a 18:02 |
link | commenti
canti, chieffo
djFrancesco
***
da: www.ilgiornale.it n. 243 del 2008-10-10 pagina 25
«Non mi sono mai drogato A tredici anni aiutavo i barboni»
di Valentina Terruzzi
Esce l’autobiografia dello showman «Al liceo ho letto Don Giussani. Da allora voglio dare positività»
da Milano
Mancava giusto un libro. In cinque anni di scorribande nel mondo dello spettacolo, Francesco Facchinetti ha fatto di tutto: dj, cantante, rockettaro, protagonista di reality e persino conduttore tv. E oggi il figlio di Roby dei Pooh, tolti l'uncino del «Capitano», i boxer da isolano famoso e le cravatte sanremesi, se ne esce con un’autobiografia, o come preferisce dire lui, «un romanzo dove parlo di me stesso»: Quello che non t’aspetti (Sperling & Kupfer, da domani in libreria), scritto a quattro mani con l’autore televisivo Domenico Liggeri «e con l'aiuto di papà, onde evitare che scrivessi scemenze». Hai appena 28 anni: non è un po' presto per scrivere le tue memorie? «Anch'io me lo sono chiesto, e infatti questo libro non vuole essere la fine ma l'inizio di un percorso, per sfatare il pregiudizio dei giovani “cazzari”, drogati e bamboccioni. Qualche mese fa mi hanno svaligiato la casa portandomi via tutte le cose di valore, ma grazie ai ladri ho ripensato alle esperienze importanti della mia vita, quelle che mi hanno educato e reso più forte, e le ho trascritte in questo libro». E sarebbero? «Intanto gli anni trascorsi a Gioventù Studentesca, l'organizzazione giovanile di Comunione e Liberazione. Ero al primo anno del liceo classico Don Gnocchi di Carate Brianza. In classe ho letto un libro di don Giussani che diceva: “La felicità è una e sola e si chiama Dio”, e lì ho capito che ognuno di noi è venuto al mondo con una missione. La mia è quella di comunicare, dare agli altri un messaggio positivo attraverso la musica, la tivù, un libro». Tredici anni, la cresta da punk, e già catechista di un paese vicino, Carugo. «Insegnavo ai ragazzi più piccoli, partecipavo agli incontri di preghiera e ai pellegrinaggi religiosi. Ancora oggi i miei più cari amici sono di Cl». Poi l'incontro con fratel Ettore... «Qui il merito è di mia madre che a 13 anni mi ha portato nella comunità Casa Betania di fratel Ettore, a Seveso, che ospitava tossici, alcolizzati, prostitute». Ti ha portato in comunità perché «ti facevi»? «Mai drogato in vita mia. Facevo il volontario. I miei pomeriggi, dai 13 ai 16 anni, li ho passati a contatto con malati di Aids e barboni che andavamo a recuperare nei sotterranei della Stazione Centrale di Milano. Siamo anche andati a Roma a incontrare papa Wojtyla, e lui mi ha notato tra centinaia di fedeli facendomi il segno della croce sulla fronte, come già aveva fatto qualche anno prima a Bergamo, quando fra tanti bambini aveva baciato proprio me». Quasi un predestinato... Com'è oggi il tuo rapporto con Dio? «Dio è il mio navigatore satellitare. Mi porta dove voglio andare». Hai un tatuaggio di San Francesco su un fianco. Perché? «L’ho fatto tre anni fa. Ad Assisi mi hanno descritto San Francesco come il re della festa, una sorta di “dj” ante litteram, proprio come sono io, che guarda caso porto il suo nome». Dici anche di sentire delle “presenze”. Non ti sembra di esagerare? «Sento delle forze che mi guidano, e sento la presenza dei miei cari che mi sono mancati quand’ero piccolo». Ad allontanarti dall’impegno religioso è stata una passione ancora più grande: la musica. Ti ha aiutato nella carriera essere figlio di un Pooh? «Mi ha aperto tante porte, per il resto ho fatto tutto con le mie gambe. Io busso alla porta e parlo. Così ho fatto anche con Simona Ventura, con la quale da gennaio riprenderò X Factor». Nel frattempo a cosa stai lavorando? «Seguo il casting per X Factor, tutti i pomeriggi sono in onda a Radio Rtl e il sabato conduco Scalo 76 su Raidue con Mara Maionchi». Mille cose insieme come sempre. Nel libro dici: «Mi piace fare cose che non sono il mio mestiere». «Io penso che oggi l’importante sia l'energia, il fuoco dentro. I miei idoli, Bob Dylan, Jovanotti, Vasco Rossi non sono espressione del “bel canto”, eppure con un filo di voce hanno fatto la storia della musica. Fiorello non ha una dizione perfetta, ma nel suo campo è un fuoriclasse». E tu a quale «campo» appartieni? «E chi può dirlo? Sono tutto e nulla di quello che faccio. Se penso alla meta mentre viaggio, allora ho finito di viaggiare».
grazie a:Luigi di Varese
|
Postato da: giacabi a 07:48 |
link | commenti
canti, cl
Nanneddu meu
***
ad A*
|
Postato da: giacabi a 14:54 |
link | commenti
canti
Badde lontana -
***
|
Postato da: giacabi a 15:37 |
link | commenti (1)
canti
Vuestra
***
Vuestra soy pues me criasteis
vuestra pues me redimisteis vuestra pues que me sufristeis vuestra pues que me llamasteis vuestra porque me esperasteis vuestra porque no me perdì : que mandais hacer de mì? Que mandais pues, buen Señor, que haga tan vil criado? Cual officio le habeis dado a este esclavo pecador? Veis me aqui mi dulce amor, amor dulce veis me aqui que mandais hacer de mì? Veis aqui mi corazòn, io lo pongo en vuestra palma : mi cuerpo, mi vida y alma, mis entrañas y affliccion. Dulce esposo y Redentor, pues por vuestra me ofreci que mandais hacer de mì? Haga fruto o non lo haga, estè callando o hablando, muestrame la ley mi llaga, goce de Evangelio hablando. Estè penando o gozando solo vos en mi vivìs. Que mandais hacer de mi Santa Teresa d'Avila
clicca qui
Sono
tua poichè mi hai creata, sono tua perché mi hai redenta, sono tua
poiché mi hai voluta, sono tua poiché mi hai chiamata, sono tua perchè
mi hai attesa, sono tua perché non mi sono perduta : che cosa vuoi farne
di me ? / Che cosa vuoi o mio buon Signore che faccia una così umile
creatura ? Che compito hai dato a questa indegna peccatrice ? Vedi, io
sono qui, mio dolce amore, amore dolce, sono qui che cosa vuoi farne di
me ? / Vedi qui c'è il mio cuore, io lo metto nelle tue mani : il mio
corpo, la mia vita e la mia anima, le mie speranze e le mie
preoccupazioni. Dolce sposo e Redentore, poiché mi sono data tutta a te
che cosa vuoi farne di me ? /Porti frutto o non ne porti, che stia zitta
o stia parlando, mostrami quali sono le leggi del Vangelo. Che io
soffra o sia felice, Tu solo sei nella mia vita. Che cosa vuoi farne di
me?
Grazie ad :annina |
Postato da: giacabi a 22:47 |
link | commenti
canti, preghiere
Come Posso Andare Avanti
Freddie Mercury Monserrat Caballè
***
Quando tutto il sale viene preso dal mare
Io rimango sconfitto Sono nudo e sanguino Ma quando il tuo dito mi punta così crudelmente C'è qualcuno che mi crede Che ascolta la mia supplica e si prende cura di me?
Come posso andare avanti
Di giorno in giorno Chi può rendermi forte in ogni modo Dove posso stare sicuro Dove posso avere il mio posto In questo grande mondo di tristezza? Come posso dimenticare Quei bellissimi sogni che abbiamo condiviso? Sono andati persi e non li si può trovare da nessuna parte Come posso andare avanti?
A volte inizio a tremare nel buio
Non riesco a capire Quando la gente mi spaventa Provo a nascondermi così lontano dalla folla C'è qualcuno che mi conforta? Mio prezioso Signore, ascolta la mia supplica - sì Signore...prenditi cura di me
Come posso andare avanti
(come posso andare avanti) Di giorno in giorno (di giorno in giorno) Chi può rendermi forte (chi può rendermi forte) In ogni modo (in ogni modo) Dove posso stare sicuro (dove posso stare sicuro) Dove posso avere il mio posto (dove posso avere il mio posto) In questo grande mondo di tristezza? (in questo grande mondo di tristezza?) Come posso dimenticare (come posso dimenticare) Quei bellissimi sogni che abbiamo condiviso? (quei bellissimi sogni che abbiamo condiviso) Sono andati persi e non li si può trovare da nessuna parte Come posso andare avanti?
Come posso andare avanti?
Come posso andare avanti, avanti, avanti, avanti, sì...
How Can I Go On
Freddie Mercury - Monserrat Caballè
When all the salt is taken from the sea
I stand dethroned I'm naked and I bleed But when your finger points so savegely Is anybody there to believe in me To hear my plea and take care of me?
How can I go on
From day to day Who can make me strong in every way Where can I be safe Where can I belong In this great big world of sadness How can I forget Those beautiful dreams that we shared They're lost and they're nowhere to be found How can I go on?
Sometimes I start to tremble in the dark
I cannot see When people frighten me I try to hide myself so far from the crowd Is anybody there to comfort me Precious Lord hear my plea - yeah Lord ... take care of me
How can I go on
(how can I go on) From day to day (from day to day) Who can make me strong (who can make me strong) In every way (in every way) Where can I be safe (where can I be safe) Where can I belong (where can I belong) In this great big world of sadness (in this great big world of sadness) How can I forget (how can I forget) Those beautiful dreams that we shared (those beautiful dreams that we shared) They're lost and nowhere to be found How can I go on?
How can I go on
How can I go on go on go on go on yeah yeah yeah
§
|
Postato da: giacabi a 21:54 |
link | commenti
canti
Stare di fronte al Mistero
***CANZONE PER FRANCESCO
«Quando sentirai la Mia voce
non fuggire troppo lontano
anche se il tuo passo è veloce
più veloce è la mia mano.
Da solo te ne vai e non pensi al ritorno
ti trascini la notte e ti nascondi il giorno.
Non potrai scordarti di Me
sono la terra e il mare
sono il ferro che taglia e che ti fa cambiare.
Devi attraversare il silenzio
e la strada e una sola
è per la porta stretta di un'unica Parola
devi attraversare il silenzio
devi attraversare il silenzio
devi attraversare il silenzio.
Quando sentirai la Mia voce
non cercare troppo lontano
anche se il tuo passo è veloce
più veloce è la Mia mano.
Non temere sentinella, non temere la notte
Io non sono il nemico, ma il giorno che viene.
Non potrai scordarti di Me
sono la luna e il sole
sono gli occhi che incontri
sono le parole..
CLAUDIO CHIEFFO
§
|
Postato da: giacabi a 20:45 |
link | commenti
canti, chieffo
Il senso religioso
***
Testo canzone "Vita tranquilla" di Tricarico
Ho sempre pensato
Quando avrò questo sarò saziato Ma poi avevo questo…ed era lo stesso
Ho sempre pensato
Troverò il mare e sarò bagnato Il mare ho trovato… ma nulla è cambiato… nulla Che cos’è… che io aspetto… Io… voglio una vita tranquilla Perché è da quando sono nato Che sono spericolato Io… voglio una vita serena Perché è da quando sono nato… che è Disperata… spericolata… Però libera… verd’è sconfinata Io dovrei… non dovrei Ho sempre pensato Quando avrò il cielo sarò stellato Divenni una stella… ma ero lo stesso Sempre lo stesso Ho sempre pensato Troverò lei e sarò rinato Lei ho trovato… qualcosa è cambiato Qualcosa è cambiato L’ultima illusione non è svanita Io libero per sempre Io… voglio una vita tranquilla Perché è da quando son nato che sono spericolato Io… voglio una vita serena Perché è da quando son nato… che è Disperata… spericolata… Però libera… verd’è sconfinata Io dovrei… non dovrei Io… voglio una vita tranquilla Perché è da quando son nato che sono spericolato Io… voglio una vita tranquilla Perché è da quando son nato… che è Disperata… spericolata… Però libera… verd’è sconfinata Io dovrei… non dovrei |
Postato da: giacabi a 15:48 |
link | commenti
canti, senso religioso
***
Oggi
un collega mi ha parlato di questa cantante, ho voluto ascoltare alcune
delle sue canzoni di cui ne riporto due, quelle che più mi hanno impressionato.
L’estate appassisce silenziosa
Foglie dorate gocciolano giù Apro le braccia al suo declinare stanco E lascia la tua luce in me Stelle cadenti incrociano i pensieri I desideri scivolano giù Mettimi come segno sul tuo cuore Ho bisogno di te Sai che la sofferenza d’amore non si cura Se non con la presenza della sua figura Baciami con la bocca dell’amore Raccoglimi dalla terra come un fiore Come un bambino stanco ora voglio riposare E lascio la mia vita a te Tu mi conosci non puoi dubitare Fra mille affanni non sono andata via Rimani qui al mio fianco sfiorandomi la mano E lascio la mia vita a te Sai che la sofferenza d’amore non si cura Se non con la presenza della sua figura Musica silenziosa è l’aurora Solitudine che ristora e che innamora Come un bambino stanco ora voglio riposare E lascio la mia vita a te Mi manca la presenza della sua figura
E per vivere in solitudine nella pace e nel silenzio
dedicata ad Edith SteinAi confini della realtà Mentre ad Auschwitz soffiava forte il vento E ventilava la pietà Hai lasciato le cose del mondo Il pensiero profondo dai voli insondabili Per una luce che sentivi dentro Le verità invisibili Dove sarà Edith Stein? Dove sarà? I mattini di maggio riempivano l’aria i profumi nei chiostri Del carmelo di Echt. Dentro la clausura qualcuno che passava Selezionava gli angeli E nel tuo desiderio di cielo Una voce nell’aria si udì: “gli ebrei non sono uomini” E sopra un camion o una motocicletta che sia Ti portarono ad Auschwitz. Dove sarà Edith Stein? Dove sarà? I mattini di maggio riempivano l’aria i profumi nei chiostri Nel carmelo di Echt Dove sarà Edith Stein? Dove sarà? E per vivere in solitudine nella pace e nel silenzio Nel carmelo del cielo |
Postato da: giacabi a 16:05 |
link | commenti (1)
canti
Spirto gentil*** Spirto gentil,
ne' sogni miei
brillasti un dì,
ma ti perdei:
fuggi dal cor;
mentita speme,
larve d'amor, larve d'amor,
fuggite insieme,
larve d'amor.
A te d'accanto
del genitore scordava
il pianto,
la patria, il ciel...
donna sleal
in tanto amore
segnasti il core
d'onta mortal,
ahimè!
|
Postato da: giacabi a 15:45 |
link | commenti
canti
E ti vengo a cercare
***
di Franco Battiato
da Fisiognomica, EMI 1988 e Giubbe Rosse, EMI 1989
E ti vengo a cercare
anche solo per vederti o parlare
perché ho bisogno della tua presenza
per capire meglio la mia essenza.
Questo sentimento popolare
nasce da meccaniche divine
un rapimento mistico e sensuale
mi imprigiona a te.
Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri
non accontentarmi di piccole gioie quotidiane
fare come un eremita
che rinuncia a sé.
E ti vengo a cercare
con la scusa di doverti parlare
perché mi piace ciò che pensi e che dici
perché in te vedo le mie radici.
Questo secolo ormai alla fine
saturo di parassiti senza dignità
mi spinge solo ad essere migliore
con più volontà.
Emanciparmi dall'incubo delle passioni
cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male
essere un'immagine divina
di questa realtà.
E ti vengo a cercare
perché sto bene con te
perché ho bisogno della tua presenza.
§ grazie ad:aqua
|
Postato da: giacabi a 20:58 |
link | commenti (1)
canti
Un raggio del fuoco della bellezza
Autore: Pompei, Michele
Fonte: Culturacattolica
***
martedì 8 aprile 2008
hanno
partecipato a Roma all’incontro, promosso dall’Associazione Culturale
“Paola Bernabei”, con Suor Maria Gloria Riva, Fabio Cavallari e Magdi
Cristiano Allam, per la presentazione del libro “Volti e stupore - Uomini feriti dalla Bellezza”.
Mi
sono sentito rappresentato anch’io come uno degli uomini figli del
nostrotempo, che Magdi, Fabio e Suor Gloria hanno tracciato. Cioè un
uomoframmentato, che vive di segmenti, che rincorre fini e interessi
immediati. Uomo del lunedì, dell’orario di ufficio, del lavoro
opprimente o vissuto febbrilmente come occasione di potere, e poi delle
sei del pomeriggio, del tempo libero, del week end o delle vacanze (da
cui si torna, di norma, ancora più annoiati e delusi), e ancora
dell’estraneità, dell’incapacità di amare e costruire rapporti
significativi e duraturi oltre lo spazio di un’emozione o di un complice
interesse. E mi è tornata in mente una poesia del poeta sovietico Evtusenko:
In stracarichi tranvai accaldandoci insieme, dimenandoci insieme, insieme barcolliamo. Uguali ci rende una uguale stanchezza. Di quando in quando c’inghiotte il metrò, poi dalla bocca fumosa ci risputa il metrò. Per incerte strade, tra vortici bianchi camminiamo, uomini accanto a uomini. I nostri fiati si mescolano tra loro, si scambiano e si confondono le orme. Dalle tasche tiriamo fuori il tabacco, mugoliamo qualche canzonetta di moda. Urtandoci coi gomiti diciamo “scusa” o non diciamo niente
Oppure quest’altra terribile (terribile pur nella sua bellezza e potenza espressiva) poesia-canzone, scritta nel 1971, dal poeta brasiliano Chico Barque de Hollanda, che si intitola, con un macabro paradosso, “Costruzione”:
Quella volta amò come se fosse l’ultima Baciò la donna sua come se fosse l’ultima Ed ogni figlio suo come se fosse l’unico E attraversò la strada col suo passo timido Salì sull’impalcatura come se fosse macchina Eresse nella piattaforma quattro mura solide Mattone su mattone in un disegno magico Gli occhi induriti di cemento e lacrime Sedette a riposare come se fosse sabato Mangiò riso e fagioli come fosse un principe Bevve e singhiozzò come se fosse un naufrago Ballò e canticchiò come chi ascolta musica Ed inciampò nel cielo come fosse alcolico E fluttuò nell’aria aria come fosse un passero A terra poi finì come un sacchetto flaccido Agonizzò in mezzo al marciapiede pubblico Morendo contromano intralcio per il traffico. Quella volta amò come se fosse l’ultimo Baciò la donna sua come se fosse l’unica E ogni figlio suo come se fosse il prodigo E attraversò la strada col suo passo alcolico Salì l’impalcatura come fosse un solido Eresse nella piattaforma quattro mura magiche Mattone su mattone in un disegno logico Con gli occhi induriti di cemento e traffico Sedette a riposare come fosse un principe Mangiò riso e fagioli come fosse il massimo Bevve e singhiozzò come se fosse macchina Ballò e canticchiò come se fosse il prossimo Ed inciampò nel cielo come chi ascolta musica E fluttuò nell’aria come fosse sabato A terra poi finì come un sacchetto timido Agonizzò in mezzo al marciapiede naufrago Morendo contromano intralcio per il pubblico. Quella volta amò come se fosse macchina La donna sua baciò come se fosse logico Eresse nella piattaforma quattro mura flaccide Sedette a riposare come fosse un passero Fluttuò nell’aria come fosse un principe A terra poi finì come un sacchetto alcolico Morendo contromano intralcio per il sabato. Non è un’esagerazione. Tanti uomini che ci circondano, che ci sfiorano, e spesso anche noi, viviamo così. Nel non senso, nella solitudine atroce, nell’alienazione e nello smarrimento. E perciò nell’impossibilità dolorosa o distratta di riconoscere una positività del reale e perciò incapaci di costruire. A questo uomo che in qualche modo ci rappresenta, domenica è stata offerta l’esperienza di una bellezza e di una verità umana che ha il sapore e lo spessore dell’eterno, di qualcosa che non si deteriora, che non muta, che non perde la sua forza di attrattiva con il trascorrere dei giorni, che non viene meno. E’ stata evidente e palpabile per tutti i presenti la forza e l’attrattiva irresistibile di una Bellezza, che si è resa visibile attraverso la concretezza dell’ esperienza personale e di un’amicizia fatta di parole, di gesti, di sguardi e di immagini che, a partire dai relatori, si è irradiata ed ha investito l’animo di coloro che ascoltavano. Dopo l’incontro e anche il giorno dopo ho parlato con tanti amici presenti, che mi hanno confermato lo stupore e l’eccezionalità di questo incontro. L’esperienza di verità umana di Fabio, il suo amore al reale oltre ogni preconcetto, il suo fidarsi (come ha detto) di questi suoi amici anche quando il rapporto con loro lo “costringe” a riconoscere un Oltre, un Mistero come dato, come fattore reale e ineliminabile, è un insegnamento impressionante, direi innanzitutto e soprattutto per chi è credente. Magdi Cristiano, innanzitutto con il suo esserci - con una discrezione ed un’attenzione agli amici che lo affiancavano così espressive del suo animo quanto la forza sofferta e invincibile delle sue parole - ha reso evidente quale sia per lui il centro affettivo e di riferimento dei valori che difende e testimonia, e a questo ha fatto esplicito riferimento nel suo intervento, invitandoci all’ascolto. Suor Gloria mi ha trafitto ancora (ma posso dirlo anche di tanti amici presenti) con una scintilla del fuoco che le incendia il cuore e che si rivela nello sguardo e nel sorriso prima ancora che nelle parole. Parole così intense e vere che rivelano, che rendono presente Colui di cui parlano, anche se parla di un quadro, di una storia qualunque. Che Lo fanno accadere, riaccadere ogni volta che l’ascolto. Per questo, non abbiamo assistito ad una conferenza, ma ad un evento in presa diretta, all’avvenimento di una Bellezza presente che ci ha investiti e ridestati. |
Postato da: giacabi a 22:17 |
link | commenti
canti, evtusenko
Senza l’Amore
***
Fragile
scritta da Piero Fabrizi e cantata da Fiorella Mannoia
Mai nessuna meraviglia potrà più toccarmi
Mai nessuna comprensione potrà mai guarirmi Mai nessuna punizione sarà più severa Mai nessuna condizione sarà mai più vera Se il mio cuore avesse fiato correrebbe ancora Invece resta lacerato dentro una tagliola Quale grado di stupore potrei superare Quale tipo di dolore potrei consumare Non ho più te Sono sola al mondo Non ho più te Buio più profondo Non ho più te Sono sola al mondo Non ho più te Buio più profondo E' un altare di ricordi questa stanza nera Sacro luogo di promesse per la vita intera Quanto nitido rancore dovrò cancellare Quale livido silenzio dovrò sopportare Non ho più te Sono sola al mondo Non ho più te Buio più profondo Non ho più te Sono sola al mondo Non ho più te Buio più profondo Non ho più te Sono fragile perché Non ho più te Sono fragile perché Non ho più te Sono fragile perché sono un nido caduto Sono fragile perché non ho più te Sono fragile perché sono seta nel fuoco Sono fragile perché non ho più te Sono fragile perché sono un nido caduto Sono fragile perché non ho più te Sono fragile perché sono seta nel fuoco Sono fragile perché non ho più te. Non ho più te Sono sola al mondo Non ho più te Buio più profondo Non ho più te Sono sola al mondo Non ho più te Buio più profondo Non ho più te Sono fragile perché Non ho più te Sono fragile perché Non ho più te. |
Postato da: giacabi a 13:50 |
link | commenti (3)
canti
Cielito lindo***
Cielito lindo
De la Sierra Morena Cielito lindo, vienen bajando Un par de ojitos negros, Cielito lindo, de contrabando Rit: Ay, ay, ay, ay, Canta y no llores, Porque cantando se alegran, Cielito lindo, los corazones El pajaro que abandona, Cielito lindo, su primer nido, Si lo encuentra ocupado, Cielito lindo, bien merecido Rit. Ese lunar que tienes, Cielito lindo, junto a la boca, No se lo des a nadie, Cielito lindo que a mi me toca Rit. De tu casa a la m’a, Cielito lindo, no hay mas que un paso, Ahora que estamos solos, Cielito lindo, dame un abrazo. Rit.
Traduzione
Mio bel cielo
Dalla Sierra Morena,
mio bel cielo,
stanno scendendo due occhietti neri
di contrabbando
Rit: Ay ay ay ay,
canta e non piangere,
perché cantando si rallegrano,
o mio bel cielo,
tutti i cuori
L’uccellino che abbandona il primo nido,
mio bel cielo,
se al ritorno lo trova occupato,
se l’è voluto.
Rit. Quel piccolo neo che hai vicino alla bocca,
mio bel cielo,
non darlo a nessuno,
perché spetta a me.
Rit. Dalla tua casa alla mia,
mio bel cielo,
c’è solo un passo: ora che siamo soli,
mio bel cielo, dammi un abbraccio
Rit.
grazie ad: anna vercors
|
Postato da: giacabi a 12:25 |
link | commenti (3)
canti
I.N.R.I.
***
Artista: Lucio Dalla
Album: Il Contrario Di Me Titolo: I.N.R.I. Tra miglia e mondi te ne vai… e splendi o appeso in croce in un garage io non ho dubbi Tu… esisti… e splendi con quel viso da ragazzo con la barba senza età ci guardi e splendi… di cercarti io non smetterò abbiamo tutti voglia di… parlarti mi senti… mi senti Ah… Sono Tuo figlio anch’io… Dio Sono Tuo figlio anch’io… Dio…Dio… Tra i cani zoppi ti… confondi e splendi nei cartoni che son case per chi non le ha ti ho visto… che splendi… di chiamarti io non smetterò abbiamo tutti voglia di… abbracciarti mi senti… mi senti Ah… Sono Tuo figlio anch’io… Dio Sono Tuo figlio anch’io… Dio Su una nave colma Tu… ti stringi ma splendi nei dipinti insieme ai diavoli e a Maria di colpo ritorni… inseguirti io non smetterò abbiamo tutti voglia di… fermarci mi senti… mi senti Ah… Aiutami fratello mio… mio… parlarci tu con Dio… con Dio Sono Suo figlio anch’io… anch’io… parlaci tu con Dio… con Dio Fratello mio… fratello mio… parlaci tu con Dio Fratello mio… fratello mio… parlaci tu… parlaci tu… con Dio. |
Postato da: giacabi a 21:31 |
link | commenti
canti, gesù
Il senso religioso
***
“e ci troviamo ancora al punto che
si gira in macchina il mattino alle tre alla ricerca di qualcosa che poi cos'è non lo sappiamo nemmeno noi”
Max Pezzali da : Con Un Deca
|
Postato da: giacabi a 20:07 |
link | commenti
canti, senso religioso
Urgenza
***
Non
si può rimanere insensibili a tutte le difficoltà che attanagliano
numerose popolazioni, compresa la nostra! E' per questo che sentiamo
l'urgenza di essere testimoni dell'unica Verità capace di
trasmettere speranza e di "chiedere al mistero dell'Essere la luce,
l'affettività, la sincerità, la semplicità di dire sì a ciò che è vero e
di dir no a ciò che non è vero."
(L. Giussani, 'Si può vivere così?').
Ave Maria
dove sei finita, Tu? Non vedi che abbiamo bisogno di Te? Noi non ti vediamo più da qui! So che esistono bellezza gioia e tenerezza ciò per cui Tu sempre sei Ma aiuta noi a trovarle! Ascolta, Maria, Santa Maria! Maria, lasciami la forza di dire quanto indegno sia non vivere in armonia! Speriamo di vederci dire a braccia aperte "amen, amen"....
Ave Maria
dove sei finita, Tu? Non vedi che abbiam bisogno di Te? Noi non ci vediamo più quaggiù! So che senti queste grida Vedi le candele accese sulla via verso pace e libertà: Aiutaci! Ascolta, Maria, Santa Maria! Maria, lasciami la forza di dir che è irredimibile non vivere in armonia! Speriamo di vederci dire a braccia aperte "amen, amen".... ....e unirci a Lui dicendo "amen"....
(Trad. eungiorno su IFMG)
|
Postato da: giacabi a 16:36 |
link | commenti
canti, maria
canzoni
Quando uno ha il cuore buono
***
da: www.culturacattolica.it
Autore: Scaglione, Paola Curatore: Mangiarotti, Don Gabriele
Parole e musica di Claudio Chieffo
gennaio 1964 ad Angelo Sampieri
Quando uno ha il cuore buono non ha più paura di niente:
è felice di ogni cosa, vuole amare solamente. Quante volte ti ho chiamato per nome, quante volte ho cercato di te, ma tu fuggi e ti nascondi, vorrei proprio sapere perché. Quando uno ha il cuore buono non ha più paura di niente: è felice di ogni cosa, vuole amare solamente. Poco dopo è calata la notte, la tua voce ho sentito gridar, io ti dico ritorna alla casa, il mio amore è più grande del mar. Quando uno ha il cuore buono non ha più paura di niente: è felice di ogni cosa, vuole amare solamente. Tu hai sentito chiamare il tuo nome, non puoi certo scordarlo mai più, su non fingere di essere sordo, puoi rispondermi solo tu. Quando uno ha il cuore buono non ha più paura di niente: è felice di ogni cosa, vuole amare solamente. «Quando uno ha il cuore buono – che vuol dire: quando uno si sente amato – non ha più paura di niente e vuole soltanto amare. È la tenerezza di un Dio che chiama proprio te per nome. Agli inizi, di fronte alla grandezza dell’amore di Dio uno si spaura, ma questa misericordia è proprio per te, attraverso la carnalità dei tuoi difetti. La novità del cristianesimo che avevo incontrato era accorgersi che perfino il tuo peccato – il tuo male – non è un ostacolo alla misericordia di Dio». La vita di ognuno è costellata di fatti apparentemente insignificanti e che, pure, lasciano il segno in chi è disposto a guardare e ad ascoltare. Sono le parole di un bambino scatenato, che non si lasciava spaventare da nulla, a dare origine a una delle canzoni più diffuse di Chieffo: «Lo ricordo ancora, si chiamava Pasubio; un giorno, mentre giocavamo e tutti si erano spaventati all’arrivo di un cane, lui non aveva fatto una piega. E a me, che gli chiedevo come mai, aveva risposto con semplicità: ‘Sai che io non ho più paura? Perché da quando seguo Gesù il mio cuore è buono. E quando uno ha il cuore buono non ha più paura di niente’. Quella frase mi è rimasta inchiodata nella mente e nel cuore e una mattina ho cominciato a cantarla». Claudio Chieffo in Paola Scaglione, La mia voce e le Tue Parole. Claudio Chieffo, una lunga storia di musica e poesia, Ares, Milano 2006, pp. 58-59 |
Postato da: giacabi a 17:48 |
link | commenti
canti, chieffo
canzoni
L’uomo cattivo
***
da: www.culturacattolica.it
Autore: Scaglione, Paola Curatore: Mangiarotti, Don Gabriele
Parole e musica di Claudio Chieffo
maggio 1965 alla mia nonna Elvira
Era un uomo cattivo, ma cattivo, cattivo, cattivo,
eppure così cattivo il Signore lo salvò: quando si alzava la mattina tutto gli dava fastidio a cominciare dalla luce, perfino il latte col caffè. Ma un dì si chiese Chi era che gli dava la vita, un dì si chiese Chi era che gli dava l’amor. «Chi se ne frega della vita! Chi se ne frega dell’amore!»‚ lui ripeteva queste cose, ma gli faceva male il cuore. Ed il Signore dal cielo tanti regali gli mandava, lui li guardava appena, anzi alle volte poi si lamentava. Ma un dì si chiese Chi era che gli dava la vita, un dì si chiese Chi era che gli dava l’amor. Poi un giorno vide un bambino che gli sorrideva, vide il colore dell’uva e la sua nonna che pregava, poi vide ch’era cattivo e tutto sporco di nero, mise una mano sul cuore e pianse quasi tutto un giorno intero. E Dio lo vide e sorrise, gli tolse quel suo dolore, poi gli donò ancor più vita, poi gli donò ancor più amor… Era un uomo cattivo, ma cattivo, cattivo, cattivo, eppure così cattivo il Signore lo salvò. «Per essere cattivi non occorre fare fisicamente del male agli altri: uno è cattivo quando non vuol bene a se stesso, quando non capisce che la luce del mattino è un dono di Dio, che il latte col caffè è un dono di Dio, che il colore dell’uva è un dono di Dio. La canzone è dedicata a mia nonna Elvira, che viveva con noi e aveva una strana percezione della mia conversione, perché io ero molto resistente e in casa non cercavo di vivere quello che invece fuori mi veniva così bene… Ero un brontolone, ero disattento nei confronti dei miei familiari, però lei continuava a farmi vedere che stava solo aspettando che cambiassi. Mia nonna aveva sposato un repubblicano storico, che non andava in chiesa, ma, pur essendo una donna del popolo, non aveva alcun dubbio sulla propria fede. Continuamente mi incitava alla preghiera e a rivolgermi a Gesù e alla Madonna nei momenti in cui ero dubbioso oppure cattivo, insofferente, acido. L’uomo cattivo è dedicata a lei, ma nasce per i bambini di una parrocchia di periferia che cercavamo di far giocare e che finivano continuamente per litigare: volevo spiegare loro che, anche il più cattivo, il Signore lo avrebbe salvato». Claudio Chieffo in: Paola Scaglione, La mia voce e le Tue Parole. Claudio Chieffo, una lunga storia di musica e poesia, Ares, Milano 2006, p. 85 |
Postato da: giacabi a 17:41 |
link | commenti
canti, chieffo
canzoni
Povera voce
***
La canzone che ho chiesto agli amici di cantare in cimitero mentre mettevano la bara di mia madre ( e 20 anni dopo quella di mio padre) dentro il loculo.
|
Postato da: giacabi a 08:12 |
link | commenti (1)
canti, senso religioso
canzoni
Si faceva chiamare Gesù
***
« Mi hanno detto che, (don Giussani) dopo aver domandato di ricevere l’ultima assoluzione, guardando chi era attorno al suo letto, ha chiesto che gli cantassero Noi non sappiamo chi era. Mi hanno detto che ha chiesto più volte di cantargli quel canto anche all’infermiere che lo ha assistito negli ultimi giorni di vita. Come mi ha commosso riconoscere quella gratuita prossimità, quella gratuita predilezione, anche in quest’ultima sua domanda! Non era certamente il canto metafisicamente, culturalmente più profondo. Era semplicemente il canto in cui il nome più caro (la cosa più cara, per riprendere le parole dello starets russo Giovanni) veniva più volte ripetuto: Gesù. «Si faceva chiamare Gesù».
don Tantardini da: www.30giorni.it
.....................................................................................
NOI NON SAPPIAMO CHI ERA
***
Noi non sappiamo chi era,
noi non sappiamo chi fu,
ma si faceva chiamare Gesù.
Pietro lo incontrò sulla riva del mare,
Paolo lo incontrò sulla via di Damasco.
Vieni, fratello: ci sarà un posto,
posto anche per te.
Maria lo incontrò sulla pubblica strada,
Disma lo incontrò in cima alla croce.
Vieni, fratello: ci sarà un posto,
posto anche per te.
Noi lo incontrammo all’ultima ora,
io l’ho incontrato all’ultima ora.
Vieni, fratello: ci sarà un posto,
posto anche per te.
Ora sappiamo chi era,
ora sappiamo chi fu:
era colui che cercavi,
si faceva chiamare Gesù.
|
Postato da: giacabi a 08:00 |
link | commenti
canti, gesù, giussani
Canzoni Popolari Sarde
***
Non potho reposare. Parole di Salvatore Sini (prima meta' del '900)
|
Postato da: giacabi a 21:56 |
link | commenti (3)
canti
SE E’ VERO CHE CI SEI
(Biagio Antonacci)
***
Certe volte guardo il mare,
questo eterno movimento,
ma due occhi sono pochi per questo immenso
e capisco di esser solo
e passeggio dentro il mondo
ma mi accorgo che due gambe non bastano
per girarlo e rigirarlo
e se è vero che ci sei
batti un colpo amore mio
ho bisogno di dividere
tutto questo insieme a te
certe volte guardo il cielo
i suoi misteri e le sue stelle
ma sono troppe le mie notti passate senza di te
per cercare di ricordare
ma se è vero che ci sei
vado in cerca dei tuoi occhi io
non ho mai cercato niente
e forse niente ho avuto mai
è un messaggio per te
sto chiamandoti
è un messaggio per te
sto inventandoti
prima che cambi luna
e che sia primavera
ma se è vero che ci sei
batti un colpo amore mio
ho bisogno di dividere
tutto questo insieme a te
è un messaggio per te
sto chiamandoti
sto cercandoti
sono solo e lo sai
è un messaggio per te
sto inventandoti
prima che cambi luna
e che sia primavera
ma se è vero che ci sei
con i tuoi i occhi e le tue gambe
io riuscirei a girare il mondo
e guardare quell'immenso
ma se è vero che ci sei
a cacciar via la solitudine di questo uomo
che ha capito il suo limite nel mondo
è un messaggio per te
sto chiamandoti
sto cercandoti
sono solo e lo sai
è un messaggio per te
sto inventandoti
prima che cambi luna
e che sia primavera
|
Nessun commento:
Posta un commento