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sabato 4 febbraio 2012

canti, 2

Meraviglioso
***


E' vero
credetemi è accaduto
di notte su di un ponte
guardando l'acqua scura
con la dannata voglia
di fare un tuffo giù uh
D'un tratto
qualcuno alle mie spalle
forse un angelo
vestito da passante
mi portò via dicendomi
Così ih:
Meraviglioso
ma come non ti accorgi
di quanto il mondo sia
meraviglioso
Meraviglioso

perfino il tuo dolore
potrà guarire poi
meraviglioso

Ma guarda intorno a te
che doni ti hanno fatto:
ti hanno inventato
il mare eh!
Tu dici non ho niente
Ti sembra niente il sole!
La vita
l'amore
Meraviglioso
il bene di una donna
che ama solo te
meraviglioso
La luce di un mattino
l'abbraccio di un amico
il viso di un bambino
meraviglioso
meraviglioso...

ah!...
(vocalizzato)
Ma guarda intorno a te
che doni ti hanno fatto:
ti hanno inventato
il mare eh!
Tu dici non ho niente
Ti sembra niente il sole!
La vita
l'amore
meraviglioso
(vocalizzato)
La notte era finita
e ti sentivo ancora
Sapore della vita
Meraviglioso

Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
grazie a:  billacorgan

Postato da: giacabi a 19:31 | link | commenti
canti, bellezza

domenica, 25 gennaio 2009
La Cura
***
Franco Battiato > L'Imboscata (1996)
 

Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie,
dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via.
Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo,
dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai.
Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore,
dalle ossessioni delle tue manie.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce
per non farti invecchiare.
E guarirai da tutte le malattie,
perché sei un essere speciale,
ed io, avrò cura di te.

Vagavo per i campi del Tennessee
(come vi ero arrivato, chissà).
Non hai fiori bianchi per me?
Più veloci di aquile i miei sogni
attraversano il mare.

Ti porterò soprattutto il silenzio e la pazienza.
Percorreremo assieme le vie che portano all'essenza
.
I profumi d'amore inebrieranno i nostri corpi,
la bonaccia d'agosto non calmerà i nostri sensi.
Tesserò i tuoi capelli come trame di un canto.
Conosco le leggi del mondo, e te ne farò dono.
Supererò le correnti gravitazionali,
lo spazio e la luce per non farti invecchiare.
TI salverò da ogni malinconia,
perché sei un essere speciale ed io avrò cura di te...
io sì, che avrò cura di te
Grazie ad Andrea R.

Postato da: giacabi a 11:22 | link | commenti (1)
canti

venerdì, 16 gennaio 2009
Tutto l'universo obbedisce all'amore
***
     


Franco Battiato > Fleurs 2 (2008)
>

(feat. Carmen Consoli)

Rara la vita in due... fatta di lievi gesti,
e affetti di giornata... consistenti o no,
bisogna muoversi... come ospiti... pieni di premure
con delicata attenzione... per non disturbare

ed è in certi sguardi che... si vede l'infinito

Stridono le auto... come bisonti infuriati,
le strade sono praterie...
accanto a grattacieli assolati,
come possiamo... tenere nascosta... la nostra intesa
ed è in certi sguardi... che s'intravede l'infinito


Tutto... l'universo... obbedisce... all'amore,
come... puoi tenere... nascosto... un amore.
ed è così... che ci trattiene... nelle sue catene,
tutto... l'universo... obbedisce... all'amore


Come possiamo... tenere nascosta... la nostra intesa
ed è in certi sguardi... che si nasconde l'infinito

Tutto... l'universo... obbedisce... all'amore
come... puoi tenere... nascosto... un amore,
ed è così... che ci trattiene... nelle sue catene
tutto... l'universo... obbedisce all'amore
...
(obbedisce all'amore)


Postato da: giacabi a 14:33 | link | commenti
canti

mercoledì, 14 gennaio 2009
CERCATI IN ME
***


Anima fosti dal nulla
e per amore creata
se ti perdessi o mia colomba amata
ti scoprirai dipinta
impressa sul mio petto
dai tratti così viva che posso contemplarti

cercati cercati in me
che ti potrai scoprire
in me cerca te
in te cerca me
ti scoprirai dipinta smarrita nel mio amore
cercati in me ed io ci sarò.

Se non sapessi dove
Tu mi potrai cercare
Non affannarti è inutile vagare
Tempio dove io dimoro
Pace e ristoro ritrovo
Chiamami ovunque sei e ci sarò, verrò

Cercami cercami in te
Al centro del tuo cuore
In me cerca te
In te cerca me
Se non sapessi dove se mi vorrai trovare
Dentro il tuo stesso cuore, io sarò
Cercati in me
Cercati in me


Postato da: giacabi a 14:37 | link | commenti (1)
canti

giovedì, 25 dicembre 2008

ARIA DI NEVE

***

di Adriana Mascagni

Aria di neve stasera e nessuno
ha tempo di aprire la porta ed il cuore.

Aria di neve stasera e qualcuno
ancora va in giro,
ancora non sa
dove andrà
questa notte a riposare.


Un uomo che batte
a tutte le porte,
un uomo che chiede
a tutte le case
se non c’è
un posto per lei,
per lei,
che è con me.

Aria di neve stasera...

La donna si piega
sul suo dolore
al figlio che nasce
darà il suo calore
ci sarà
un muro, vedrai
vedrai, basterà.

Aria di neve stasera e nessuno
ha tempo di aprire la porta ed il cuore.
Aria di neve stasera e nel cielo
si muove una stella
che si fermerà solo là
sulla casa più lontana.


Il bimbo che piange
in mezzo alla paglia
la donna che prega
e l’uomo che guarda.
Regnerà.
Il mondo chi sei
chi sei
non lo sa.


Aria di neve stasera...

Andemus a Sa Grutta
- Naschid'est Coro polifonico "Santu Domini" di Zerfaliu
Il coro di Zerfaliu canta Notte de Chelu

Postato da: giacabi a 09:22 | link | commenti
canti, natale, sardegma

mercoledì, 24 dicembre 2008
Buon Natale a tutti!
***
 
Egli si è mostrato. Egli personalmente. E adesso è aperta la via verso di Lui. La novità dell’annuncio cristiano non consiste in un pensiero ma in un fatto: Egli si è mostrato. Ma questo non é un fatto cieco, ma un fatto che, esso stesso, è Logos - presenza della Ragione eterna nella nostra carne. Verbum caro factum est (Gv 1,14)… Il fatto è ragionevole. Certamente occorre sempre l’umiltà della ragione per poter accoglierlo; occorre l’umiltà dell’uomo che risponde all’umiltà di Dio.
Benedetto XVI –

L’avvenimento di Cristo diventa presente ora in un fenomeno di umanità diversa: un uomo vi si imbatte e vi sorprende un presentimento nuovo di vita, qualcosa che aumenta la sua possibilità di certezza, di positività, di speranza e di utilità nel vivere e lo muove a seguire. Gesù Cristo, quell’uomo di duemila anni fa, si cela, diventa presente, sotto la tenda, sotto l’aspetto di un’umanità diversa. L’incontro, l’impatto è con un’umanità diversa, che ci colpisce perché corrisponde alle esigenze strutturali del cuore più di qualsiasi modalità del nostro pensiero o della nostra fantasia: non ce lo aspettavamo, non ce lo saremmo mai sognato, era impossibile, non è reperibile altrove.
Luigi Giussani

Postato da: giacabi a 22:15 | link | commenti (3)
canti, benedettoxvi, giussani

domenica, 21 dicembre 2008
Aiuto Ho bisogno di qualcuno
***

Aiuto!

Help! - The Beatles (1965)

Aiuto Ho bisogno di qualcuno,
Aiuto Non di uno qualsiasi,
Aiuto Sai ho bisogno di qualcuno, aiuto!
Quando ero più giovane, molto più giovane di adesso,
Non avevo mai bisogno dell'aiuto di nessuno in nessun modo,
Ma ora quei giorni sono andati e non sono così sicuro di me,
Ora scopro che le mie idee sono cambiate, ho aperto le porte.
Aiutami se puoi, mi sento giù,
E apprezzo molto che tu sia qui,
Aiutami a tornare coi piedi per terra,
Non vuoi per favore per favore aiutarmi?
E adesso che la mia vita è cambiata in molti modi
La mia indipendenza sembra scomparire nella foschia
Ma a volte mi sento così insicuro
Io so che ho bisogno di te come non mai

Aiutami se puoi, mi sento giù,
E apprezzo molto che tu sia qui,
Aiutami a tornare coi piedi per terra,
Non vuoi per favore per favore aiutarmi?
Quando ero più giovane, molto più giovane di adesso,
Non avevo mai bisogno dell'aiuto di nessuno in nessun modo,
Ma ora quei giorni sono andati e non sono così sicuro di me,
Ora scopro che le mie idee sono cambiate, ho aperto le porte.
Aiutami se puoi, mi sento giù,
E apprezzo molto che tu sia qui,
Aiutami a tornare coi piedi per terra,
Non vuoi per favore per favore aiutarmi?
Aiutami. Aiutami.

***

Testo originale

Help!
Help, I need somebody,
Help, not just anybody,
Help, you know I need someone, help.
When I was younger, so much younger than today,
I never needed anybody's help in any way.
But now these days are gone, I'm not so self assured,
Now I find I've changed my mind and opened up the doors.
Help me if you can, I'm feeling down
And I do appreciate you being round.
Help me, get my feet back on the ground,
Won't you please, please help me.
And now my life has changed in oh so many ways,
My independence seems to vanish in the haze.
But every now and then I feel so insecure,
I know that I just need you like I've never done before.
Help me if you can, I'm feeling down
And I do appreciate you being round.
Help me, get my feet back on the ground,
Won't you please, please help me.
When I was younger, so much younger than today,
I never needed anybody's help in any way.
But now these daya are gone, I'm not so self assured,
Now I find I've changed my mind and opened up the doors.
Help me if you can, I'm feeling down
And I do appreciate you being round.
Help me, get my feet back on the ground,
Won't you please, please help me, help me, help me, oh.

 

Postato da: giacabi a 14:20 | link | commenti
canti

sabato, 11 ottobre 2008

Claudio Chieffo

***
 Claudio Chieffo - Liberazione n.2
claudio chieffo-la canzone degli occhi e del cuore
Claudio Chieffo - Martino e l'imperatore

Claudio Chieffo - La guerra  
Claudio Chieffo - La Nuova Auschwitz
Claudio Chieffo - Monologo di Giuda
Claudio Chieffo - Il giovane ricco

Claudio Chieffo - La Strada
Claudio Chieffo - La Banda
Claudio Chieffo - La Ballata del potere
Claudio Chieffo - Io non sono degno
Claudio Chieffo - Faccia a faccia
 Claudio Chieffo - Il popolo canta

Postato da: giacabi a 18:02 | link | commenti
canti, chieffo

djFrancesco
 ***


da: www.ilgiornale.it n. 243 del 2008-10-10 pagina 25
«Non mi sono mai drogato A tredici anni aiutavo i barboni»
di Valentina Terruzzi
Esce l’autobiografia dello showman «Al liceo ho letto Don Giussani. Da allora voglio dare positività»
da Milano

Mancava giusto un libro. In cinque anni di scorribande nel mondo dello spettacolo,
Francesco Facchinetti ha fatto di tutto: dj, cantante, rockettaro, protagonista di reality e persino conduttore tv. E oggi il figlio di Roby dei Pooh, tolti l'uncino del «Capitano», i boxer da isolano famoso e le cravatte sanremesi, se ne esce con un’autobiografia, o come preferisce dire lui, «un romanzo dove parlo di me stesso»: Quello che non t’aspetti (Sperling & Kupfer, da domani in libreria), scritto a quattro mani con l’autore televisivo Domenico Liggeri «e con l'aiuto di papà, onde evitare che scrivessi scemenze».
Hai appena 28 anni: non è un po' presto per scrivere le tue memorie?
«Anch'io me lo sono chiesto, e infatti questo libro non vuole essere la fine ma l'inizio di un percorso, per sfatare il pregiudizio dei giovani “cazzari”, drogati e bamboccioni. Qualche mese fa mi hanno svaligiato la casa portandomi via tutte le cose di valore, ma grazie ai ladri ho ripensato alle esperienze importanti della mia vita, quelle che mi hanno educato e reso più forte, e le ho trascritte in questo libro».
E sarebbero?
«
Intanto gli anni trascorsi a Gioventù Studentesca, l'organizzazione giovanile di Comunione e Liberazione. Ero al primo anno del liceo classico Don Gnocchi di Carate Brianza. In classe ho letto un libro di don Giussani che diceva: “La felicità è una e sola e si chiama Dio”, e lì ho capito che ognuno di noi è venuto al mondo con una missione. La mia è quella di comunicare, dare agli altri un messaggio positivo attraverso la musica, la tivù, un libro».
Tredici anni, la cresta da punk, e già catechista di un paese vicino, Carugo.
«Insegnavo ai ragazzi più piccoli, partecipavo agli incontri di preghiera e ai pellegrinaggi religiosi.
Ancora oggi i miei più cari amici sono di Cl».
Poi l'incontro con fratel Ettore...
«
Qui il merito è di mia madre che a 13 anni mi ha portato nella comunità Casa Betania di fratel Ettore, a Seveso, che ospitava tossici, alcolizzati, prostitute».
Ti ha portato in comunità perché «ti facevi»?
«
Mai drogato in vita mia. Facevo il volontario. I miei pomeriggi, dai 13 ai 16 anni, li ho passati a contatto con malati di Aids e barboni che andavamo a recuperare nei sotterranei della Stazione Centrale di Milano. Siamo anche andati a Roma a incontrare papa Wojtyla, e lui mi ha notato tra centinaia di fedeli facendomi il segno della croce sulla fronte, come già aveva fatto qualche anno prima a Bergamo, quando fra tanti bambini aveva baciato proprio me».
Quasi un predestinato... Com'è oggi il tuo rapporto con Dio?
«Dio è il mio navigatore satellitare. Mi porta dove voglio andare».
Hai un tatuaggio di San Francesco su un fianco. Perché?
«L’ho fatto tre anni fa. Ad Assisi mi hanno descritto San Francesco come il re della festa, una sorta di “dj” ante litteram, proprio come sono io, che guarda caso porto il suo nome».
Dici anche di sentire delle “presenze”. Non ti sembra di esagerare?
«Sento delle forze che mi guidano, e sento la presenza dei miei cari che mi sono mancati quand’ero piccolo».
Ad allontanarti dall’impegno religioso è stata una passione ancora più grande: la musica. Ti ha aiutato nella carriera essere figlio di un Pooh?
«Mi ha aperto tante porte, per il resto ho fatto tutto con le mie gambe. Io busso alla porta e parlo. Così ho fatto anche con Simona Ventura, con la quale da gennaio riprenderò X Factor».
Nel frattempo a cosa stai lavorando?
«Seguo il casting per X Factor, tutti i pomeriggi sono in onda a Radio Rtl e il sabato conduco Scalo 76 su Raidue con Mara Maionchi».
Mille cose insieme come sempre. Nel libro dici: «Mi piace fare cose che non sono il mio mestiere».
«Io penso che oggi l’importante sia l'energia, il fuoco dentro. I miei idoli, Bob Dylan, Jovanotti, Vasco Rossi non sono espressione del “bel canto”, eppure con un filo di voce hanno fatto la storia della musica. Fiorello non ha una dizione perfetta, ma nel suo campo è un fuoriclasse».
E tu a quale «campo» appartieni?
«E chi può dirlo? Sono tutto e nulla di quello che faccio. Se penso alla meta mentre viaggio, allora ho finito di viaggiare».
grazie a:Luigi di Varese

Postato da: giacabi a 07:48 | link | commenti
canti, cl

martedì, 07 ottobre 2008

Nanneddu meu

***

Poesia di Peppino Mereu dedicata al suo amico cagliaritano Gianni (Nanneddu) Sulis. L'invettiva contro gli abusi e la corruzione del presente, unita alla constatazione che il mondo non può tornare indietro, sottintendono un invito all'impegno ed alla lotta per il futuro.

Nanneddu meu

Nanneddu meu, su mundu er gai:
a sicut erat non torrat mai.
Semus in tempus de tirannia
infamidade e carestia.
Como sos populos cascan che cane
gridende forte: "Cherimos pane".
Famidos nois semos pappande
pane e castanza, terra cun lande.
Terra ch'a fangu torrat su poveru
senz'alimentu, senza ricoveru.
Semos sididos in sas funtanas
pretende s'abba parimos ranas.
Peus sa famene chi forte sonat
sa janna a tottus e non perdonat.
Avocadeddos laureados
busciacca boida, ispiantados.
In sas campagnas pappana mura
che capras lanzas in sa cresura.
Cand'est famida s'avvocazia
cheret chi penset in beccaria.
Mancu pro sognu su quisitu
es de cumbincher tantu appetitu.
Sos tristos corvos a chie los lassas
pienos de tirrias e malas trassas.
Canaglia infame piena de braga
cheret s'iscetru, cheret sa daga.
Ma no bi torran a sos antigos
tempos d'infamia e de intrigos.
Pretan a Roma, mannu est s'ostaculu:
ferru est s'ispada, linna est su bacculu.
S'intulzu apostulu de su segnore
si finghet santu, ite impostore.
Sos corvos suos tristos molestos
sun sa discordia de sos onestos.
Maccos famidos, ladros, baccanu
faghimos: nemos alzet sa manu.
Adiosu Nanne: tenedi contu,
faghe su surdu, bettadi a tontu.
Ca tantu, l'ides, su mundu er gai:
a sicut erat no torrat mai.
***
Nanneddu mio
Nannedu mio, così va il mondo: com'era non torna più: Viviamo tempi di carestia, di disgrazia e tirannia. Da cani ora cade la gente, gridando forte "Vogliamo pane". E noi affamati stiamo mangiando pane e castagne, terra con ghiande. / Il poveraccio è malridotto, privo di cibo e senza tetto. Siamo assetati e, alle fontane, bramando acqua sembriamo rane. Peggio, la fame bussa con forza ad ogni porta e non perdona. Avvocatini, si, laureati, ma tasche vuote, ultraspiantati. / Nelle campagne mangiano more, come le capre in mezzo ai cespugli. Quando hanno fame, gli Avvocatini,meglio che pensino a trovar cibo.Manco per sogno, il loro problema è alleviare tanto appetito. E a chi li lasci i corvi tristi, pieni di vizi e brutti vizi! / canaglia infame, piena di orgoglio, vuole lo scettro ed il comando, ma non ce la fa a ritornare ai tristi intrighi dei vecchi tempi. Brigano a Roma, grande è l'ostacolo: ferro è la spada, legno è il bastone. Lo stolto apostolo del Signore si finge santo, bell'impostore! / I corvi suoi, tristi e molesti, sono la discordia degli onesti. Matti,affamati, facciam baccano: e che nessuno alzi la mano. Ciao Nanni, e datti conto: fai sempre il sordo, fai sempre il tonto. tanto, lo vedi, così va il mondo: e come era non torna più.
ad  A*

Postato da: giacabi a 14:54 | link | commenti
canti

domenica, 05 ottobre 2008
Badde lontana -
***

Badde lontana (Strinna - Costa)

Sutta su chelu de fizzu meu
como si cantat finzas tres dies
badde lontana, badde 'e Larentu
solu deo piango pensende a tie

molthu mi l'hasa chena pietade
cun d'una rocca furada a Deu
badde lontana, badde 'e Larentu
comente fatto a ti perdonare

zente allegra e bella festa
poetese in donzi domo
chelzo cantare, chelzo pregare
ma non m'aschultada su coro meu

dammi sa manu Santu Larentu
deo so gherrende intro a mie
dammi sa manu chi so gherrende
faghemi isperare umpare a tie

dammi sa manu Santu Larentu
deo so gherrende intro a mie
dammi sa manu chi so peldende
faghemi isperare umpare a tie
Badde lontana - traduzione

Sotto il cielo di figlio mio
ora si canta fino a tre giorni
valle lontana, valle di Lorenzo
solo io piango pensando a te

me l'hai ucciso senza pieta'
con una roccia rubata a Dio
valle lontana, valle di Lorenzo
come faccio a perdonarti

gente allegra e bella festa
poeti in ogni casa
voglio cantare, voglio pregare
ma non mi ascolta il cuore mio

dammi la mano San Lorenzo
io sono in lotta con me stesso
dammi la mano che sto lottando
fammi sperare insieme a te

dammi la mano San Lorenzo
io sono in lotta con me stesso
dammi la mano che sto perdendo
fammi sperare insieme a te

Postato da: giacabi a 15:37 | link | commenti (1)
canti

giovedì, 26 giugno 2008

Vuestra

 ***
Vuestra soy pues me criasteis
vuestra pues me redimisteis
vuestra pues que me sufristeis
vuestra pues que me llamasteis
vuestra porque me esperasteis
vuestra porque no me perdì :
que mandais hacer de mì?

Que mandais pues, buen Señor,
que haga tan vil criado?
Cual officio le habeis dado
a este esclavo pecador?
Veis me aqui mi dulce amor,
amor dulce veis me aqui
que mandais hacer de mì?

Veis aqui mi corazòn,
io lo pongo en vuestra palma :
mi cuerpo, mi vida y alma,
mis entrañas y affliccion.
Dulce esposo y Redentor,
pues por vuestra me ofreci
que mandais hacer de mì?

Haga fruto o non lo haga,
estè callando o hablando,
muestrame la ley mi llaga,
goce de Evangelio hablando.
Estè penando o gozando
solo vos en mi vivìs.
Que mandais hacer de mi

Santa Teresa d'Avila    
clicca qui
Sono tua poichè mi hai creata, sono tua perché mi hai redenta, sono tua poiché mi hai voluta, sono tua poiché mi hai chiamata, sono tua perchè mi hai attesa, sono tua perché non mi sono perduta : che cosa vuoi farne di me ? / Che cosa vuoi o mio buon Signore che faccia una così umile creatura ? Che compito hai dato a questa indegna peccatrice ? Vedi, io sono qui, mio dolce amore, amore dolce, sono qui che cosa vuoi farne di me ? / Vedi qui c'è il mio cuore, io lo metto nelle tue mani : il mio corpo, la mia vita e la mia anima, le mie speranze e le mie preoccupazioni. Dolce sposo e Redentore, poiché mi sono data tutta a te che cosa vuoi farne di me ? /Porti frutto o non ne porti, che stia zitta o stia parlando, mostrami quali sono le leggi del Vangelo. Che io soffra o sia felice, Tu solo sei nella mia vita. Che cosa vuoi farne di me?
Grazie ad :annina

Postato da: giacabi a 22:47 | link | commenti
canti, preghiere

martedì, 20 maggio 2008
   Come Posso Andare Avanti    
 Freddie Mercury  Monserrat Caballè

***

Quando tutto il sale viene preso dal mare
Io rimango sconfitto
Sono nudo e sanguino
Ma quando il tuo dito mi punta così crudelmente
C'è qualcuno che mi crede
Che ascolta la mia supplica e si prende cura di me?
Come posso andare avanti
Di giorno in giorno
Chi può rendermi forte in ogni modo
Dove posso stare sicuro
Dove posso avere il mio posto
In questo grande mondo di tristezza?
Come posso dimenticare
Quei bellissimi sogni che abbiamo condiviso?
Sono andati persi e non li si può trovare da nessuna parte
Come posso andare avanti?
A volte inizio a tremare nel buio
Non riesco a capire
Quando la gente mi spaventa
Provo a nascondermi così lontano dalla folla
C'è qualcuno che mi conforta?

Mio prezioso Signore, ascolta la mia supplica - sì
Signore...prenditi cura di me
Come posso andare avanti
(come posso andare avanti)
Di giorno in giorno
(di giorno in giorno)
Chi può rendermi forte
(chi può rendermi forte)
In ogni modo
(in ogni modo)
Dove posso stare sicuro
(dove posso stare sicuro)
Dove posso avere il mio posto
(dove posso avere il mio posto)
In questo grande mondo di tristezza?
(in questo grande mondo di tristezza?)
Come posso dimenticare
(come posso dimenticare)
Quei bellissimi sogni che abbiamo condiviso?
(quei bellissimi sogni che abbiamo condiviso)
Sono andati persi e non li si può trovare da nessuna parte
Come posso andare avanti?
Come posso andare avanti?
Come posso andare avanti, avanti, avanti, avanti, sì...
How Can I Go On
Freddie Mercury - Monserrat Caballè
When all the salt is taken from the sea
I stand dethroned
I'm naked and I bleed
But when your finger points so savegely
Is anybody there to believe in me
To hear my plea and take care of me?
How can I go on
From day to day
Who can make me strong in every way
Where can I be safe
Where can I belong
In this great big world of sadness
How can I forget
Those beautiful dreams that we shared
They're lost and they're nowhere to be found
How can I go on?
Sometimes I start to tremble in the dark
I cannot see
When people frighten me
I try to hide myself so far from the crowd
Is anybody there to comfort me
Precious Lord hear my plea - yeah
Lord ... take care of me
How can I go on
(how can I go on)
From day to day
(from day to day)
Who can make me strong
(who can make me strong)
In every way
(in every way)
Where can I be safe
(where can I be safe)
Where can I belong
(where can I belong)
In this great big world of sadness
(in this great big world of sadness)
How can I forget
(how can I forget)
Those beautiful dreams that we shared
(those beautiful dreams that we shared)
They're lost and nowhere to be found
How can I go on?
How can I go on
How can I go on go on go on go on yeah yeah yeah
§   

Postato da: giacabi a 21:54 | link | commenti
canti

Stare di fronte al Mistero

***

CANZONE PER FRANCESCO


«Quando sentirai la Mia voce
non fuggire troppo lontano
anche se il tuo passo è veloce
più veloce è la mia mano.
Da solo te ne vai e non pensi al ritorno
ti trascini la notte e ti nascondi il giorno.

Non potrai scordarti di Me
sono la terra e il mare
sono il ferro che taglia e che ti fa cambiare.

Devi attraversare il silenzio
e la strada e una sola
è per la porta stretta di un'unica Parola
devi attraversare il silenzio
devi attraversare il silenzio
devi attraversare il silenzio.

Quando sentirai la Mia voce
non cercare troppo lontano
anche se il tuo passo è veloce
più veloce è la Mia mano.
Non temere sentinella, non temere la notte
Io non sono il nemico, ma il giorno che viene.

Non potrai scordarti di Me
sono la luna e il sole
sono gli occhi che incontri
sono le parole..
CLAUDIO CHIEFFO
§   

Postato da: giacabi a 20:45 | link | commenti
canti, chieffo

venerdì, 16 maggio 2008
Il senso religioso
***
Testo canzone "Vita tranquilla" di Tricarico

Ho sempre pensato
Quando avrò questo sarò saziato
Ma poi avevo questo…ed era lo stesso
Ho sempre pensato
Troverò il mare e sarò bagnato
Il mare ho trovato… ma nulla è cambiato… nulla
Che cos’è… che io aspetto…
Io… voglio una vita tranquilla
Perché è da quando sono nato
Che sono spericolato
Io… voglio una vita serena
Perché è da quando sono nato… che è
Disperata… spericolata…
Però libera… verd’è sconfinata
Io dovrei… non dovrei
Ho sempre pensato
Quando avrò il cielo sarò stellato
Divenni una stella… ma ero lo stesso
Sempre lo stesso
Ho sempre pensato
Troverò lei e sarò rinato
Lei ho trovato… qualcosa è cambiato
Qualcosa è cambiato
L’ultima illusione non è svanita
Io libero per sempre
Io… voglio una vita tranquilla
Perché è da quando son nato che sono spericolato
Io… voglio una vita serena
Perché è da quando son nato… che è
Disperata… spericolata…
Però libera… verd’è sconfinata
Io dovrei… non dovrei
Io… voglio una vita tranquilla
Perché è da quando son nato che sono spericolato
Io… voglio una vita tranquilla
Perché è da quando son nato… che è
Disperata… spericolata…
Però libera… verd’è sconfinata
Io dovrei… non dovrei
 
 

Postato da: giacabi a 15:48 | link | commenti
canti, senso religioso

martedì, 06 maggio 2008
***
Oggi un collega mi ha parlato di questa cantante, ho voluto ascoltare alcune delle sue canzoni di cui ne riporto due, quelle che più  mi hanno impressionato.
La sua figura
L’estate appassisce silenziosa
Foglie dorate gocciolano giù
Apro le braccia al suo declinare stanco
E lascia la tua luce in me
Stelle cadenti incrociano i pensieri
I desideri scivolano giù
Mettimi come segno sul tuo cuore
Ho bisogno di te
Sai che la sofferenza d’amore non si cura
Se non con la presenza della sua figura
Baciami con la bocca dell’amore
Raccoglimi dalla terra come un fiore
Come un bambino stanco ora voglio riposare
E lascio la mia vita a te
Tu mi conosci non puoi dubitare
Fra mille affanni non sono andata via
Rimani qui al mio fianco sfiorandomi la mano
E lascio la mia vita a te

Sai che la sofferenza d’amore non si cura
Se non con la presenza della sua figura

Musica silenziosa è l’aurora
Solitudine che ristora e che innamora
Come un bambino stanco ora voglio riposare
E lascio la mia vita a te
Mi manca la presenza della sua figura

Il carmelo di Echt
E per vivere in solitudine nella pace e nel silenzio
Ai confini della realtà
Mentre ad Auschwitz soffiava forte il vento
E ventilava la pietà
Hai lasciato le cose del mondo
Il pensiero profondo dai voli insondabili
Per una luce che sentivi dentro
Le verità invisibili
Dove sarà Edith Stein?
Dove sarà?
I mattini di maggio riempivano l’aria i profumi nei chiostri
Del carmelo di Echt.
Dentro la clausura qualcuno che passava
Selezionava gli angeli
E nel tuo desiderio di cielo
Una voce nell’aria si udì: “gli ebrei non sono uomini”
E sopra un camion o una motocicletta che sia
Ti portarono ad Auschwitz.
Dove sarà Edith Stein?
Dove sarà?
I mattini di maggio riempivano l’aria i profumi nei chiostri
Nel carmelo di Echt
Dove sarà Edith Stein?
Dove sarà?
E per vivere in solitudine nella pace e nel silenzio
Nel carmelo del cielo
 dedicata ad Edith Stein

Postato da: giacabi a 16:05 | link | commenti (1)
canti

domenica, 04 maggio 2008

Spirto gentil

***

 
 Spirto gentil,
 ne' sogni miei
 brillasti un dì,
 ma ti perdei:
 fuggi dal cor;
 mentita speme,
 larve d'amor, larve d'amor,
 fuggite insieme,
 larve d'amor.
 
 A te d'accanto
 del genitore scordava
 il pianto,
 la patria, il ciel...
 donna sleal
 in tanto amore
 segnasti il core
 d'onta mortal,
 ahimè!

Postato da: giacabi a 15:45 | link | commenti
canti

martedì, 15 aprile 2008
E ti vengo a cercare
***
 di Franco Battiato
da Fisiognomica, EMI 1988 e Giubbe Rosse, EMI 1989

E ti vengo a cercare
anche solo per vederti o parlare
perché ho bisogno della tua presenza
per capire meglio la mia essenza.
Questo sentimento popolare
nasce da meccaniche divine
un rapimento mistico e sensuale
mi imprigiona a te.
Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri
non accontentarmi di piccole gioie quotidiane
fare come un eremita
che rinuncia a sé.
E ti vengo a cercare
con la scusa di doverti parlare
perché mi piace ciò che pensi e che dici
perché in te vedo le mie radici.
Questo secolo ormai alla fine
saturo di parassiti senza dignità
mi spinge solo ad essere migliore
con più volontà.
Emanciparmi dall'incubo delle passioni
cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male
essere un'immagine divina
di questa realtà.
E ti vengo a cercare
perché sto bene con te
perché ho bisogno della tua presenza.
§                                                                    grazie ad:aqua

Postato da: giacabi a 20:58 | link | commenti (1)
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giovedì, 10 aprile 2008

Un raggio del fuoco della bellezza

Autore: Pompei, Michele
***
                martedì 8 aprile 2008
hanno partecipato a Roma all’incontro, promosso dall’Associazione Culturale “Paola Bernabei”, con Suor Maria Gloria Riva, Fabio Cavallari e Magdi Cristiano Allam, per la presentazione del libro “Volti e stupore - Uomini feriti dalla Bellezza”.
Mi sono sentito rappresentato anch’io come uno degli uomini figli del nostrotempo, che Magdi, Fabio e Suor Gloria hanno tracciato. Cioè un uomoframmentato, che vive di segmenti, che rincorre fini e interessi immediati. Uomo del lunedì, dell’orario di ufficio, del lavoro opprimente o vissuto febbrilmente come occasione di potere, e poi delle sei del pomeriggio, del tempo libero, del week end o delle vacanze (da cui si torna, di norma, ancora più annoiati e delusi), e ancora dell’estraneità, dell’incapacità di amare e costruire rapporti significativi e duraturi oltre lo spazio di un’emozione o di un complice interesse. E mi è tornata in mente una poesia del poeta sovietico Evtusenko:

In stracarichi tranvai
accaldandoci insieme,
dimenandoci insieme,
insieme barcolliamo. Uguali ci rende
una uguale stanchezza.
Di quando in quando c’inghiotte
il metrò,
poi dalla bocca fumosa ci risputa il metrò.
Per incerte strade, tra vortici bianchi
camminiamo, uomini accanto a uomini.
I nostri fiati si mescolano tra loro,
si scambiano e si confondono le orme.
Dalle tasche tiriamo fuori il tabacco,
mugoliamo qualche canzonetta di moda.
Urtandoci coi gomiti
diciamo “scusa” o non diciamo niente
 

Oppure quest’altra terribile (terribile pur nella sua bellezza e potenza espressiva) poesia-canzone, scritta nel 1971, dal poeta brasiliano Chico Barque de Hollanda, che si intitola, con un macabro paradosso, “Costruzione”:

Quella volta amò come se fosse l’ultima
Baciò la donna sua come se fosse l’ultima
Ed ogni figlio suo come se fosse l’unico
E attraversò la strada col suo passo timido
Salì sull’impalcatura come se fosse macchina
Eresse nella piattaforma quattro mura solide
Mattone su mattone in un disegno magico
Gli occhi induriti di cemento e lacrime
Sedette a riposare come se fosse sabato
Mangiò riso e fagioli come fosse un principe
Bevve e singhiozzò come se fosse un naufrago
Ballò e canticchiò come chi ascolta musica
Ed inciampò nel cielo come fosse alcolico
E fluttuò nell’aria aria come fosse un passero
A terra poi finì come un sacchetto flaccido
Agonizzò in mezzo al marciapiede pubblico
Morendo contromano intralcio per il traffico.

Quella volta amò come se fosse l’ultimo
Baciò la donna sua come se fosse l’unica
E ogni figlio suo come se fosse il prodigo
E attraversò la strada col suo passo alcolico
Salì l’impalcatura come fosse un solido
Eresse nella piattaforma quattro mura magiche
Mattone su mattone in un disegno logico
Con gli occhi induriti di cemento e traffico
Sedette a riposare come fosse un principe
Mangiò riso e fagioli come fosse il massimo
Bevve e singhiozzò come se fosse macchina
Ballò e canticchiò come se fosse il prossimo
Ed inciampò nel cielo come chi ascolta musica
E fluttuò nell’aria come fosse sabato
A terra poi finì come un sacchetto timido
Agonizzò in mezzo al marciapiede naufrago
Morendo contromano intralcio per il pubblico.

Quella volta amò come se fosse macchina
La donna sua baciò come se fosse logico
Eresse nella piattaforma quattro mura flaccide
Sedette a riposare come fosse un passero
Fluttuò nell’aria come fosse un principe
A terra poi finì come un sacchetto alcolico
Morendo contromano intralcio per il sabato.

Non è un’esagerazione. Tanti uomini che ci circondano, che ci sfiorano, e spesso anche noi, viviamo così. Nel non senso, nella solitudine atroce, nell’alienazione e nello smarrimento. E perciò nell’impossibilità dolorosa o distratta di riconoscere una positività del reale e perciò incapaci di costruire.
A questo uomo che in qualche modo ci rappresenta, domenica è stata offerta l’esperienza di una bellezza e di una verità umana che ha il sapore e lo spessore dell’eterno, di qualcosa che non si deteriora, che non muta, che non perde la sua forza di attrattiva con il trascorrere dei giorni, che non viene meno. E’ stata evidente e palpabile per tutti i presenti la forza e l’attrattiva irresistibile di una Bellezza, che si è resa visibile attraverso la concretezza dell’ esperienza personale e di un’amicizia fatta di parole, di gesti, di sguardi e di immagini che, a partire dai relatori, si è irradiata ed ha investito l’animo di coloro che ascoltavano
.
Dopo l’incontro e anche il giorno dopo ho parlato con tanti amici presenti, che mi hanno confermato lo stupore e l’eccezionalità di questo incontro.
L’esperienza di verità umana di Fabio, il suo amore al reale oltre ogni preconcetto, il suo fidarsi (come ha detto) di questi suoi amici anche quando il rapporto con loro lo “costringe” a riconoscere un Oltre, un Mistero come dato, come fattore reale e ineliminabile, è un insegnamento impressionante, direi innanzitutto e soprattutto per chi è credente.
Magdi Cristiano, innanzitutto con il suo esserci - con una discrezione ed un’attenzione agli amici che lo affiancavano così espressive del suo animo quanto la forza sofferta e invincibile delle sue parole - ha reso evidente quale sia per lui il centro affettivo e di riferimento dei valori che difende e testimonia, e a questo ha fatto esplicito riferimento nel suo intervento, invitandoci all’ascolto.
Suor Gloria mi ha trafitto ancora (ma posso dirlo anche di tanti amici presenti) con una scintilla del fuoco che le incendia il cuore e che si rivela nello sguardo e nel sorriso prima ancora che nelle parole. Parole così intense e vere che rivelano, che rendono presente Colui di cui parlano, anche se parla di un quadro, di una storia qualunque. Che Lo fanno accadere, riaccadere ogni volta che l’ascolto.
Per questo, non abbiamo assistito ad una conferenza, ma ad un evento in presa diretta, all’avvenimento di una Bellezza presente che ci ha investiti e ridestati.

Postato da: giacabi a 22:17 | link | commenti
canti, evtusenko

giovedì, 20 marzo 2008

    Senza l’Amore
***

Fragile

scritta da Piero Fabrizi e cantata da Fiorella Mannoia
Mai nessuna meraviglia potrà più toccarmi
Mai nessuna comprensione potrà mai guarirmi
Mai nessuna punizione sarà più severa
Mai nessuna condizione sarà mai più vera

Se il mio cuore avesse fiato correrebbe ancora
Invece resta lacerato dentro una tagliola
Quale grado di stupore potrei superare
Quale tipo di dolore potrei consumare

Non ho più te
Sono sola al mondo
Non ho più te
Buio più profondo
Non ho più te
Sono sola al mondo
Non ho più te
Buio più profondo

E' un altare di ricordi questa stanza nera
Sacro luogo di promesse per la vita intera
Quanto nitido rancore dovrò cancellare
Quale livido silenzio dovrò sopportare

Non ho più te
Sono sola al mondo
Non ho più te
Buio più profondo
Non ho più te
Sono sola al mondo
Non ho più te
Buio più profondo
Non ho più te
Sono fragile perché
Non ho più te
Sono fragile perché
Non ho più te

Sono fragile perché
sono un nido caduto
Sono fragile
perché non ho più te

Sono fragile perché
sono seta nel fuoco
Sono fragile
perché non ho più te
Sono fragile perché
sono un nido caduto
Sono fragile perché
non ho più te
Sono fragile perché
sono seta nel fuoco
Sono fragile perché
non ho più te.

Non ho più te
Sono sola al mondo
Non ho più te
Buio più profondo
Non ho più te
Sono sola al mondo
Non ho più te
Buio più profondo
Non ho più te
Sono fragile perché
Non ho più te
Sono fragile perché
Non ho più te.

Postato da: giacabi a 13:50 | link | commenti (3)
canti

martedì, 04 marzo 2008

Cielito lindo

***


Cielito lindo

De la Sierra Morena
Cielito lindo,
vienen bajando
Un par de ojitos negros,
Cielito lindo,
de contrabando

Rit: Ay, ay, ay, ay,
Canta y no llores,
Porque cantando
se alegran,
Cielito lindo,
los corazones

El pajaro que abandona,
Cielito lindo,
su primer nido,
Si lo encuentra ocupado,
Cielito lindo,
bien merecido 

Rit.

Ese lunar que tienes,
Cielito lindo,
junto a la boca,
No se lo des a nadie,
Cielito lindo
que a mi me toca

Rit.

 De tu casa a la m’a,
Cielito lindo,
no hay mas que un paso,
Ahora que estamos solos,
Cielito lindo, dame un abrazo.

Rit.
Traduzione

Mio bel cielo
Dalla Sierra Morena,
mio bel cielo,
stanno scendendo due occhietti neri
di contrabbando

Rit: Ay ay ay ay,
      canta e non piangere,
      perché cantando si rallegrano,
      o mio bel cielo,
      tutti i cuori


L’uccellino che abbandona il primo nido,
mio bel cielo,
se al ritorno lo trova occupato,
se l’è voluto.

Rit.

Quel piccolo neo che hai vicino alla bocca,
mio bel cielo,
non darlo a nessuno,
perché spetta a me.

Rit.

Dalla tua casa alla mia,
mio bel cielo,
c’è solo un passo: ora che siamo soli,
mio bel cielo, dammi un abbraccio

Rit.

grazie ad: anna vercors

Postato da: giacabi a 12:25 | link | commenti (3)
canti

venerdì, 08 febbraio 2008
I.N.R.I.
 ***
video
Artista: Lucio Dalla
Album: Il Contrario Di Me
Titolo: I.N.R.I.

Tra miglia e mondi te ne vai… e splendi
o appeso in croce in un garage

io non ho dubbi Tu… esisti… e splendi

con quel viso da ragazzo con la barba senza età
ci guardi e splendi… di cercarti io non smetterò
abbiamo tutti voglia di… parlarti mi senti… mi senti

Ah…
Sono Tuo figlio anch’io… Dio
Sono Tuo figlio anch’io… Dio…Dio


Tra i cani zoppi ti… confondi e splendi
nei cartoni che son case per chi non le ha
ti ho visto… che splendi… di chiamarti io non smetterò
abbiamo tutti voglia di… abbracciarti mi senti… mi senti

Ah…
Sono Tuo figlio anch’io… Dio
Sono Tuo figlio anch’io… Dio


Su una nave colma Tu… ti stringi ma splendi
nei dipinti insieme ai diavoli e a Maria
di colpo ritorni… inseguirti io non smetterò
abbiamo tutti voglia di… fermarci mi senti… mi senti

Ah…
Aiutami fratello mio… mio… parlarci tu con Dio… con Dio
Sono Suo figlio anch’io… anch’io… parlaci tu con Dio… con Dio
Fratello mio… fratello mio… parlaci tu con Dio
Fratello mio… fratello mio… parlaci tu… parlaci tu… con Dio
.
la_pasion_hoy

Postato da: giacabi a 21:31 | link | commenti
canti, gesù

Il senso religioso
***
e ci troviamo ancora al punto che
si gira in macchina il mattino alle tre
alla ricerca di qualcosa che poi
cos'è non lo sappiamo nemmeno noi”
Max Pezzali  da : Con Un Deca

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canti, senso religioso

domenica, 27 gennaio 2008

Urgenza
***
Non si può rimanere insensibili a tutte le difficoltà che attanagliano numerose popolazioni, compresa la nostra! E' per questo che sentiamo l'urgenza di essere testimoni dell'unica Verità capace di trasmettere speranza e di "chiedere al mistero dell'Essere la luce, l'affettività, la sincerità, la semplicità di dire sì a ciò che è vero e di dir no a ciò che non è vero."
(L. Giussani, 'Si può vivere così?').


Ave Maria
dove sei finita, Tu?

Non vedi che abbiamo bisogno di Te?
Noi non ti vediamo più da qui!
So che esistono bellezza
gioia e tenerezza
ciò per cui Tu sempre sei
Ma aiuta noi a trovarle
!
Ascolta, Maria,
Santa Maria!

Maria,
lasciami la forza
di dire quanto indegno sia
non vivere in armonia!

Speriamo di vederci dire a braccia aperte "amen,
amen"....

 
Ave Maria
dove sei finita, Tu?
Non vedi che abbiam bisogno di Te?
Noi non ci vediamo più quaggiù!
So che senti queste grida
Vedi le candele accese
sulla via verso pace e libertà:
Aiutaci!

Ascolta, Maria,
Santa Maria!
Maria,

lasciami la forza
di dir che è irredimibile
non vivere in armonia!

Speriamo di vederci dire a braccia aperte "amen,
amen"....
....e unirci a Lui dicendo "amen"....
(Trad. eungiorno su IFMG)

Postato da: giacabi a 16:36 | link | commenti
canti, maria

sabato, 26 gennaio 2008
canzoni

Quando uno ha il cuore buono

***

 da: www.culturacattolica.it

 

Autore: Scaglione, Paola  Curatore: Mangiarotti, Don Gabriele
Parole e musica di Claudio Chieffo
gennaio 1964
ad Angelo Sampieri
Quando uno ha il cuore buono non ha più paura di niente:
è felice di ogni cosa, vuole amare solamente.
Quante volte ti ho chiamato per nome,
quante volte ho cercato di te,
ma tu fuggi e ti nascondi,
vorrei proprio sapere perché
.
Quando uno ha il cuore buono non ha più paura di niente:
è felice di ogni cosa, vuole amare solamente.
Poco dopo è calata la notte,
la tua voce ho sentito gridar,
io ti dico ritorna alla casa,
il mio amore è più grande del mar
.
Quando uno ha il cuore buono non ha più paura di niente:
è felice di ogni cosa, vuole amare solamente.
Tu hai sentito chiamare il tuo nome,
non puoi certo scordarlo mai più,
su non fingere di essere sordo,
puoi rispondermi solo tu.

Quando uno ha il cuore buono non ha più paura di niente:
è felice di ogni cosa, vuole amare solamente.

«Quando uno ha il cuore buono – che vuol dire: quando uno si sente amato – non ha più paura di niente e vuole soltanto amare. È la tenerezza di un Dio che chiama proprio te per nome. Agli inizi, di fronte alla grandezza dell’amore di Dio uno si spaura, ma questa misericordia è proprio per te, attraverso la carnalità dei tuoi difetti. La novità del cristianesimo che avevo incontrato era accorgersi che perfino il tuo peccato – il tuo male – non è un ostacolo alla misericordia di Dio».
La vita di ognuno è costellata di fatti apparentemente insignificanti e che, pure, lasciano il segno in chi è disposto a guardare e ad ascoltare. Sono le parole di un bambino scatenato, che non si lasciava spaventare da nulla, a dare origine a una delle canzoni più diffuse di Chieffo: «Lo ricordo ancora, si chiamava Pasubio; un giorno, mentre giocavamo e tutti si erano spaventati all’arrivo di un cane, lui non aveva fatto una piega. E a me, che gli chiedevo come mai, aveva risposto con semplicità: ‘Sai che io non ho più paura? Perché da quando seguo Gesù il mio cuore è buono. E quando uno ha il cuore buono non ha più paura di niente’. Quella frase mi è rimasta inchiodata nella mente e nel cuore e una mattina ho cominciato a cantarla».

Claudio Chieffo in Paola Scaglione, La mia voce e le Tue Parole. Claudio Chieffo, una lunga storia di musica e poesia, Ares, Milano 2006, pp. 58-59


Postato da: giacabi a 17:48 | link | commenti
canti, chieffo

canzoni

L’uomo cattivo
***

 da: www.culturacattolica.it

 

Autore: Scaglione, Paola  Curatore: Mangiarotti, Don Gabriele
Parole e musica di Claudio Chieffo
maggio 1965

alla mia nonna Elvira

Era un uomo cattivo, ma cattivo, cattivo, cattivo,
eppure così cattivo il Signore lo salvò:

quando si alzava la mattina tutto gli dava fastidio
a cominciare dalla luce, perfino il latte col caffè.
Ma un dì si chiese Chi era che gli dava la vita,
un dì si chiese Chi era che gli dava l’amor.
«Chi se ne frega della vita! Chi se ne frega dell’amore!»‚
lui ripeteva queste cose, ma gli faceva male il cuore
.
Ed il Signore dal cielo tanti regali gli mandava,
lui li guardava appena, anzi alle volte poi si lamentava.
Ma un dì si chiese Chi era che gli dava la vita,
un dì si chiese Chi era che gli dava l’amor.

Poi un giorno vide un bambino che gli sorrideva,
vide il colore dell’uva e la sua nonna che pregava,
poi vide ch’era cattivo e tutto sporco di nero,
mise una mano sul cuore e pianse quasi tutto un giorno intero.
E Dio lo vide e sorrise, gli tolse quel suo dolore
,
poi gli donò ancor più vita, poi gli donò ancor più amor…
Era un uomo cattivo, ma cattivo, cattivo, cattivo,
eppure così cattivo il Signore lo salvò.

«Per essere cattivi non occorre fare fisicamente del male agli altri: uno è cattivo quando non vuol bene a se stesso, quando non capisce che la luce del mattino è un dono di Dio, che il latte col caffè è un dono di Dio, che il colore dell’uva è un dono di Dio. La canzone è dedicata a mia nonna Elvira, che viveva con noi e aveva una strana percezione della mia conversione, perché io ero molto resistente e in casa non cercavo di vivere quello che invece fuori mi veniva così bene… Ero un brontolone, ero disattento nei confronti dei miei familiari, però lei continuava a farmi vedere che stava solo aspettando che cambiassi. Mia nonna aveva sposato un repubblicano storico, che non andava in chiesa, ma, pur essendo una donna del popolo, non aveva alcun dubbio sulla propria fede. Continuamente mi incitava alla preghiera e a rivolgermi a Gesù e alla Madonna nei momenti in cui ero dubbioso oppure cattivo, insofferente, acido. L’uomo cattivo è dedicata a lei, ma nasce per i bambini di una parrocchia di periferia che cercavamo di far giocare e che finivano continuamente per litigare: volevo spiegare loro che, anche il più cattivo, il Signore lo avrebbe salvato».
Claudio Chieffo in: Paola Scaglione, La mia voce e le Tue Parole. Claudio Chieffo, una lunga storia di musica e poesia, Ares, Milano 2006, p. 85

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canti, chieffo

canzoni

Povera voce
***
 La canzone che ho chiesto agli amici  di cantare in cimitero mentre mettevano la bara di mia madre ( e 20 anni dopo quella di mio padre) dentro il loculo.


   
POVERA VOCE

M.Campi, Adriana Mascagni       

Povera voce di un uomo che non c'è
la nostra voce, se non ha più un perché:
deve gridare, deve implorare
che il respiro della vita non abbia fine
.

Poi deve cantare perchè la vita c'è,
tutta la vita chiede l'eternità;
non può morire, non può finire
la nostra voce che la vita chiede all'Amor
.

Non è povera voce di un uomo che non c'è,
la nostra voce canta con un perchè
.

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canti, senso religioso

canzoni

Si faceva chiamare Gesù
***


   « Mi hanno detto che, (don Giussani) dopo aver domandato di ricevere l’ultima assoluzione, guardando chi era attorno al suo letto, ha chiesto che gli cantassero Noi non sappiamo chi era. Mi hanno detto che ha chiesto più volte di cantargli quel canto anche all’infermiere che lo ha assistito negli ultimi giorni di vita. Come mi ha commosso riconoscere quella gratuita prossimità, quella gratuita predilezione, anche in quest’ultima sua domanda! Non era certamente il canto metafisicamente, culturalmente più profondo. Era semplicemente il canto in cui il nome più caro (la cosa più cara, per riprendere le parole dello starets russo Giovanni) veniva più volte ripetuto: Gesù. «Si faceva chiamare Gesù».
don Tantardini da: www.30giorni.it
.....................................................................................
 NOI NON SAPPIAMO CHI ERA
  ***
Noi non sappiamo chi era,
noi non sappiamo chi fu,
ma si faceva chiamare Gesù.

Pietro lo incontrò sulla riva del mare,
Paolo lo incontrò sulla via di Damasco.
Vieni, fratello: ci sarà un posto,
posto anche per te.

Maria lo incontrò sulla pubblica strada,
Disma lo incontrò in cima alla croce.
Vieni, fratello: ci sarà un posto,
posto anche per te.

Noi lo incontrammo all’ultima ora,
io l’ho incontrato all’ultima ora.
Vieni, fratello: ci sarà un posto,
posto anche per te.

Ora sappiamo chi era,
ora sappiamo chi fu:
era colui che cercavi,
si faceva chiamare  Gesù.


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canti, gesù, giussani

giovedì, 22 novembre 2007
Canzoni Popolari Sarde
***
Andrea Parodi - Non potho reposare (live)
Non potho reposare. Parole di Salvatore Sini (prima meta' del '900)





NON POTO REPOSARE









1-sardo
1-italiano

Non potho reposare amore e coro
pensende a tie soe donzi momentu.
No istes in tristura prenda e oro
né in dispiacere o pessamentu.
T'assicuro ch'a tie solu bramo,
ca t'amo forte t'amo, t'amo, t'amo.
Non posso riposare, amore e cuore,
sto pensando a te ogni momento.
Non essere triste gioiello d'oro,
né in dispiacere o in pensiero.
Ti assicuro che bramo solo te,
che t'amo forte t'amo, t'amo, t'amo.

3--sardo
2-italiano

Si m'esseret possibile d'anghelu
d'ispiritu invisibile piccabo
sas formas; che furabo dae chelu
su sole e sos isteddos e formabo
unu mundu bellissimu pro tene,
pro poder dispensare cada bene.
Se mi fosse possibile d'angelo
di spirito invisibile prenderei
le forme; ruberei dal cielo
il sole e le stelle e formerei
un mondo bellissimo per te,
per poter dispensare ogni bene

3-sardo
3-italiano

Amore meu prenda de istimare
s'affettu meu a tie solu est dau;
s'are iuttu sas alas a bolare,
milli bortas a s'ora ippo bolau;
pro benner nessi pro ti saludare,
s'attera cosa non a t'abbissare.
Amore mio, gioiello da stimare,
il mio affetto a te solo e' dato;
se avessi avuto le ali per volare,
mille volte all'ora avrei volato;
per venire almeno a salutarti,
o solamente per vederti

Postato da: giacabi a 21:56 | link | commenti (3)
canti

domenica, 04 novembre 2007
SE E’ VERO CHE CI SEI
(Biagio Antonacci)
 ***
Certe volte guardo il mare,
questo eterno movimento,
ma due occhi sono pochi per questo immenso
e capisco di esser solo
e passeggio dentro il mondo
ma mi accorgo che due gambe non bastano
per girarlo e rigirarlo
e se è vero che ci sei
batti un colpo amore mio
ho bisogno di dividere
tutto questo insieme a te
certe volte guardo il cielo
i suoi misteri e le sue stelle
ma sono troppe le mie notti passate senza di te
per cercare di ricordare
ma se è vero che ci sei
vado in cerca dei tuoi occhi io
non ho mai cercato niente
e forse niente ho avuto mai
è un messaggio per te
sto chiamandoti
è un messaggio per te
sto inventandoti
prima che cambi luna
e che sia primavera
ma se è vero che ci sei
batti un colpo amore mio
ho bisogno di dividere
tutto questo insieme a te
è un messaggio per te
sto chiamandoti
sto cercandoti
sono solo e lo sai
è un messaggio per te
sto inventandoti
prima che cambi luna
e che sia primavera
ma se è vero che ci sei
con i tuoi i occhi e le tue gambe
io riuscirei a girare il mondo
e guardare quell'immenso
ma se è vero che ci sei
a cacciar via la solitudine di questo uomo
che ha capito il suo limite nel mondo
è un messaggio per te
sto chiamandoti
sto cercandoti
sono solo e lo sai
è un messaggio per te
sto inventandoti
prima che cambi luna
e che sia primavera

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