L'EDUCAZIONE
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“
la direzione delle cose della vita appartiene a coloro che sono a
contatto con la realtà. La realtà è insieme affettiva, intellettuale e
tecnica. È necessario che i professori si limitino al
dominio intellettuale, che capiscano che essi non dirigono una parte
dell’educazione. L’educazione è affettiva e tecnica, oltre che intellettuale. Essa si forma a contatto con la realtà. Falsità dell’educazione universitaria per tutti. Noi abbiamo bisogno di grandi intellettuali, ma abbiamo un più urgente bisogno di uomini.”***
A.Carrel
Postato da: giacabi a 14:41 |
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educazione, carrel
PREGHIERA
DI ALEXIS CARREL
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“Vergine dolce, che soccorrete gli infelici, che vi implorano umilmente, proteggetemi. Io credo in Voi. Voi avete voluto rispondere al mio dubbio con un miracolo manifesto. Io non so vederlo, io dubito ancora. Ma il
mio desiderio più vivo, il fine più alto di tutte le mie aspirazioni è
di credere, perdutamente, ciecamente credere, senza più discutere, senza
criticare. il Vostro nome è più dolce del sole del mattino. Prendete
Voi il peccatore inquieto, dal cuore in tempesta, dalla fronte
aggrondata, che si consuma nella ricerca delle chimere. Sotto i consigli
profondi e duri del mio orgoglio intellettuale giace, disgraziatamente
ancora soffocato, un sogno, il più affascinante di tutti i sogni, quello
di credere in Voi, di amarvi, come i frati dall’ anima candida.”
DI ALEXIS CARREL
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Postato da: giacabi a 22:33 |
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preghiere, carrel
Preghiera
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«Vergine dolce che soccorri gli infelici, proteggimi.
Io credo in Te. (…) Il Tuo nome è più dolce del sole del mattino.
Prendi Tu il peccatore inquieto dal cuore in tempesta che si consuma
nella ricerca delle chimere. Sotto i consigli profondi e duri del mio
orgoglio intellettuale giace, ancora soffocato, il più affascinante di
tutti i sogni, quello di credere in Te, di amarti come i frati
dall’anima candida»***
Alexis Carrel
Postato da: giacabi a 07:12 |
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preghiere, carrel
Quando ci si dimentica
di Cristo
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Il conflitto della fede, della filosofia e della scienza portò il disordine nell'anima degli uomini d'Occidente. Non ci furono più regole di vita indiscutibili e la disciplina morale si allentò. La bellezza dell'arte e della poesia furono preferite a quella della virtù. La volontà cessò di tendere all'aldilà, limitando i suoi sforzi all'acquisizione dei beni di questo mondo.Come aveva audacemente proclamato Machiavelli il fine dell'esistenza umana non è Dio, ma il profitto.
Iniziò allora la scalata delle forze economiche al potere supremo.
Ma
gli antichi costumi non si sfasciarono immediatamente in modo completo,
poiché i popoli d'Europa erano profondamente impregnati di
cristianesimo. Essi si ricordavano ancora di aver costruito le cattedrali gotiche. E il campanile, che sovrasta il villaggio, era effettivamente il simbolo di un'aspirazione al divino delle comunità umane. Alla ragione furono necessari molti secoli per oscurare la fede.
Inoltre, la durezza della lotta per l'esistenza impediva l'abbandono
delle regole di vita indispensabili alla sopravvivenza del genere umano.
Pur perfezionandosi lentamente, la tecnologia tendeva sempre più a creare condizioni di vita che permettessero all'uomo di comportarsi seguendo i propri caprici. Allo stesso tempo, la sorda lotta tra filosofia e scienza acquistò una nuova intensità. La scienza trionfò nel campo della materia inerte, generando il popolo delle macchine e rendendoci padroni della terra; ma nella sfera dell'umano, cioè della condotta individuale e sociale, essa fu sconfitta.
Le
costruzioni logiche dello spirito ebbero la precedenza sui dati
dell'osservazione e dell'esperienza. Le ideologie furono preferite ai
concetti scientifici ed alla morale religiosa. Pascal fu abbandonato; con
Cartesio si ritenne che la chiarezza di un'idea sia la prova della sua
verità. Da allora ogni ideologia logica, ogni fantasia
dell'intelligenza,purché razionale, parve degna di servire da base al
modo di vivere. Nessuno
comprese che, per durare nel tempo, una civiltà non deve edificarsi su
principi fllosofici ma su concetti scientifici relativi all'essere umano
e al suo ambiente.
Alexis Carrel Riflessioni sulla condotta della vita, ed. Cantagalli
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Postato da: giacabi a 12:36 |
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nichilismo, carrel
Il senso sacro
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“
Non bisogna ridurre il senso sacro all’angoscia dell’uomo davanti ai
pericoli che lo circondano e davanti al mistero dell’universo. Né
bisogna fare unicamente della preghiera una pozione calmante, un rimedio
contro la nostra paura della sofferenza, della malattie della morte.
Qual è dunque il significato del senso sacro? E quale posto assegna la
natura stessa alla preghiera nella nostra vita? In realtà è un posto
molto importante. In tutte le epoche gli uomini dell’Occidente hanno pregato.
La Città antica era principalmente una istituzione religiosa. I Romani
innalzavano templi ovunque. I nostri antenati dei Medio Evo coprivano di
cattedrali e di cappelle gotiche il suolo della Cristianità. E ai nostri giorni ancora, al di sopra di ogni villaggio s’innalza un campanile.
Con le chiese, come con le università e le officine, i pellegrini
venuti dall’Europa instaurarono nel Nuovo Mondo la civiltà occidentale. Nel
corso della nostra storia pregare è stato un bisogno elementare come
quello di conquistare, di lavorare, di costruire o di amare.
In
verità il senso sacro sembra essere un impulso proveniente dal più
profondo della nostra natura, un’attività fondamentale. Le sue
variazioni in un gruppo umano sono quasi sempre legate a quelle di altre
attività basilari, il senso morale e il carattere, e talora il senso
estetico. Ma proprio a questa parte tanto importante di noi stessi noi abbiamo permesso di atrofizzarsi e spesso di scomparire.
A. Carrel, La Preghiera, Morcelliana, Brescia, 1986, pp. 28-44.
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Postato da: giacabi a 14:14 |
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persona, senso religioso, carrel
Osservazione ed esperienza
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La condotta degli uomini della nostra epoca sarà quindi motivo di profondo stupore per le generazioni future. È
strano infatti che una società come la nostra, cui è ben nota la forza
dei concetti e dei metodi scientifici, non li abbia utilizzati per
organizzare la propria vita. La scienza ci aveva dato la signoria su quasi tutto ciò che si trova sulla faccia della terra e poteva darci anche il dominio su noi stessi, garantendo il successo della nostra esistenza individuale e sociale. Ma
ai suoi concetti chiari e semplici, abbiamo preferito i giochi del
pensiero filosofico del diciottesimo secolo e, invece di progredire
verso la realtà concreta, siamo rimasti impantanati nelle astrazioni. La realtà concreta è certamente difficile dà cogliere ed il nostro spirito ama il minimo sforzo. Forse la pigrizia naturale dell'uomo lo induce a scegliere la semplicità dell'astratto invece della complessità del concreto.
È meno arduo salmodiare delle formule o sonnecchiare sui principi,
invece di cercare laboriosamente come sono fatte le cose e in che modo
si devono maneggiare.
Osservare è meno facile che ragionare. Come si sa, poche osservazioni e
molti ragionamenti conducono all'errore; molte osservazioni e pochi
ragionamenti alla verità. Ma gli spiriti capaci di fare sillogismi sono più numerosi di quelli che sanno cogliere con esattezza il concreto. Perciò
l'umanità si è sempre dilettata a giocare con le astrazioni, benché
queste le diano una visione incompleta e talvolta del tutto falsa della
realtà. Una cosa logicamente vera può essere praticamente falsa.
Le cosmologie di Aristotele e di san Tommaso d'Aquino non sono
completamente erronee? La geometria di Riemann non è meno logica di
quella di Euclide, ma non è applicabile al nostro mondo. Per
non ingannarsi nell'inseguire il reale è importante non basarsi sulle
opinioni della mente, ma sui risultati dell'osservazione e
dell'esperienza.
Alexis Carrel Riflessioni sulla condotta della vita, ed. Cantagalli
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Postato da: giacabi a 08:01 |
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esperienza, carrel
Il nichilismo
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“Nell'emolliente dolcezza della vita moderna, la
massa delle regole tradizionali che davano consistenza alla vita si
disgregò come la superficie ghiacciata di un fiume in primavera. Questa disgregazione fu evidente sia nell'individuo che nella famiglia e nella società”
Alexis Carrel Riflessioni sulla condotta della vita, ed. Cantagalli
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Postato da: giacabi a 22:51 |
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nichilismo, carrel
l’uomo moderno
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“Per l'uomo moderno, non esiste quasi altra regola di condotta che non sia quella del piacere. Ognuno si chiude nel proprio egoismo come il granchio nella sua corazza cercando, come quello, di divorare il proprio vicino. Le relazioni sociali elementari si sono profondamente modificate; la divisione regna ovunque; il matrimonio ha cessato di essere un legame permanente tra l'uomo e la donna. Al contempo, le
condizioni materiali e psicologiche dell'esistenza moderna hanno creato
il clima propizio alla disintegrazione della vita famigliare. Oggi i figli sono considerati un fastidio, se non una calamità. Si
realizza così l'abbandono definitivo delle regole che, nel passato, gli
uomini d'Occidente ebbero il coraggio e la saggezza di imporre al loro
comportamento individuale e sociale.”
Alexis Carrel Riflessioni sulla condotta della vita, ed. Cantagalli
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Postato da: giacabi a 14:18 |
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laicismo, carrel
Il Dio cristiano
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Il Dio di Platone era inaccessibile nella sua grandezza. Quello di Epitteto si confondeva conl'anima delle cose […]. Il
Cristianesimo, al contrario, ha condotto Dio alla portata dell'uomo.
Gli ha dato un viso. Ne ha fatto nostro padre, nostro fratello, il
nostro salvatore.
A. Carrel, La preghiera, Morcelliana, Brescia 1986, p. 19).
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Postato da: giacabi a 20:23 |
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dio, carrel
La società ”moderna”
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“La
prevalenza della materia, l'utilitarismo, dogmi della religione
industriale, hanno condotto all' abolizione della cultura intellettuale,
della bellezza e della morale quali erano comprese dalle nazioni
cristiane, madri della scienza moderna. Nello stesso tempo, le
modificazioni del sistema di vita hanno portato il dissolversi dei
gruppi familiari e sociali che possedevano la loro individualità, le
loro tradizioni. La cultura non si è affatto mantenuta; l'enorme
diffusione dei giornali, della radio e del cinema ha abbassato il
livello delle classi intellettuali della società. La radiofonia
soprattutto porta nella casa di ciascuno la volgarità che piace alla
folla. La
mancanza di buon senso si generalizza sempre più, malgrado gli ottimi
corsi dei collegi e delle università e anzi spesso coesiste con forti
conoscenze scientifiche. Gli scolari e gli studenti modellano il loro
spirito sulla stupidità dei programmi della radio e dei cinematografi.
Non solo l'ambiente sociale non favorisce lo sviluppo del
l'intelligenza, ma vi si oppone; se
mai è più propizio allo sviluppo del senso della bellezza. I più grandi
musicisti d'Europa sono oggi in America; i musei sono meravigliosamente
organizzati per mostrare i loro tesori al pubblico; l'arte industriale
si sviluppa rapidamente e soprattutto l'architettura è entrata in una
nuova èra: monumenti grandiosi hanno trasformato l'aspetto delle città.
Ognuno può, se vuole, coltivare le sue facoltà estetiche, almeno fino a
certo punto.
Per
il senso morale avviene ben diversamente, dato che l'ambiente moderno
lo ignora nel modo più assoluto: l'ha completamente soppresso e ispira a
tutti il sentimento della propria irresponsabilità. Quelli che sanno
distinguere il bene dal male, che lavorano e che risparmiano, restano
poveri, vengono considerati come esseri inferiori e spesso commiserati.
La donna che ha parecchi bambini e si occupa della loro educazione
invece che del proprio successo mondano acquista la nomea di povera di
spirito. Se
un uomo ha economizzato un po' di soldi per la moglie e per
l'educazione dei suoi figli, vede il suo denaro che viene rubato dai
finanzieri intraprendenti o dal governo, e distribuito a coloro che per
imprevidenza loro o degli industriali, dei banchieri e degli economisti
sono ridotti in miseria. Gli scienziati e gli artisti che donano a tutti
la prosperità, la salute e la bellezza vivono e muoiono poveri, mentre
coloro che hanno rubato godono in pace il denaro altrui. I
gangsters sono protetti dai poliziotti e rispettati dalla polizia: sono
gli eroi che i fanciulli ammirano al cinema e che imitano nei loro
giochi.
Il
possesso della ricchezza è tutto e giustifica tutto. Un uomo ricco,
qualunque cosa faccia, che ripudi la vecchia moglie, che abbandoni in
miseria la vecchia madre, che derubi chi gli ha affidato del denaro,
conserva sempre la stima degli amici. L' omosessualità fiorisce e la
morale sessuale è stata abolita: uomini e donne sono guidati nei loro
rapporti coniugali dagli psicanalisti. Il bene e il male, il giusto e
l'ingiusto non esistono più. Nelle
prigioni vi sono solo i criminali poco intelligenti o male equilibrati;
gli altri, molto più numerosi, vivono in libertà e con vivono
intimamente col resto della popolazione che non se ne vergogna. In
simile ambiente sociale lo sviluppo del senso morale e del sentimento
religioso è certamente impossibile. I
pastori hanno razionalizzato anche la religione, togliendole ogni
elemento mistico, ma non sono riusciti ugualmente ad attrarre gli uomini
moderni: nelle chiese semivuote predicano invano una debole morale;
essi sono ridotti alla funzione di gendarmi che aiutano a conservare,
nell'interesse dei ricchi, la cornice della società attuale, oppure,
sull'esempio degli uomini politici, essi lusingano la sentimentalità e
la mancanza di intelligenza delle masse.”
Alexil Carrel L’uomo questo sconosciuto, Città Armoniosa 1935
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