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domenica 5 febbraio 2012

Chesterton, 3

I bambini
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Il fascino dei bambini consiste nel fatto che per ognuno di loro comincia tutto dal principio e l’universo viene di nuovo messo sotto processo. È la gravità dello stupore con cui guarda l’universo, un incanto che non è misticismo, bensì una sorta di buonsenso trascendente. Quando camminiamo per la strada e vediamo sotto di noi queste deliziose teste a forma di bulbo, dovremmo sempre rammenntare che... in ognuna di quelle sfere c’è un nuovo sistema stellare, nuovi prati, nuove città, un nuovo mare. Quando osserviamo esseri così umani, eppure cosi piccoli, abbiamo la sensazione di crescere di statura fino a raggiungere dimensioni imbarazzanti. Sentiamo di avere verso queste creature gli stessi obblighi che avvertirebbe una divinità se avesse creato qualcosa che non può capire. Comunque, l’aspetto buffo dei bambini è forse il più tenero di tutti i vincoli che tengono insieme il cosmo. La loro dignità sbilanciata è più commovente della loro umiltà; la loro solennità ci infonde speranza per il mondo intero, più di mille carnevali dell’ottimismo; quegli occhioni lucenti danno l’impressione dì racchiudere tutte le stelle nel loro stupore, la deliziosa assenza del naso sembra fornire un incomparabile presagio dell’umorismo che ci attende nel regno dei cieli.
 G.K.Chesterton
 cab bambini

 

Postato da: giacabi a 11:18 | link | commenti
chesterton

domenica, 12 agosto 2007
La confessione
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Quando la gente chiede a me, o a qualsiasi altro: “Perché vi siete unito alla Chiesa di Roma?”, la prima risposta essenziale, anche se in parte incompleta, è: “Per liberarmi dai miei peccati”. Poiché non v’è nessun altro sistema religioso che dichiari veramente di liberare la gente dai peccati. Ciò trova la sua conferma nella logica, spaventosa per molti, con la quale la Chiesa trae la conclusione che il peccato confessato, e pianto adeguatamente, viene di fatto abolito, e che il peccatore comincia veramente di nuovo, come se non avesse mai peccato. […] Orbene, quando un cattolico ritorna dalla confessione entra veramente, per definizione, nell’alba del suo stesso inizio, e guarda con occhi nuovi attraverso il mondo, ad un Crystal Palace che è veramente di cristallo. Egli sa che in quell’angolo oscuro, e in quel breve rito, Dio lo ha veramente rifatto a Sua immagine. Egli è ora un nuovo esperimento del Creatore. E’ un esperimento nuovo tanto quanto lo era a soli cinque anni.
Egli sta, come dissi, nella luce bianca dell’inizio, pieno di dignità, della vita di un uomo. Le accumulazioni di tempo non possono più spaventare. Può essere grigio e gottoso, ma è vecchio soltanto di cinque minuti.
G. K. CHESTERTON, Autobiografia

Postato da: giacabi a 07:51 | link | commenti
chesterton

giovedì, 12 luglio 2007
L'Ortodossia
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" Io confesso qui liberamente tutte le stupide velleità della fine del secolo XIX; Come tutti i ragazzi che si rispettano, ho voluto essere in anticipo sulla mia età. Come loro, ho voluto essere qualche diecina di minuti in anticipo sulla verità. La conclusione è stata che mi sono trovato in ritardo di diciotto secoli... Quando fantasticavo di stare in piedi da me solo, mi trovavo in questa ridicola posizione: che mi appoggiavo, senza saperlo, a tutto il Cristianesimo... Non sono riuscito ad inventare, da me, che una copia peggiorata delle tradizioni già esistenti nella civiltà religiosa... Ho tentato di fondare di mia testa una eresia; e quando stavo per darle gli ultimi tocchi, ho capito che non era altro che l'ortodossia "
  Gilbert K. Chesterton (L'Ortodossia, , Morcelliana 1932).

 

Postato da: giacabi a 07:36 | link | commenti
cristianesimo, chesterton

lunedì, 11 dicembre 2006

 

Fonte: indice
A Gilbert K. Chesterton

In che razza di mondo...


Caro Chesterton,

sul video della televisione italiana è apparso nei passati mesi Padre Brown, imprevedibile prete-poliziotto, creatura tipicamente tua. Peccato che non siano anche apparsi il professor Lucifero e il monaco Michele. Li avrei visti volentieri, come tu li hai descritti ne "La sfera e la croce", viaggianti in aeroplano, seduti l'uno di fronte all'altro, Quaresima davanti a Carnevale.
Quando l'aereo è sopra la cattedrale di Londra, il professore scaglia una bestemmia all'indirizzo della Croce.
- Sto pensando se questa bestemmia ti giovi - gli dice il monaco. - Senti questa storia: io ho conosciuto un uomo come te; anche lui odiava il crocifisso; lo bandì da casa sua, dal collo della sua donna, perfino dai quadri; diceva che era brutto, simbolo di barbarie, contrario alla gioia e alla vita. Diventò più furioso ancora: un giorno s'arrampicò sul campanile di una chiesa, ne strappò la croce e la scagliò dall'alto.
Andò a finire che questo odio si trasformò in delirio prima e poi in furiosa pazzia. Una sera d'estate s'era fermato, fumando la pipa, davanti ad una lunghissima palizzata; non brillava una luce, non si muoveva una foglia, ma egli credette di vedere la lunga palizzata tramutata in un esercito di croci
, legate l'una all'altra su per la collina, giù per la valle. Allora, roteando il bastone, mosse contro la palizzata, come contro una schiera di nemici; per quanto era lunga la strada, strappò, spezzò, sradicò tutti i pali che incontrava. Odiava la croce ed ogni palo era per lui una croce. Arrivato a casa, continuò a veder croci dappertutto, pestò i mobili, appiccò il fuoco e l'indomani lo trovano cadavere nel fiume.
A questo punto, il professore Lucifero guarda il vecchio monaco mordendosi le labbra e dice: "Questa storia te la sei inventata!". "Sì, risponde Michele, l'ho inventata adesso; ma essa esprime bene quello che state facendo tu ed i tuoi amici increduli. Voi cominciate con lo spezzare la croce e finite col distruggere il mondo abitabile.
La conclusione del monaco, che è poi la tua, caro Chesterton, è giusta.
Togliete Dio, cosa resta, cosa diventano gli uomini? in che razza di mondo ci riduciamo a vivere? - Ma è il mondo del progresso, sento dire, il mondo del benessere! - Sì, ma questo famoso progresso non è tutto quel che si sperava: esso porta con sé anche i missili, le armi batteriologiche e atomiche, l'attuale processo di inquinamento, tutte cose che - se non si provvede in tempo - minacciano di portare l'umanità intera a una catastrofe.
In altre parole il progresso con uomini che si amino, ritenendosi fratelli e figli dell'unico Padre Dio, può essere una cosa magnifica. Il progresso con uomini che non riconoscono in Dio un unico Padre, diventa un pericolo continuo: senza un parallelo processo morale, interiore e personale, esso - quel progresso - sviluppa, infatti, i più selvaggi fondacci dell’uomo, fa di lui una macchina posseduta da macchine, un numero maneggiatore di numeri, “un barbaro in delirio - direbbe Papini - che invece della clava può servirsi delle immense forze della natura e della meccanica per soddisfare i suoi istinti predaci, distruttori ed orgiastici”………
Da:Illustrissimi di Papa Luciani

Postato da: giacabi a 20:44 | link | commenti
croce, papa luciani, chesterton

venerdì, 14 luglio 2006
Oggi vi propongo spezzoni di un articolo di  Chesterton scritto nel 1935 ma molto attuale che ci fa capire chi ha imposto il "nichilismo gaio " alla nostra società e ciò che ne consegue.
Il capitalismo ha distrutto la famiglia
"….Si tratta di persone di diverso tipo, molto più ordinarie e formali, che non solo stanno lavorando per creare un paradiso di codardia, ma che vi stanno lavorando grazie ad una coalizione che si è formata tra i vigliacchi. L’atteggiamento di queste persone verso la famiglia e la tradizione delle virtù  cristiane è l’atteggiamento di uomini che vogliono ferire senza far rumore; o di scavare gallerie sotterranee e minare senza uscire allo scoperto. E coloro che fanno questo sono più della maggioranza, quasi due terzi, dei giornalisti che scrivono nei giornali capitalisti più rispettabili e tradizionali non si ripeterà mai abbastanza che ciò che distrusse la famiglia nel mondo moderno fu il capitalismo……. È il capitalismo che ha portato tensioni morali e la competizione affaristica tra i sessi: che ha sostituito all’inflluenza del genitore l’influenza del datore di lavoro: che ha fatto sì che gli uomini abbandonassero le loro case per cercare lavoro: che li ha costretti a vivere vicino alle loro fabbriche o alle loro ditte invece che vicino alle loro famiglie; e, soprattutto, che ha incoraggiato, per ragioni commerciali, una valanga  di pubblicità e di mode appariscenti che, per loro natura, uccidono tutto ciò che erano la dignità e il pudore dei nostri padri e delle nostre madri. Non il comunista ma il dirigente, il pubblicitario, il venditore e il promotore commerciale hanno, come un assalto e un tumulto di barbari, rovesciato e calpestato l’antica statua romana della verecondia. Ma in quanto queste cose vengono portate avanti da persone di  tal fatta, naturalmente vengono compiute in maniera soffocante e confusionaria: attraverso tutti i loro stratagemmi irresponsabili, che vanno dai loro corrotti suggerimenti alla loro sporca psicologia. Per esempio, vengono di continuo prese in giro quelle che furono le virtù o le restrizioni vittoriane, che in quanto non più esistenti, difficilmente potrebbero avere rivalsa. Vengono utilizzate di più le immagini che non le parole: il motivo è che le parole stampate potrebbero avere un significato e la persona che le ha scritte potrebbe risponderne personalmente. Vengono passate in rassegna ritratti ripugnanti e imbecilli di donne con gonne a campana e cappellini, come se quella fosse l’unica cosa importante da notare……..
Per il resto, la ragazza moderna naviga in un mare di sentimentalismo sdolcinato: un’effusione continua sulla sua franchezza e freschezza, la naturalezza ideale del suo trucco, il coraggio senza precedenti del suo non volerne sapere di avere bambini. Il tutto è diluito da una cupa ipocrisia sulla fratellanza, molto più sentimentale del buon sentimento. Quando vedo la famiglia sprofondare in queste melme dell’erotismo futile e amorfo, mi viene quasi da dire: “preferisco i comunisti”.
Meglio le battaglie dei comunisti e il “mirabile mondo nuovo”  che il marciume che silenziosamente erode l’antica casa dell’uomo tramite i vermi della sensualità subdola e dell’avidità individuale:<<il codardo usa il bacio, il coraggioso la spada>>OscarWilde."

Postato da: giacabi a 08:58 | link | commenti
famiglia, chesterton

mercoledì, 12 luglio 2006
La Roccia splendente
Sto leggendo un libro di Chesterton  e voglio farvi partecipi di questo brano riguardante la Chiesa: "la Chiesa Cattolica  possiede una mappa della mente che sembra la mappa di un labirinto, ma che in realtà è una guida per orientarsi nel labirinto . Questa mappa è stata compilata utilizzando conoscenze che, nel mondo della scienza umana, non hanno paragoni. Non vi sono altri casi di istituzioni intelligenti che hanno,con continuità, pensato sul pensiero per duemila anni. E' una esperienza che ricopre quasi tutti i campi esperibili e, in special modo, gli errori. Ne risulta una mappa che evidenzia con chiarezza tutti i vicoli ciechi  e le strade dissestate, nonchè le vie che si sono dimostrate fuorvianti grazie alle testimonianze forniteci da coloro che le le hanno seguite. Su questa mappa della mente gli errori vengono segnati come eccezioni: gran parte di essa è costiutita da campi da gioco e terreni di caccia fioriti, dove la mente può spaziare con tutta la libertà che le è propria, per non parlare dei numerosi campi di battaglia intellettuale dove il combattimento è quanto mai incerto  e imprevedibile. Ma c'è la responsabilità di segnalare determinate strade che conducono al nulla o alla distruzione, ad un muro cieco o a un precipizio. Così facendo, si previene la possibilità che le persone perdano il loro tempo, o le loro vite, in sentieri che si sono dimostrati ripetutamente, nel passato, vani o disastrosi, ma che possono ancora, in futuro, intrappolare ripetutamente i viandanti. La Chiesa si prende  la responsabilità di mettere in guardia il suo popolo  su queste realtà e sta proprio qui l'importanza del suo ruolo."

Postato da: giacabi a 22:28 | link | commenti (1)

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