Galileo e la Chiesa oscurantista!!J
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Benché aspramente attaccato dai protestanti, che lo giudicarono incompatibile con la Sacra Scrittura, fino al caso Galileo il sistema copernicano non fu soggetto ad alcuna censura da parte cattolica.
In aggiunta alla sua opera di fisica, Galileo Galilei (1564-1642) con
il suo, telescopio fece importanti osservazioni astronomiche, che
contribuirono a minare alcuni aspetti del sistema tolemaico. Galileo
vide montagne sulla luna,con ciò spezzando l’antica certezza che i corpi
celesti fossero sfere perfette, e scoprì quattro lune orbitanti attorno
a Giove, con ciò dimostrando non solo la presenza di fenomeni celesti
dei quali Tolomeo e gli antichi nel loro insieme erano stati
inconsapevoli, ma anche che un pianeta che si muova nella propria orbita
non può lasciare indietro i
suoi pianeti più piccoli. (Uno degli argomenti contro il moto della
terra era stato quello che la luna, se la terra si fosse mossa, sarebbe
stata lasciata indietro). La scoperta, poi, delle fasi di Venere fu
un'altra prova a favore del sistema copernicano.
All'inizio Galileo e la sua opera furono ben accolti e celebrati dagli uomini di Chiesa più eminenti. Verso la fine del 1610 padre
Cristoforo Clavio scrisse a Galileo per informarlo che i suoi colleghi
astronomi, gesuiti, avevano confermato le scoperte da lui fatte con il
telescopio. Quando, l'anno dopo, si recò a Roma, Galileo fu
salutato con entusiasmo dalle figure religiose tanto quanto da quelle
secolari. In quell'occasione Galileo
scrisse a un amico: «Sono stato ricevuto e accolto con favore da molti
illustri cardinali, prelati e principi di questa città». Galileo
ebbe il piacere di una lunga udienza con il Papa, Paolo V, mentre i
gesuiti del Collegio Romano celebrarono le sue scoperte con una giornata
di attività. Galileo ne fu entusiasta: davanti un pubblico di
cardinali, studiosi e intellettuali secolari di spicco, studenti di
padre Cristoforo Grienberger e padre Clavio parlarono delle grandi
scoperte dell'astronomo toscano.
Si trattava di studiosi di distinzione considerevole. Padre Grienberger, che verificò personalmente la
scoperta delle lune di Giove fatta da Galileo, fu un astronomo
eminente: inventò il telescopio con montatura "equatoriale", che ruotava
su un asse parallelo a quello della terra, e contribuì allo sviluppo
del telescopio rifrangente in uso oggi. Padre Clavio, uno dei grandi
matematici del suo tempo, aveva presieduto la commissione che produsse
il calendario gregoriano ( entrato in vigore nel 1582), grazie al quale
furono risolte le imprecisioni che avevano piagato il vecchio calendario
giuliano. I calcoli fatti la padre Clavio per stabilire la
lunghezza dell'anno solare e il numero lei giorni necessari a tenere il
calendario in linea con l'anno solare - novantasette giorni intercalari
ogni quattrocento anni -furono così precisi che gli studiosi, ancora oggi, non sanno capacitarsi di come vi sia giunto.
Tutto sembrava essere propizio a Galileo. Quando nel 1612 pubblicò le lettere sulle macchie solari, in
cui per la prima volta in una pubblicazione sposava il sistema
copernicano, una delle molte lettere di congratulazioni gli giunse
nientemeno che dal cardinale Maffeo Barberini, il futuro Papa Urbano
VIII
La
Chiesa non aveva alcuna obiezione a che fosse usato il sistema
copernicano come elegante modello teorico la cui verità letterale fosse
lungi dall'essere stabilita, ma che dava ragione di fenomeni celesti in
un modo più affidabile di quanto facesse ogni altro sistema. Si pensava
che non vi fosse alcun male nel presentarlo e usarlo come sistema
ipotetico. Galileo, invece, credeva che il sistema copernicano fosse vero letteralmente -che non fosse, cioè, una mera ipotesi che permettesse predizioni accurate -, ma mancava di un qualsiasi elemento che potesse anche solo sembrare una prova adeguata a supporto della propria certezza. Così, per
esempio, sosteneva che il moto delle maree costituiva una prova del
moto della terra, un'idea che gli scienziati oggi trovano curiosa e
risibile. Inoltre, non sapeva rispondere all'obiezione dei geocentristi,
risalente ad Aristotele, che, se la terra si movesse, allora gli
spostamenti della parallasse dovrebbero essere evidenti nelle nostre
osservazioni delle stelle, cosa che non si verificava. In assenza di una ferma prova scientifica, Galileo nondimeno insisteva sulla verità letterale del sistema copernicano e rifiutava
di accettare un compromesso in base al quale poter insegnare il
copernicanesimo come ipotesi, in attesa che venisse prodotta a suo
sostegno una prova persuasiva. Quando
poi osò suggerire che i passi della Sacra Scrittura che sembravano,
contraddire la sua teoria necessitavano di una reinterpretazione, si
pensò che avesse usurpato l'autorità dei teologi.
T.Woods Come la Chiesa Cattolica ha costruito la civiltà occidentale Cantagalli
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Postato da: giacabi a 22:11 |
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chiesa, wodds, scienza - articoli
Chi difende l’uomo
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"Verrà il momento in cui la Chiesa sarà sola a difendere nello stesso tempo l'uomo e la cultura".
Cardinale Newman
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Postato da: giacabi a 13:42 |
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chiesa, newman
La Chiesa
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«Questo grande albero cattolico non ci sembra così bello se non perché è realmente vivo e, malgrado tanti rami secchi, gorgoglia
di succhi, e il sangue di Cristo seguita a circolarvi, dalle radici ai minimi ramoscelli, e fino all'ultima foglia. Il Cattolicesimo senza il Cristo sarebbe un guscio vuoto curiosamente lavorato. Per
contro, che un maremoto distrugga i templi e i chiostri e i palazzi
delle opere: nullain realtà sarà distrutto, poiché resterà l'Agnello di
Dio».
F. MAURIAC, Vita di Gesù, Mondadori, Milano 1936, p. 22.
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Postato da: giacabi a 15:41 |
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chiesa, mauriac
Attraverso la Chiesa Dio si
comunica a noi
L'incontro con la Chiesa è l'incontro con una realtà obiettiva, con un fatto fisicamente percepibile, e che non ha nulla da invidiare alle componenti umane dell'incontro con il padre, la madre, la famiglia, gli amici.
Possiamo avere delle idee e opinioni che prendono lo spunto da verità cristiane; ma esse non sono ancora la vita cristiana che salva. Siamo chiamati ad aderire, a partecipare a una realtà che ci arriva fuori di noi, la comunità obiettiva. Questa comunità, fatta di uomini come noi, si è diffusa in tutte le parti del mondo. Attraverso questa realtà umana. Dio si comunica a noi: è questo il valore della Chiesa.
don Giussani: Il cammino al vero è un’esperienza, Rizzoli
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Postato da: giacabi a 22:04 |
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chiesa, giussani
La misericordia di Dio
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«Chi
dava a voi tanta giocondità è per tutto; e non turba mai la gioia de'
suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande.». Manzoni I Promessi sposi
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Postato da: giacabi a 14:20 |
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chiesa, dio, manzoni
Dio è con noi!
Dio con noi! Non nell'azzurra volta, non al di là degli infiniti mondi, non nel fuoco violento ed in tempesta, non nell'oblio dei trascorsi tempi. Egli ora è qui! Fra i vani e tristi casi, nel fiume, che la vita ansiosa turba... Dio è con noi! Vladimir Solov'ev |
Postato da: giacabi a 14:52 |
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chiesa, gesù, soloviev
Chiesa e genocidio degli ebrei
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«Essendo un amante della libertà, quando avvenne la rivoluzione in Germania (l’avvento di Hitler, N.d.A.) guardai
con fiducia alle università sapendo che queste si erano sempre vantate
della loro devozione alla causa della verità. Ma le università vennero
zittite. Allora
guardai ai grandi editori dei quotidiani che in ardenti editoriale
proclamavano il loro amore per la libertà. Ma anche loro, come le
università, vennero ridotte al silenzio, soffocati nell’arco di poche
settimane. Soltanto la Chiesa
si oppose pienamente alla campagna di Hitler mirante a sopprimere la
verità. Non avevo mai avuto un interesse particolare per la Chiesa, ma
ora sento per essa un grande amore e ammirazione, perché soltanto la
Chiesa ha avuto il coraggio e la perseveranza di difendere la libertà
intellettuale e la libertà morale. Devo confessare che ciò che prima
avevo disprezzato, ora lodo incondizionatamente».
Albert Einstein 1940 su “Time Magazine”
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Postato da: giacabi a 21:41 |
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chiesa, einstein
Missione, vodka e rosario
Da: il quotidiano http://www.meetingrimini.org/
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Albergatore, mezzofondista,allenatore, carabiniere. “Ero
pronto per l’altare, ma andaiin seminario”. A Novosibirsk
dirige la Caritas ed è console
La storia di don Ubaldo Orlandelli
della Fraternità San Carlo Borromeo,
dall’Emilia alla Siberia
Palavinoje è questo: un pugno di case,
vecchi, donne e bambini, in una
diocesi grande sette fusi orari, nel gelo
della Siberia. D’inverno, si arriva anche
a meno cinquanta gradi, bisogna
sigillare le finestre, per non rischiare
che il ghiaccio entri in casa. Ci sono
solo uomini giovani. Quelli più anziani
sono stati fucilati dal regime di Stalin.
Venti milioni di morti, in soli due anni.
Il nazismo ne ha sterminati sei di milioni.
Nel villaggio delle vedove, si
possono trovare donne come Tanja.
Don Ubaldo Orlandelli non potrà mai
dimenticare la sua faccia. Era arrivato
a Novosibirsk nel ’91, assieme a don
Francesco Bertolina e don Gianni Malberti,
per aprire la prima casa della fraternità
San Carlo Borromeo. Tanja era
stata deportata nel ’41 con il marito e
tre figli. Su una barca lungo il Volga,
poi sulla transiberiana, dove non c’era
legna sufficiente per tutti e si moriva di
freddo. La sua famiglia si era salvata ,
si era rifugiata nella taiga, in una buca
sotto la neve, coperta da rami di cedro.
I bambini avevano fame, il marito è uscito
a cercare qualcosa. “L’ho rivisto
morto a pochi metri, in primavera. I figli
mi sono morti in braccio, l’uno dopo
l’altro. Sono grata a Dio per avermi
donato mio marito per del tempo. E lo
ringrazio per avermi dato i miei figli
per del tempo”. Don Ubaldo aveva fatto
il servizio militare nei carabinieri.
Quando fermava le ragazze chiedeva
sempre “patente, libretto e numero di
telefono”. Spesso ci cascavano. A 11
anni si era messo in mente di fare il
prete. Era scappato di casa, da Tabiano
Terme, “nel comune di Miss Italia”,
con il fagottino delle sue cose, per rifugiarsi
in seminario. Ma i suoi lo avevano
riacciuffato: “Non se ne parla fino a
diciott’anni”. I diciott’anni sono arrivati,
assieme alle gare podistiche di
mezzofondo e alle prime ragazze. “Sono
anche allenatore agonistico”, dice
lui. La scuola alberghiera sembrava lo
sbocco più naturale per uno con i genitori
albergatori: un albergo per lui, l’altro
per il fratello maggiore, Giampaolo.
I progetti di matrimonio. “Dalla fedeltà
alla mia ragazza ho imparato la
fedeltà a Cristo”. Si dovevano sposare
l’8 dicembre. “Ma avevo in mente l’episodio
di Samuele nella Bibbia, quando
Dio lo chiama, risponde ‘eccomi’”.
Così invece che all’altare, va al seminario.
“Ero rimasto colpito, anni prima,
dagli esercizi di Angelo Scola, allora
giovane prete. Ho deciso di seguire
don Massimo Camisasca, nella fraternità
San Carlo a Roma”. In tre iniziano
a studiare il russo, si ritrovano a
Novosibirsk. “Il vescovo ci ha mandato
nei villaggi. Abbiamo celebrato la
prima messa in una casa di cemento”.
Don Francesco Bertolina continua ad
occuparsi del villaggio, don Ubaldo diventa
direttore della Caritas diocesana.
C’era il problema degli orfani dei deportati.
“Le case del regime erano tutte
grigie. La nostra casa di accoglienza era
tutta colorata”. Responsabile della
pastorale carceraria, console onorario,
tessitore dell’accordo d’intesa tra la regione
Lombardia e Novisibirk, professore
universitario di Economia. Non si
è tirato indietro neanche quando si è
trattato di affrontare a muso duro il
nuovo Kgb o il sindaco di Novisibirsk.
Si rifiutava di dargli l’autorizzazione a
costruire una chiesa. Lui ha diffuso un
giornalino: “il sindaco si oppone”. Ora,
don Ubaldo è in Italia fino all’ottobre
2008, “per far conoscere la storia
della nostra fraternità”, 100 preti, in 15
case in tutto il mondo. E per raccogliere
fondi per sostenere la missione. Tornerà
a Novosibirsk, con il progetto di
aprire una clinica internazionale, “per
curare le persone e testimoniare Cristo”.
La situazione è molto migliorata,
da quando il metropolita Kirill ha stretto
la mano a un cattolico e a un musulmano,
davanti alla principale tv russa.
“Putin ha capito che l’unità religiosa
può essere uno strumento per combattere
il terrorismo”, spiega don Ubaldo.
“Don Giussani ci ha sempre detto: non
preoccupatevi di quello che fate ma di
quello che siete. L’ho capito quando è
venuto a salutarmi un ragazzo che era
stato in orfanotrofio da noi. Ha detto
alla fidanzata: ‘Volevo farti conoscere
le persone che mi hanno fatto venire
voglia di sposarti’”.
Irene Trentin
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Postato da: giacabi a 17:41 |
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chiesa, cristianesimo
10. Dimensione umana del mistero della Redenzione
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L'uomo
non può vivere senza amore. Egli rimane per se stesso un essere
incomprensibile, la sua vita è priva di senso, se non gli viene rivelato
l'amore, se non s'incontra con l'amore, se non lo sperimenta e non lo
fa proprio, se non vi partecipa vivamente. E perciò appunto Cristo
Redentore - come è stato già detto - rivela pienamente l'uomo all'uomo
stesso. Questa è - se così è lecito esprimersi - la dimensione umana del mistero della Redenzione. In questa dimensione l'uomo ritrova la grandezza, la dignità e il valore propri della sua umanità. Nel
mistero della Redenzione l'uomo diviene nuovamente «espresso» e, in
qualche modo, è nuovamente creato. Egli è nuovamente creato! «Non
c'è più giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più
uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù»64. L'uomo che vuol comprendere se stesso fino in fondo - non soltanto secondo immediati, parziali, spesso superficiali, e perfino apparenti criteri e misure del proprio essere - deve,
con la sua inquietudine e incertezza ed anche con la sua debolezza e
peccaminosità, con la sua vita e morte, avvicinarsi a Cristo. Egli deve,
per così dire, entrare in Lui con tutto se stesso, deve «appropriarsi»
ed assimilare tutta la realtà dell'Incarnazione e della Redenzione per
ritrovare se stesso. Se in lui si attua questo profondo processo, allora egli produce frutti non soltanto di adorazione di Dio, ma anche di profonda meraviglia di se stesso. Quale valore deve avere l'uomo davanti agli occhi del Creatore se «ha meritato di avere un tanto nobile e grande Redentore»65, se «Dio ha dato il suo Figlio», affinché egli, l'uomo, «non muoia, ma abbia la vita eterna»66.
In
realtà, quel profondo stupore riguardo al valore ed alla dignità
dell'uomo si chiama Vangelo, cioè la Buona Novella. Si chiama anche
Cristianesimo.
Questo stupore giustifica la missione della Chiesa nel mondo, anche, e
forse di più ancora, «nel mondo contemporaneo». Questo stupore, ed
insieme persuasione e certezza, che nella sua profonda radice è la
certezza della fede, ma che in modo nascosto e misterioso vivifica ogni
aspetto dell'umanesimo autentico, è strettamente collegato a Cristo.
Esso determina anche il suo posto, il suo - se così si può dire -
particolare diritto di cittadinanza nella storia dell'uomo e
dell'umanità. La
Chiesa, che non cessa di contemplare l'insieme del mistero di Cristo,
sa con tutta la certezza della fede, che la Redenzione, avvenuta per
mezzo della croce, ha ridato definitivamente all'uomo la dignità ed il
senso della sua esistenza nel mondo,
senso che egli aveva in misura notevole perduto a causa del peccato. E
perciò la Redenzione si è compiuta nel mistero pasquale, che attraverso
la croce e la morte conduce alla risurrezione.
Il
compito fondamentale della Chiesa di tutte le epoche e, in modo
particolare, della nostra, è di dirigere lo sguardo dell'uomo, di
indirizzare la coscienza e l'esperienza di tutta l'umanità verso il
mistero di Cristo,
di aiutare tutti gli uomini ad avere familiarità con la profondità
della Redenzione, che avviene in Cristo Gesù. Contemporaneamente, si
tocca anche la più profonda sfera dell'uomo, la sfera - intendiamo - dei
cuori umani, delle coscienze umane e delle vicende umane.
IOANNES PAULUS PP. II REDEMPTOR HOMINIS
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Postato da: giacabi a 17:12 |
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chiesa, cristianesimo, gesù, giovanni paoloii
Medioevo: secoli bui!
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All’inizio dell’XI secolo il monaco di nome Eilmer volò con un aliante per più di 180 metri; la sua impresa fu ricordata per i successivi tre secoli. Secoli dopo, il bresciano Francesco Lana Terzi (1631-87), non un monaco ma un padre gesuita, proseguì in modo più sistematico lo studio del volo, guadagnando si l'onore di essere chiamato il padre dell'aviazione. Il suo libro Prodromo alla arte maestra, del 1670, fu il primo a descrivere la geometria e la fisica di un vascello volante. I monaci annoverarono anche abili orologiai. Il primo orologio di cui abbiamo notizia fu costruito dal futuro Papa Silvestro II per la città tedesca di Magdeburgo intorno all'anno 996.
T.Woods Come la Chiesa Cattolica ha costruito la civiltà occidentale.Cantagalli
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Postato da: giacabi a 05:53 |
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chiesa, medioevo, cristianesimo, wodds
La Chiesa
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La
chiesa non è per coloro che sono già buoni, ma per aiutare gli uomini a
diventare tali: i suoi sacramenti non sono premi per il perfetto, ma
piuttosto medicine e tonici per quelli che sono spiritualmente ammalati o
deboli.
A me piace pensare la chiesa come formata, in complesso, da uomini che
lottano, probabilmente facendo fiasco molto spesso, ma che sconfitti e
atterrati, di nuovo si rialzano: e anzi, il che non capita sul ring, che
sono aiutati a rialzarsi. Noi ci presenteremo al nostro giudice con gli
occhi pesti e con molte ammaccature di tutti i colori dell'iride,
inflitteci dal mondo, dalla carne e dal demonio che avranno riportato
successi momentanei su di noi: ma egli non baderà a questo: egli dirà: "Beh - in ogni modo-hai vinto! "
Cyril Martindale
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Postato da: giacabi a 21:50 |
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chiesa
La Chiesa e la scienza
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Negli ultimi cinquant'anni, pressoché tutti gli storici della scienza tra i quali A.C. Crombie, David Lindberg, Edward Grant, Stanley ]aki, Thomas Goldstein e].L. Heilbron -sono giunti alla conclusione che la rivoluzione scientifica debba molto alla Chiesa.
Il contributo della Chiesa alla scienza andò ben oltre le idee -incluse
quelle teologiche -fornendo scienziati di prim'ordine, molti dei quali
sacerdoti. Per esempio, padre Niccolò Stenone, un convertito luterano fattosi prete cattolico, viene spesso identificato come il padre della geologia. Il padre dell'egittologia fu padre Athanasius Kircher. Colui che per primo misurò la velocità dell'accelerazione di un corpo in caduta libera fu un altro religioso, padre Giambattista Riccioli. Il padre gesuita Ruggero Boscovich è spesso ricordato come il padre della teoria atomica moderna. I gesuiti, del resto, a tal punto dominarono lo studio dei terremoti che la sismologia fu soprannominata "la scienza dei gesuiti".
T.Woods Come laChiesa Cattolica ha costruito la civiltà occidentale
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Postato da: giacabi a 15:14 |
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chiesa, cristianesimo, wodds
La Chiesa cattolica
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"A questa Chiesa infatti, per la sua più forte preminenza è necessario che convenga ogni Chiesa, cioè i fedeli che da ogni parte [del mondo] provengono; ad essa, nella quale da coloro che da ogni parte provengono fu sempre conservata la tradizione che discende dagli Apostoli".
S.Ireneo Adversus Haereses (2°secolo d.C.)
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Postato da: giacabi a 17:20 |
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chiesa, sireneo
La vera vita
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«Che cos'è il genere di vita proposto da Benedetto se non quello stesso che l'uomo dell'Occidente attuale cerca di raggiungere con il suo week-end, con la sua seconda casa? Il
silenzio, il verde, l'aria pura e i cibi semplici, la praticità
dell'abito, il lavoro manuale fatto con gioia, il dialogo con se stessi e
con coloro che ci sono cari, la lettura, la musica: queste le odierne aspirazioni. Ed è proprio ciò che era vita vissuta nell'oasi operosa del monastero benedettino».
Leo Moulin
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Postato da: giacabi a 12:39 |
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chiesa, cristianesimo, moulin
L’Avvenimento
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Una sola cosa bella deve entusiasmare l'uomo per tutta la vita, è vero; ma lo splendore di questo incontro deve illuminare tutto il resto..
. Franz Schubert
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Postato da: giacabi a 21:10 |
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chiesa, bellezza, gesù
LA CHIESA
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<<La Chiesa, è corpo di Cristo, e Cristo è il capo del corpo, il quale delinea il volto della Chiesa con il suo carattere, gli amici dello Sposo, fissando il loro sguardo in questa realtà [della Chiesa], sono resi più capaci di comprendere: infatti per mezzo della Chiesa possono vedere con più trasparenza lo Sposo stesso,che per sua natura è invisibile al loro sguardo>>
san Gregorio di Nissa, Omelie sul Cantico dei Cantici
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Postato da: giacabi a 07:53 |
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chiesa, gregorio di nissa
Quando manca
la Chiesa
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Postato da: giacabi a 15:06 |
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chiesa, pascoli
La Chiesa
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II contrario di un popolo cristiano è un popolo triste, un popolo di vecchi... Ebbene, la Chiesa è stata incaricata dal buon Dio di mantenere nel mondo questo spirito d'infanzia, questa ingenuità, questa freschezza. Il
paganesimo non era il nemico della natura, ma soltanto il cristianesimo
la ingrandisce, l'esalta, la mette alla misura dell'uomo, del sogno
dell'uomo... La Chiesa dispone della gioia, di tutta la parte di gioia riservata a questo triste mondo "
Bernanos
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Postato da: giacabi a 07:54 |
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chiesa, bernanos
La Chiesa Cattolica
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"
Finita che fu (la Storia di Cristo) mi si presentò l'esigenza di
appartenere alla società fondata da Cristo. E tra le Chiese innumerevoli
che si dicono sue fedeli interpreti scelsi, non senza contrasti interni
e qualche ripugnanza ora superata, quella cattolica, sia perché essa rappresenta veramente il tronco maestro dell'albero piantato da Gesù ma anche perché, a dispetto delle debolezze e degli errori umani di tanti suoi figli, essa è quella, a parer mio, che ha
offerto all'uomo le condizioni più perfette per una integrale
sublimazione di tutto l'esser suo e perché in essa soltanto mi parve che
fiorisse abbondante e splendente il tipo d'eroe che ritengo il più
alto: il Santo "
G. Papini (La pietra infernale, p. 152).
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Postato da: giacabi a 06:54 |
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chiesa, papini
LA CHIESA
Il focolare
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Postato da: giacabi a 07:21 |
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chiesa, pascoli
LA VERA COMPAGNIA
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Che miseria sarebbe la nostra compagnia se fosse determinata da un atto alienato, da un meccanismo e da un automatismo di rapporti! È un' altra cosa l'immagine cristiana della compagnia. La compagnia cristiana è una realtà creata dal cambiamento che la persona, incontrando Cristo, realizza in se stessa. È un cambiamento di mentalità da cui nasce un altro modo di vedere, di concepire e di giudicare le cose. E muta la dinamica dei rapporti che si spalancano a una capacità di amare impensabile prima, in un compito che ha un orizzonte infinito di bene. E lo scopo del tempo è compiere questo bene.»
Don Giussani
a P.
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Postato da: giacabi a 08:42 |
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chiesa, giussani
Gli esseri umani sono anfibi –
mezzo spirito e mezzo animale
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Mio caro Malacoda
dunque
tu "nutri grandi speranze che la fase religiosa del tuo paziente stia
morendo"?Io sono sempre stato dell'opinione che la suola di tirocinio
fosse bell'e spacciata da quando Ciriatto Sannuto vi fu messo a capo, e
ora ne sono sicuro. Non v'è mai stato nessuno che t'ha detto qualcosa
sulla legge dell'Ondulazione?
Gli
esseri umani sono anfibi - mezzo spirito e mezzo animale. ( la
risoluzione del Nemico di produrre un ibrido talmente ributtante fi una
delle cose che decisero Nostro Padre a ritirargli il suo appoggio). Come spiriti essi appartengono al mondo dell'eternità, ma come animali sono abitatori del tempo. Ciò
significa che, mentre il loro spirito può essere diretto verso un
oggetto eterno, il loro corpo, le passioni e l'immaginazione sono in
continuo divenire, poiché essere nel tempo significa mutare. Perciò
la cosa che più li avvicina alla costanza è l'ondulazione - cioè il
ripetuto ritorno a un livello dal quale ripetutamente si allontanano,
una serie di depressioni e elevazioni. (...)
Per
decidere il miglior uso che ne puoi fare, devi chiederti qual è l'uso
che desidera farne il Nemico, e poi agire all'opposto. Ora, può essere
per te una sorpresa venire a sapere che nei suoi sforzi di impossessarsi
per sempre di un'anima, Egli si basa sulle depressioni ancor più che
sulle elevazioni. Alcuni dei suoi speciali favoriti sono passati
attraversi depressioni più lunghe e più profonde di qualsiasi altro. la
ragione è questa. Per noi un essere umano è innanzitutto cibo: nostro
scopo è l'assorbimento della sua volontà nella nostra, l'aumento, a sue
spese, della nostra area di egoismo. Ma l'obbedienza
che il Nemico chiede all'uomo è cosa del tutto diversa. Bisogna
guardare in faccia al fatto che tutto quel parlare intorno al Suo amore
per gli uomini, e intorno al Suo servizio come perfetta libertà, non
è(come si vorrebbe allegramente credere) pura propaganda, ma terribile
verità. Egli vuole proprio riempire l'universo di una quantità di
nauseanti piccole imitazioni di Se stesso - creature la cui vita, in
miniatura, sarà qualitativamente come la Sua, non perchè Egli li
assorbirà, ma perchè la loro volontà si conformeranno liberamente alla
Sua.Noi vogliamo mandrie che finiranno per diventare cibo; Egli vuole servi che diverranno infine, figliuoli. Noi vogliamo assorbire, Egli vuole concedere in abbondanza. Noi siamo vuoti e vorremmo riempirci; Egli possiede la pienezza e trabocca. La nostra guerra ha come scopo un mondo nel quale Nostro Padre Laggiù abbia attratto a sé tutti gli altri esseri; il Nemico vuole un mondo pieno di esseri uniti a Lui, ma sempre distinti.
(...)
Tuo affezionatissimo Zio
C.S. LEWIS - LE LETTERE DI BERLICCHE
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Postato da: giacabi a 07:11 |
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chiesa, dio, gesù, lewis
Come reagire alla calunnia:"la smentita "fredda, puntuale, precisa e immediataIntervista a Messori (da Il Giornale del 23.06.07)
di Andrea Tornielli
Alla
Biennale di Venezia sta per andare in scena uno spettacolo («Messiah
Game») dove l’ultima cena si trasforma in orgia e Gesù crocifisso è
rappresentato come un masochista. A Bologna era in programmazione
un’iniziativa culturale intitolata «La Madonna piange sperma», mentre è
di ieri la notizia della mostra «Recombinant women» che sempre nel
capoluogo felsineo presenta i dieci comandamenti rivisitati in chiave
omosessuale. Il cristianesimo sembra essere rimasta l’unica fede che può
essere irrisa e oltraggiata. È giusto reagire e come farlo? Il Giornale
l’ha chiesto a Vittorio Messori, scrittore e autore di best-seller, che
trentun anni fa ha dato inizio alla nuova apologetica cattolica.
Messori, che cosa sta accadendo? «C’è un’evidente tendenza a scavalcare gli ultimi secoli di storia cristiana, a chiudere una “parentesi” durata duemila anni. In fondo, che cos’è l’ambientalismo o la teorizzazione della liberazione sessuale se non un ritorno al paganesimo?». Il cristianesimo è oggi l’ultima religione che può essere oltraggiata... «Ne farei motivo di onore per i cristiani che non reagiscono come certi musulmani e non lanciano fatwa contro gli infedeli chiedendo la loro morte fisica. E non reagiscono nemmeno come certi ambienti ebraici, i quali ti isolano cercando di provocare la tua morte morale. Vorrei aggiungere che più che i cristiani, sono i cattolici ad essere attaccati: ciò significa che la Chiesa è un bersaglio ritenuto importante». È nata nei mesi scorsi in Italia la Cadl, «Catholic Anti Defamation League», oggi in prima linea contro questi spettacoli blasfemi. Non era una sua vecchia idea? «Sì, e ho visto che ciò viene riconosciuto nel loro sito. Per me è stata una sorpresa. Certo, avrei preferito un nome italiano, meno succubo di certo americanismo che fa chiamare anche la festa della famiglia “Family day”. Bastava chiamarla Lega anticalunnia...». Apprezza dunque questa battaglia? «Nella società dell’apparire ci vuole la giusta strategia. Non c’è niente di meglio, per chi fa queste provocazioni, che essere attaccati. Chi mette in scena un’ultima cena blasfema, l’ultimo arrivato che s’inventa la Madonna che piange sperma, spera proprio in una reazione indignata. Ci siamo dimenticati la fortuna che ha fatto fare al film di Mel Gibson la guerra preventiva mossagli dagli ambienti ebraici americani?».
Mi scusi, ma allora non bisogna reagire?
«Ho sempre creduto che fosse necessario far nascere una Lega anticalunnia cattolica per ribattere alle tante bugie sul cattolicesimo che quotidianamente vengono propalate sui media». Faccia un esempio. «Se un importante esponente del mondo ebraico dice che prima di fare la razzia degli israeliti nel ghetto di Roma, il 16 ottobre 1943, l’ambasciatore tedesco è andato a informare il Pio XII ottenendone il tacito assenso, questa è una falsità. E va subito smentita, ricordando all’interessato che Papa Pacelli era all’oscuro della razzia e appena fu avvertito convocò l’ambasciatore per protestare chiedendo di interromperla immediatamente. Chi afferma quelle bugie dovrebbe iscriversi a un corso di storia per corrispondenza. Ecco ciò che spaventa: la smentita fredda, puntuale, precisa e immediata. C’è, invece, un modo di indignarsi che finisce per fare il gioco di chi provoca dandogli importanza. Credo che buona parte dell’intellighenzia laica rimpianga l’Indice dei libri proibiti e farebbe di tutto per esservi iscritta». Allora qual è, a suo avviso, la reazione adeguata? «Rimanere sul piano dei fatti, ribadire la nostra tolleranza, essere consapevoli che se ti attaccano è perché in fondo ti considerano rilevante, evitare ogni indignazione moralistica, vittimismo e invettive del tipo “non c’è più religione!”, essere magnanimi. Soprattutto ricordare che il cristianesimo è sopravvissuto per venti secoli a tutte le bufere: Dio non ha bisogno che noi lo difendiamo, sa difendersi da solo e noi siamo servi inutili. La saldezza della fede si vede anche dalla serenità con cui si incassano questi colpi». La trovo piuttosto remissivo... «Gesù ha detto che saranno beati coloro che vengono perseguitati nel suo nome. Dobbiamo abituarci alla fine della cristianità come l’abbiamo conosciuta per secoli, dobbiamo considerare provvidenziale ciò che ci sta accadendo e tornare ad essere lievito nella pasta, sale che dà sapore. Considero un disegno della Provvidenza anche l’arrivo di tanti musulmani tra di noi, perché anche certi atei stanno scoprendo la grande differenza che esiste tra il Corano e il Vangelo». |
Postato da: giacabi a 13:32 |
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chiesa, nichilismo, messori
A Qualche Luogo Io Appartengo
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Artista: Linkin Park
Titolo: Somewhere I Belong Quando questo è iniziato Io non avevo niente da dire e mi ero perso nel nulla che c'è dentro di me ero confuso E io vivo per cercare di capire, ma io non sono l'unica persona con queste cose in mente dentro di me Ma tutto ciò che essi possono vedere sono le parole rivelate è l'unica cosa vera che mi è rimasta da provare niente da perdere Sono bloccato, depresso e solo e la colpa è dentro di me, la colpa è dentro di me io voglio guarire, voglio provare sensazioni, quello ke pensavo nn era mai la realtà voglio lasciare andar via il dolore ke ho provato fino proprio ad adesso cancellare tutto il dolore io voglio guarire, voglio provare sensazioni, sentirmi vicino a qualcosa di vero voglio trovare qualcosa ke ho voluto fino adesso qualche luogo a cui appartenere e nn ho niente da dire,nn posso credere di nn essere caduto in basso proprio di faccia ero confuso guardo da ogni parte solo x scoprire ke nn è proprio come mi ero immaginato ma cosa sono io? Cos'ho io? solo negatività? xkè io nn riesco a giustificare il modo in cui tutti mi guardano niente da perdere niente da guadagnare, e la colpa è dentro di me, la colpa è dentro di me io voglio guarire, voglio provare sensazioni, quello ke pensavo nn era mai la realtà voglio lasciare andar via il dolore ke ho provato fino adesso cancellare proprio tutto il dolore io voglio guarire, voglio provare sensazioni, sentirmi vicino a qualcosa di vero voglio trovare qualcosa ke ho voluto fino adesso qualche luogo a cui appartenere nn conoscerò mai me stesso finchè nn proverò a farlo da solo xkè io nn proverò mai niente altro, finchè le mie ferite nn saranno guarite nn sarò mai qualcosa fino a che nn cambierò questa situazione cambierò, io oggi troverò mè stesso voglio guarire, voglio provare sensazioni, quello ke pensavo nn era mai la realtà voglio lasciare andar via il dolore ke ho provato fino adesso cancellare proprio tutto il dolore voglio guarire, voglio provare sensazioni, sentirmi vicino a qualcosa di vero voglio trovare qualcosa che ho voluto fino adesso qualche luogo a cui appartenere
Somewhere I Belong
(When this began) I had nothing to say And I get lost in the nothingness inside of me (I was confused) And I let it all out to find That I’m not the only person with these things in mind (Inside of me) But all the vacancy the words revealed Is the only real thing that I’ve got left to feel (Nothing to lose) Just stuck/ hollow and alone And the fault is my own, and the fault is my own [Chorus] I wanna heal, I wanna feel what I thought was never real I wanna let go of the pain I’ve held so long (Erase all the pain till it’s gone) I wanna heal, I wanna feel like I’m close to something real I wanna find something I’ve wanted all along Somewhere I belong And I’ve got nothing to say I can’t believe I didn’t fall right down on my face (I was confused) Looking everywhere only to find That it’s not the way I had imagined it all in my mind (So what am I) What do I have but negativity ’Cause I can’t justify the way, everyone is looking at me (Nothing to lose) Nothing to gain/ hollow and alone And the fault is my own, and the fault is my own [Repeat Chorus] I will never know myself until I do this on my own And I will never feel anything else, until my wounds are healed I will never be anything till I break away from me I will break away, I'll find myself today [Repeat Chorus] I wanna heal, I wanna feel like I’m somewhere I belong I wanna heal, I wanna feel like I’m somewhere I belong Somewhere I belong |
Postato da: giacabi a 21:10 |
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chiesa, solitudine, senso religioso
Il grande Eliot
da: Cori da "La rocca"
***
Che vita è la vostra se non avete vita in comune?
Non esiste vita se non nella comunità,
Persino l'anacoreta che medita in solitudine,
Per il quale i giorni e le notti ripetono le lodi di DIO,
Prega per la Chiesa, il Corpo di Cristo incarnato.
E ora vivete dispersi su strade che si snodano come nastri,
E nessuno conosce il suo vicino o si interessa di lui
A meno che il suo vicino non gli arrechi disturbo,
Ma tutti corrono su e giù con le automobili,
Familiari con le vie ma senza un luogo in cui risiedere.
E nemmeno la famiglia si muove tutta unità,
Poichè ogni figlio vorrebbe la sua motocicletta,
E le figlie cavalcano sellini casuali.
Molto da abbattere, molto da costruire, molto da sistemare di nuovo;
Fate che l'opera non venga ritardata, che il tempo e il braccio non siano inutili;
L'argilla sia tratta dalla cava, la sega tagli la pietra,
Nella fucina il fuoco non si estingua.
O stanchezza di uomini che vi stornate da DIO
Per la grandezza della vostra mente e la gloria della vostra azione,
Per le arti e le invenzioni e le imprese temerarie,
Per gli schemi della grandezza umana del tutto screditata
Che riducete la terra e l'acqua al vostro servizio,
Che sfruttate i mari e sviscerate le montagne,
Che dividete le stelle in comuni e preferite,
Impegnati a ideare il frigorifero perfetto,
Impegnati a risolvere una morale razionale,
Impegnati a stampare più libri che potete,
A far progetti di felicità e a buttar via bottiglie vuote,
Passando dalla vacuità ad un febbrile entusiasmo
Per la nazione o la razza o ciò che voi chiamate umanità;
Sebbene abbiate dimenticato la via al Tempio
V'è una che ricorda la via alla vostra porta:
Potete eludere la Vita, ma non la Morte.
Non rinnegherete la Straniera.
Perchè gli uomini dovrebbero amare la Chiesa? Perchè
dovrebbero amare le sue leggi?
Essa ricorda loro la Vita e la Morte, e tutto ciò che vorrebbero scordare.
E' gentile dove sarebbero duri, e dura dove essi vorrebbero essere teneri.
Ricorda loro il Male e il Peccato, e altri fatti spiacevoli.
Essi cercano sempre di evadere
Dal buio esterno e interiore
Sognando sistemi talmente perfetti che più nessuno
avrebbe bisogno d'esser buono.
Ma l'uomo che è adombrerà
L'uomo che pretende di essere.
E il Figlio dell' Uomo non fu crocifisso una volta per tutte,
Il sangue dei martiri non fu versato una volta per tutte,
Le vite dei Santi non vennero donate una volte per tutte:
Ma il Figlio dell' Uomo è sempre crocifisso
E vi saranno sempre Martiri e Santi.
E se il sangue dei Martiri deve fluire sui gradini
Dobbiamo prima costruire i gradini;
E se il Tempio dev'essere abbattuto
Dobbiamo prima costruire il Tempio.
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Postato da: giacabi a 15:01 |
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chiesa, eliot
Cristianesimo, sale dell'Occidente
***
INTERVISTA
Parla lo storico Thomas E. Woods jr.: «Sui media domina una leggenda nera sulla Chiesa "oscurantista". La realtà è l'opposto»
Cristianesimo, sale dell'Occidente
«Nessun storico crede davvero che la civiltà occidentale derivi solo da classicità,
Rinascimento e Illuminismo»«L’idea di un universo ordinato secondo leggi naturali ben fisse è sorta nell’Occidente cattolico che vedeva nell’ordine di Dio un Suo segno»
Di Lorenzo Fazzini
Antiscientifica,
nemica della libera espressione artistica, oscurantista in campo
sociale e foriera di ogni lato buio della storia. A leggere con un certo
disincanto un po' di pubblicistica nostrana oppure orecchiando qualche
salotto televisivo, parrebbe che alla Chiesa cattolica manchi soltanto
la definizione storiografica per essere assurta allo status di "regime
totalitario". A smontare tale stantio cliché populista con una
panoramica storica a largo raggio (e con impronta divulgativa, fatto che
- come nota nella prefazione Lucetta Scaraffia - risulta di grande
utilità) è un giovane studioso americano, Thomas E. Woods jr., di cui in
questi giorni Cantagalli pubblica Come la Chiesa cattolica ha costruito
la civiltà occidentale. Da notare che Woods,
senior fellow in Storia al Ludwig von Mises Institute, non sostiene
solo che l'Occidente abbia radici cristiane, ma che proprio il
cattolicesimo sia stata la linfa vitale che ha dato origine al grande
albero della cultura e società occidentale così come oggi la conosciamo.
Professor Woods, perché ha deciso di scrivere questo libro? «I docenti di Storia medievale o di Storia della scienza tendono ad essere più comprensibili sulle vicende della Chiesa rispetto a coloro che insegnano altre discipline, più portati a diffondere miti e leggende riguardo a quest'ultima. Il grande pubblico è stato istruito (a scuola e dai media) a credere ad ogni sorta di nonsenso sulla Chiesa. Questi miti sono stati confutati in libri di spessore accademico, ma la maggior parte della gente non li legge mai. Il mio testo attinge a queste opere e le rende accessibili al lettore medio». Nella Costituzione dell'Unione europea non c'è menzione delle radici cristiane. Cosa pensa di tale scelta? «Rigettare le radici cristiane dell'Europa è l'apice dell'assurdità. Nessun storico moderno prende seriamente in considerazione l'idea che la civiltà occidentale derivi esclusivamente dal mondo classico, dal Rinascimento e dall'Illuminismo, come se il c osiddetto Medio Evo non fosse altro che un periodo di stagnazione o repressione». Nel suo libro lei argomenta che la Chiesa cattolica ha plasmato la civiltà occidentale e fa una serie di esempi: il sistema universitario, la tradizione artistica, il diritto internazionale,… Quale il contributo più importante? «La vera storia della relazione tra la Chiesa e la scienza è senza dubbio il fatto di maggior rilevanza. Per lungo tempo la gente ha considerato assodato che la Chiesa sia stata un ostacolo allo sviluppo scientifico. I moderni studiosi di scienza - sia cattolici che non - respingono tale visione, purtroppo ancora insegnata ai nostri figli. Dubito che vi sia chi sappia che trentacinque crateri lunari si chiamano come altrettanti scienziati gesuiti oppure che fu un gesuita (Giambattista Riccioli) il primo a misurare l'accelerazione di un corpo in caduta libera. O, ancora, che fu un membro della Compagnia di Gesù - Francesco Maria Grimaldi - a scoprire il fenomeno della diffrazione della luce». Perché la scienza è stata una conquista cattolica? «Importanti aspetti della visione del cattolicesimo hanno aiutato ad assicurare il successo della scienza in Occidente. Il metodo scientifico non può funzionare senza che gli esperimenti siano ripetibili e ciò può avvenire solo se l'universo è ordinato. Se non posso aspettarmi di ottenere lo stesso risultato quando lo ripeto nelle medesime condizioni, ecco che diventa impossibile fare scienza. L'idea di un universo ordinato secondo leggi naturali ben fisse è sorta nell'Occidente cristiano perché l'ordine di Dio è stato considerato come un segno della Sua bontà. Sant'Anselmo non era il solo tra i teologi a distinguere tra la potentia assoluta di Dio e la sua potentia ordinata. In altre parole, sebbene Dio possieda il reale potere di governare l'universo in maniera capricciosa, Egli non ha voluto esercitare tale potestà dal momento ciò non era adatto alla Sua natura. La fiducia in una strutturazione dell'universo, congiunta al fatto di credere che esso possa essere compreso in via quantitativa (come afferma il Libro della Sapienza 11,21, uno dei versetti biblici più citati nel Medio Evo), ha creato il contesto intellettuale nel quale la scienza ha potuto nascere in Occidente». Lo storico delle religioni Philip Jenkins sostiene che l'anticattolicesimo sia l'ultimo pregiudizio oggi accettabile. Perché ciò avviene? «Alcuni intellettuali e celebrità occidentali odiano la Chiesa perché ne rimprovera gli immorali stili di vita. Altri credono al mito illuminista per cui tutte le forme di progresso provengono dai laicisti che hanno combattuto la Chiesa. Ai nostri giorni i cattolici sono considerati stupidi, superstiziosi e deboli perché hanno bisogno della loro gretta fede in Dio per confortare se stessi. L'idea che qualcuno possa supportare i principi cattolici e difenderli con argomenti filosofici è semplicemente ignorata. E ciò avviene nonostante esista una fruttuosa relazione tra fede e ragione lungo un vasto periodo della storia della Chiesa: Anselmo e Tommaso d'Aquino, ad esempio, hanno posto senza sosta domande filosofiche e teologiche, impegnando molto spesso la ragione per giungere alle loro conclusioni». |
Postato da: giacabi a 12:39 |
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chiesa, cristianesimo, wodds
CHE BELLA COPPIA FORMANO DUE CREDENTI
Che bella coppia formano due credenti
che condividono la stessa speranza,
lo stesso ideale, lo stesso modo di vivere,
lo stesso atteggiamento di servizio!
Ambedue fratelli e servi dello stesso Signore,
senza la minima divisione nella carne e nello spirito,
insieme pregano, insieme s'inginocchiano
e insieme fanno digiuno,
s'istruiscono l'un l'altro,
si sostengono a vicenda.
Stanno insieme nella Santa Assemblea,
insieme alla mensa del Signore,
insieme nella prova,
nella persecuzione, nella gioia.
Non c'è pericolo che nascondano qualcosa,
che si evitino l'un l'altro,
che l'uno all'altro siano di peso.
Volentieri essi fanno visita ai malati
ed assistono i bisognosi.
Fanno elemosina senza mala voglia,
partecipano al Sacrificio senza fretta,
assolvono ogni giorno ai loro impegni, senza sosta.
Ignorano i segni di croce furtivi,
rendono grazie senza alcuna reticenza,
si benedicono senza vergogna nella voce.
Salmi ed inni essi recitano a voci alternate
e fanno a gara a chi meglio canta le lodi al suo Dio.
Vedendo e sentendo questo, Cristo gioisce
e ai due sposi manda la Sua pace.
Là dove sono i due, ivi è anche Cristo.
(Tertulliano alla moglie, II,(8-9)
***
"Per sempre ..."
***
"Vieni a sederti accanto a me sulla panchina davanti a casa,moglie cara.È tuo diritto: saranno presto quasi quarant'anni che siamo insieme.Questa sera è bel tempo ed è anche la sera della nostra vita:tu hai ben meritato questo breve momento di riposo.I nostri figli si sono ormai sistemati e se ne sono andati per il mondo;e noi siamo di nuovo soli, come all'inizio.Ricordi? Non avevamo nulla per cominciare,bisognava fare tutto.Ci siamo messi al lavoro ed è stata dura;c'è voluto coraggio e perseveranza.C'è voluto amore e l'amore non è quel che si crede quando si comincia.Non sono soltanto quei baci che si scambiano,quelle parole che si sussurrano all'orecchio:non è neppure il tenersi stretti l'uno contro l'altra.La vita è lunga, il giorno delle nozze non è che un giorno;soltanto dopo, ricordi, è iniziata la vita.Bisogna fare e viene disfatto;bisogna rifare e viene disfatto ancora.Vengono i figli: occorre nutrirli, vestirli, allevarli:è una vicenda senza fine.Talvolta si ammalavano,tu rimanevi in piedi tutta la notte,io lavoravo dal mattino alla sera.Giungono dei momenti in cui si dispera;gli anni si succedono agli anni e non si va avanti.Spesso sembra di tornare indietro.Ricordi tutte queste cose?Tutte queste preoccupazioni, tutti questi affanni:soltanto tu sei sempre stata qui.Siamo rimasti fedeli l'uno all'altra.Ho potuto appoggiarmi a te e tu ti appoggiavi a me.Abbiamo avuto la sorte d'essere insieme,ci siamo messi tutte e due all'opera,abbiamo resistito e tenuto duro.Il vero amore non è quello che si crede.Il vero amore non dura un giorno, ma sempre.Vuol dire aiutarsi, comprendersi.E, a poco a poco, si vede che tutto si accomoda.I figli sono cresciuti, hanno preso una buona piega;ne avevano avuto l'esempio.Abbiamo consolidato le fondamenta della casa:se tutte le case del paese saranno solide,anche il paese sarà solido.Perciò vieni accanto a me e guarda,poiché quando il cielo è rosa come questa sera,quando una polvere rosa s'alza da ogni parte e penetra fra gli alberi,è giunto il tempo di raccogliere e riporre il grano.Stringiti contro di me: non parleremo,non abbiamo più bisogno di dirci nulla.Abbiamo solo bisogno di stare insieme ancora una voltae di attendere la notte nella soddisfazione del dovere compiuto".
Charles-Ferdinand Ramuz (1878-1947)
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Postato da: giacabi a 21:06 |
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chiesa, famiglia, bellezza, cristianesimo
SE L’UOMO D’OGGI ASCOLTASSE
DI PIÙ IL PROFETA ELIOT !
***
Th. S. Eliot Tratto da”Cori de la Rocca” 1930
.
.
” Edifichiamo invano se il Signore non edifica con noi.
Potete reggere forse la Città se il Signore non resta con voi?
Mille vigili che dirigono il traffico
Non sanno dirvi né perché venite né dove andate.
Una colonia intera di cavie o un'orda d'attive marmotte
Edificano meglio di coloro che edificano senza il SIGNORE.
Ci leveremo in piedi fra rovine perenni?
Ho amato la bellezza della Tua Casa, la pace del Tuo santuario,
Ho spazzato i pavimenti e adornato gli altari.
Là dove non c'è tempio non vi saranno dimore,
Sebbene abbiate rifugi e istituzioni,
Alloggi precari dove si paga l'affitto,
Scantinati che cedono dove il topo si nutre
O latrine con porte numerate
O una casa un po' meglio di quella del vicino;
Quando la Straniera dice: «Qual è il significato di questa città?
Vi accalcate vicini perché vi amate l'un l'altro?»
Cosa risponderete? «Ci accalchiamo
Per trarre denaro l'uno dall'altro»? oppure «Questa è una comunità»?
E la Straniera partirà e tornerà nel deserto.
O anima mia, che tu sia pronta per la venuta della Straniera,
Che tu sia pronta per colei che sa come fare domande.
O stanchezza di uomini che vi stornate da DIO
Per la grandezza della vostra mente e la gloria della vostra azione,
Per le arti e le invenzioni e le imprese temerarie,
Per gli schemi della grandezza umana del tutto screditata
Che riducete la terra e l'acqua al vostro servizio,
Che sfruttate i mari e sviscerate le montagne,
Che dividete le stelle in comuni e preferite,
Impegnati a ideare il frigorifero perfetto,
Impegnati a risolvere una morale razionale,
Impegnati a stampare più libri che potete,
A far progetti di felicità e a buttar via bottiglie vuote,
Passando dalla vacuità ad un febbrile entusiasmo
Per la nazione o la razza o ciò che voi chiamate umanità;
Sebbene abbiate dimenticato la via al Tempio
V' è una che ricorda la via alla vostra porta:
Potete eludere la Vita, ma non la Morte.
Non rinnegherete la Straniera.”
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piazza San Giovanni - Roma
sabato 12 maggio
dalle 15 alle 18
per tutti gli italiani
che credono nel ruolo sociale della famiglia
call center: 06.689.6930
Fax 06.689.3653 | mail piufamiglia@forumfamiglie.org
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Postato da: giacabi a 08:09 |
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chiesa, eliot
Eliot:
profezia di un cristiano
Luigi Giussani
***
Tracce N. 6 > giugno 1996
Proponiamo
alcuni brani del capitolo su «Coscienza della Chiesa nel mondo moderno
nei Cori da "La Rocca" di T. S. Eliot», dall'ultimo libro di Luigi
Giussani, Le mie letture, edizioni Bur-Rizzoli. L'Incarnazione: un fatto
nel tempo e nella storia. L'avvenimento di Cristo si compie in un
popolo
Il mondo non solo non vuole la Chiesa, ma la perseguita.
E che volete - dice, infatti, Eliot -, volete forse che il mondo accetti la Chiesa? Perché deve accettarla? «Perché gli uomini dovrebbero amare la Chiesa? Perché dovrebbero amare le sue leggi? / Essa ricorda loro la Vita e la Morte, e tutto ciò che vorrebbero scordare./ È gentile dove sarebbero duri, e dura dove essi vorrebbero essere teneri./ Ricorda loro il Male e il Peccato, e altri fatti spiacevoli./ Essi cercano sempre d'evadere/ dal buio esterno e interiore/ sognando sistemi talmente perfetti che più nessuno avrebbe bisogno d'essere buono». Gli uomini che perseguitano la Chiesa, sognano l'eliminazione della libertà, perché l'estremo ideale di questo mondo è creare un mondo di automi: «Sistemi talmente perfetti che più nessuno avrebbe bisogno d'essere buono». L'ultima, la più profonda accusa di Eliot: dove sta la radice vera di tutta questa ostilità e di questo disegno? La rinuncia a Cristo. La ribellione a Cristo e, quindi, la eliminazione di Dio perché, come aveva già detto Nietzsche, se aboliamo Cristo, aboliamo Dio. (...) Dunque la Straniera sembra dimenticata e avversata in un'epoca di uomini «impegnati a ideare il frigorifero perfetto», «a risolvere una morale razionale», «a far progetti di felicità e a buttar via bottiglie vuote,/ passando dalla vacuità di un febbrile entusiasmo/ per la nazione o la razza o ciò che voi chiamate umanità». «O anima mia - dice il poeta - che tu sia pronta per la venuta della Straniera,/ che tu sia pronta per colei che sa come fare domande». Del resto, il Coro ricorda agli uomini, che non vogliono sentire quelle domande, che possono «eludere la Vita ma non la Morte». Anch'essa indica la strada verso il tempio. «Non rinnegherete la Straniera», conclude il III Coro. È una grande responsabilità ed è un'affascinante missione per la nostra meschinità. (...) È a questo punto l'a fondo di Eliot, già citato, sulla considerazione degli uomini moderni sulla Chiesa: «Perché gli uomini dovrebbero amare la Chiesa?». «Essi [gli uomini che non vogliono la Chiesa] cercano sempre d'evadere/ dal buio esterno e interiore [perché se non ci sono criteri oggettivi di bene e di male c'è buio e confusione]/ sognando sistemi talmente perfetti che più nessuno avrebbe bisogno d'essere buono». Tutti sognano strutture sociali che abbiano un esito buono a prescindere dalla libertà. Nessuno più avrebbe bisogno d'essere buono. «Ma l'uomo che è adombrerà/ l'uomo che pretende di essere». L'uomo così come è sfaterà sempre le visioni delle ideologie che pretendono di essere. «E il Figlio dell'Uomo non fu crocefisso una volta per tutte/ il sangue dei martiri non fu versato una volta per tutte,/ le vite dei Santi non vennero donate una volta per tutte (...). E se il Tempio dev'essere abbattuto /dobbiamo prima costruire il Tempio». È la pagina più chiara sull'antitrionfalismo. Tante volte, noi siamo accusati di trionfalismo per la nostra volontà di affermazione del fatto cristiano nel tempo e nello spazio, nella storia. Invece, è profondamente antitrionfalista la nostra volontà di costruire. Perché l'idea della storia che ha il cristianesimo è questo possibile continuo ripetersi di cicli e di abbattimenti. Perciò «se il sangue dei Martiri deve fluire sui gradini/ dobbiamo prima costruire i gradini». Il nostro costruire i gradini non è trionfalismo, anzi. E se il Tempio deve essere distrutto, bisogna prima costruirlo. La nostra volontà di costruire il Tempio non è trionfalismo. Forse non sarà inutile, a questo punto, rileggere (...) il Coro VII, ove il poeta traccia in sintesi splendida la storia delle religioni. In principio Dio creò il mondo. Deserto e vuoto. Deserto e vuoto. E tenebre erano sopra la faccia dell'abisso. [deserto perché non c'è uomo, vuoto perché non c'è senso, perché il senso viene percepito nella coscienza dell'uomo]. E quando vi furono uomini, nei loro vari modi lottarono in tormento alla ricerca di Dio Ciecamente e vanamente, perché l'uomo è cosa vana, e l'uomo senza Dio è un seme nel vento, trascinato qua e là e non trova luogo dove posarsi e dove germinare. Essi seguirono la luce e l'ombra [l'apparente], e la luce li condusse verso la luce e l'ombra li condusse verso la tenebra, Ad adorare serpenti ed alberi, ad adorare demoni piuttosto che nulla: a piangere per la vita oltre la vita, per un'estasi non della carne. Deserto e vuoto. Deserto e vuoto. E tenebre sopra la faccia dell'abisso. E lo Spirito si muoveva sopra la faccia delle acque. E gli uomini che si volsero verso la luce ed ebbero conoscenza della luce Inventarono le Religioni Maggiori; e le Religioni Maggiori erano buone E condussero gli uomini dalla luce alla luce, alla conoscenza del Bene e del Male. Ma la loro luce era sempre circondata e colpita dalle tenebre (...) E giunsero a un limite, a un limite estremo mosso da un guizzo di vita, E giunsero allo sguardo rinsecchito e antico di un bimbo morto di fame. [riti che non avevano nessuna capacità di ravvivare l'umano] Preghiere scritte in cilindri girevoli, adorazione dei morti, negazione di questo mondo, affermazione di riti il cui senso è dimenticato [il contrario di ciò per cui sono sorti: alla ricerca del senso] Nella sabbia irrequieta sferzata dal vento, o sopra le colline dove il vento non farà mai posare la neve. Deserto e vuoto. Deserto e vuoto. E tenebre sopra la faccia dell'abisso. [è ritornato il deserto e il vuoto, si è confermato il deserto e il vuoto: sopra, dentro, sotto, intorno a tutti i tentativi di interpretazione umana, le religioni maggiori]. Quindi giunsero, in un momento predeterminato, un momento nel tempo e del tempo, Un momento non fuori del tempo, ma nel tempo, in ciò che noi chiamiamo storia: sezionando, bisecando il mondo del tempo, un momento nel tempo ma non come un momento di tempo, Un momento nel tempo ma il tempo fu creato attraverso quel momento: poiché senza significato non c'è tempo, e quel momento di tempo diede il significato. Quindi sembrò come se gli uomini dovessero procedere dalla luce alla luce, nella luce del Verbo. Attraverso la Passione e il Sacrificio salvati a dispetto del loro essere negativo; Bestiali come sempre, carnali, egoisti come sempre, interessati e ottusi come sempre lo furono prima, Eppure sempre in lotta, sempre a riaffermare, sempre a riprendere la loro marcia sulla via illuminata dalla luce; Spesso sostando, perdendo tempo, sviandosi, attardandosi, tornando, eppure mai seguendo un'altra via . [la lotta ascetica è stata introdotta nel mondo dal cristianesimo] Ma sembra che qualcosa sia accaduto che non è mai accaduto prima: sebbene non si sappia quando, o perché, o come, o dove. Gli uomini hanno abbandonato Dio non per altri dei, dicono, ma per nessun dio; e questo non era mai accaduto prima Che gli uomini negassero gli dei e adorassero gli dei, professando innanzitutto la Ragione, E poi il Denaro, il Potere, e ciò che chiamano Vita, o Razza, o Dialettica. La Chiesa ripudiata, la torre abbattuta, le campane capovolte, cosa possiamo fare Se non restare con le mani vuote e le palme aperte rivolte verso l'alto In una età che avanza all'indietro, progressivamente? (...) Deserto e vuoto. Deserto e vuoto. E tenebre sopra la faccia dell'abisso [è ritornato come al principio] È la Chiesa che ha abbandonato l'umanità, o è l'umanità che ha abbandonato la Chiesa? Quando la Chiesa non è più considerata, e neanche contrastata, e gli uomini hanno dimenticato tutti gli dei, salvo l'Usura, la Lussuria e il Potere. L'avventura cristiana è un dramma storico, della storia, nella storia.() Gesù non era venuto per dominare il mondo. Era venuto per salvare il mondo. Il proprio del cristianesimo è questo incastro delle due parti tanto inverosimile: il temporale nell'eterno e l'eterno nel temporale. (L. Giussani, Le mie letture, Bur-Rizzoli, pp.109-131 |
Postato da: giacabi a 17:40 |
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chiesa, nichilismo, cristianesimo, eliot
…la vita non potrebbe essere vissuta se Dio non esistesse..
***
Le deficienze del mondo cristiano non possono offuscare né il cristianesimo né la Chiesa. A questo proposito, vi è stata non poca confusione. Il cristianesimo e la Chiesa
non hanno avuto il mandato di dare la felicità agli uomini, ma quello
di portare loro la verità; non di realizzare la giustizia e la libertà
nella società politica, ma di portare all'umanità la salvezza e la vita
eterna. Indubbiamente, però, la Chiesa ed il cristianesimo hanno pure, come compito
secondario, da ravvivare le energie di giustizia e d'amore nelle
profondità dell'esistenza temporale, così da rendere questa esistenza
più degna dell'uomo; ma il successo di un tale
compito dipende dal modo col quale il messaggio divino è ricevuto, e
proprio qui noi ci troviamo di fronte alle responsabilità del mondo
cristiano, ossia dei gruppi sociali di denominazione cristiana che
operano nella storia profana.
È
un'assurdità rimproverare ai cristiani, come si fa sovente oggigiorno,
di non aver battezzato la « Rivoluzione », di non aver dedicato ogni
loro attività alla «Rivoluzione ». Il mito messianico della
«Rivoluzione» è una perversione e laicizzazione della idea del Regno di
Dio, che può riuscire a sconvolgere la storia umana, a far fallire le
rivoluzioni particolari, autentiche ed autenticamente progressive -senza
R maiuscola -che devono via via succedersi, finché durerà la storia
umana ...
La
storia umana fu alleanza con la paura e l'assurdità, la ragione con la
disperazione, le varie potenze di illusione si diffondono sul mondo
intero, disorientando tutte le bussole. La
facoltà del linguaggio è stata talmente disonorata, il senso della
parola talmente falsato, tante verità presentate in ogni occasione dalla
stampa e dalla radio sono, in ogni istante ed in modo perfetto,
mescolate a tanti errori parimenti annunciati a suon di tromba dalla
pubblicità, che gli uomini sono tratti a perdere il senso della verità.
Si è talmente mentito agli uomini, ch'essi hanno bisogno, come di un
tonico, di dosi quotidiane di menzogne; essi mostrano di credervi, ma
cominciano a praticare una specie di vita mentale clandestina, nella
quale essi, non credendo nulla di ciò che è loro detto, finiscono per
affidarsi solamente all'esperienza selvaggia ed agli istinti elementari.
Giunte le cose a questo punto, sembra che i più saggi ragionamenti, le
più eloquenti dimostrazioni e le meglio standardizzate organizzazioni
non siano davvero bastanti agli uomini del nostro tempo. Gli
uomini, oggigiorno, hanno bisogno di segni. Essi hanno bisogno di
fatti, anzitutto di segni sensibili della realtà delle cose divine.
Noi
non dobbiamo fare dei miracoli per gli uomini, ma da noi dipende
mettere in pratica ciò che noi crediamo. È così divenuto evidente che un
cristianesimo decorativo ormai non è più sufficiente. La
fede deve essere una fede reale, viva, pratica. Credere in Dio deve
significare vivere in maniera tale, che la vita non potrebbe essere
vissuta se Dio non esistesse. La speranza terrestre nel Vangelo potrà
così finalmente divenire la forza vivificatrice della storia temporale.
(J. Maritain, Il significato dell'ateismo contemporaneo)
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