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domenica 5 febbraio 2012

chiesa, 4

Galileo e la Chiesa oscurantista!!J
***
Benché aspramente attaccato dai protestanti, che lo giudicarono incompatibile con la Sacra Scrittura, fino al caso Galileo il sistema copernicano non fu soggetto ad alcuna censura da parte cattolica. In aggiunta alla sua opera di fisica, Galileo Galilei (1564-1642) con il suo, telescopio fece importanti osservazioni astronomiche, che contribuirono a minare alcuni aspetti del sistema tolemaico. Galileo vide montagne sulla luna,con ciò spezzando l’antica certezza che i corpi celesti fossero sfere perfette, e scoprì quattro lune orbitanti attorno a Giove, con ciò dimostrando non solo la presenza di fenomeni celesti dei quali Tolomeo e gli antichi nel loro insieme erano stati inconsapevoli, ma anche che un pianeta che si muova nella propria orbita non può  lasciare indietro i suoi pianeti più piccoli. (Uno degli argomenti contro il moto della terra era stato quello che la luna, se la terra si fosse mossa, sarebbe stata lasciata indietro). La scoperta, poi, delle fasi di Venere fu un'altra prova a favore del sistema copernicano.
All'inizio Galileo e la sua opera furono ben accolti e celebrati dagli uomini di Chiesa più eminenti. Verso la fine del 1610 padre Cristoforo Clavio scrisse a Galileo per informarlo che i suoi colleghi astronomi, gesuiti, avevano confermato le scoperte da lui fatte con il telescopio. Quando, l'anno dopo, si recò a Roma, Galileo fu salutato con entusiasmo dalle figure religiose tanto quanto da quelle secolari. In quell'occasione Galileo scrisse a un amico: «Sono stato ricevuto e accolto con favore da molti illustri cardinali, prelati e principi di questa città». Galileo ebbe il piacere di una lunga udienza con il Papa, Paolo V, mentre i gesuiti del Collegio Romano celebrarono le sue scoperte con una giornata di attività. Galileo ne fu entusiasta: davanti un pubblico di cardinali, studiosi e intellettuali secolari di spicco, studenti di padre Cristoforo Grienberger e padre Clavio parlarono delle grandi scoperte dell'astronomo toscano.
Si trattava di studiosi di distinzione considerevole. Padre Grienberger, che verificò personalmente la scoperta delle lune di Giove fatta da Galileo, fu un astronomo eminente: inventò il telescopio con montatura "equatoriale", che ruotava su un asse parallelo a quello della terra, e contribuì allo sviluppo del telescopio rifrangente in uso oggi. Padre Clavio, uno dei grandi matematici del suo tempo, aveva presieduto la commissione che produsse il calendario gregoriano ( entrato in vigore nel 1582), grazie al quale furono risolte le imprecisioni che avevano piagato il vecchio calendario giuliano. I calcoli fatti la padre Clavio per stabilire la lunghezza dell'anno solare e il numero lei giorni necessari a tenere il calendario in linea con l'anno solare - novantasette giorni intercalari ogni quattrocento anni -furono così precisi che gli studiosi, ancora oggi, non sanno capacitarsi di come vi sia giunto.
Tutto sembrava essere propizio a Galileo. Quando nel 1612 pubblicò le lettere sulle macchie solari, in cui per la prima volta in una pubblicazione sposava il sistema copernicano, una delle molte lettere di congratulazioni gli giunse nientemeno che dal cardinale Maffeo Barberini, il futuro Papa Urbano VIII
La Chiesa non aveva alcuna obiezione a che fosse usato il sistema copernicano come elegante modello teorico la cui verità letterale fosse lungi dall'essere stabilita, ma che dava ragione di fenomeni celesti in un modo più affidabile di quanto facesse ogni altro sistema. Si pensava che non vi fosse alcun male nel presentarlo e usarlo come sistema ipotetico. Galileo, invece, credeva che il sistema copernicano fosse vero letteralmente -che non fosse, cioè, una mera ipotesi che permettesse predizioni accurate -, ma mancava di un qualsiasi elemento che potesse anche solo sembrare una prova adeguata a supporto della propria certezza. Così, per esempio, sosteneva che il moto delle maree costituiva una prova del moto della terra, un'idea che gli scienziati oggi trovano curiosa e risibile. Inoltre, non sapeva rispondere all'obiezione dei geocentristi, risalente ad Aristotele, che, se la terra si movesse, allora gli spostamenti della parallasse dovrebbero essere evidenti nelle nostre osservazioni delle stelle, cosa che non si verificava. In assenza di una ferma prova scientifica, Galileo nondimeno insisteva sulla verità letterale del sistema copernicano e rifiutava di accettare un compromesso in base al quale poter insegnare il copernicanesimo come ipotesi, in attesa che venisse prodotta a suo sostegno una prova persuasiva. Quando poi osò suggerire che i passi della Sacra Scrittura che sembravano, contraddire la sua teoria necessitavano di una reinterpretazione, si pensò che avesse usurpato l'autorità dei teologi.
T.Woods  Come la Chiesa Cattolica ha costruito la civiltà occidentale     Cantagalli

Postato da: giacabi a 22:11 | link | commenti (9)
chiesa, wodds, scienza - articoli

domenica, 09 dicembre 2007
Chi difende l’uomo
***

"Verrà il momento in cui la Chiesa sarà sola a difendere nello stesso tempo l'uomo e la cultura".
Cardinale Newman


Postato da: giacabi a 13:42 | link | commenti (1)
chiesa, newman

lunedì, 03 dicembre 2007
La Chiesa
***
 «Questo grande albero cattolico non ci sembra così bello se non perché è realmente vivo e, malgrado tanti rami secchi, gorgoglia
di succhi, e il sangue di Cristo seguita a circolarvi, dalle radici ai minimi ramoscelli, e fino all'ultima foglia. Il Cattolicesimo senza il Cristo sarebbe un guscio vuoto curiosamente lavorato. Per contro, che un maremoto distrugga i templi e i chiostri e i palazzi delle opere: nullain realtà sarà distrutto, poiché resterà l'Agnello di Dio».
F. MAURIAC, Vita di Gesù, Mondadori, Milano 1936, p. 22.




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chiesa, mauriac

martedì, 27 novembre 2007
Attraverso la Chiesa Dio si
comunica a noi

L'incontro con la Chiesa è l'incontro con una realtà obiettiva, con un fatto fisicamente percepibile, e che non ha nulla da invidiare alle componenti umane dell'incontro con il padre, la madre, la famiglia, gli amici.
Possiamo avere delle idee e opinioni che prendono lo spunto da verità cristiane; ma esse non sono ancora la vita cristiana che salva.
Siamo chiamati ad aderire, a partecipare a una realtà che ci arriva fuori di noi, la comunità obiettiva.
Questa comunità, fatta di uomini come noi, si è diffusa in tutte le parti del mondo.
Attraverso questa realtà umana. Dio si comunica a noi: è questo il valore della Chiesa.
don Giussani: Il cammino al vero è un’esperienza, Rizzoli

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chiesa, giussani

martedì, 30 ottobre 2007
La misericordia di Dio  
***
«Chi dava a voi tanta giocondità è per tutto; e non turba mai la gioia de' suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande.». Manzoni  I Promessi sposi

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chiesa, dio, manzoni

venerdì, 12 ottobre 2007
Dio è con noi!
 ***

Dio con noi! Non nell'azzurra volta, non al di là degli infiniti mondi, non nel fuoco violento ed in tempesta, non nell'oblio dei trascorsi tempi. Egli ora è qui! Fra i vani e tristi casi, nel fiume, che la vita ansiosa turba... Dio è con noi!
Vladimir Solov'ev

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chiesa, gesù, soloviev

mercoledì, 19 settembre 2007
Chiesa e genocidio degli ebrei
 ***
«Essendo un amante della libertà, quando avvenne la rivoluzione in Germania (l’avvento di Hitler, N.d.A.) guardai con fiducia alle università sapendo che queste si erano sempre vantate della loro devozione alla causa della verità. Ma le università vennero zittite. Allora guardai ai grandi editori dei quotidiani che in ardenti editoriale proclamavano il loro amore per la libertà. Ma anche loro, come le università, vennero ridotte al silenzio, soffocati nell’arco di poche settimane. Soltanto la Chiesa si oppose pienamente alla campagna di Hitler mirante a sopprimere la verità. Non avevo mai avuto un interesse particolare per la Chiesa, ma ora sento per essa un grande amore e ammirazione, perché soltanto la Chiesa ha avuto il coraggio e la perseveranza di difendere la libertà intellettuale e la libertà morale. Devo confessare che ciò che prima avevo disprezzato, ora lodo incondizionatamente».
Albert Einstein 1940 su “Time Magazine”

 

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chiesa, einstein

domenica, 26 agosto 2007
Missione, vodka e rosario
Da: il quotidiano  http://www.meetingrimini.org/
***
 Albergatore, mezzofondista,allenatore, carabiniere. “Ero
pronto per l’altare, ma andaiin seminario”. A Novosibirsk
dirige la Caritas ed è console
La storia di don Ubaldo Orlandelli
 della Fraternità San Carlo Borromeo,
 dall’Emilia alla Siberia

Palavinoje è questo: un pugno di case,
vecchi, donne e bambini, in una
diocesi grande sette fusi orari, nel gelo
della Siberia. D’inverno, si arriva anche
a meno cinquanta gradi, bisogna
sigillare le finestre, per non rischiare
che il ghiaccio entri in casa. Ci sono
solo uomini giovani. Quelli più anziani
sono stati fucilati dal regime di Stalin.
Venti milioni di morti, in soli due anni.
Il nazismo ne ha sterminati sei di milioni.
Nel villaggio delle vedove, si
possono trovare donne come Tanja.
Don Ubaldo Orlandelli non potrà mai
dimenticare la sua faccia. Era arrivato
a Novosibirsk nel ’91, assieme a don
Francesco Bertolina e don Gianni Malberti,
per aprire la prima casa della fraternità
San Carlo Borromeo. Tanja era
stata deportata nel ’41 con il marito e
tre figli. Su una barca lungo il Volga,
poi sulla transiberiana, dove non c’era
legna sufficiente per tutti e si moriva di
freddo. La sua famiglia si era salvata ,
si era rifugiata nella taiga, in una buca
sotto la neve, coperta da rami di cedro.
I bambini avevano fame, il marito è uscito
a cercare qualcosa. “L’ho rivisto
morto a pochi metri, in primavera. I figli
mi sono morti in braccio, l’uno dopo
l’altro. Sono grata a Dio per avermi
donato mio marito per del tempo. E lo
ringrazio per avermi dato i miei figli
per del tempo”. Don Ubaldo aveva fatto
il servizio militare nei carabinieri.
Quando fermava le ragazze chiedeva
sempre “patente, libretto e numero di
telefono”. Spesso ci cascavano. A 11
anni si era messo in mente di fare il
prete. Era scappato di casa, da Tabiano
Terme, “nel comune di Miss Italia”,
con il fagottino delle sue cose, per rifugiarsi
in seminario. Ma i suoi lo avevano
riacciuffato: “Non se ne parla fino a
diciott’anni”. I diciott’anni sono arrivati,
assieme alle gare podistiche di
mezzofondo e alle prime ragazze. “Sono
anche allenatore agonistico”, dice
lui. La scuola alberghiera sembrava lo
sbocco più naturale per uno con i genitori
albergatori: un albergo per lui, l’altro
per il fratello maggiore, Giampaolo.
I progetti di matrimonio. “Dalla fedeltà
alla mia ragazza ho imparato la
fedeltà a Cristo”. Si dovevano sposare
l’8 dicembre. “Ma avevo in mente l’episodio
di Samuele nella Bibbia, quando
Dio lo chiama, risponde ‘eccomi’”.
Così invece che all’altare, va al seminario.
“Ero rimasto colpito, anni prima,
dagli esercizi di Angelo Scola, allora
giovane prete. Ho deciso di seguire
don Massimo Camisasca, nella fraternità
San Carlo a Roma”. In tre iniziano
a studiare il russo, si ritrovano a
Novosibirsk. “Il vescovo ci ha mandato
nei villaggi. Abbiamo celebrato la
prima messa in una casa di cemento”.
Don Francesco Bertolina continua ad
occuparsi del villaggio, don Ubaldo diventa
direttore della Caritas diocesana.
C’era il problema degli orfani dei deportati.
Le case del regime erano tutte
grigie. La nostra casa di accoglienza era
tutta colorata”. Responsabile della
pastorale carceraria, console onorario,
tessitore dell’accordo d’intesa tra la regione
Lombardia e Novisibirk, professore
universitario di Economia. Non si
è tirato indietro neanche quando si è
trattato di affrontare a muso duro il
nuovo Kgb o il sindaco di Novisibirsk.
Si rifiutava di dargli l’autorizzazione a
costruire una chiesa. Lui ha diffuso un
giornalino: “il sindaco si oppone”. Ora,
don Ubaldo è in Italia fino all’ottobre
2008, “per far conoscere la storia
della nostra fraternità”, 100 preti, in 15
case in tutto il mondo. E per raccogliere
fondi per sostenere la missione. Tornerà
a Novosibirsk, con il progetto di
aprire una clinica internazionale, “per
curare le persone e testimoniare Cristo”.
La situazione è molto migliorata,
da quando il metropolita Kirill ha stretto
la mano a un cattolico e a un musulmano,
davanti alla principale tv russa.
“Putin ha capito che l’unità religiosa
può essere uno strumento per combattere
il terrorismo”, spiega don Ubaldo.
Don Giussani ci ha sempre detto: non
preoccupatevi di quello che fate ma di
quello che siete. L’ho capito quando è
venuto a salutarmi un ragazzo che era
stato in orfanotrofio da noi. Ha detto
alla fidanzata: ‘Volevo farti conoscere
le persone che mi hanno fatto venire
voglia di sposarti’”.
Irene Trentin

 

Postato da: giacabi a 17:41 | link | commenti
chiesa, cristianesimo

sabato, 25 agosto 2007
10. Dimensione umana del mistero della Redenzione
***

L'uomo non può vivere senza amore. Egli rimane per se stesso un essere incomprensibile, la sua vita è priva di senso, se non gli viene rivelato l'amore, se non s'incontra con l'amore, se non lo sperimenta e non lo fa proprio, se non vi partecipa vivamente. E perciò appunto Cristo Redentore - come è stato già detto - rivela pienamente l'uomo all'uomo stesso. Questa è - se così è lecito esprimersi - la dimensione umana del mistero della Redenzione. In questa dimensione l'uomo ritrova la grandezza, la dignità e il valore propri della sua umanità. Nel mistero della Redenzione l'uomo diviene nuovamente «espresso» e, in qualche modo, è nuovamente creato. Egli è nuovamente creato! «Non c'è più giudeo né greco; non c'è più schiavo né libero; non c'è più uomo né donna, poiché tutti voi siete uno in Cristo Gesù»64. L'uomo che vuol comprendere se stesso fino in fondo - non soltanto secondo immediati, parziali, spesso superficiali, e perfino apparenti criteri e misure del proprio essere - deve, con la sua inquietudine e incertezza ed anche con la sua debolezza e peccaminosità, con la sua vita e morte, avvicinarsi a Cristo. Egli deve, per così dire, entrare in Lui con tutto se stesso, deve «appropriarsi» ed assimilare tutta la realtà dell'Incarnazione e della Redenzione per ritrovare se stesso. Se in lui si attua questo profondo processo, allora egli produce frutti non soltanto di adorazione di Dio, ma anche di profonda meraviglia di se stesso. Quale valore deve avere l'uomo davanti agli occhi del Creatore se «ha meritato di avere un tanto nobile e grande Redentore»65, se «Dio ha dato il suo Figlio», affinché egli, l'uomo, «non muoia, ma abbia la vita eterna»66.
In realtà, quel profondo stupore riguardo al valore ed alla dignità dell'uomo si chiama Vangelo, cioè la Buona Novella. Si chiama anche Cristianesimo. Questo stupore giustifica la missione della Chiesa nel mondo, anche, e forse di più ancora, «nel mondo contemporaneo». Questo stupore, ed insieme persuasione e certezza, che nella sua profonda radice è la certezza della fede, ma che in modo nascosto e misterioso vivifica ogni aspetto dell'umanesimo autentico, è strettamente collegato a Cristo. Esso determina anche il suo posto, il suo - se così si può dire - particolare diritto di cittadinanza nella storia dell'uomo e dell'umanità. La Chiesa, che non cessa di contemplare l'insieme del mistero di Cristo, sa con tutta la certezza della fede, che la Redenzione, avvenuta per mezzo della croce, ha ridato definitivamente all'uomo la dignità ed il senso della sua esistenza nel mondo, senso che egli aveva in misura notevole perduto a causa del peccato. E perciò la Redenzione si è compiuta nel mistero pasquale, che attraverso la croce e la morte conduce alla risurrezione.
Il compito fondamentale della Chiesa di tutte le epoche e, in modo particolare, della nostra, è di dirigere lo sguardo dell'uomo, di indirizzare la coscienza e l'esperienza di tutta l'umanità verso il mistero di Cristo, di aiutare tutti gli uomini ad avere familiarità con la profondità della Redenzione, che avviene in Cristo Gesù. Contemporaneamente, si tocca anche la più profonda sfera dell'uomo, la sfera - intendiamo - dei cuori umani, delle coscienze umane e delle vicende umane.
IOANNES PAULUS PP. II REDEMPTOR HOMINIS


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chiesa, cristianesimo, gesù, giovanni paoloii

Medioevo: secoli bui!
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All’inizio dell’XI secolo il monaco di nome Eilmer volò con un aliante per più di 180 metri; la sua impresa fu ricordata per i successivi tre secoli. Secoli dopo, il bresciano Francesco Lana Terzi (1631-87), non un monaco ma un padre gesuita, proseguì in modo più sistematico lo studio del volo, guadagnando si l'onore di essere chiamato il padre dell'aviazione. Il suo libro Prodromo alla arte maestra, del 1670, fu il primo a descrivere la geometria e la fisica di un vascello volante.  I monaci annoverarono anche abili orologiai. Il primo orologio di cui abbiamo notizia fu costruito dal futuro Papa Silvestro II per la città tedesca di Magdeburgo intorno all'anno 996.
T.Woods  Come la Chiesa Cattolica ha costruito la civiltà occidentale.Cantagalli
 

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chiesa, medioevo, cristianesimo, wodds

mercoledì, 22 agosto 2007
La Chiesa
***

La chiesa non è per coloro che sono già buoni, ma per aiutare gli uomini a diventare tali: i suoi sacramenti non sono premi per il perfetto, ma piuttosto medicine e tonici per quelli che sono spiritualmente ammalati o deboli. A me piace pensare la chiesa come formata, in complesso, da uomini che lottano, probabilmente facendo fiasco molto spesso, ma che sconfitti e atterrati, di nuovo si rialzano: e anzi, il che non capita sul ring, che sono aiutati a rialzarsi. Noi ci presenteremo al nostro giudice con gli occhi pesti e con molte ammaccature di tutti i colori dell'iride, inflitteci dal mondo, dalla carne e dal demonio che avranno riportato successi momentanei su di noi: ma egli non baderà a questo: egli dirà: "Beh - in ogni modo-hai vinto! "
Cyril Martindale

 

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chiesa

sabato, 18 agosto 2007
La Chiesa e la scienza
                     ***
Negli ultimi cinquant'anni, pressoché tutti gli storici della scienza tra i quali A.C. Crombie, David Lindberg, Edward Grant, Stanley ]aki, Thomas Goldstein e].L. Heilbron -sono giunti alla conclusione che la rivoluzione scientifica debba molto alla Chiesa. Il contributo della Chiesa alla scienza andò ben oltre le idee -incluse quelle teologiche -fornendo scienziati di prim'ordine, molti dei quali sacerdoti. Per esempio, padre Niccolò Stenone, un convertito luterano fattosi prete cattolico, viene spesso identificato come il padre della geologia. Il padre dell'egittologia fu padre Athanasius Kircher. Colui che per primo misurò la velocità dell'accelerazione di un corpo in caduta libera fu un altro religioso, padre Giambattista Riccioli. Il padre gesuita Ruggero Boscovich è spesso ricordato come il padre della teoria atomica moderna. I gesuiti, del resto, a tal punto dominarono lo studio dei terremoti che la sismologia fu soprannominata "la scienza dei gesuiti".
T.Woods  Come laChiesa Cattolica ha costruito la civiltà occidentale
 

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chiesa, cristianesimo, wodds

martedì, 14 agosto 2007
La Chiesa cattolica
                     ***
"A questa Chiesa infatti, per la sua più forte preminenza è necessario che convenga ogni Chiesa, cioè i fedeli che da ogni parte [del mondo] provengono; ad essa, nella quale da coloro che da ogni parte provengono fu sempre conservata la tradizione che discende dagli Apostoli".
S.Ireneo  Adversus Haereses (2°secolo d.C.)

 

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chiesa, sireneo

La vera vita
***
«Che cos'è il genere di vita proposto da Benedetto se non quello stesso che l'uomo dell'Occidente attuale cerca di raggiungere con il suo week-end, con la sua seconda casa? Il silenzio, il verde, l'aria pura e i cibi semplici, la praticità dell'abito, il lavoro manuale fatto con gioia, il dialogo con se stessi e con coloro che ci sono cari, la lettura, la musica: queste le odierne aspirazioni. Ed è proprio ciò che era vita vissuta nell'oasi operosa del monastero benedettino».
Leo Moulin
 

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chiesa, cristianesimo, moulin

lunedì, 16 luglio 2007
L’Avvenimento
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 Una sola cosa bella deve entusiasmare l'uomo per tutta la vita, è vero; ma lo splendore di questo incontro deve illuminare tutto il resto..
. Franz Schubert

 

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chiesa, bellezza, gesù

sabato, 14 luglio 2007
LA  CHIESA
***
<<La Chiesa, è corpo di Cristo, e Cristo è il capo del corpo, il quale delinea il volto della Chiesa con il suo carattere, gli amici dello Sposo, fissando il loro sguardo in questa realtà [della Chiesa], sono resi più capaci di comprendere: infatti per mezzo della Chiesa possono vedere con più trasparenza lo Sposo stesso,che per sua natura è invisibile al loro sguardo>>
san Gregorio di Nissa, Omelie sul Cantico dei Cantici
 

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chiesa, gregorio di nissa

venerdì, 13 luglio 2007
Quando manca
 la Chiesa
***
I due orfani
I
Fratello, ti do noia ora, se parlo?»
«Parla: non posso prender sonno». «Io sento
rodere, appena...» «Sarà forse un tarlo...»
«Fratello, l'hai sentito ora un lamento
lungo, nel buio?» «Sarà forse un cane...»
«C'è gente all'uscio...» «Sarà forse il vento...»
«Odo due voci piane piane piane...»
«Forse è la pioggia che vien giù bel bello».
«Senti quei tocchi?» «Sono le campane».
«Suonano a morto? suonano a martello?»
«Forse...» «Ho paura...» «Anch'io». «Credo che tuoni:
come faremo?» «Non lo so, fratello:
stammi vicino: stiamo in pace: buoni».
II
«Io parlo ancora, se tu sei contento.
Ricordi, quando per la serratura
veniva lume?» «Ed ora il lume è spento».
«Anche a que' tempi noi s'aveva paura:
sì, ma non tanta». «Or nulla ci conforta,
e siamo soli nella notte oscura».
«Essa era là, di là di quella porta;
e se n'udiva un mormorìo fugace,
di quando in quando». «Ed or la mamma è morta».
«Ricordi? Allora non si stava in pace
tanto, tra noi...» «Noi siamo ora più buoni...»
«ora che non c'è più chi si compiace
di noi...» «che non c'è più chi ci perdoni».
G. Pascoli



 

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chiesa, pascoli

giovedì, 12 luglio 2007
La Chiesa
***
II contrario di un popolo cristiano è un popolo triste, un popolo di vecchi... Ebbene, la Chiesa è stata incaricata dal buon Dio di mantenere nel mondo questo spirito d'infanzia, questa ingenuità, questa freschezza. Il paganesimo non era il nemico della natura, ma soltanto il cristianesimo la ingrandisce, l'esalta, la mette alla misura dell'uomo, del sogno dell'uomo... La Chiesa dispone della gioia, di tutta la parte di gioia riservata a questo triste mondo "
Bernanos
 

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chiesa, bernanos

La Chiesa Cattolica
***

" Finita che fu (la Storia di Cristo) mi si presentò l'esigenza di appartenere alla società fondata da Cristo. E tra le Chiese innumerevoli che si dicono sue fedeli interpreti scelsi, non senza contrasti interni e qualche ripugnanza ora superata, quella cattolica, sia perché essa rappresenta veramente il tronco maestro dell'albero piantato da Gesù ma anche perché, a dispetto delle debolezze e degli errori umani di tanti suoi figli, essa è quella, a parer mio, che ha offerto all'uomo le condizioni più perfette per una integrale sublimazione di tutto l'esser suo e perché in essa soltanto mi parve che fiorisse abbondante e splendente il tipo d'eroe che ritengo il più alto: il Santo "
G. Papini  (La pietra infernale, p. 152).
 

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chiesa, papini

mercoledì, 11 luglio 2007
LA CHIESA


Il focolare
I
È notte. Un lampo ad or ad or s'effonde,
e rileva in un gran soffio di neve
gente che va né dove sa né donde.
Vanno. Via via l'immensa ombra li beve.
E quale è solo e quale tien per mano
un altro sé dal calpestìo più breve.
E chi gira per terra l'occhio vano,
e chi lo volge al dubbio d'una voce,
e chi l'innalza verso il ciel lontano,
e chi piange, e chi va muto e feroce.
II
Piangono i più. Passano loro grida
inascoltate: niuno sa ch'è pieno,
intorno a lui, d'altro dolor che grida.
Ma vede ognuno, al guizzo d'un baleno,
una capanna
sola nel deserto;
e dice ognuno nel suo cuore - Almeno
riposerò! - Dal vagolare incerto
volgono a quella sotto l'aer bruno.
Eccoli tutti avanti l'uscio aperto
della capanna, ove non è nessuno.
III
Sono ignoti tra loro, essi, venuti
dai quattro venti al tacito abituro:
a uno a uno penetrano muti.
- Qui non fa così freddo e così scuro! -
dicono tra un sospiro ed un singulto;
e si assidono mesti intorno al muro.
E dietro il muro palpita il tumulto
di tutto il cielo, sempre più sonoro:
gemono al buio, l'uno all'altro occulto;
tremano... Un focolare è in mezzo a loro.
IV
Un lampo svela ad or ad or la gente
mesta, seduta, con le braccia in croce,
al focolare in cui non è nïente.
Tremano: in tanto il bàttito veloce
sente l'un cuor dell'altro. Ognuno al fianco
trova un orecchio, trova anche una voce;
e il roseo bimbo è presso il vecchio bianco,
e la pia donna all'uomo: allo straniero
omero ognuno affida il capo stanco,
povero capo stanco di mistero.
V
Ed ecco parla il buon novellatore,
e la sua fola pendula scintilla,
come un'accesa lampada, lunghe ore
sopra i lor capi. Ed ecco ogni pupilla
scopre nel vano focolare il fioc
o
fioco riverberìo d'una favilla.
Intorno al vano focolare a poco
a poco niuno trema più né geme
più: sono al caldo; e non li scalda il fuoco,
ma quel loro soave essere insieme.
VI
Sporgono alcuni, con in cuor la calma,
le mani al fuoco: in gesto di preghiera
sembrano tese l'una e l'altra palma.
I giovinetti con letizia intiera
siedon del vano focolare al canto,
a quella fiamma tiepida e non vera.
Le madri, delle mani una soltanto
tendono; l'altra è lì, sopra una testa
bionda. C'è dolce ancora un po' di pianto,
nella capanna ch'urta la tempesta.
VII
Oh! dolce è l'ombra del comun destino,
al focolare spento. Esce dal tetto
alcuno e va per suo strano cammino;
e la tempesta rompe aspro col petto
maledicendo; e qualche sua parola
giunge a quel mondo placido e soletto,
che veglia insieme; e il nero tempo vola
su le loro soavi anime assorte
nel lungo sogno d'una lenta fola;
mentre all'intorno mormora la morte.
G. Pascoli
 

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chiesa, pascoli

martedì, 10 luglio 2007

LA VERA COMPAGNIA
***
Che miseria sarebbe la nostra compagnia se fosse determinata da  un atto alienato, da un meccanismo e da un automatismo di rapporti! È un' altra cosa l'immagine cristiana della compagnia. La compagnia cristiana è una realtà creata dal cambiamento che la persona, incontrando Cristo, realizza in se stessa. È un cambiamento di mentalità da cui nasce un altro modo di vedere, di concepire e di giudicare le cose. E muta la dinamica dei rapporti che si spalancano a una capacità di amare impensabile prima, in un compito che ha un orizzonte infinito di bene. E lo scopo del tempo è compiere questo bene.»
Don Giussani
a P.
 

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chiesa, giussani

Gli esseri umani sono anfibi –
 mezzo spirito e mezzo animale
***



Mio caro Malacoda
dunque tu "nutri grandi speranze che la fase religiosa del tuo paziente stia morendo"?Io sono sempre stato dell'opinione che la suola di tirocinio fosse bell'e spacciata da quando Ciriatto Sannuto vi fu messo a capo, e ora ne  sono sicuro. Non v'è mai stato nessuno che t'ha detto qualcosa sulla legge dell'Ondulazione?
Gli esseri umani sono anfibi - mezzo spirito e mezzo animale. ( la risoluzione del Nemico di produrre un ibrido talmente ributtante fi una delle cose che decisero Nostro Padre a ritirargli il suo appoggio). Come spiriti essi appartengono al mondo dell'eternità, ma come animali sono abitatori del tempo. Ciò significa che, mentre il loro spirito può essere diretto verso un oggetto eterno, il loro corpo, le passioni e l'immaginazione sono in continuo divenire,  poiché essere nel tempo significa mutare. Perciò la cosa che più li avvicina alla costanza è l'ondulazione - cioè il ripetuto ritorno a un livello dal quale ripetutamente si allontanano, una serie di depressioni e elevazioni. (...)
Per decidere il miglior uso che ne puoi fare, devi chiederti qual è l'uso che desidera farne il Nemico, e poi agire all'opposto. Ora, può essere per te una sorpresa venire a sapere che nei suoi sforzi di impossessarsi per sempre di un'anima, Egli si basa sulle depressioni ancor più che sulle elevazioni. Alcuni dei suoi speciali favoriti sono passati attraversi depressioni più lunghe e più profonde di qualsiasi altro. la ragione è questa. Per noi un essere umano è innanzitutto cibo: nostro scopo è l'assorbimento della sua volontà nella nostra, l'aumento, a sue spese, della nostra area di egoismo. Ma l'obbedienza che il Nemico chiede all'uomo è cosa del tutto diversa. Bisogna guardare in faccia al fatto che tutto quel parlare intorno al Suo amore per gli uomini, e intorno al Suo servizio come perfetta libertà, non è(come si vorrebbe allegramente credere) pura propaganda, ma terribile verità. Egli vuole proprio riempire l'universo di una quantità di nauseanti piccole imitazioni di Se stesso - creature la cui vita, in miniatura, sarà qualitativamente come la Sua, non perchè Egli li assorbirà, ma perchè la loro volontà si conformeranno liberamente alla Sua.Noi vogliamo mandrie che finiranno per diventare cibo; Egli vuole servi che diverranno infine, figliuoli. Noi vogliamo assorbire, Egli vuole concedere in abbondanza. Noi siamo vuoti e vorremmo riempirci; Egli possiede la pienezza e trabocca. La nostra guerra ha come scopo un mondo nel quale Nostro Padre Laggiù abbia attratto a sé tutti gli altri esseri; il Nemico vuole un mondo pieno di esseri uniti a Lui, ma sempre distinti.

(...)

Tuo affezionatissimo Zio

C.S. LEWIS - LE LETTERE DI BERLICCHE

 

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chiesa, dio, gesù, lewis

domenica, 24 giugno 2007

Come reagire alla calunnia:

"la smentita "fredda, puntuale, precisa e immediata

Intervista a Messori (da Il Giornale del 23.06.07)

di Andrea Tornielli
Alla Biennale di Venezia sta per andare in scena uno spettacolo («Messiah Game») dove l’ultima cena si trasforma in orgia e Gesù crocifisso è rappresentato come un masochista. A Bologna era in programmazione un’iniziativa culturale intitolata «La Madonna piange sperma», mentre è di ieri la notizia della mostra «Recombinant women» che sempre nel capoluogo felsineo presenta i dieci comandamenti rivisitati in chiave omosessuale. Il cristianesimo sembra essere rimasta l’unica fede che può essere irrisa e oltraggiata. È giusto reagire e come farlo? Il Giornale l’ha chiesto a Vittorio Messori, scrittore e autore di best-seller, che trentun anni fa ha dato inizio alla nuova apologetica cattolica.
Messori, che cosa sta accadendo?
«C’è un’evidente tendenza a scavalcare gli ultimi secoli di storia cristiana, a chiudere una “parentesi” durata duemila anni. In fondo, che cos’è l’ambientalismo o la teorizzazione della liberazione sessuale se non un ritorno al paganesimo?».
Il cristianesimo è oggi l’ultima religione che può essere oltraggiata...
«Ne farei motivo di onore per i cristiani che non reagiscono come certi musulmani e non lanciano fatwa contro gli infedeli chiedendo la loro morte fisica. E non reagiscono nemmeno come certi ambienti ebraici, i quali ti isolano cercando di provocare la tua morte morale. Vorrei aggiungere che più che i cristiani, sono i cattolici ad essere attaccati: ciò significa che la Chiesa è un bersaglio ritenuto importante».
È nata nei mesi scorsi in Italia la Cadl, «Catholic Anti Defamation League», oggi in prima linea contro questi spettacoli blasfemi. Non era una sua vecchia idea?
«Sì, e ho visto che ciò viene riconosciuto nel loro sito. Per me è stata una sorpresa. Certo, avrei preferito un nome italiano, meno succubo di certo americanismo che fa chiamare anche la festa della famiglia “Family day”. Bastava chiamarla Lega anticalunnia...».
Apprezza dunque questa battaglia?
«Nella società dell’apparire ci vuole la giusta strategia. Non c’è niente di meglio, per chi fa queste provocazioni, che essere attaccati. Chi mette in scena un’ultima cena blasfema, l’ultimo arrivato che s’inventa la Madonna che piange sperma, spera proprio in una reazione indignata. Ci siamo dimenticati la fortuna che ha fatto fare al film di Mel Gibson la guerra preventiva mossagli dagli ambienti ebraici americani?».
Mi scusi, ma allora non bisogna reagire?
«Ho sempre creduto che fosse necessario far nascere una Lega anticalunnia cattolica per ribattere alle tante bugie sul cattolicesimo che quotidianamente vengono propalate sui media».
Faccia un esempio.
«Se un importante esponente del mondo ebraico dice che prima di fare la razzia degli israeliti nel ghetto di Roma, il 16 ottobre 1943, l’ambasciatore tedesco è andato a informare il Pio XII ottenendone il tacito assenso, questa è una falsità. E va subito smentita, ricordando all’interessato che Papa Pacelli era all’oscuro della razzia e appena fu avvertito convocò l’ambasciatore per protestare chiedendo di interromperla immediatamente. Chi afferma quelle bugie dovrebbe iscriversi a un corso di storia per corrispondenza. Ecco ciò che spaventa: la smentita fredda, puntuale, precisa e immediata. C’è, invece, un modo di indignarsi che finisce per fare il gioco di chi provoca dandogli importanza. Credo che buona parte dell’intellighenzia laica rimpianga l’Indice dei libri proibiti e farebbe di tutto per esservi iscritta».
Allora qual è, a suo avviso, la reazione adeguata?
«Rimanere sul piano dei fatti, ribadire la nostra tolleranza, essere consapevoli che se ti attaccano è perché in fondo ti considerano rilevante, evitare ogni indignazione moralistica, vittimismo e invettive del tipo “non c’è più religione!”, essere magnanimi. Soprattutto ricordare che il cristianesimo è sopravvissuto per venti secoli a tutte le bufere: Dio non ha bisogno che noi lo difendiamo, sa difendersi da solo e noi siamo servi inutili. La saldezza della fede si vede anche dalla serenità con cui si incassano questi colpi».
La trovo piuttosto remissivo...
«Gesù ha detto che saranno beati coloro che vengono perseguitati nel suo nome. Dobbiamo abituarci alla fine della cristianità come l’abbiamo conosciuta per secoli, dobbiamo considerare provvidenziale ciò che ci sta accadendo e tornare ad essere lievito nella pasta, sale che dà sapore. Considero un disegno della Provvidenza anche l’arrivo di tanti musulmani tra di noi, perché anche certi atei stanno scoprendo la grande differenza che esiste tra il Corano e il Vangelo».

Postato da: giacabi a 13:32 | link | commenti (5)
chiesa, nichilismo, messori

mercoledì, 20 giugno 2007
A Qualche Luogo Io Appartengo
***
Artista: Linkin Park
Titolo:
Somewhere I Belong

Quando questo è iniziato
Io non avevo niente da dire
e mi ero perso nel nulla che c'è dentro di me
ero confuso
E io vivo per cercare di capire, ma io non sono l'unica persona con queste cose in mente
dentro di me

Ma tutto ciò che essi possono vedere sono le parole rivelate
è l'unica cosa vera che mi è rimasta da provare
niente da perdere
Sono bloccato, depresso e solo
e la colpa è dentro di me, la colpa è dentro di me


io voglio guarire, voglio provare sensazioni, quello ke pensavo nn era mai la realtà
voglio lasciare andar via il dolore ke ho provato fino proprio ad adesso
cancellare tutto il dolore

io  voglio guarire, voglio provare sensazioni, sentirmi vicino a qualcosa di vero
voglio trovare qualcosa ke ho voluto fino adesso
qualche luogo a cui appartenere


e nn ho niente da dire,nn posso credere di nn essere caduto in basso proprio di faccia
ero confuso
guardo da ogni parte solo x scoprire
ke nn è proprio come mi ero immaginato
ma cosa sono io?
Cos'ho io? solo negatività?
xkè io nn riesco a giustificare il modo in cui tutti mi guardano
niente da perdere
niente da guadagnare,
e la colpa è dentro di me, la colpa è dentro di me


io voglio guarire, voglio provare sensazioni, quello ke pensavo nn era mai la realtà
voglio lasciare andar via il dolore ke ho provato fino adesso
cancellare proprio tutto il dolore
io voglio guarire, voglio provare sensazioni, sentirmi vicino a qualcosa di vero

voglio trovare qualcosa ke ho voluto fino adesso
qualche luogo a cui appartenere


nn conoscerò mai me stesso finchè nn proverò a farlo da solo
xkè io nn proverò mai niente altro, finchè le mie ferite nn saranno guarite
nn sarò mai qualcosa fino a che nn cambierò questa situazione
cambierò, io oggi troverò mè stesso

voglio guarire, voglio provare sensazioni, quello ke pensavo nn era mai la realtà
voglio lasciare andar via il dolore ke ho provato fino adesso
cancellare proprio tutto il dolore
voglio guarire, voglio provare sensazioni, sentirmi vicino a qualcosa di vero
voglio trovare qualcosa che ho voluto fino adesso
qualche luogo a cui appartenere
Somewhere I Belong

(When this began)
I had nothing to say
And I get lost in the nothingness inside of me
(I was confused)
And I let it all out to find
That I’m not the only person with these things in mind
(Inside of me)
But all the vacancy the words revealed
Is the only real thing that I’ve got left to feel
(Nothing to lose)
Just stuck/ hollow and alone
And the fault is my own, and the fault is my own

[Chorus]
I wanna heal, I wanna feel what I thought was never real
I wanna let go of the pain I’ve held so long
(Erase all the pain till it’s gone)
I wanna heal, I wanna feel like I’m close to something real
I wanna find something I’ve wanted all along
Somewhere I belong

And I’ve got nothing to say
I can’t believe I didn’t fall right down on my face
(I was confused)
Looking everywhere only to find
That it’s not the way I had imagined it all in my mind
(So what am I)
What do I have but negativity
’Cause I can’t justify the way, everyone is looking at me
(Nothing to lose)
Nothing to gain/ hollow and alone
And the fault is my own, and the fault is my own

[Repeat Chorus]

I will never know myself until I do this on my own
And I will never feel anything else, until my wounds are healed
I will never be anything till I break away from me
I will break away, I'll find myself today

[Repeat Chorus]

I wanna heal, I wanna feel like I’m somewhere I belong
I wanna heal, I wanna feel like I’m somewhere I belong
Somewhere I belong

Postato da: giacabi a 21:10 | link | commenti
chiesa, solitudine, senso religioso

Il grande Eliot
da: Cori da "La rocca"
***



Che vita è la vostra se non avete vita in comune?
Non esiste vita se non nella comunità,
Persino l'anacoreta che medita in solitudine,
Per il quale i giorni e le notti ripetono le lodi di DIO,
Prega per la Chiesa, il Corpo di Cristo incarnato.
E ora vivete dispersi su strade che si snodano come nastri,
E nessuno conosce il suo vicino o si interessa di lui
A meno che il suo vicino non gli arrechi disturbo,
Ma tutti corrono su e giù con le automobili,
Familiari con le vie ma senza un luogo in cui risiedere.
E nemmeno la famiglia si muove tutta unità,
Poichè ogni figlio vorrebbe la sua motocicletta,
E le figlie cavalcano sellini casuali.
Molto da abbattere, molto da costruire, molto da sistemare di nuovo;
Fate che l'opera non venga ritardata, che il tempo e il braccio non siano inutili;
L'argilla sia tratta dalla cava, la sega tagli la pietra,
Nella fucina il fuoco non si estingua.



O stanchezza di uomini che vi stornate da DIO
Per la grandezza della vostra mente e la gloria della vostra azione,
Per le arti e le invenzioni e le imprese temerarie,
Per gli schemi della grandezza umana del tutto screditata
Che riducete la terra e l'acqua al vostro servizio,
Che sfruttate i mari e sviscerate le montagne,
Che dividete le stelle in comuni e preferite,
Impegnati a ideare il frigorifero perfetto,
Impegnati a risolvere una morale razionale,
Impegnati a stampare più libri che potete,
A far progetti di felicità e a buttar via bottiglie vuote,
Passando dalla vacuità ad un febbrile entusiasmo
Per la nazione o la razza o ciò che voi chiamate umanità;
Sebbene abbiate dimenticato la via al Tempio
V'è una che ricorda la via alla vostra porta:
Potete eludere la Vita, ma non la Morte.
Non rinnegherete la Straniera.



Perchè gli uomini dovrebbero amare la Chiesa? Perchè
dovrebbero amare le sue leggi?
Essa ricorda loro la Vita e la Morte, e tutto ciò che vorrebbero scordare.
E' gentile dove sarebbero duri, e dura dove essi vorrebbero essere teneri.
Ricorda loro il Male e il Peccato, e altri fatti spiacevoli.
Essi cercano sempre di evadere 
Dal buio esterno e interiore
Sognando sistemi talmente perfetti che più nessuno
avrebbe bisogno d'esser buono.
Ma l'uomo che è adombrerà
L'uomo che pretende di essere.
E il Figlio dell' Uomo non fu crocifisso una volta per tutte,
Il sangue dei martiri non fu versato una volta per tutte,
Le vite dei Santi non vennero donate una volte per tutte:
Ma il Figlio dell' Uomo è sempre crocifisso
E vi saranno sempre Martiri e Santi.
E se il sangue dei Martiri deve fluire sui gradini
Dobbiamo prima costruire i gradini;
E se il Tempio dev'essere abbattuto
Dobbiamo prima costruire il Tempio.

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chiesa, eliot

giovedì, 14 giugno 2007
Cristianesimo, sale dell'Occidente
***
Da: www.avvenire.it/ di oggi
INTERVISTA
Parla lo storico Thomas E. Woods jr.: «Sui media domina una leggenda nera sulla Chiesa "oscurantista". La realtà è l'opposto»
Cristianesimo, sale dell'Occidente
«Nessun storico crede davvero che la civiltà occidentale derivi solo da classicità,
Rinascimento e Illuminismo»«L’idea di un universo ordinato secondo leggi naturali ben fisse è sorta nell’Occidente cattolico che vedeva nell’ordine di Dio un Suo segno»
Di Lorenzo Fazzini
Antiscientifica, nemica della libera espressione artistica, oscurantista in campo sociale e foriera di ogni lato buio della storia. A leggere con un certo disincanto un po' di pubblicistica nostrana oppure orecchiando qualche salotto televisivo, parrebbe che alla Chiesa cattolica manchi soltanto la definizione storiografica per essere assurta allo status di "regime totalitario". A smontare tale stantio cliché populista con una panoramica storica a largo raggio (e con impronta divulgativa, fatto che - come nota nella prefazione Lucetta Scaraffia - risulta di grande utilità) è un giovane studioso americano, Thomas E. Woods jr., di cui in questi giorni Cantagalli pubblica Come la Chiesa cattolica ha costruito la civiltà occidentale. Da notare che Woods, senior fellow in Storia al Ludwig von Mises Institute, non sostiene solo che l'Occidente abbia radici cristiane, ma che proprio il cattolicesimo sia stata la linfa vitale che ha dato origine al grande albero della cultura e società occidentale così come oggi la conosciamo.
Professor Woods, perché ha deciso di scrivere questo libro?

«I docenti di Storia medievale o di Storia della scienza tendono ad essere più comprensibili sulle vicende della Chiesa rispetto a coloro che insegnano altre discipline, più portati a diffondere miti e leggende riguardo a quest'ultima. Il grande pubblico è stato istruito (a scuola e dai media) a credere ad ogni sorta di nonsenso sulla Chiesa. Questi miti sono stati confutati in libri di spessore accademico, ma la maggior parte della gente non li legge mai. Il mio testo attinge a queste opere e le rende accessibili al lettore medio».
Nella Costituzione dell'Unione europea non c'è menzione delle radici cristiane. Cosa pensa di tale scelta?
«
Rigettare le radici cristiane dell'Europa è l'apice dell'assurdità. Nessun storico moderno prende seriamente in considerazione l'idea che la civiltà occidentale derivi esclusivamente dal mondo classico, dal Rinascimento e dall'Illuminismo, come se il c osiddetto Medio Evo non fosse altro che un periodo di stagnazione o repressione».
Nel suo libro lei argomenta che la Chiesa cattolica ha plasmato la civiltà occidentale e fa una serie di esempi: il sistema universitario, la tradizione artistica, il diritto internazionale,… Quale il contributo più importante?
«La vera storia della relazione tra la Chiesa e la scienza è senza dubbio il fatto di maggior rilevanza. Per lungo tempo la gente ha considerato assodato che la Chiesa sia stata un ostacolo allo sviluppo scientifico. I moderni studiosi di scienza - sia cattolici che non - respingono tale visione, purtroppo ancora insegnata ai nostri figli. Dubito che vi sia chi sappia che trentacinque crateri lunari si chiamano come altrettanti scienziati gesuiti oppure che fu un gesuita (Giambattista Riccioli) il primo a misurare l'accelerazione di un corpo in caduta libera. O, ancora, che fu un membro della Compagnia di Gesù - Francesco Maria Grimaldi - a scoprire il fenomeno della diffrazione della luce».
Perché la scienza è stata una conquista cattolica?
«
Importanti aspetti della visione del cattolicesimo hanno aiutato ad assicurare il successo della scienza in Occidente. Il metodo scientifico non può funzionare senza che gli esperimenti siano ripetibili e ciò può avvenire solo se l'universo è ordinato. Se non posso aspettarmi di ottenere lo stesso risultato quando lo ripeto nelle medesime condizioni, ecco che diventa impossibile fare scienza. L'idea di un universo ordinato secondo leggi naturali ben fisse è sorta nell'Occidente cristiano perché l'ordine di Dio è stato considerato come un segno della Sua bontà. Sant'Anselmo non era il solo tra i teologi a distinguere tra la potentia assoluta di Dio e la sua potentia ordinata. In altre parole, sebbene Dio possieda il reale potere di governare l'universo in maniera capricciosa, Egli non ha voluto esercitare tale potestà dal momento ciò non era adatto alla Sua natura.
La fiducia in una strutturazione dell'universo, congiunta al fatto di credere che esso possa essere compreso in via quantitativa (come afferma il Libro della Sapienza 11,21, uno dei versetti biblici più citati nel Medio Evo), ha creato il contesto intellettuale nel quale la scienza ha potuto nascere in Occidente».
Lo storico delle religioni Philip Jenkins sostiene che l'anticattolicesimo sia l'ultimo pregiudizio oggi accettabile. Perché ciò avviene?

«Alcuni intellettuali e celebrità occidentali odiano la Chiesa perché ne rimprovera gli immorali stili di vita. Altri credono al mito illuminista per cui tutte le forme di progresso provengono dai laicisti che hanno combattuto la Chiesa. Ai nostri giorni i cattolici sono considerati stupidi, superstiziosi e deboli perché hanno bisogno della loro gretta fede in Dio per confortare se stessi. L'idea che qualcuno possa supportare i principi cattolici e difenderli con argomenti filosofici è semplicemente ignorata. E ciò avviene nonostante esista una fruttuosa relazione tra fede e ragione lungo un vasto periodo della storia della Chiesa: Anselmo e Tommaso d'Aquino, ad esempio, hanno posto senza sosta domande filosofiche e teologiche, impegnando molto spesso la ragione per giungere alle loro conclusioni».





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chiesa, cristianesimo, wodds

martedì, 29 maggio 2007
CHE BELLA COPPIA FORMANO DUE CREDENTI

Che bella coppia formano due credenti
che condividono la stessa speranza,
lo stesso ideale, lo stesso modo di vivere,
lo stesso atteggiamento di servizio!
Ambedue fratelli e servi dello stesso Signore,
senza la minima divisione nella carne e nello spirito,
insieme pregano, insieme s'inginocchiano
e insieme fanno digiuno,
s'istruiscono l'un l'altro,
si  sostengono a vicenda.
Stanno insieme nella Santa Assemblea,
insieme alla mensa del Signore,
insieme nella prova,
nella persecuzione, nella gioia.
Non c'è pericolo  che nascondano qualcosa,
che si evitino l'un l'altro,
che l'uno all'altro siano di peso.
Volentieri essi fanno visita ai malati
ed assistono i bisognosi.
Fanno elemosina senza mala voglia,
partecipano al Sacrificio senza fretta,
assolvono ogni giorno ai loro impegni, senza sosta.
Ignorano i segni di croce furtivi,
rendono grazie senza alcuna reticenza,
si benedicono senza vergogna nella voce.
Salmi ed inni essi recitano a voci alternate
e fanno a gara a chi meglio canta le lodi al suo Dio.
Vedendo e sentendo questo, Cristo gioisce
e ai due sposi manda la Sua pace.
Là dove sono i due, ivi è anche Cristo.
 (Tertulliano alla moglie, II,(8-9)
***
"Per sempre ..."
***

"Vieni a sederti accanto a me sulla panchina davanti a casa,

moglie cara.

È tuo diritto: saranno presto quasi quarant'anni che siamo insieme.

Questa sera è bel tempo ed è anche la sera della nostra vita:

tu hai ben meritato questo breve momento di riposo.

I nostri figli si sono ormai sistemati e se ne sono andati per il mondo;

e noi siamo di nuovo soli, come all'inizio.

Ricordi? Non avevamo nulla per cominciare,

bisognava fare tutto.

Ci siamo messi al lavoro ed è stata dura;

c'è voluto coraggio e perseveranza.

C'è voluto amore e l'amore non è quel che si crede quando si comincia.

Non sono soltanto quei baci che si scambiano,

quelle parole che si sussurrano all'orecchio:

non è neppure il tenersi stretti l'uno contro l'altra.

La vita è lunga, il giorno delle nozze non è che un giorno;

soltanto dopo, ricordi, è iniziata la vita.

Bisogna fare e viene disfatto;

bisogna rifare e viene disfatto ancora.

Vengono i figli: occorre nutrirli, vestirli, allevarli:

è una vicenda senza fine.

Talvolta si ammalavano, 

tu rimanevi in piedi tutta la notte,

io lavoravo dal mattino alla sera.

Giungono dei momenti in cui si dispera;

gli anni si succedono agli anni e non si va avanti.

Spesso sembra di tornare indietro.

Ricordi tutte queste cose?

Tutte queste preoccupazioni, tutti questi affanni:

soltanto tu sei sempre stata qui.

Siamo rimasti fedeli l'uno all'altra.

Ho potuto appoggiarmi a te e tu ti appoggiavi a me.

Abbiamo avuto la sorte d'essere insieme,

ci siamo messi tutte e due all'opera,

abbiamo resistito e tenuto duro.

Il vero amore non è quello che si crede.

Il vero amore non dura un giorno, ma sempre.

Vuol dire aiutarsi, comprendersi.

E, a poco a poco, si vede che tutto si accomoda.

I figli sono cresciuti, hanno preso una buona piega;

ne avevano avuto l'esempio.

Abbiamo consolidato le fondamenta della casa:

se tutte le case del paese saranno solide,

anche il paese sarà solido.

Perciò vieni accanto a me e guarda,

poiché quando il cielo è rosa come questa sera,

quando una polvere rosa s'alza da ogni parte e penetra fra gli alberi,

è giunto il tempo di raccogliere e riporre il grano.

Stringiti contro di me: non parleremo,

non abbiamo più bisogno di dirci nulla.

Abbiamo solo bisogno di stare insieme ancora una volta

e di attendere la notte nella soddisfazione del dovere compiuto". 

Charles-Ferdinand Ramuz (1878-1947)


Postato da: giacabi a 21:06 | link | commenti
chiesa, famiglia, bellezza, cristianesimo

sabato, 05 maggio 2007

 
SE L’UOMO D’OGGI ASCOLTASSE
DI PIÙ IL PROFETA ELIOT !
***
  Th. S. Eliot Tratto da”Cori de la Rocca” 1930
.
.
Edifichiamo invano se il Signore non edifica con noi.
 Potete reggere forse la Città se il Signore non resta con voi?
Mille vigili che dirigono il traffico
Non sanno dirvi né perché venite né dove andate.
 Una colonia intera di cavie o un'orda d'attive marmotte
Edificano meglio di coloro che edificano senza il SIGNORE.
Ci leveremo in piedi fra rovine perenni?
Ho amato la bellezza della Tua Casa, la pace del Tuo santuario,
Ho spazzato i pavimenti e adornato gli altari.
Là dove non c'è tempio non vi saranno dimore,
Sebbene abbiate rifugi e istituzioni,
Alloggi precari dove si paga l'affitto,
Scantinati che cedono dove il topo si nutre
 O latrine con porte numerate
O una casa un po' meglio di quella del vicino;
Quando la Straniera dice: «Qual è il significato di questa città?
Vi accalcate vicini perché vi amate l'un l'altro?»
 Cosa risponderete? «Ci accalchiamo
Per trarre denaro l'uno dall'altro»? oppure «Questa è una comunità»?
E la Straniera partirà e tornerà nel deserto.
O anima mia, che tu sia pronta per la venuta della Straniera,
Che tu sia pronta per colei che sa come fare domande.
O stanchezza di uomini che vi stornate da DIO
Per la grandezza della vostra mente e la gloria della vostra azione,
Per le arti e le invenzioni e le imprese temerarie,
Per gli schemi della grandezza umana del tutto screditata
Che riducete la terra e l'acqua al vostro servizio,
 Che sfruttate i mari e sviscerate le montagne,
Che dividete le stelle in comuni e preferite,
 Impegnati a ideare il frigorifero perfetto,
Impegnati a risolvere una morale razionale,
Impegnati a stampare più libri che potete,
A far progetti di felicità e a buttar via bottiglie vuote,
 Passando dalla vacuità ad un febbrile entusiasmo
Per la nazione o la razza o ciò che voi chiamate umanità;
Sebbene abbiate dimenticato la via al Tempio
V' è una che ricorda la via alla vostra porta:
Potete eludere la Vita, ma non la Morte.
 Non rinnegherete la Straniera.
.
 piazza San Giovanni - Roma
sabato 12 maggio
dalle 15 alle 18
 per tutti gli italiani
che credono nel ruolo sociale della famiglia
 call center: 06.689.6930
Fax 06.689.3653 | mail piufamiglia@forumfamiglie.org

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chiesa, eliot

mercoledì, 02 maggio 2007
Eliot:
 profezia di un cristiano
Luigi Giussani
***
Tracce N. 6 > giugno 1996
Proponiamo alcuni brani del capitolo su «Coscienza della Chiesa nel mondo moderno nei Cori da "La Rocca" di T. S. Eliot», dall'ultimo libro di Luigi Giussani, Le mie letture, edizioni Bur-Rizzoli. L'Incarnazione: un fatto nel tempo e nella storia. L'avvenimento di Cristo si compie in un popolo
Il mondo non solo non vuole la Chiesa, ma la perseguita.
E che volete - dice, infatti, Eliot -, volete forse che il mondo accetti la Chiesa? Perché deve accettarla?
«Perché gli uomini dovrebbero amare la Chiesa? Perché dovrebbero amare le sue leggi? / Essa ricorda loro la Vita e la Morte, e tutto ciò che vorrebbero scordare./ È gentile dove sarebbero duri, e dura dove essi vorrebbero essere teneri./ Ricorda loro il Male e il Peccato, e altri fatti spiacevoli./ Essi cercano sempre d'evadere/ dal buio esterno e interiore/ sognando sistemi talmente perfetti che più nessuno avrebbe bisogno d'essere buono».
Gli uomini che perseguitano la Chiesa, sognano l'eliminazione della libertà, perché l'estremo ideale di questo mondo è creare un mondo di automi:
«Sistemi talmente perfetti che più nessuno avrebbe bisogno d'essere buono».
L'ultima, la più profonda accusa di Eliot:
dove sta la radice vera di tutta questa ostilità e di questo disegno? La rinuncia a Cristo. La ribellione a Cristo e, quindi, la eliminazione di Dio
perché, come aveva già detto Nietzsche, se aboliamo Cristo, aboliamo Dio. (...)
Dunque la Straniera sembra dimenticata e avversata in un'epoca di uomini «impegnati a ideare il frigorifero perfetto», «a risolvere una morale razionale», «a far progetti di felicità e a buttar via bottiglie vuote,/ passando dalla vacuità di un febbrile entusiasmo/ per la nazione o la razza o ciò che voi chiamate umanità».
«O anima mia - dice il poeta - che tu sia pronta per la venuta della Straniera,/ che tu sia pronta per colei che sa come fare domande». Del resto, il Coro ricorda agli uomini, che non vogliono sentire quelle domande, che possono «eludere la Vita ma non la Morte». Anch'essa indica la strada verso il tempio.
«Non rinnegherete la Straniera», conclude il III Coro. È una grande responsabilità ed è un'affascinante missione per la nostra meschinità. (...)
È a questo punto l'a fondo di Eliot, già citato, sulla considerazione degli uomini moderni sulla Chiesa: «
Perché gli uomini dovrebbero amare la Chiesa?».
«Essi
[gli uomini che non vogliono la Chiesa] cercano sempre d'evadere/ dal buio esterno e interiore [perché se non ci sono criteri oggettivi di bene e di male c'è buio e confusione]/
sognando sistemi talmente perfetti che più nessuno avrebbe bisogno d'essere buono».
Tutti sognano strutture sociali che abbiano un esito buono a prescindere dalla libertà. Nessuno più avrebbe bisogno d'essere buono. «Ma l'uomo che è adombrerà/ l'uomo che pretende di essere». L'uomo così come è sfaterà sempre le visioni delle ideologie che pretendono di essere. «
E il Figlio dell'Uomo non fu crocefisso una volta per tutte/ il sangue dei martiri non fu versato una volta per tutte,/ le vite dei Santi non vennero donate una volta per tutte (...). E se il Tempio dev'essere abbattuto /dobbiamo prima costruire il Tempio».
È la pagina più chiara sull'antitrionfalismo. Tante volte, noi siamo accusati di trionfalismo per la nostra volontà di affermazione del fatto cristiano nel tempo e nello spazio, nella storia. Invece, è profondamente antitrionfalista la nostra volontà di costruire.
Perché l'idea della storia che ha il cristianesimo è questo possibile continuo ripetersi di cicli e di abbattimenti. Perciò
«se il sangue dei Martiri deve fluire sui gradini/ dobbiamo prima costruire i gradini».
Il nostro costruire i gradini non è trionfalismo, anzi. E se il Tempio deve essere distrutto, bisogna prima costruirlo. La nostra volontà di costruire il Tempio non è trionfalismo.
Forse non sarà inutile, a questo punto, rileggere (...) il Coro VII, ove il poeta traccia in sintesi splendida la storia delle religioni.

In principio Dio creò il mondo. Deserto e vuoto. Deserto e vuoto. E tenebre erano sopra la faccia dell'abisso.
[deserto perché non c'è uomo, vuoto perché non c'è senso, perché il senso viene percepito nella coscienza dell'uomo].
E quando vi furono uomini, nei loro vari modi lottarono in tormento alla ricerca di Dio
Ciecamente e vanamente, perché l'uomo è cosa vana, e l'uomo senza Dio è un seme nel vento, trascinato qua e là e non trova luogo dove posarsi e dove germinare.
Essi seguirono la luce e l'ombra [l'apparente], e la luce li condusse verso la luce e l'ombra li condusse verso la tenebra,
Ad adorare serpenti ed alberi, ad adorare demoni piuttosto che nulla: a piangere per la vita oltre la vita, per un'estasi non della carne.
Deserto e vuoto. Deserto e vuoto. E tenebre sopra la faccia dell'abisso.

E lo Spirito si muoveva sopra la faccia delle acque.
E gli uomini che si volsero verso la luce ed ebbero conoscenza della luce
Inventarono le Religioni Maggiori; e le Religioni Maggiori erano buone
E condussero gli uomini dalla luce alla luce, alla conoscenza del Bene e del Male.
Ma la loro luce era sempre circondata e colpita dalle tenebre (...)
E giunsero a un limite, a un limite estremo mosso da un guizzo di vita,
E giunsero allo sguardo rinsecchito e antico di un bimbo morto di fame.
[riti che non avevano nessuna capacità di ravvivare l'umano]
Preghiere scritte in cilindri girevoli, adorazione dei morti, negazione di questo mondo, affermazione di riti il cui senso è dimenticato
[il contrario di ciò per cui sono sorti: alla ricerca del senso]
Nella sabbia irrequieta sferzata dal vento, o sopra le colline dove il vento non farà mai posare la neve.
Deserto e vuoto. Deserto e vuoto. E tenebre sopra la faccia dell'abisso.
[è ritornato il deserto e il vuoto, si è confermato il deserto e il vuoto: sopra, dentro, sotto, intorno a tutti i tentativi di interpretazione umana, le religioni maggiori].

Quindi giunsero, in un momento predeterminato, un momento nel tempo e del tempo,
Un momento non fuori del tempo, ma nel tempo, in ciò che noi chiamiamo storia: sezionando, bisecando il mondo del tempo, un momento nel tempo ma non come un momento di tempo,
Un momento nel tempo ma il tempo fu creato attraverso quel momento: poiché senza significato non c'è tempo, e quel momento di tempo diede il significato.
Quindi sembrò come se gli uomini dovessero procedere dalla luce alla luce, nella luce del Verbo.

Attraverso la Passione e il Sacrificio salvati a dispetto del loro essere negativo;
Bestiali come sempre, carnali, egoisti come sempre, interessati e ottusi come sempre lo furono prima,
Eppure sempre in lotta, sempre a riaffermare, sempre a riprendere la loro marcia sulla via illuminata dalla luce;
Spesso sostando, perdendo tempo, sviandosi, attardandosi, tornando, eppure mai seguendo un'altra via .
[la lotta ascetica è stata introdotta nel mondo dal cristianesimo]

Ma sembra che qualcosa sia accaduto che non è mai accaduto prima: sebbene non si sappia quando, o perché, o come, o dove.
Gli uomini hanno abbandonato Dio non per altri dei, dicono, ma per nessun dio; e questo non era mai accaduto prima
Che gli uomini negassero gli dei e adorassero gli dei, professando innanzitutto la Ragione,
E poi il Denaro, il Potere, e ciò che chiamano Vita, o Razza, o Dialettica
.
La Chiesa ripudiata, la torre abbattuta, le campane capovolte, cosa possiamo fare
Se non restare con le mani vuote e le palme aperte rivolte verso l'alto
In una età che avanza all'indietro, progressivamente?
(...)
Deserto e vuoto. Deserto e vuoto. E tenebre sopra la faccia dell'abisso
[è ritornato come al principio]
È la Chiesa che ha abbandonato l'umanità, o è l'umanità che ha abbandonato la Chiesa?
Quando la Chiesa non è più considerata, e neanche contrastata, e gli uomini hanno dimenticato
tutti gli dei, salvo l'Usura, la Lussuria e il Potere
.


L'avventura cristiana è un dramma storico, della storia, nella storia.()

Gesù non era venuto per dominare il mondo. Era venuto per salvare il mondo. Il proprio del cristianesimo è questo incastro delle due parti tanto inverosimile: il temporale nell'eterno e l'eterno nel temporale.


(L. Giussani, Le mie letture, Bur-Rizzoli, pp.109-131

Postato da: giacabi a 17:40 | link | commenti
chiesa, nichilismo, cristianesimo, eliot

venerdì, 29 dicembre 2006
…la vita non potrebbe essere vissuta se Dio non esistesse..
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Le deficienze del mondo cristiano non possono offuscare né il cristianesimo né la Chiesa. A questo proposito, vi è stata non poca confusione. Il cristianesimo e la Chiesa non hanno avuto il mandato di dare la felicità agli uomini, ma quello di portare loro la verità; non di realizzare la giustizia e la libertà nella società politica, ma di portare all'umanità la salvezza e la vita eterna. Indubbiamente, però, la Chiesa ed il cristianesimo hanno pure, come compito secondario, da ravvivare le energie di giustizia e d'amore nelle profondità dell'esistenza temporale, così da rendere questa esistenza più degna dell'uomo; ma il successo di un tale compito dipende dal modo col quale il messaggio divino è ricevuto, e proprio qui noi ci troviamo di fronte alle responsabilità del mondo cristiano, ossia dei gruppi sociali di denominazione cristiana che operano nella storia profana.
È un'assurdità rimproverare ai cristiani, come si fa sovente oggigiorno, di non aver battezzato la « Rivoluzione », di non aver dedicato ogni loro attività alla «Rivoluzione ». Il mito messianico della «Rivoluzione» è una perversione e laicizzazione della idea del Regno di Dio, che può riuscire a sconvolgere la storia umana, a far fallire le rivoluzioni particolari, autentiche ed autenticamente progressive -senza R maiuscola -che devono via via succedersi, finché durerà la storia umana ...
La storia umana fu alleanza con la paura e l'assurdità, la ragione con la disperazione, le varie potenze di illusione si diffondono sul mondo intero, disorientando tutte le bussole. La facoltà del linguaggio è stata talmente disonorata, il senso della parola talmente falsato, tante verità presentate in ogni occasione dalla stampa e dalla radio sono, in ogni istante ed in modo perfetto, mescolate a tanti errori parimenti annunciati a suon di tromba dalla pubblicità, che gli uomini sono tratti a perdere il senso della verità. Si è talmente mentito agli uomini, ch'essi hanno bisogno, come di un tonico, di dosi quotidiane di menzogne; essi mostrano di credervi, ma cominciano a praticare una specie di vita mentale clandestina, nella quale essi, non credendo nulla di ciò che è loro detto, finiscono per affidarsi solamente all'esperienza selvaggia ed agli istinti elementari. Giunte le cose a questo punto, sembra che i più saggi ragionamenti, le più eloquenti dimostrazioni e le meglio standardizzate organizzazioni non siano davvero bastanti agli uomini del nostro tempo. Gli uomini, oggigiorno, hanno bisogno di segni. Essi hanno bisogno di fatti, anzitutto di segni sensibili della realtà delle cose divine.
Noi non dobbiamo fare dei miracoli per gli uomini, ma da noi dipende mettere in pratica ciò che noi crediamo. È così divenuto evidente che un cristianesimo decorativo ormai non è più sufficiente. La fede deve essere una fede reale, viva, pratica. Credere in Dio deve significare vivere in maniera tale, che la vita non potrebbe essere vissuta se Dio non esistesse. La speranza terrestre nel Vangelo potrà così finalmente divenire la forza vivificatrice della storia temporale.
(J. Maritain, Il significato dell'ateismo contemporaneo)

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