Essere intelligente
significa cogliere l’essere
***
“Il
compito più urgente di oggi è di guarire l'intelligenza, aprendo la
mente dei giovani ai valori che essi sanno di amare in una età in cui
non sono ancora corrotti.
L'oggetto dell'intelligenza è di aderire al reale. Essere intelligente significa prima di tutto essere in grado di dire di sì, di cogliere l'essere. Bisognerebbe rileggere l'Arte poetica di Claudel, basata sul concetto di « conoscere », cioè di « co-nascere », nascere con. L'intelligenza è in primo luogo e fondamentalmente contemplativa, nel senso che è informata dal reale a ogni livello; è attitudine a nutrirsi dell'essere. Soltanto in un secondo tempo deve intervenire la funzione critica che consiste nel rettificare ciò che nel processo intellettivo viene alterato. La funzione critica significa che il sapere non è semplicemente conoscenza, ma conoscenza cosciente. Essa è fondamentale per il passaggio dall'intuizione spontanea allo stadio della riflessione. Ma la funzione critica ha un valore soltanto nella misura in cui è un mezzo per conoscere meglio l' essere e non per negarlo.”
JEAN DANIELOU da: Contestazioni incontestabili Ed.Rusconi
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