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Uno... riceve la somiglianza da quella cosa nella quale fissa il suo sguardo.(Gregorio di Nissa)
Postato da: giacabi a 18:33 |
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gregorio di nissa
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In
questi giorni è arrivata una folla di ignudi e di derelitti.
Un’infinità di prigionieri sta bussando alla porta di ciascuno di noi.
Non ci mancano dunque forestieri ed esuli, e da ogni parte ci
voltiamo, vediamo mani tese. La
casa di questa gente è il cielo limpido. Il loro tetto sono i
porticati, i crocicchi delle vie, i cantoni più deserti della piazza
pubblica. Si alloggiano nei pertugi delle rocce, come se fossero
pipistrelli o civette. Vestono cenci a brandelli; le loro mietiture
consistono nella volontà di quelli che allungano loro un’elemosina; il
loro cibo è quel che cade dalla mensa del primo che passa; la loro
bevanda: la fontana pubblica, non diversamente dagli animali; la loro
coppa: il cavo della mano; la loro dispensa: le pieghe dell’abito che
indossano (sempre che questo non sia stracciato, lasciando così
scappare via tutto quel che vi si getta sopra); il loro tavolo: le
ginocchia rattrappite; il loro divano: il suolo santo; il loro bagno:
il fiume...
Conducono questa vita errabonda e selvatica, non perché tale sia da
sempre il loro progetto di vita, ma per un’imposizione dettata dalla
disgrazia e dalla necessità. Soccorrili col tuo digiuno. Sii generoso
con questi fratelli, vittime della sventura. Da’ all’affamato ciò che
togli al tuo ventre. Modera con saggia temperanza due forme di
appetito, che sono tra loro contrarie: la fame tua e quella del tuo
fratello... Non consentire che siano altri a soccorrere chi ti sta
vicino, e a giungere prima di te al tesoro che per te era stato
custodito. Abbraccia l’afflitto come fosse oro. Stringi
fra le tue braccia il malato come se da lui solo dipendesse la salute
tua e quella di tua moglie e dei tuoi figli, quella dei tuoi
domestici e di tutta la tua famiglia... Non disprezzare costoro, che
giacciono stesi, come se per questo non valessero niente. Considera
chi sono, e scoprirai quale è la loro dignità: essi ci rappresentano
la persona del Salvatore.
Gregorio di Nissa, Orazione sull’amore per i poveri).
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Postato da: giacabi a 22:43 |
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gregorio di nissa
A chi corre verso il Signore va da inizio in inizio
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Non
mancherà mai lo spazio a chi corre verso il Signore. [...] Chi ascende
non si ferma mai, va da inizio in inizio, secondo inizi che non
finiscono mai».
Gregorio di Nissa, Omelie sul Cantico dei Cantici, V e VIII, Città Nuova, Roma 1988, pp.142 e 201
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Postato da: giacabi a 21:42 |
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gregorio di nissa
La Bellezza
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« L’anima
tende per sua natura alla vera bellezza. sorretta dalla speranza di
passare da una bellezza inferiore precedentemente ammirata a una
bellezza superiore ancora nascosta, accende di continuo il suo
desiderio. Per questa sua struttura l’anima tende a spingersi
irresistibilmente verso la bellezza, nella speranza di giungere a
cogliere pienamente la figura stessa dell’archetipo. Qui sta l’oggetto dell’ardita preghiera di Mosè, che supera i confini stessi del desiderio.
Egli vuol godere della bellezza, ma non riflessa in uno specchio, bensì
faccia a faccia. la risposta di Dio, nelle brevi parole con cui
respinge simile preghiera, apre davanti a noi un abisso immenso di
pensiero.
Dio gli concesse il dono di soddisfare il suo desiderio, ma non gli
diede la cessazione e la sazietà di esso, se Mosè, contemplando la
visione di Dio, avesse estinto in se la brama che ne aveva, Dio non gli
si sarebbe mostrato. Comprendiamo allora che vedere Dio consiste realmente nel non saziarsi mai del desiderio di lui»
(Gregorio Nisseno la vita di Mosè)
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Postato da: giacabi a 22:02 |
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bellezza, gregorio di nissa
Chi segue il Signore
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Non mancherà
mai lo spazio a chi corre verso il Signore. Chi ascende non si ferma mai, va da inizio in inizio, secondo inizi che non finiscono mai. Gregorio di Nissa |
Postato da: giacabi a 15:29 |
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cristianesimo, gregorio di nissa
Lo stupore
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«I concetti creano gli idoli di Dio, solo lo stupore afferra qualcosa»
san Gregorio di Nissa
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Postato da: giacabi a 21:51 |
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stupore, gregorio di nissa
Fa splendere il tuo volto su di noi
“Uno …riceve la somiglianza da quella cosa nella quale fissa il suo sguardo.”
Gregorio di Nissa
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Postato da: giacabi a 15:50 |
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gregorio di nissa
LA CHIESA
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<<La Chiesa, è corpo di Cristo, e Cristo è il capo del corpo, il quale delinea il volto della Chiesa con il suo carattere, gli amici dello Sposo, fissando il loro sguardo in questa realtà [della Chiesa], sono resi più capaci di comprendere: infatti per mezzo della Chiesa possono vedere con più trasparenza lo Sposo stesso,che per sua natura è invisibile al loro sguardo>>
san Gregorio di Nissa, Omelie sul Cantico dei Cantici
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