Io sono
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<< Cristo «non dice dunque: "io vi mostro la via", ma
"io sono
"io sono
Non: "io vi apporto la vita", ma "io sono
"chi vede me vede il Padre">>
Romano Guardini L'essenza del Cristianesimo
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Postato da: giacabi a 14:44 |
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verità , guardini
Cos’è il cristianesimo
<<Il cristianesimo non è una teoria della Verità, o una interpretazione della vita. Esso è questo, ma non in questo consiste il
suo nucleo essenziale. Questo è costituito da Gesù di Nazareth, dalla
sua concreta esistenza, dalla sua opera, dal suo destino -cioè da una
persona storica -.Una certa analogia di tale situazione avverte colui per il quale un uomo acquista significato essenziale. Non "l'Umanità" o "l'umano" divengono in tal caso importanti, ma questa persona. [...]
Non c'è alcuna dottrina, alcuna struttura di valori morali, alcun atteggiamento religioso o
ordine di vita, che possa venir separato dalla persona di Cristo, e dei
quali poi si possa dire che siano l'essenza del cristianesimo.
Il
cristianesimo è Egli stesso; ciò che per mezzo suo perviene agli
uomini, e la relazione che per mezzo suo l'uomo può avere con Dio.
Un
contenuto dottrinale è cristiano in quanto viene dalla sua bocca.
L'esistenza è cristiana in quanto il suo movimento è determinato da Lui.
In tutto ciò che voglia essere cristiano, Egli dev'essere compresente.
La
persona di Gesù Cristo nella sua unicità storica e nella sua gloria
eterna, è di per sé la categoria che determina l'essere, l'agire, e la
teoria di ciò che è cristiano,>>.
(R. Guardini L'essenza del Cristianesimo
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Postato da: giacabi a 07:35 |
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cristianesimo, guardini
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Ritratto della malinconia
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"Quella noia significa che, nelle cose, noi cerchiamo, appassionatamente e dappertutto alcunché che le cose non possiedono.
[…] Si cerca e ci si sforza di prendere le cose così come si vorrebbe
che fossero; di trovare in esse quel peso, quella serietà, quell'ardore e
quella forza compiuta delle quali si ha sete: e non è possibile. Le
cose sono finite. Tutto ciò che è finito, è difettoso. E il difetto costituisce una delusione per il cuore, che anela all'assoluto. La delusione si allarga, diviene il sentimento di un gran vuoto… Non c'è nulla, per cui valga la pena di esistere. Non c'è nulla, che sia degno che noi ce ne occupiamo. […] Noi sentiamo una insoddisfazione particolarmente violenta per ciò che è finito. […] Proprio l'uomo malinconico è più profondamente in rapporto con la pienezza dell'esistenza. […] Per
conto mio, io credo che di là da qualsivoglia considerazione medica e
pedagogica, il suo significato sta in questo che è un indizio
dell'esistenza dell'assoluto. L'infinito testimonia di sé, nel chiuso del cuore. La malinconia è espressione del fatto che noi siamo creature limitate, ma viviamo a porta a porta con… ebbene sì, abbandoniamo alla fine il termine troppo prudenziale e astratto, di cui ci siamo serviti sinora: il termine di "assoluto"; scriviamo, al suo posto, quello che solo si addice: viviamo a porta a porta con Dio. Siamo chiamati da Dio, eletti ad accoglierlo nella nostra esistenza. La
malinconia è il prezzo della nascita dell'eterno nell'uomo. […] La
malinconia è l'inquietudine dell'uomo che avverte la vicinanza
dell'infinito. Beatitudine e minaccia a un tempo"
R. Guardini - Ritratto della malinconia |
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