www.ilsussidiario.net Cultura
HALLOWEEN/ "Dolcetto scherzetto"? Macché, è una festa neopagana dei nipotini di Satana
domenica 31 ottobre 2010
Trae origine da un’antichissima celebrazione celtica diffusa nelle isole britanniche e nel nord della Francia, con cui i pagani adoravano una delle loro divinità, chiamata Samhain, Signore della morte. Era considerata una delle feste più importanti, e dava inizio al capodanno celtico. La notte del 31 ottobre in onore del sanguinario dio della morte, veniva realizzato, sopra un’altura, un enorme falò utilizzando rami di quercia, albero ritenuto sacro, sul quale venivano bruciati sacrifici costituiti da cibo, animali e persino essere umani.
Di quest’ultima crudele e sanguinaria usanza né da testimonianza lo stesso Giulio Cesare nel suo De Bello Gallico (libro VI, 16), così come Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia (XXX, 13), in cui parla di «riti mostruosi», e Tacito nei suoi Annales (XIV, 30), che definisce i sacrifici umani praticati dai druidi come «culti barbarici».
I Celti ritenevano che Samhain, in risposta alle offerte di tali olocausti, autorizzasse le anime dei morti a ritornare alle proprie case in quel giorno di festa. Per questo motivo i pagani nordici ritenevano che fredde e oscure creature riempissero la notte vagando e mendicando tra i vivi. E’ da tale credenza, peraltro, che deriva l’uso odierno di girovagare nel buio, la notte di Halloween, vestiti in costumi che imitano fantasmi, streghe, elfi, e creature demoniache.
Anche la celebre espressione “trick or treat”, tradotta con l’innocente “scherzetto o dolcetto”, è parte dell’antico cerimoniale pagano. Venivano chieste offerte (“treat”) sotto la minaccia dell’ira di Samhain, e della sua maledizione divina (“trick”), in caso di rifiuto. «Offrite sacrifici a Samhain, o subirete i suoi castighi», questo si continua inconsciamente a chiedere, oggi, con l’apparentemente scherzoso “trick or treat”.
L’usanza di chiedere offerte al dio della morte diventava, in passato, anche un metodo per identificare i cristiani che si rifiutavano di onorare la divinità pagana, e che per questo subivano, a volte, odiose ritorsioni.
Per
comprendere quanto la Chiesa, fin dall’inizio dell’evangelizzazione dei
popoli celti, fosse preoccupata di quella pericolosa “solennità”
pagana, basta considerare che la Festa di Ognissanti fu spostata, in
Occidente, al primo novembre, con tanto di vigilia la notte precedente,
proprio per contrastare il culto satanico di Samhain.
La cristianità conobbe, infatti, le prime forme di commemorazioni dei Santi già a partire dal IV secolo, in particolare nel giorno della Domenica successiva alla Pentecoste, usanza conservata fino ad oggi dalla Chiesa Ortodossa d'Oriente.
Nell’Occidente, come si è detto, la data fu spostata al primo novembre per farla coincidere con la celebrazione in onore del dio celtico della morte, a seguito delle pressanti richieste che provenivano dal mondo monastico irlandese.
La prima traccia di questa posticipazione è rinvenibile in un atto di Papa Gregorio III (731-741), che fissava appunto nel 1° novembre l’anniversario della consacrazione di una cappella in San Pietro dedicata alle reliquie «dei santi apostoli e di tutti i santi, martiri e confessori, e di tutti i giusti resi perfetti che riposano in pace in tutto il mondo».
Fu il successore Gregorio IV ad estendere e rendere obbligatoria la data della celebrazione a tutta la cristianità. In Francia, in particolare, ciò avvenne grazie ad un decreto di Luigi il Pio, emanato nell’ 835, «su istanza di Papa Gregorio IV, con il consenso di tutti i vescovi».
Nella Britannia del VIII-IX secolo, quindi, il giorno dedicato dai pagani al dio della morte, era per i cristiani occasione per onorare i Santi, partecipando alla veglia di preghiera la sera del 31 ottobre, ed alla Santa Messa il giorno successivo.
E’ da qui che deriva il termine Halloween. L’etimo si radica, infatti, nell’antica espressione inglese Hallow E’en, ovvero notte di commemorazione di tutti coloro che sono stati “hallowed”, santificati. I pochi che rimasero ancorati alle tradizioni pagane reagirono al tentativo della Chiesa di soppiantare la celebrazione in onore di Samhain, mantenendone il culto e cercando di incrementarlo. Nell’alto medioevo la notte di Halloween divenne simbolicamente la festa principale della stregoneria e del mondo occulto. In quel contesto avvenivano, tra l’altro, forme particolari di sacrilegio nei confronti di oggetti sacri, e l’utilizzo degli scheletri (oggi rappresentati da maschere) costituiva una forma di dileggio delle Sacre Reliquie.
Da un punto di vista cristiano, la partecipazione a tali pratiche, a qualunque livello (anche quello apparentemente inoffensivo di una banale festa), deve considerarsi una pericolosa forma d’idolatria. Come deve considerarsi una forma pagana di superstizione quella di illuminare una zucca vuota fuori dalla porta per scacciare demoni e fantasmi.
Sorprende la sottovalutazione fatta oggi anche da molti credenti – a volte preda di una forma di ebetismo consumistico – circa l’origine ed il significato della festa pagana e satanica di Halloween. Ma non sorprende che dalla Chiesa continuino a levarsi voci rivolte ad ammonire e mettere in guardia circa i rischi dell’inganno demoniaco che tale ricorrenza nasconde.
Mi ha particolarmente colpito, l’anno scorso, l’iniziativa di una marcia proprio contro i festeggiamenti di Halloween svoltasi a Massa Carrara e promossa dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata dal compianto don Oreste Benzi, iniziativa cui non ha fatto mancare propria fattiva partecipazione l’allora vescovo di Massa Carrara-Pontremoli, monsignor Eugenio Binini.
Si
avvicina la notte del 31 ottobre con il consueto armamentario di
zucche, candele e macabre mascherate. Si tratta della festa pagana e
satanica di Halloween, spacciata per innocua carnevalata ed innocente
divertimento per piccini.
La politically correctness britannica ha avuto modo di occuparsi anche di questa festa, accomunando guardie e ladri. Da tempo, infatti, ai detenuti pagani, satanisti e “Devil worshippers” (adoratori del diavolo), non solo è riconosciuto un giorno di riposo settimanale per motivi religiosi (il giovedì, poiché il venerdì, il sabato e la domenica, sono rispettivamente riservati a musulmani, ebrei e cristiani), ma è pure consentito di celebrare la festività di Halloween. Non si tratta di semplice riposo, o di una gaia arlecchinata, bensì di una celebrazione vera e propria con tanto di riti e oggetti sacri: pietre runiche, mantelli, e bastoni flessibili (per motivi di sicurezza).
Le disposizioni in favore delle centinaia di detenuti pagani e satanisti rinchiusi nelle carceri britanniche sono state emanate da Gareth Hadley, Direttore del personale penitenziario nazionale, sul presupposto politicamente corretto dell’assoluta eguaglianza tra paganesimo, satanismo e qualunque altro credo religioso.
Dall’altra parte della barricata, per quanto riguarda i poliziotti, lo scorso 10 maggio il Ministero britannico degli Interni ha ufficialmente riconosciuto la Pagan Police Association, un’organizzazione di poliziotti pagani (più di 500 tra agenti ed ufficiali di polizia, compresi druidi, streghe e sciamani), autorizzando i membri ad assentarsi dal servizio in occasione delle relative feste religiose, tra cui primeggia proprio Halloween.
Andy Pardy, capo della polizia di Hemel Hempstead nell’Hertfordshire, che è cofondatore della Pagan Police Association e adoratore delle antiche divinità vichinghe, tra cui il dio Thor dal martello distruttore e Odino dall’occhio ciclopico, ha dato l’annuncio ufficiale del riconoscimento da parte del Ministero degli Interni, precisando che «gli agenti di polizia ora possono finalmente celebrare le proprie festività religiose e lavorare in altre giornate, come il Natale, che per essi appaiono assolutamente insignificanti».
Halloween,
in realtà, è tutt’altro che un’innocua festicciola per bambini.
Profondamente radicata nel paganesimo e nel satanismo, continua ad
essere una pericolosa forma di idolatria demoniaca.La politically correctness britannica ha avuto modo di occuparsi anche di questa festa, accomunando guardie e ladri. Da tempo, infatti, ai detenuti pagani, satanisti e “Devil worshippers” (adoratori del diavolo), non solo è riconosciuto un giorno di riposo settimanale per motivi religiosi (il giovedì, poiché il venerdì, il sabato e la domenica, sono rispettivamente riservati a musulmani, ebrei e cristiani), ma è pure consentito di celebrare la festività di Halloween. Non si tratta di semplice riposo, o di una gaia arlecchinata, bensì di una celebrazione vera e propria con tanto di riti e oggetti sacri: pietre runiche, mantelli, e bastoni flessibili (per motivi di sicurezza).
Le disposizioni in favore delle centinaia di detenuti pagani e satanisti rinchiusi nelle carceri britanniche sono state emanate da Gareth Hadley, Direttore del personale penitenziario nazionale, sul presupposto politicamente corretto dell’assoluta eguaglianza tra paganesimo, satanismo e qualunque altro credo religioso.
Dall’altra parte della barricata, per quanto riguarda i poliziotti, lo scorso 10 maggio il Ministero britannico degli Interni ha ufficialmente riconosciuto la Pagan Police Association, un’organizzazione di poliziotti pagani (più di 500 tra agenti ed ufficiali di polizia, compresi druidi, streghe e sciamani), autorizzando i membri ad assentarsi dal servizio in occasione delle relative feste religiose, tra cui primeggia proprio Halloween.
Andy Pardy, capo della polizia di Hemel Hempstead nell’Hertfordshire, che è cofondatore della Pagan Police Association e adoratore delle antiche divinità vichinghe, tra cui il dio Thor dal martello distruttore e Odino dall’occhio ciclopico, ha dato l’annuncio ufficiale del riconoscimento da parte del Ministero degli Interni, precisando che «gli agenti di polizia ora possono finalmente celebrare le proprie festività religiose e lavorare in altre giornate, come il Natale, che per essi appaiono assolutamente insignificanti».
Trae origine da un’antichissima celebrazione celtica diffusa nelle isole britanniche e nel nord della Francia, con cui i pagani adoravano una delle loro divinità, chiamata Samhain, Signore della morte. Era considerata una delle feste più importanti, e dava inizio al capodanno celtico. La notte del 31 ottobre in onore del sanguinario dio della morte, veniva realizzato, sopra un’altura, un enorme falò utilizzando rami di quercia, albero ritenuto sacro, sul quale venivano bruciati sacrifici costituiti da cibo, animali e persino essere umani.
Di quest’ultima crudele e sanguinaria usanza né da testimonianza lo stesso Giulio Cesare nel suo De Bello Gallico (libro VI, 16), così come Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia (XXX, 13), in cui parla di «riti mostruosi», e Tacito nei suoi Annales (XIV, 30), che definisce i sacrifici umani praticati dai druidi come «culti barbarici».
I Celti ritenevano che Samhain, in risposta alle offerte di tali olocausti, autorizzasse le anime dei morti a ritornare alle proprie case in quel giorno di festa. Per questo motivo i pagani nordici ritenevano che fredde e oscure creature riempissero la notte vagando e mendicando tra i vivi. E’ da tale credenza, peraltro, che deriva l’uso odierno di girovagare nel buio, la notte di Halloween, vestiti in costumi che imitano fantasmi, streghe, elfi, e creature demoniache.
Anche la celebre espressione “trick or treat”, tradotta con l’innocente “scherzetto o dolcetto”, è parte dell’antico cerimoniale pagano. Venivano chieste offerte (“treat”) sotto la minaccia dell’ira di Samhain, e della sua maledizione divina (“trick”), in caso di rifiuto. «Offrite sacrifici a Samhain, o subirete i suoi castighi», questo si continua inconsciamente a chiedere, oggi, con l’apparentemente scherzoso “trick or treat”.
L’usanza di chiedere offerte al dio della morte diventava, in passato, anche un metodo per identificare i cristiani che si rifiutavano di onorare la divinità pagana, e che per questo subivano, a volte, odiose ritorsioni.
La cristianità conobbe, infatti, le prime forme di commemorazioni dei Santi già a partire dal IV secolo, in particolare nel giorno della Domenica successiva alla Pentecoste, usanza conservata fino ad oggi dalla Chiesa Ortodossa d'Oriente.
Nell’Occidente, come si è detto, la data fu spostata al primo novembre per farla coincidere con la celebrazione in onore del dio celtico della morte, a seguito delle pressanti richieste che provenivano dal mondo monastico irlandese.
La prima traccia di questa posticipazione è rinvenibile in un atto di Papa Gregorio III (731-741), che fissava appunto nel 1° novembre l’anniversario della consacrazione di una cappella in San Pietro dedicata alle reliquie «dei santi apostoli e di tutti i santi, martiri e confessori, e di tutti i giusti resi perfetti che riposano in pace in tutto il mondo».
Fu il successore Gregorio IV ad estendere e rendere obbligatoria la data della celebrazione a tutta la cristianità. In Francia, in particolare, ciò avvenne grazie ad un decreto di Luigi il Pio, emanato nell’ 835, «su istanza di Papa Gregorio IV, con il consenso di tutti i vescovi».
Nella Britannia del VIII-IX secolo, quindi, il giorno dedicato dai pagani al dio della morte, era per i cristiani occasione per onorare i Santi, partecipando alla veglia di preghiera la sera del 31 ottobre, ed alla Santa Messa il giorno successivo.
E’ da qui che deriva il termine Halloween. L’etimo si radica, infatti, nell’antica espressione inglese Hallow E’en, ovvero notte di commemorazione di tutti coloro che sono stati “hallowed”, santificati. I pochi che rimasero ancorati alle tradizioni pagane reagirono al tentativo della Chiesa di soppiantare la celebrazione in onore di Samhain, mantenendone il culto e cercando di incrementarlo. Nell’alto medioevo la notte di Halloween divenne simbolicamente la festa principale della stregoneria e del mondo occulto. In quel contesto avvenivano, tra l’altro, forme particolari di sacrilegio nei confronti di oggetti sacri, e l’utilizzo degli scheletri (oggi rappresentati da maschere) costituiva una forma di dileggio delle Sacre Reliquie.
Per il moderno satanismo, Halloween continua ad essere una festa privilegiata. E’
uno dei quattro sabba delle streghe, delle quattro grandi “solennità”
coincidenti con alcune delle principali festività pagane e dell’antica
stregoneria. La prima e più importante è, appunto, quella di Halloween,
considerata il Capodanno magico. La seconda “solennità” è quella di Candlemass,
che si celebra la notte tra il 1° e il 2 febbraio ed è considerata la
Primavera magica (per i cristiani è la ricorrenza della Presentazione
del Bambino Gesù al tempio, chiamata anche popolarmente “Festa della
Candelora”).
La terza “solennità” è quella di Beltane,
che si festeggia nella notte tra il 30 aprile ed il 1° maggio, chiamata
anche la notte di Valpurga, e segna l’inizio dell’Estate magica. La
quarta “solennità” è quella di San Giovanni Battista, che si svolge la
notte tra il 23 e 24 giugno, ed è particolarmente attesa per mettere in
atto malefici di malattia e di morte. Com’è facile notare sono tutte
celebrazioni notturne che si svolgono nel buio e nell’oscurità, a
conferma della definizione evangelica di Satana come Principe delle
Tenebre, e dei suoi seguaci come Figli delle Tenebre.Da un punto di vista cristiano, la partecipazione a tali pratiche, a qualunque livello (anche quello apparentemente inoffensivo di una banale festa), deve considerarsi una pericolosa forma d’idolatria. Come deve considerarsi una forma pagana di superstizione quella di illuminare una zucca vuota fuori dalla porta per scacciare demoni e fantasmi.
Sorprende la sottovalutazione fatta oggi anche da molti credenti – a volte preda di una forma di ebetismo consumistico – circa l’origine ed il significato della festa pagana e satanica di Halloween. Ma non sorprende che dalla Chiesa continuino a levarsi voci rivolte ad ammonire e mettere in guardia circa i rischi dell’inganno demoniaco che tale ricorrenza nasconde.
Mi ha particolarmente colpito, l’anno scorso, l’iniziativa di una marcia proprio contro i festeggiamenti di Halloween svoltasi a Massa Carrara e promossa dalla Comunità Papa Giovanni XXIII, fondata dal compianto don Oreste Benzi, iniziativa cui non ha fatto mancare propria fattiva partecipazione l’allora vescovo di Massa Carrara-Pontremoli, monsignor Eugenio Binini.
La
comunità di don Benzi, in quell’occasione, non ha usato mezze parole
per denunciare i pericoli della cosiddetta notte delle streghe: «Il
fenomeno che viene esaltato il 31 ottobre è un grande rituale satanico.
Facciamo appello al mondo cattolico perché non promuova in nessun modo
questa ricorrenza che inneggia al macabro e all’orrore. Sappiano tutti i
genitori e tutti coloro che credono nei valori della vita, che la festa
di Halloween è l’adorazione di Satana che avviene anche in modo subdolo
attraverso la parvenza di feste e di giochi per giovani e bambini. Il
sistema imposto di Halloween proviene da una cultura esoterico-satanica
in cui si porta la collettività a compiere rituali di stregoneria,
spiritismo, satanismo che possono anche sfociare, in alcune sette, in
sacrifici rituali, rapimenti e violenze. Halloween è per i satanisti il
giorno più magico dell’anno e in queste notti si moltiplicano i rituali
satanici come le messe nere, le iniziazioni magico-esoteriche e l'avvio
allo spiritismo e stregoneria. Attenzione agli educatori e responsabili
della società affinché scoraggino i ragazzi a partecipare ad incontri
sconosciuti, ambigui o addirittura ad alto rischio perché segreti o
riservati».
Sempre a proposito di Halloween, monsignor Girolamo Grillo, Vescovo emerito di Civitavecchia-Tarquinia, ha ricordato che «si tratta di una consuetudine nettamente pagana», e che «naturalmente un vero cristiano non potrà mai dare il suo assenso a tutto questo, soprattutto per il fatto che di carnevalate oscene ve ne sono a iosa, cui vanno aggiunte le veglie sataniche mascherate proposte da alcuni gruppi, purtroppo abbastanza diffusi anche nei nostri ambienti».
Sempre a proposito di Halloween, monsignor Girolamo Grillo, Vescovo emerito di Civitavecchia-Tarquinia, ha ricordato che «si tratta di una consuetudine nettamente pagana», e che «naturalmente un vero cristiano non potrà mai dare il suo assenso a tutto questo, soprattutto per il fatto che di carnevalate oscene ve ne sono a iosa, cui vanno aggiunte le veglie sataniche mascherate proposte da alcuni gruppi, purtroppo abbastanza diffusi anche nei nostri ambienti».
Quest’ultimo
punto dell’osservazione di mons. Grillo merita di essere sottolineato,
poiché non sono infrequenti – ahimè – le occasioni in cui si ha modo di
verificarne la fondatezza.
E’ accaduto anche a me quando ho appreso del caso di un giovane sacerdote, coadiutore di un anziano parroco, che aveva autorizzato l’uso della sala oratoriale per la celebrazione della festa di Halloween. Con tanto di locandine e volantini. Alle legittime recriminazioni di un genitore, il giovane coadiutore, infastidito per l’osservazione, ha tenuto a precisare che la magia esiste solo nel mondo della fantasia dei bimbi, che i ragazzi cattolici non debbono isolarsi ma condividere le occasioni di divertimento con i loro coetanei, che la Chiesa, in passato, ha già sbagliato dando la caccia a streghe inesistenti, e che la concezione antropomorfa del demonio appartiene alla tradizione preconciliare.
Sappiamo già che da alcuni giovani (e inesperti) preti non si può pretendere più di tanto.
Ma credo si possa almeno esigere che conoscano un pochino le Sacre Scritture.
Se quel neosacerdote avesse dato una ripassatina alla Bibbia, avrebbe
avuto modo di leggere che non è opportuno per i cristiani frequentare i
pagani e assistere ai loro riti, poiché non può esservi unione tra la
luce e le tenebre (2 Corinzi, 6:14), che i libri di arti occulte vanno
bruciati (Atti, 19:19), che non si deve partecipare alle opere
infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannarle apertamente
(Efesini, 5:11-12), che idolatria e stregoneria sono opere della carne
(Galati, 5:20), che bisogna separarsi da «chi esercita la divinazione,
il sortilegio, l’augurio o la magia; da chi fa incantesimi, da chi
consulta gli spiriti o gli indovini, e da chi interroghi i morti, perché
chiunque fa queste cose è in abominio al Signore» (Deut. 18: 10-12).
Più chiaro di così.E’ accaduto anche a me quando ho appreso del caso di un giovane sacerdote, coadiutore di un anziano parroco, che aveva autorizzato l’uso della sala oratoriale per la celebrazione della festa di Halloween. Con tanto di locandine e volantini. Alle legittime recriminazioni di un genitore, il giovane coadiutore, infastidito per l’osservazione, ha tenuto a precisare che la magia esiste solo nel mondo della fantasia dei bimbi, che i ragazzi cattolici non debbono isolarsi ma condividere le occasioni di divertimento con i loro coetanei, che la Chiesa, in passato, ha già sbagliato dando la caccia a streghe inesistenti, e che la concezione antropomorfa del demonio appartiene alla tradizione preconciliare.
Sappiamo già che da alcuni giovani (e inesperti) preti non si può pretendere più di tanto.
Postato da: giacabi a 08:22 |
link | commenti
halloween
Alla scoperta della plurisecolare tradizione cristiana dietro la festa di Halloween
***
Intervista con Paolo Gulisano, autore di un libro sull'argomento
|
Postato da: giacabi a 07:26 |
link | commenti
halloween
Halloween, la festa delle zucche vuote
ll Gris ha intervistato il giornalista Giancarlo Padula sulla crescente diffusione della cultura dell'occulto 25/10/2006
Da
diverso tempo stiamo ormai assistendo al fenomeno di perdita di senso
della festa. E’ un fenomeno che si è andato sviluppando attraverso tre
fasi: la scristianizzazione della festa; la ferializzazione del giorno
festivo; l’introduzione di nuove feste non cristiane o perfino
anticristiane. Alla terza fase ci siamo arrivati attraverso anni di
"innocente" astrologismo, da fiumi di serial televisivi in cui le
streghe erano simpatiche e buone, da anni di harripottismo
cinematografico, da un oceano di riviste per ragazzi con articoli sulle
streghe ed omaggi magici di ogni tipo. Questa progressiva diffusione di
una mentalità occultistica non solo allontana da una visione cristiana
del mondo e della storia, ma proietta illusoriamente in una vuotezza di
contenuti magici o spiritistici, per non parlare di peggio.
Come è nato Halloween?
Il
31 ottobre era una data importante non soltanto nella cultura celtica
(Samhain) ma anche, oggi, nel satanismo (Halloween). Per i Celti,
secondo un mitologismo diffuso, nella notte di Samhain, "Signore delle
morte, Principe delle tenebre", i morti tornavano sulla terra per
cercare nuovi corpi da possedere.
L’antica leggenda irlandese di Jack che vende l’anima al diavolo
ottenendo di non essere mai mandato all’inferno ed è quindi condannato a
girovagare sulla terra con una lanterna formata da una rapa
(americanizzata con una zucca) contenente una brace dell’inferno
regalata dal diavolo, ebbene questa leggenda occulta e mitologicamente
rievoca i sacrifici dei Druidi per tenere lontani gli "spiriti cattivi" e
il loro chiedere offerte per il loro dio, girando con la lampada-rapa,
mandando maledizioni in caso di rifiuto ("trick-or-treat" = "offerta o
maledizione"). Per la Wicca e i satanismi, il 31 notte, è uno dei
quattro sabba delle streghe ("capodanno di satana"), "è il giorno più
magico dell’anno, è il capodanno di tutto il mondo esoterico" in cui
"tutto è permesso" e si praticano "riti occulti" perché si insegna che
"ogni richiesta viene esaudita". E’ il sabba che marca l’arrivo
dell’inverno, del freddo, della fame e della morte con la "sconfitta"
del sole. L’enfasi
di Halloween è posta sulla paura, sulla morte, sugli spiriti, la
stregoneria, la violenza, i demoni, e i bambini che sono particolarmente
influenzabili in questo campo sono esposti a una vera e propria
violenza culturale. Invece sarebbe bene
parlare ai bambini dell’angelo custode, di San Michele Arcangelo,
creature spirituali immortali, e in generale del sorriso degli angeli di
fronte al quale ogni cattivo, "gormiti" compresi, si arrendono e
vergognandosi si scusano contriti del male presente nel loro cuore,
senza alcuna necessità di violenza o troculenza.
Le origini della festa cristiana
La
Festa cattolica di "Tutti i santi" invece è stata instaurata nel 840 da
Papa Gregorio IV; originariamente si celebrava nel mese di maggio e non
il 1° novembre. Fu nel 1048 che Odilo de Cluny decise di spostare la
celebrazione cattolica all’inizio di novembre al fine di evangelizzare e
detronizzare il culto "magico" di Samhain. Halloween, che in inglese
"All Hallows’Eye day" sincopato antico significa "vigilia d’ognissanti",
è oggi una festa svuotata del suo motivo di festa che è la resurrezione
di Cristo, la quale cambia in "bene eterno" anche la morte: dalla fine
di tutto, per i pagani, all’incontro del Fine di ogni alito di vita,
Gesù, la Vita Eterna. Questa
festa, infatti, fu portata in origine negli Stati Uniti dai cristiani
irlandesi e scozzesi verso il 1850, per ricordare nella notte di
Halloween i martiri, che dettero la vita per la loro fede in una
celebrazione che anticipava la festa dei morti del 2 novembre in cui
ogni famiglia ricordava e pregava per i propri defunti, poiché i santi
sono i morti consacrati, vivi e presenti con le loro anime immortali,
validi intermediari tra la potenza di Dio e noi, sono gli "antenati" di
ogni cristiano, non attraverso la carne ed il sangue, ma nello Spirito
Santo.
La morte non può fare paura al cristiano
Il
ricordo dei defunti è stato posto fin dai "Padri della Chiesa" nel
periodo autunnale, quando anche la natura sembra appesantita da un sonno
mortale e i giorni si accorciano fino al solstizio d’inverno, che è il
giorno di Natale dove Cristo unica vera "luce del mondo" vince le
"tenebre del peccato e della morte" e i giorni ricominceranno ad
allungarsi così come anche la Speranza di beatitudine di ogni uomo.
Pertanto la fede in Cristo ha rivoluzionato il rapporto con i defunti e
ci aveva liberato dalla paura dei "demoni", e delle "Potenze
invisibili", poiché Gesù "vincendo il mondo" (cfr.Gv.16,33) ha vinto le
"Potenze invisibili" e su di esse, nel "suo sangue", ci fa trionfare (Ap.12,11). Ma
in una società senza Cristo e con cristiani che senza "vita spirituale"
(confessione almeno mensile, Santa Messa, Rosario, meditazione,
penitenza) diventano come "sale che non dà sapore", si fa largo il
"mostro a sette teste e dieci corna" dell’Apocalisse che propone "il
sacro" come qualcosa di destabilizzante, di mostruoso e di patologico,
che vede i "mostri ribaltanti e distruggenti la terra". Questa
è una immagine disperata e disperante che ha un marchio culturale e
spirituale precisissimo, il "protestantesimo" che elimina il culto dei
santi, dove l’uomo è solo nei confronti della trascendenza con le
proprie risorse e visto che l’uomo se si guarda con sincerità scopre che
è "un povero coso" o un "pre-cadavere", come forse direbbero i nostri
amici radicali, allora di questo Dio sconosciuto comincia ad avere paura
ed ecco nasce l’horror. L’horror non fa altro che ripetere questa
condizione di impotenza dell’uomo nei confronti di un divino che è visto
semplicemente distruttore.
Cosa c’è di più opposto alla fede in Gesù che "riconcilia cielo e
terra" e che dalla morte sa trarre la "morte della morte"? Purtroppo
l’ignoranza religiosa e il culto della menzogna romanzata (cfr. "Il
codice da Vinci" di Dan Brown, le "false storie" di Halloween-celtico),
unitamente all’evento cristiano sempre più ridotto a "fatto privato", a
"promozione umana" e a "progetto culturale" incentrato sull’uomo e
sempre meno su ciò che Dio ha fin dall’eternità previsto per ciascuno di
noi (= vita come vocazione), ebbene tutto questo produce il mostro
ancora più preoccupante di cristiani che sono "zucche vuote", pronti ad
assecondare "ogni vento di dottrina" (Ef.4,14), credenti in "favole
artificiosamente inventate" (2Pt.1,16), anche a sfondo politico, e
pronti, per evitare la Santa Messa domenicale, ad evocare le "potenze
oscure" nei più svariati riti collettivi che non sono altro che grandi
"liturgie sataniche". Allora "dirigiamo bene i nostri passi" (Lc.1,79).
Noi cristiani all’attuale antifesta, satanica, di Halloween abbiamo una sola risposta: no grazie.
Leggi anche:
http://www.iltimone.org//newsArt.php?idArt=14
http://www.carloclimati.com/articoli/magia/magia6.htm
Angelennio
|
Nessun commento:
Posta un commento