La ricchezza
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La ricchezza può comperare la buccia di molte cose, ma non il seme,
la ricchezza può darvi il cibo, ma non l’appetito, le medicine ma non la salute;
la ricchezza può darvi i conoscenti ma non gli amici, i servitori ma non la fedeltà;
la ricchezza può darvi giorni di piacere ma non la felicità
Ibsen
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Postato da: giacabi a 15:25 |
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ibsen
Gesù Cristo
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GIULIANO: - Tu
non puoi comprendere, tu che non sei mai stato sotto il giogo
dell'Uomo-Dio. Quello che Egli ha divulgato per il mondo è più che una
dottrina: è una malìa che incatena le anime. Chi una volta ne ha subito
il fascino, credo che non potrà liberarsene più.
MASSIMO: - Perché tu non vuoi usare tutta la tua volontà.
GIULIANO: - Come volere l'impossibile?
MASSIMO: - E varrebbe la pena di volere il possibile?
GIULIANO:
- Frasi delle scuole di filosofia! Con questa roba non fate più presa
su di me. Eppure -Oh, no, no, Massimo! Voi non potete comprendere!. Noi
siamo come vigne trapiantate in un terreno nuovo, diverso dal nativo;
ripiantateci nel vecchio e moriremo; e tuttavia in questo nuovo, non
possiamo attecchir bene…
MASSIMO: - Noi? Chi intendi con questo noi?
GIULIANO: - Tutti coloro che sono soggiogati dal terrore della rivelazione.
GIULIANO:
- (...) Imperatore e Galileo! Come fondere questa contraddizione? Sì;
Gesù Cristo è il più grande sovvertitore che sia mai venuto al mondo.
Cos'era Bruto, cos'era Cassio in suo confronto? Costoro non uccisero che
un Giulio Cesare: ma Colui uccide l'essenza stessa di Cesare. O di
Augusto. Si può concepire un accordo fra l'Imperatore e il Galileo? C'è
posto sulla terra per l'uno e per l'altro? Perché Egli vive su questa
terra, Massimo. - Il
Galileo vive, ti dico, anche se Ebrei e Romani han creduto d'averlo
ucciso. Vive nel cuore ribelle degli umani; vive nel dispregio e nella
sfida verso qualunque potere visibile. «Dà a Cesare quello che è di
Cesare, e a Dio quello che è di Dio». Mai da labbra umane usci un detto
più insidioso! Che nasconde? E cosa spetta all'Imperatore e quanto? Pare
una mazza per schiacciare la corona sul capo dell'Imperatore! (...)
Val
la pena di vincere? Cosa ci han guadagnato un Alessandro di Macedonia o
un Giulio Cesare? I Greci e i Romani ricordano con fredda ammirazione
le loro glorie, mentre l'altro - il
Galileo, il figlio del falegname - trionfa nei cuori umani, caldi di
fede, come il re dell'amore. Dove si trova Egli ora? Dopo ciò che
avvenne sul Golgota, continua ad esercitare la sua, missione? Ho
sognato di Lui, recentemente. Nel sogno, avevo assoggettato tutto il
mondo, e dato l'ordine che il ricordo del Galileo fosse cancellato dalla
terra e l'ordine era stato eseguito. Allora vennero a me gli spiriti e
mi servirono; mi mettevano ali alle spalle; io volai nello spazio
infinito fino a che posai piede su un'altra terra. Era una terra diversa
dalla mia. L'orizzonte era più vasto, e la luce più dorata, e molte
lune le giravano intorno. Rivolsi allora lo sguardo giù sulla mia terra,
la terra dell'Imperatore, che io avevo liberata dal Galileo; - e
pensavo di aver fatto bene ciò che avevo fatto. Ma allora, o mio
Massimo, allora, su quella terra straniera in cui mi trovavo, cominciò a
sfilarmi davanti un corteo. C'erano, in testa, e guerrieri, e giudici e
carnefici, e donne seguivano piangenti. E, - senti! - in mezzo a quella
turba che avanzava lentamente, c'era il Galileo vivo - Lui che portava
sulle spalle una croce. Allora io, gridando, gli chiesi: «Dove vai, o
Galileo? » Egli volse il viso verso di me, sorrise, fece un lento cenno
di testa e disse: «Al Calvario!» - Dove è Egli ora?
E se quella faccenda sul Golgota, là vicino a Gerusalemme, non fosse
stata che una cosa contingente qualunque, una cosa compiuta - per dir
così - a tempo perso? E se Egli invece continuasse ad andare e andare -
soffrire - morire - e vincere, vincere sempre, da una terra all'altra?
HENRIK IBSEN Da Giuliano l’Apostata
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Postato da: giacabi a 21:07 |
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gesù, ibsen
La misericordia di Dio
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“
Rispondimi, o Dio, nell’ora in cui la morte m’inghiotte: non è dunque
sufficiente tutta la volontà di un uomo per conseguire una parte di
salvezza?”
H.Ibsen, Brand, BUR, Milano
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Postato da: giacabi a 15:27 |
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ibsen
O splendido sole
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“O
splendido sole,i tuoi raggi fulgenti hanno invano brillato su una
capanna vuota. Non v’era dentro nessuno da riscaldare e infiammare….il
proprietario non era in casa.”
H.Ibsen, Peer Gynt Einaudi
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