Cristo Gesù
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Colui che non abbiamo mai visto, che però aspettiamo con vera bramosia, che ragionevolmente però è stato considerato irrangiungibile, eccolo, qui, seduto.***
kafka il castello
Postato da: giacabi a 17:10 |
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kafka, gesù
L'amore
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(Franz Kafka in «Conversazioni con Gustav Janouch»).
Postato da: giacabi a 16:47 |
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kafka, amore
La bellezza
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Chi mantiene la capacità
di vedere la bellezza
non invecchia mai.
Franz Kafka Confessioni e diari
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Postato da: giacabi a 14:45 |
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bellezza, kafka
La povertà di spirito
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“La
vita si gioca tutta nella grande alternativa che quell'Uomo ha posto
per tutti i tempi, fino all'ultimo: "Qual vantaggio avrà l'uomo se
guadagnerà il mondo intero e poi perderà se stesso? O che darà l'uomo in
cambio di sé?". Per coloro che incontravano Gesù lungo le strade
polverose della Palestina, così come per noi che ne sentiamo l'annuncio
duemila anni dopo, l'alternativa ha come forma l'atteggiamento descritto
in due opere poetiche di Karol Wojtyla: "Io
t'invoco e Ti cerco, Uomo - in cui /la storia umana può trovare il suo
Corpo. /Mi muovo incontro a Te, non dico "Vieni" /semplicemente dico:
"Sii"" (Pietra di luce).
L'altro brano descrive la figura opposta a Cristo, al povero di
spirito; questa è l'immagine del rivoluzionario o, se vogliamo, del fariseo evangelico: "Il
peggio è che vogliono convincervi che tutto ciò che avete non vi spetta
di diritto, ma vi è dato per grazia. Non state ad aspettare la carità!
La carità vi umilia. Voi non ne avete bisogno. Dovete capire che tutto
vi appartiene assolutamente.
Niente per grazia. Volevo dimostrarvi che si pensa a voi. Si lotta per i vostri diritti. Occorre soltanto la vostra ira" (Fratello del nostro Dio).
Quello
indicato dal Papa è veramente l'aut-aut culturale radicale per il quale
passa la sottile lama della libertà, la quale, nel suo livello
crepuscolare, esprime una posizione di fronte al reale - di apertura
originale o di chiusura preconcetta -, che le permette di percepire
l'accento del Vero nella presenza e nell'annuncio di Cristo o di
rimanere sorda e ribelle agli echi delle Sue parole.
Sotto questo aspetto è impressionante per me un brano di Kafka: "Non sono solo perché ho ricevuto una lettera d'amore, eppure sono solo perché non ho risposto con amore". Questa è la descrizione della situazione dell'uomo contemporaneo verso Dio, cioè verso Cristo. Per rispondere con amore occorre povertà di spirito; Per
rispondere con amore occorre povertà di spirito; la pagina più
emblematica, da questo punto di vista, è nel Santo Evangelo: "E, detto
questo, gridò a gran voce: "Lazzaro, vieni fuori!". Il morto uscì, con i
piedi e le mani avvolti di bende, e il volto coperto da un sudario.
Gesù disse loro: "Scioglietelo e lasciatelo andare". Molti dei giudei
che erano venuti da Maria, alla vista di quel che egli aveva compiuto,
credettero in Lui. Ma alcuni andarono dai farisei e riferirono loro quel che Gesù aveva fatto.
Allora i farisei dicevano: "Che facciamo? Se lo lasciamo fare così,
tutti crederanno in Lui"… Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo"
(Gv 11,43ss). Qui
sta il dramma della libertà. Anche noi non possiamo evitare
l'alternativa tale e quale, perché il segno e l'accento della Sua verità
giungono anche al nostro cuore e alla nostra coscienza, qui e ora,
attraverso la testimonianza viva di uomini che nella loro carne Lo
riconoscono.”
Don Giussani da: Il Giornale del Pellegrino, n.1, 24 dicembre 1999
grazie a: http://www.sensoreligioso.it/
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Postato da: giacabi a 10:32 |
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kafka, giussani, giovanni paoloii
Che sia un grande pazzo Natale a tutti
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“Paura della pazzia. Vedere pazzia in ogni sentimento che miri direttamente a una mèta e faccia dimenticare tutto il resto.
Che cosa è allora la non-pazzia? Non-pazzia è stare come un mendicante
davanti alla soglia di fianco all’ingresso, marcirvi e crollare.
Eppure
P. e O. sono pazzi disgustosi. Ci devono essere pazzie più grandi di
coloro che ne sono affetti. Questo espandersi dei piccoli pazzi nella
grande pazzia è forse ciò che disgusta.
Ma ai farisei non apparve anche Cristo in queste condizioni?”
Franz Kafka, Diari Mondadori
da: www.tempi.it
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Postato da: giacabi a 14:23 |
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natale, kafka
La realtà è un miracolo
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“Edschmid afferma che inserisco miracoli in avvenimenti comuni. È un grave errore da parte sua. Le cose comuni sono per se stessi miracoli. Io non faccio che registrarle.
Può anche darsi che io illumini un pochino le cose come fa l'operatore
delle luci su un palcoscenico semibuio. Ma non è esatto. In realtà il palcoscenico non è affatto buio, è inondato dalla luce del giorno. Perciò gli uomini chiudono gli occhi e vedono così poco.”
«Lo
scrittore ha il compito di elevare ciò che è isolato e mortale alla
vita infinita, di stabilire un legame tra il caso e la Legge. Ha un
compito profetico».
«Un
poeta può mettersi al di sopra delle cose? No! È prigioniero del mondo
in cui vive e che rappresenta come Dio lo è delle sue creature».
Franz Kafka, Diari
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Postato da: giacabi a 18:34 |
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reale, kafka
La bellezza
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La giovinezza è felice perché ha la capacità di vedere la bellezza. Chiunque sia in grado di mantenere la capacità di vedere la bellezza non diventerà mai vecchio.
Franz Kafka
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Postato da: giacabi a 08:48 |
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bellezza, kafka
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Ciò che mi ostacola può difficilmente chiamarsi realtà; è paura, paura della felicità, un’inclinazione e un ordine a torturarmi per una meta più elevata. La voce interiore mi conduce nel buio, la realtà invece mi porterebbe da te. Non c’è posto per alcun compromesso, e anche se ci provassimo, ne saremmo entrambi distrutti.
Franz Kafka Da Lettere
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Postato da: giacabi a 19:32 |
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felicità , kafka
Il cristianesimo è
lo stupore che Dio è un uomo
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«Colui che non abbiamo mai visto, che però aspettiamo con vera bramosia, che ragionevolmente però è stato considerato irraggiungibile per sempre, eccolo qui seduto».
F. Kafka - Il Castello
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Postato da: giacabi a 20:04 |
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cristianesimo, kafka, gesù
La solitudine
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«Sì, l'uomo è sconsolato perché in mezzo al continuo montare della massa si fa di momento in momento più solitario»
Franz Kafka
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Postato da: giacabi a 16:25 |
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solitudine, kafka
L’attesa
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Mi sforzo di essere veramente colui che aspetta la grazia. Sono in attesa e osservo forse essa verrà, forse non verrà. Forse questa attesa tranquilla e inquieta è già annunziatrice della grazia o è la grazia stessa. Non lo so. Ma questo non mi tormenta. Ho stretto amicizia, intanto , con la mia ignoranza.
F. Kafka
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Postato da: giacabi a 18:30 |
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kafka, senso religioso
Cristo
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Postato da: giacabi a 14:30 |
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kafka, gesù
Desiderio di significato
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Questa
vita appare insopportabile, un'altra irraggiungibile. Non ci si
vergogna più di voler morire; si chiede di essere portati dalla vecchia
cella, che si odia, in una nuova, che presto si imparerà a odiare.
(Franz Kafka, Aforismi di Zürau, n. 13, Adelphi, Milano 2004, )
Tu invece seduto alla finestra desideri e immagini il messaggio mentre scende la sera.
Franz Kafka, Un messaggio imperiale |
Postato da: giacabi a 07:54 |
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desiderio, kafka
Bisogno di un Altro
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“…Per
quanto poco io sia, qui non c’è nessuno che abbia comprensione di me
nel mio complesso. Oh possedere qualcuno che abbia questa comprensione,
non so, una donna, vorrebbe dire essere sostenuto da ogni parte, avere
Dio…”
Franz Kafka :Diari
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Postato da: giacabi a 14:25 |
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kafka, senso religioso
Il senso religioso
*** «Anch'io come chiunque altro, ho in me, fin dalla nascita, un centro di gravità, che neanche la più pazza educazione è riuscita a spostare. Ce l'ho ancora questo centro di gravità, ma, in un certo qual modo, non c'è più il corpo relativo»!
F.kafka
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Postato da: giacabi a 06:42 |
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kafka, senso religioso
sulla fede e Cristo
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sulla fede, Kafka risponde:
"a Chi la possiede non la può definire, e quando uno non la possiede la
sua definizione è aggravata dalla mancanza di grazia. Il credente
quindi non può e il miscredente non dovrebbe parlare ". E Cristo? Kafka chinò la fronte: " Questo è un abisso di luce. Bisogna chiudere gli occhi per non precipitare... ".
(Janouch, Colloqui con Kafka).
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Postato da: giacabi a 22:04 |
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fede, kafka, gesù
IL SENSO RELIGIOSO
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"Anche se la salvezza non viene, voglio però esserne degno a ogni momento".
Kafka, G. Janouch, Colloqui con Kafka, Aldo Martello Editore, Milano 1964, p. 79
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