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martedì 14 febbraio 2012

Kierkegaard,



***
Io credo che se un giorno diventerò cristiano sul serio, dovrò vergognarmi soprattutto, non di non esserlo diventato prima, ma di aver tentato prima tutte le scappatoie
(S. Kierkegaard).

Postato da: giacabi a 21:07 | link | commenti
kierkeergaard

giovedì, 29 settembre 2011

La contemporaneità di Gesù
***
 Gesù, ci sia concesso di diventare tuoi contemporanei, vederti come e dove sei passato sulla terra e non nella deformazione di un ricordo vuoto
(S. Kierkegaard).

Postato da: giacabi a 18:46 | link | commenti
kierkeergaard

sabato, 05 febbraio 2011

L’onnipotenza può render liberi
***

 
“La creazione dal nulla esprime a sua volta che l’onnipotenza può render liberi. Colui al quale io assolutamente devo ogni cosa, mentre però assolutamente conserva tutto nell’essere, mi ha appunto reso indipendente. Se Iddio, per creare gli uomini, avesse perduto qualcosa della Sua potenza, non potrebbe più rendere gli uomini indipendenti”.
[S. Kierkegaard, pag. 241]

Postato da: giacabi a 14:34 | link | commenti
kierkeergaard

giovedì, 23 settembre 2010

L'ESSENZIALE
***

"Ecco l’importante nella vita: aver visto una volta qualcosa, aver sentito una cosa tanto grande, tanto magnifica che ogni altra sia un nulla al suo confronto e anche se si dimenticasse tutto il resto, quella non la si dimenticherebbe mai più".

Kierkegaard, da Diario

Postato da: giacabi a 10:10 | link | commenti
kierkeergaard

lunedì, 17 maggio 2010

La Santa Madre Chiesa
***
"La madre affettuosa insegna al bambino a camminare da solo. E' abbastanza lontana da lui da non poterlo sostenere effettivamente, ma gli tende le braccia, imita i suoi movimenti, e se lui traballa, si china dolcemente come per prenderlo, così che il bambino può credere di non camminare da solo. E ancora fa di più. Il suo volto esprime ricompensa e incoraggiamento. Così, il bambino, cammina da solo con gli occhi fissi al volto della madre, e non alle difficoltà che incontra sulla strada. Si sente sorretto dalle braccia che non lo sostengono, e costantemente cerca il rifugio nell'abbraccio della madre, senza sapere che nel momento in cui manifesta il bisogno che ha di lei, sta dimostrando di poter fare senza di lei, perché sta camminando da solo"
S. Kierkegaard, Purezza del cuore, 1846

Postato da: giacabi a 21:17 | link | commenti
van gogh, kierkeergaard

sabato, 23 gennaio 2010

La preghiera
 ***
denken ist danken,
pensare è ringraziare.
Martin Heidegger
 ***
«pregare è la grande ricompensa
 dell’essere uomini».
Abraham J. Heschel,
 ***
La preghiera è l’azione più
perfetta e divina di cui sia
capace un’anima razionale
Di tutte le azioni e i doveri
essa è la più indispensabile
e necessaria.
 ALDOUS HUXLEY La filosofia perenne (1945)
 ***
IL PREGARE è nella religione
ciò che è il pensiero nella filosofia.
Il senso religioso prega
come l’organo del pensiero pensa».
Novalis
 ***
«Giustamente gli antichi dicevano
che pregare è respirare.
Qui si vede quanto sia sciocco voler parlare di un perché..
 Perché io respiro?
Perché altrimenti muoio.
Così con la preghiera».
 Kierkegaard,Diario
 ***
«Con la preghiera
riceviamo l’ossigeno per respirare.
Coi sacramenti ci nutriamo.
Ma, prima del nutrimento, c’è la respirazione
e la respirazione è la preghiera».
Yves Congar Le vie del Dio vivente


Postato da: giacabi a 21:25 | link | commenti
preghiere, heidegger, novalis, kierkeergaard

martedì, 15 dicembre 2009

Tu che ci ami per primo
***
O Dio che ci hai amato per primo,
noi parliamo di te
come di un semplice fatto storico,
come se una volta soltanto
tu ci avessi amati per primo
.

E tuttavia tu lo fai sempre.
Molte volte, ogni volta, durante tutta la vita
,
tu ci ami per primo.
Quando ci svegliamo al mattino
e volgiamo a te il nostro pensiero,
tu sei il primo, tu ci hai amati per primo.
Se mi alzo all'alba e volgo a te,
in un medesimo istante, il mio animo,
tu mi hai già preceduto,
mi hai amato per primo.

Quando m'allontano dalle distrazioni,
e mi raccolgo per pensare a te,
tu sei stato il primo.
E così sempre.
E poi, noi ingrati,
parliamo come se una volta sola
tu ci avessi amato così per primo!
Soren Kierkegaard

Postato da: giacabi a 16:11 | link | commenti
preghiere, kierkeergaard

domenica, 11 ottobre 2009

***
Finora ho portato la croce di Cristo in un modo puramente esteriore, come Simone il Cireneo.
Soren Kierkegaard

Postato da: giacabi a 09:18 | link | commenti
kierkeergaard

sabato, 08 agosto 2009


Per conoscere veramente se stessi
 ***
Cio' che si richiede per "specchiarsi con vera benedizione"

nella Parola di Dio:

Anzitutto si deve fino ad un certo punto conoscere se stessi.

Dunque e' necessaria una specie di preparazione.

Il paganesimo diceva "conosci te stesso !"

Il cristianesimo dice: no, questo non e' che il preambolo.

Conosci te stesso - e poi guardati nello specchio della Parola per conoscerti veramente.

Non c'e' alcuna conoscenza di se stesso,
senza la conoscenza di Dio.

Specchiarsi qui e' stare davanti a Dio !

 Soren Kierkegaard




Postato da: giacabi a 06:49 | link | commenti
kierkeergaard

mercoledì, 25 febbraio 2009

La verità
***
Io conosco la verità solo quando essa diviene in me vita
Soren Kierkegaard

Postato da: giacabi a 20:16 | link | commenti
kierkeergaard

sabato, 10 gennaio 2009

Il cristianesimo non predica la Legge
***

 «Il cristianesimo non predica la Legge; al contrario esso predica quel che Dio, con infinito amore, ha fatto per gli uomini. A Dio certamente deve sembrare che questo sia un tale eccesso d'amore da dover commuovere le pietre. Allora la predicazione, per cosi dire, si arresta: si ha una pausa, perche Dio non ordina la gratitudine, pero egli se l'aspetta, cioe attende che il suo eccesso d'amore commuova l'uomo a tal punta da decidersi ad amare Dio»,
 Soren Kierkegaard, Diario

Postato da: giacabi a 09:28 | link | commenti
cristianesimo, kierkeergaard

martedì, 06 gennaio 2009

Chi è più amato da Dio
***

L’amore sta in rapporto inverso alla grandezza e all'eccellenza dell'oggetto. Se quindi io sono proprio una nullità -se nella mia miseria mi sento il più  miserabile di tutti i miserabili - bene, è certo allora, eternamente certo, che Dio mi ama. Cristo dice: «Neppure un passero cade in terra, senza la volontà del Padre» (Mt. 10,29). Oh, io faccio un'offerta più umile ancora: davanti a Dio io sono meno di un passero: tanto e più certo allora che Dio mi ama, tanto più saldamente si chiude il sillogismo. ...
Quando ti senti abbandonato nel mondo, sofferente, quando nessuno si prende cura di te, tu concludi: «Ecco che Dio non si prende cura di me» Vergognati, stolto e calunniatore che sei! Tu che parli così di Dio. No, proprio chi è più abbandonato sulla terra, egli e più amato da Dio. E se non fosse assolutamente il più abbandonato, se avesse ancora una piccola consolazione; anzi, anche se questa gli venisse tolta: nello stesso momento diventerebbe ancora più certo che Dio lo ama.
Kierkegaard da: Diario

Postato da: giacabi a 10:02 | link | commenti
kierkeergaard

martedì, 30 dicembre 2008

Discepoli di Cristo
***
 "Cristo non vuole ammiratori, ma discepoli. Non sa che farsene di chi lo loda, vuole chi lo segua. "
Soren Kierkegaard


Postato da: giacabi a 09:43 | link | commenti (1)
gesù, kierkeergaard

lunedì, 15 dicembre 2008

Il cristianesimo non è certo triste
***
“Il cristianesimo non è certo triste: al contrario, è la buona novella per i tristi. Ma, per i leggeri, non è certamente la buona novella, perché prima li vuole rendere seri .”
S. Kierkegaard

Postato da: giacabi a 14:54 | link | commenti
cristianesimo, kierkeergaard

domenica, 16 novembre 2008

Il vero coraggio
 ***
 “bisogna avere di nuovo il coraggio di dire ‘io’”, il che implica il “rivolgersi a un ‘tu’
Kierkegaard: Nel Diario  fr. 1913

Postato da: giacabi a 08:58 | link | commenti
persona, kierkeergaard

lunedì, 10 novembre 2008

L’amore è nella Trinità
 ***
«Come si potrebbe parlare convenientemente dell’amore, se venissi dimenticato Tu, Dio dell’amore, da cui viene ogni vero amore in cielo e in terra: Tu, o Padre, che non hai risparmiato nulla ma tutto hai dato in amore?...
Come si potrebbe convenientemente  parlare dell’amore, se fossi dimenticato Tu, nostro Salvatore e Redentore Gesù Cristo, che hai dato te stesso per salvare tutti?
Come si potrebbe parlare convenientemente dell’amore, se venissi dimenticato Tu, o Spirito Santo, che non ti riserbi nulla di tuo, ma fai pensare al sacrificio dell’amore consumatosi sul Calvario e rammenti al credente l’obbligo di amarTi come Egli è amato da Te?»
Soeren Kierkegaard (1813-1855) (cit. da Il Seme, n. 24. 1965).

Postato da: giacabi a 19:13 | link | commenti
kierkeergaard

sabato, 13 settembre 2008

L’uomo è desiderio di infinito
***

« Nulla di finito, nemmeno l'intero mondo, può soddisfare l'animo umano che sente bisogno dell'eterno. »

Soren Kierkegaard

Postato da: giacabi a 13:23 | link | commenti
senso religioso, kierkeergaard

domenica, 17 agosto 2008

La fede
***
Se non hai capito, credi. L’intelligenza è frutto della fede. Non cercare dunque di capire per credere, ma credi per capire.
S. Agostino 
***
La fede comincia appunto là dove la ragione finisce.
 S. Kierkegaard


Postato da: giacabi a 21:50 | link | commenti
fede, agostino, kierkeergaard

sabato, 02 agosto 2008

Siamo fatti per Dio
 ***
Come la freccia dell'arciere addestrato, quando si allontana dalla corda dell'arco non si dà riposo prima di arrivare al bersaglio, così l'uomo è creato da Dio avendo come obiettivo Dio, e non riesce a trovare riposo se non in Dio.
Soren Kierkegaard

Postato da: giacabi a 18:13 | link | commenti
kierkeergaard

martedì, 03 giugno 2008

Se ci dimentichiamo di Cristo
***
"La vita è una mascherata, tu dici, e questo per te è fonte di divertimento, e sei così abile che ancora non è riuscito a nessuno di smascherarti: perché ogni manifestazione tua é sempre un inganno; solo in questo modo tu puoi respirare e far sì che la gente non si serri intorno a te e ostacoli la tua respirazione.
In questo sta la tua attività, nel mantenere il tuo nascondiglio, e questo ti riesce perché la tua maschera è la più misteriosa di tutte; infatti non sei nulla, e sei sempre soltanto in relazione agli altri, e ciò che tu sei, lo sei per questa relazione" 
Kierkegaard -Aut Aut

Postato da: giacabi a 19:40 | link | commenti (2)
kierkeergaard

giovedì, 24 aprile 2008



Preghiera per vivere il presente
***
Signore,
aiutaci a vivere l'oggi,
a non indugiare nel passato
.
Ciò che è stato è stato,
e tutto il mio rammarico
non lo farà risorgere.
Il momento immediatamente presente
è quasi sempre tollerabile
.
Soltanto il rimpianto del passato
e l'apprensione del futuro
lo rendono insopportabile.
Adattarsi alle circostanze
è assai più facile
che piegarle alla nostra volontà.
Aiutaci a capire
che accettare il dono di ogni giorno
è lasciarsi guidare
docilmente da Te.
Soren Kierkegaard, filosofo e teologo, 1813-1855

Postato da: giacabi a 14:50 | link | commenti
kierkeergaard

mercoledì, 13 febbraio 2008


Il cristianesimo
***
"Il cristianesimo doveva essere una cura radicale; invece se ne è fatto uno di quei rimedi che si usano contro il raffreddore".
 Kierkegaard  


Postato da: giacabi a 14:46 | link | commenti
cristianesimo, kierkeergaard

domenica, 02 dicembre 2007

Il suicidio
***
«Uccidere Dio è il più orrendo suicidio». Kierkegaard  «Discorsi cristiani»


Postato da: giacabi a 21:39 | link | commenti
nichilismo, ateismo, kierkeergaard

mercoledì, 21 novembre 2007

Senza il rischio la Fede è impossibile
***
2778. Socrate non cercava di accumulare prove sull'immortalità dell'anima, per vivere credendo in virtù delle prove. Al contrario diceva: l'affermazione dell'immortalità mi occupa a tal punto che arrischio assolutamente la mia vita per essa, come la cosa più certa. Viveva così — e la sua vita era una prova dell'immortalità dell'anima. Egli non credeva alle prove, per vivere: no, la sua vita ne era la prova e soltanto con la sua morte di martire la portò a termine. Ecco, in che consiste lo spirito: è davvero imbarazzante per gli scimmiottatori, per tutti quelli che vivono di seconda o di decima mano, per i cacciatori di risultati, per le nature vigliacche e sensuali.
L'osservazione, usata con cautela, può esser applicata quanto al diventare cristiani.
Prima viene giustamente quel dubbio di Lessing che “non si può fondare una salvezza eterna su di un fatto storico”.
Dunque qui esiste un fatto storico, il racconto della vita di Gesù Cristo.
Ma è anche storicamente certo? A ciò bisogna rispondere che, anche se fosse la cosa più certa di tutta la storia, questo non conta; non si può direttamente fare un passaggio da un fatto storico, per fondare su di esso una salvezza eterna. Ciò è qualcosa di qualitativamente nuovo.
E allora, come? Ecco, come Socrate, un uomo dice a se stesso: qui esiste un fatto storico che m'insegna che per la mia salvezza eterna io debbo rivolgermi a Cristo. Ora mi guarderò bene dal prendere una via sbagliata e dall'ingolfarmi nei cavilli delle ricerche scientifiche, per sapere se si tratta di un fatto storicamente certissimo, purché la cosa storicamente sia sufficientemente certa. Cioè, anche se la cosa fosse 10 volte più certa fino al minimo particolare, non mi sarebbe tuttavia di aiuto alcuno, perché direttamente ciò non mi sarebbe di aiuto.
Dico allora a me stesso: “Io scelgo”. Questo fatto storico impegna tutta la mia vita a questo “se”. — Ora egli vive; vive con l'animo ripieno soltanto di questo pensiero, rischiando tutta la sua vita per esso, e la sua vita è la prova ch'egli ci credeva. Egli non ebbe prima qualche prova e poi credette, e poi cominciò a vivere. No, tutt'al contrario.
Questo si chiama rischiare, e senza il rischio la Fede è impossibile. Rapportarsi allo spirito è essere sotto esame. [marg. 406] Questo è contenuto anche nelle parole di Cristo: “Se qualcuno vuol seguire la mia dottrina, vivere secondo essa, agire secondo essa, egli sperimenterà ecc.” [Mt 7,24; Gv 8,31]. Cioè, qui non si danno prima le prove —ed Egli poi neppure si accontenta che l'accettazione della sua dottrina significhi: io dò assicurazione.
Credere, voler credere, significa fare della propria vita un continuo esame; l'esame quotidiano è la tensione della Fede. Però lo si può ben predicare fino alla fine del mondo a tutti i vigliacchi, agli effeminati e ai sensuali: essi non capiscono, in realtà non lo vogliono capire. In fondo sembra a costoro che non è male che arrischi un altro, per poi accordarsi a lui... —prodigandosi solo in assicurazioni. Ma esser essi ad arrischiare — questo mai!
Quanto al diventar cristiani, si deve però ricordare una differenza che c'è qui rispetto alla dialettica di Socrate. Infatti rispetto all'immortalità, l'uomo si rapporta a se stesso e all'idea; non più in là. Ma dal momento che un uomo crede ad un “se” e sceglie di credere in Cristo, cioè sceglie d'impegnare la sua vita per questo, subito può rivolgersi nella preghiera direttamente a Cristo. Così la realtà storica è l'occasione, e nello stesso tempo l'oggetto della Fede.
Ma tutte le nature carnali invertono la situazione. Impegnare tutto ad un “se”, dicono, è una specie di scetticismo, di fantasticheria, di mancanza di positività. La ragione invece è che non vogliono “rischiare”. E questo brulicame di gente senza spirito, che il Cristianesimo si è trascinata dietro, ha finito per abolire il Cristianesimo.
 
Søren Kierkegaard, Diario , a cura di Cornelio Fabro, Morcelliana, Brescia 1981


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mercoledì, 14 novembre 2007

La verità
***  

Per nuotare ci si spoglia nudi: per aspirare alla verità, bisogna spogliarsi in senso più intimo, bisogna  svestirsi di un vestimento molto più interiore di pensieri, d'idee, dell'egoismo e cose simili, prima di poter diventare nudi abbastanza.
Kierkegaard, Diario


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kierkeergaard

sabato, 10 novembre 2007

La decisione dell'esistenza

***

La forma più bassa dello scandalo, umanamente parlando, è lasciare senza soluzione tutto il problema intorno a Cristo. La verità è che è stato completamente dimenticato l'imperativo cristiano: tu devi. Che il cristianesimo ti è stato annunciato significa che tu devi prendere posizione di fronte a Cristo. Egli, o il fatto che Egli esiste, o il fatto che sia esistito è la decisione di tutta l'esistenza.

 Kierkegaard   Diario


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gesù, kierkeergaard

venerdì, 02 novembre 2007

TU CI AMI PER PRIMO, SIGNORE
***
O Dio nostro Padre, tu ci hai amato per primo!
Signore, noi parliamo di Te
come se ci avessi amato per primo in passato, una sola volta.
Non è così: Tu ci ami per primo, sempre, tu ci ami continuamente,
giorno dopo giorno, per tuta la vita
.
Quando al mattino mi sveglio e innalzo a te il mio spirito,
Signore, Dio mio, tu sei il primo, tu mi ami sempre per primo
.
Soren Kierkegaard

Postato da: giacabi a 16:09 | link | commenti
gesù, kierkeergaard

venerdì, 26 ottobre 2007

Il silenzio e la parola
 ***
Padre celeste!
In molti modi tu parli a un uomo:
Tu, l'unico che ha sapienza e intelligenza,
vuoi tuttavia renderti comprensibile a lui.
Tu parli anche quando taci;
perché parla anche colui che tace, per provare l'amato;
parla anche colui che tace affinché l'ora del capire
 sia tanto più intima quando essa verrà.
Padre celeste, non è forse così?
Oh, quando tutto tace,
quando un uomo se ne sta solo e abbandonato
e più non sente la tua voce,
allora forse è per lui come se la separazione
dovesse essere eterna.
Oh, nel tempo del silenzio,
quando un uomo languisce nel deserto
e non sente la tua voce:
allora è forse per lui come se essa
 fosse quasi del tutto svanita.
Padre celeste, è ben questo il momento del silenzio
 dei confidenziali colloqui.
Così fa' che sia benedetto anche questo tuo silenzio
come ogni parola che tu rivolgi all'uomo;
che egli non dimentichi che tu parli anche quando taci.
Donagli, mentre è in attesa di te,
la consolazione di capire che tu taci per amore,
così come parli per amore;
di modo che, sia che tu taccia o parli,
 sei sempre il medesimo Padre...

Soren Kierkegaard

a P.

 

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preghiere, kierkeergaard

domenica, 21 ottobre 2007

La vera soddisfazione

***
«Nulla di finito, neppure l’intero mondo, può soddisfare l’animo umano, che sente il bisogno dell’eterno»
Kierkegaard


Postato da: giacabi a 15:32 | link | commenti
senso religioso, kierkeergaard

sabato, 22 settembre 2007

Il nichilismo
***


La nave è in mano al cuoco di bordo.
E il megafono del comandante non trasmette più la rotta, ma ciò che mangeremo domani.

Soren Kierkegaard, Diari

 , kierkeergaard

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