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venerdì 17 febbraio 2012

Langer


L’eugenetica?
Significa veramente voler diventare come Dio.
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Alexander Langer*
…una volta che si accettino criteri eugenetici, di definizione del tipo di umani che si vogliono mettere al mondo, è chiaro che chiunque abbia il potere di definizione potrà sbizzarrirsi. Qualcuno potrà dire che certi uomini devono essere muscolosi, che se sono destinati ad essere operai devono essere molto resistenti e magari potrebbero essere programmati a essere resistenti a certi climi, a certe malattie o anche, secondo criteri semplicemente di gusto estetico, che devono essere alti, biondi, con gli occhi celesti o che devono essere maschi o femmine. Purtroppo, già oggi, in paesi in cui i rispettivi regimi ammettono solo la nascita di un figlio, sappiamo che se la femmina viene tempestivamente individuata viene abortita.

Tutto questo futuro bio-tecnologico ha conseguenze enormi e forse non ancora avvertite dalla gran parte della gente.

La prima che dobbiamo citare è senz'altro quella etica perché voler assumere il potere, medico, politico o semplicemente economico, di
scegliere che tipo di esseri viventi devono nascere e devono popolare il mondo e, quindi, di scegliere anche che tipo di esseri viventi non devono più riprodursi e devono sparire, significa veramente voler diventare come Dio. Io credo che qui si tocchi nel profondo il limite. Non è un caso che anche in tutta le leggende e mitologie l'idea dell'omunculus, cioè dell'uomo fatto in provetta o comunque dell'uomo fatto su misura, sia sempre stata in un certo senso l'estrema bestemmia, forse anche l'estremo del patto col diavolo. Quindi c'è un aspetto, quello etico, che mi pare sia prioritario. E finora, per quanto le culture, le religioni, e se vogliamo anche gli igienisti, si siano sforzati di dare ragionevolezza e anche di imbrigliare e di disciplinare la trasmissione di vita, di fatto la trasmissione di vita ha continuato ad avvenire in modo sostanzialmente anarchico. L'amore è anarchico nel senso che la scelta -chi si vuole accoppiare con chi- è anarchica. La stessa mobilità delle persone, il fatto, cioè, che uno nato in un certo clima, in una certa cultura, in un certo ambiente geografico, a un certo punto scelga, o sia costretto, ad andare altrove trasmette qualcosa, porta qualcosa con sé che, certo, può essere anche il vibrione del colera, che può essere anche la peste, ma che può essere anche un colore dei capelli o degli occhi in una zona del mondo in cui questi sono poco conosciuti o poco usuali. Ora, mi sembra che questo tipo di trasmissione di vita, che aveva anche la sua selezione, che ha visto tante specie scomparire, e non solo per l'intervento dell'uomo ma anche naturalmente, abbia mantenuto il suo cardine, il suo punto forte, in questa anarchia di fondo. Oggi, col tentativo di disciplinare in modo industriale, di distinguere industrialmente il sano dal malato, la vita che deve riprodursi dalla vita che non deve riprodursi, tocchiamo un limite estremo. ….. Dopo quello etico e quello biologico della bio-diversità c'è l'aspetto economico….. A questo punto siamo alla replicazione industriale di vita a pagamento, esattamente come avviene per esempio con i diritti d'autore di un libro dove ogni copia tirata di per sé dovrebbe dare un qualche vantaggio a chi ne è stato l'autore o l'editore. “

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Alexander Langer (Vipiteno, provincia di Bolzano 22 febbraio 1946 - Firenze, 3 luglio 1995) fu un giornalista, scrittore, uomo politico e attivista per la pace.Tra i fondatori del partito dei Verdi italiani, è stato promotore di numerosissime iniziative per la pace, la convivenza, i diritti umani, l'ambiente. Inoltre è stato anche l'ultimo direttore del quotidiano Lotta Continua. Il 3 luglio del 1995 si tolse la vita nella campagna toscana, nei pressi di Firenze.

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