Libertà
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Postato da: giacabi a 14:17 |
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libertà
"ER GRILLO ZOPPO"
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Ormai me reggo su ‘na cianca sola.
- diceva un Grillo – Quella che me manca
m’arimase attaccata alla capriola.
Quanno m’accorsi d’esse prigioniero
col laccio ar piede, in mano a un ragazzino,
nun c’ebbi che un pensiero:
de rivolà in giardino.
Er dolore fu granne…,ma la stilla
de sangue che sortì dalla ferita
brillo ner sole come una favilla.
E forse un giorno Iddio benedirà
Ogni goccia di sangue ch’è servita
Pe’ scrive la parola libertà!
( favola di Trilussa )
Postato da: giacabi a 06:46 |
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libertà, trilussa
La Libertà dono di Dio
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«Invece di impadronirti della libertà umana, l’hai moltiplicata, e hai oppresso per sempre col peso dei suoi tormenti il regno spirituale dell’uomo. Tu volesti il libero amore dell’uomo, volesti che Ti seguisse liberamente, incantato e conquistato da Te. Al posto dell’antica legge fissata saldamente, da allora in poi era l’uomo che doveva decidere con libero cuore che cosa fosse bene e cosa fosse male, e come unica guida avrebbe avuto davanti agli occhi la Tua immagine: ma è possibile che Tu non abbia pensato che alla fine avrebbe discusso e rifiutato anche la Tua immagine e la Tua verità, se lo si opprimeva con un peso così spaventoso come la libertà di scelta?»
Fëdor Dostoevskij – il Grande Inquisitore
Postato da: giacabi a 12:08 |
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dostoevskij, libertà
La responsabilità
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“Anche se scherzando, spesso faccio una proposta
seria agli americani: dopo aver eretto sulla costa orientale della nazione una statua colossale alla libertà, non pare sia giunta l’ora di erigere sulla costa occidentale qualcosa di analogo, e cioè una statua della responsabilità loro?”
Viktor Emil Frankl Psicologo1946
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Postato da: giacabi a 11:05 |
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libertà, frankl
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“che io non possa ridurre il reale al pensabile, ecco il trionfo della libertà possibile; paradossalmente, solo
perché non mi sono fatto da solo, io posso essere libero; se mi fossi
fatto da solo, avrei potuto prevedermi e , in tal modo, avrei perso la
mia libertà. Essere
fedeli alla realtà delle cose, nel bene e nel male, implica un integrale
amore per la verità e una totale gratitudine per il fatto di essere
nati…”
Hannah Arendt |
Postato da: giacabi a 21:52 |
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libertà, verità, arendt
L’uomo è veramente libero in Dio
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Certo, l'uomo è libero, ma senza il vero Dio è indifeso contro il male. È come
una nave senza timone abbandonata alla tempesta, come un lattante senza
madre, come una nube che si dissolve.
La Rosa bianca 4* volantino (estate 1942)
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Postato da: giacabi a 21:56 |
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libertà
SCELGO LA LIBERTÀ
Aleksander Galič
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Il mio cuore è un rattoppo,
annebiate son le tempie,
ma io scelgo la libertà:
date fiato a tutte le trombe!
La pazienza viene meno
e tremila rodomonti
affilano le penne
(son coltelli!)
aizzando i loro cani.
Brest e Ungen son sbarrati,
d’ogni parte ben guardati;
mi si aspetta in Occidente,
ma invano mi si aspetta.
Io scelgo la libertà:
non via dalla lotta, ma dentro,
io scelgo la libertà
solamente d’esser me stesso.
Ecco qui la mia libertà,
questo basta, non è chiaro?
Sarà poi affar mio
di cavarmela con lei.
E più dolce delle vostre balle
m’ è l’orgoglio della mia miseria,
la libertà della sbobba,
la libertà a pane e acqua.
Io scelgo la libertà,
le do del “tu” e ci bevo sopra.
Io scelgo la libertà
di Noril’sk e Vorkutà,
dove ancora ronza il knut
come un falcetto sulle erbacce,
dove un giorno mi tapperan la bocca
con uno straccio o una pallottola.
La strada canta meravigliosa,
ogni tappa è come un tempio,
la pallottola è leggera,
pesa solo nove grammi…
Io scelgo la libertà
seppur ruvida e butterata,
e voi – forza! – goccia a goccia
calpestate i vostri schiavi!
Goccia a goccia calpestate
con l’astuzia e le lusinghe,
goccia a goccia forse a Capri
ma a noi un’intera secchiata.
A noi va bene il truogolo
e ci alzeremo senza fare a
rimpiattino,
perché tutti ci ammirino!
Io scelgo la libertà
e, seppiatelo, non sono il solo…
Mi sussurra la libertà:
“Fa’ fagotto, cittadino,
avanti marsch in gattabuia!”
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Postato da: giacabi a 20:37 |
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majakovskij, libertà
Postato da: giacabi a 21:26 |
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libertà, solzenicyn
Postato da: giacabi a 22:41 |
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libertà, berdiaev
La libertà
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« Non è libero né chi fa ciò che vuole ma non facendo ciò che deve, né chi fa ciò che deve ma non facendo ciò che vuole. Libertà è fare ciò che vogliamo facendo ciò che dobbiamo, o fare ciò che dobbiamo facendo ciò che vogliamo».
Carlo Caffarra
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Postato da: giacabi a 18:39 |
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libertà, caffarra
La libertà
nasce dal cristianesimo
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«La libertà è l’essenza propria dello spirito, e cioè la sua stessa realtà. Intere parti del mondo, l’Africa
e l’Oriente, non hanno mai avuto questa idea, e non l’hanno ancora; i
Greci e i Romani, Platone e Aristotele, e anche gli Stoici non l’hanno
avuta: essi sapevano, per contrario, soltanto che l’uomo è realmente libero mercé la nascita (come cittadino ateniese, spartano, romano ecc.), o mercé la forza del carattere o la cultura, mercé la filosofia (in questo caso anche lo schiavo, pur in catene, si sentiva libero). Quest’idea è venuta nel mondo per opera del cristianesimo, ed essendo oggetto e scopo dell’amore di Dio, l’uomo
è destinato ad avere relazione assoluta con Dio come spirito, e a far
sì che questo spirito dimori in lui: cioè è in sé destinato alla somma
libertà».
Hegel, nella Enciclopedia delle scienze filosofiche
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Postato da: giacabi a 09:53 |
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libertà
L’inferno
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Per rispondere dovevo ricondurre anche quel particolare che mi si opponeva all'ultimo destino dell'uomo, all'ultima idea dell'uomo. L'ultima
idea dell'uomo è che l'uomo è una libertà, cioè qualcosa fatto per la
felicità: e, paradossalmente, l'inferno nasce di qui. Senza inferno non ci sarebbe libertà, senza possibilità dell'inferno non ci sarebbe libertà. Perché? Perché la libertà implica la possibilità di dire di no, e dire di no è l'inferno: l'inferno è un grande no. Perciò l'inferno, paradossalmente, diventa la parola che indica di più la dignità dell'uomo. Non perché sia bello l'inferno, ma perché - come ho già detto -afferma l'uomo come libertà, che vuol dire, nella sua traduzione positiva, che non può esser mia una felicità a cui non abbia detto di sì io. Se non dico sì, la felicità che raggiungessi non sarebbe mia. Per essere mia devo sceglierla, devo volerla, deve essere oggetto della mia libertà.
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Postato da: giacabi a 12:36 |
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libertà, felicità, giussani
LA VIA DEL NULLA (NADA)
Fermati sul monte
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Postato da: giacabi a 20:10 |
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libertà
La libertà
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«Come
un padre che insegna a suo figlio a nuotare nella corrente del fiume e
che è diviso fra due sentimenti./ Perché da un lato se lo sostiene
sempre e lo sostiene troppo il bambino si attaccherà e non imparerà mai a
nuotare./ Ma anche se non lo sostiene al momento giusto questo bambino
berrà un sorso cattivo/Così
sono io quando insegno loro a nuotare nelle loro prove. /Anch’io sono
diviso fra questi due sentimenti./Perché se li sostengo sempre e li
sostengo troppo /Non sapranno mai nuotare da soli./Ma se io non li
sostenessi proprio al momento giusto/Questi poveri bambini berrebbero
forse un sorso cattivo/ Tale è la difficoltà, talmente grande./ E tale è
la duplicità stessa, la doppia faccia del problema./Da
un lato bisogna che facciano la loro salvezza da soli./ è la regola./Ed
è formale. Altrimenti non sarebbe interessante. Non sarebbero uomini./
Ora io voglio che siano virili, che siano uomini e che guadagnino da
soli/ i loro speroni di cavaliere./ Dall’altro non bisogna che bevano un
sorso cattivo/ Avendo fatto un’immersione nell’ingratitudine del peccato Tale
è il mistero della libertà dell’uomo, dice Dio, e del mio governo su di
lui e sulla sua libertà./ Se lo sostengo troppo, non è più libero. E se
non lo sostengo abbastanza, va giù./ Se lo sostengo troppo, espongo la
sua libertà, se non lo sostengo abbastanza, espongo la sua salvezza./Due
beni in un certo
senso quasi ugualmente preziosi./ Perché questa salvezza ha un prezzo
infinito./ Ma che cosa sarebbe una salvezza che non fosse libera./Come
potrebbe qualificarsi/ Noi vogliamo che questa salvezza sia acquisita
da lui stesso. / da lui stesso uomo./ Sia procurata da lui stesso./
Venga
in un certo senso da lui stesso. Tale è il segreto,/ Tale è il mistero
della libertà dell’uomo./ tale è il prezzo che diamo alla liberta
dell’uomo./ Perché io stesso sono libero, dice Dio, e ho creato l’uomo a
mia immagine e somiglianza./Tale è il mistero, tale è il segreto , tale
è il prezzo/ Di ogni libertà /La libertà di questa creatura è il più bel riflesso che c’è nel mondo della libertà del Creatore»
Ch. Péguy, Lui è qui a M.
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Postato da: giacabi a 21:33 |
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libertà, peguy
La Libertà
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"Una
concezione della libertà, che voglia considerare come liberazione
soltanto la dissoluzione sempre più ampia delle norme e l'ampliamento
continuo delle libertà individuali fino alla totale liberazione da ogni
ordinamento, è falsa. La
libertà, se non intende portare alla menzogna e all'autodistruzione,
deve orientarsi alla verità, ossia a ciò che veramente noi siamo e
corrispondere a questo nostro essere. Poiché l'uomo è un'essenza nell'"essere da", nell'"essere con" e nell'"essere per", la libertà umana può consistere solo nell'ordinata concordia delle libertà. Il diritto non è pertanto il contrario delle libertà, ma la sua condizione, ne è anzi costitutivo. La liberazione non consiste nella progressiva abolizione del diritto e delle norme, ma nella
purificazione di noi stessi e nella purificazione delle norme, così che
esse rendano possibile la convivenza umana delle libertà.
Card. Joseph Ratzinger clicca
Tratto da Studi Cattolici, 430, dicembre 1996
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Postato da: giacabi a 14:33 |
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libertà, benedettoxvi
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"E
allora pensi che la mente non soffra quando la passione la domina e,
dopo averle tolto il bene della virtù, la conduce, povera e indigente di
qua e di là?
Infatti talvolta scambia il falso per il vero e talvolta cerca anche di difenderlo.... Talvolta ancora dubita di tutto e spesso arretra di fronte all'evidenza dei ragionamenti; altre volte perde ogni fiducia nella ricerca della verità e si trova avvolta dalle tenebre dell'ignoranza; e ancora va verso la luce dell'intelligenza e poi, affaticata, se ne allontana.
Nello
stesso tempo si scatena la tirannia della passione e coinvolge tutta la
vita dell'animo umano trascinandolo in opposte direzioni con varie e
contrarie tempeste; in una direzione con il timore, nell'altra con il
desiderio, da una parte con l'angoscia, dall'altra con una gioia vana e
falsa, da una parte ancora con lo strazio di aver perduto una cosa
amata, dall'altra con il desiderio di possedere quello che non ha, da
una parte con la rabbia di aver subito un torto, dall'altra con la
voglia di vendicarsi.
E
così la mente è preda dell'avidità che la rende meschina, si perde nei
piaceri, è schiava dell'ambizione, si gonfia di superbia, si torce
nell'invidia, è stordita dall'indolenza, diventa sorda per
l'ostinazione, è piegata dalla sconfitta, insomma è in balia di ogni
sorta di quelle avversità che popolano e tormentano il regno della
passione. Si può pensare allora che la sofferenza che necessariamente affligge quelli che non posseggono la sapienza sia piccola?"
S. Agostino
§
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Postato da: giacabi a 22:07 |
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libertà, agostino
Amore e libertà
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Postato da: giacabi a 15:52 |
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libertà, giovanni paoloii
da: fontana vivace il mio blog preferito
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Postato da: giacabi a 20:42 |
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libertà
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Postato da: giacabi a 21:22 |
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libertà
L’uomo è libero solo se è persona
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«la
religiosità cristiana sorge come unica condizione dell’umano. La scelta
dell’uomo è: o concepirsi libero da tutto l’universo e dipendente solo
da Dio, oppure libero da Dio, e allora diventa schiavo di ogni
circostanza»
don Giussani, All’origine della pretesa cristiana, Rizzoli, Milano 2001, p. 108).
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Postato da: giacabi a 15:11 |
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libertà, persona, giussani
L’uomo è libero solo se è persona
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«La vita è la libertà e perciò morire è l’annientamento progressivo della libertà; per prima cosa si allenta la coscienza e poi si offusca;
i processi di vita in un organismo la cui coscienza sia svanita
sussistono per qualche tempo, la circolazione del sangue, la
respirazione e il metabolismo continuano ad effettuarsi. Ma è
un’inevitabile la ritirata verso la: la coscienza si è spenta, il fuoco
della libertà s’è spento… La libertà consiste nell’irripetibilità. Il
riflesso dell’universo nella coscienza di un uomo è il fondamento della
sua potenza, ma la vita si trasforma in libertà, solo se l’uomo esiste
come persona» Grossman,Vita e destino, Jaca Book
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Postato da: giacabi a 15:07 |
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libertà, persona
La libertà
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«Il problema del male non è altro, in gran parte, che il problema della libertà»Berdjaev |
Postato da: giacabi a 20:36 |
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libertà, berdiaev
La libertà
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«Se Dio dovesse scusarsi non e del male che ha permesso, ma della libertà che ci ha lasciato»
G. Bernanos
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Postato da: giacabi a 20:34 |
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libertà, bernanos
L’educazione alla libertà
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«come nota Padre Pinckaers, le virtù
sono elementi fondamentali della libertà rettamente intesa, e condurre
una vita vissuta in libertà significa crescere nella virtù, cioè
crescere nella capacità di scegliere saggiamente e rettamente le cose
che portano davvero alla nostra felicità personale e al bene comune. È come suonare uno strumento musicale, afferma Pinckaers: tutti
sanno picchiare i tasti di un pianoforte, ma questo significa fare
rumore, non musica, ed è un' espressione di libertà barbara, non umana. Inizialmente,
suonare il pianoforte richiede un lavoro faticoso, poiché si eseguono
esercizi che sembrano una costrizione, una limitazione. Tuttavia, a mano
a mano che la padronanza aumenta, si scopre un tipo di libertà nuovo e
più ricco: possiamo suonare la musica che ci piace, e possiamo creare da
noi nuova musica. La
libertà, in altre parole, è l'acquisizione graduale della capacità di
scegliere il bene e di fare ciò che scegliamo con perfezione, con
qualità.
Questo spiega perché legge e libertà non sono dei contrari. La legge può educarci nella libertà: essa non è qualcosa di imposto a noi dall'esterno, ma è piuttosto un'opera di saggezza, e la
buona legge ci permette di raggiungere i beni cui noi istintivamente
aspiriamo in virtù di ciò che siamo e di ciò che intendiamo essere in
quanto esseri umani.»
G.Weigel La Cattedrale e il Cubo, Rubbettino
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Postato da: giacabi a 15:27 |
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libertà, weigel
Il dono della libertà
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« Senonchè, recato il lavoro a compimento, l'artefice
desiderava che ci fosse qualcuno capace di afferrare la ragione di
un'opera così grande, di amarne la bellezza, di ammirarne la vastità.
Perciò compiuto ormai il tutto, come attestano Mosè e Timeo, pensò da
ultimo a produrre l'uomo. [...]
Stabilì
finalmente l'ottimo artefice che a colui cui nulla poteva dare di
proprio fosse comune tutto ciò che aveva singolarmente assegnato agli
altri. Perciò accolse l'uomo come opera di natura indefinita e postolo nel cuore del mondo così gli parlò: "non
ti ho dato, o Adamo, nè un posto determinato, nè un aspetto proprio, nè
alcuna prerogativa tua, perchè quel posto, quell'aspetto, quelle
prerogative che tu desidererai, tutto secondo il tuo voto e il tuo
consiglio ottenga e conservi. La natura limitata degli altri è contenuta
entro le leggi da me prescritte. Tu te la determinerai da nessuna
barriera costretto, secondo il tuo arbitrio, alla cui potestà ti
consegnai.
Ti
posi nel mezzo del mondo perchè di là meglio tu scorgessi tutto ciò che
è nel mondo. Non ti ho fatto nè celeste nè terreno, nè mortale nè
immortale, perchè di te stesso quasi libero e sovrano artefice ti
plasmassi e ti scolpissi nella forma che avresti prescelto. Tu potrai
degenerare nelle cose inferiori che sono i bruti; tu potrai, secondo il
tuo volere, rigenerarti nelle cose superiori che sono divine".
Suprema liberalità di Dio padre! O suprema mirabile felicità dell'uomo! A cui è concesso di ottenere ciò che desidera, di essere ciò che vuole.»
Pico della Mirandola, "De hominis dignitate"
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Postato da: giacabi a 14:39 |
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libertà
La minaccia per la libertà
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«La maggiore minaccia per la libertà non sta nel lasciarsela togliere - perché chi se l’è lasciata togliere può sempre riconquistarla -, ma nel disimparare ad amarla»
G. Bernanos
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Postato da: giacabi a 14:53 |
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libertà, bernanos
L’ESSENZA DELL’UOMO:
RAPPORTO CON L’INFINITO
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«Il seme è libero, ma soltanto di trasformarsi in albero [il seme di pioppo è libero di trasformarsi in pioppo. Ognuno di noi è libero ma solo di diventare ciò che nella sua originale essenza era già. La nostra originale essenza è la sete di felicità; l'uomo è libero di diventare ciò che nella sua originale essenza era già: sete di felicità]. Gli ostacoli alla naturale crescita si chiamano schiavitù»…. «L'originale essenza dell'uomo è rapporto con l'Infinito».
Papini |
Postato da: giacabi a 12:45 |
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libertà, papini, senso religioso
da: anna vercors
Petizione Popolare
UN PARLAMENTO DI CITTADINI
Vi chiedo di firmare e far firmare cliccando nel logo:
liberi di partecipare, liberi di preferire
Non c’è nessun male che i partiti occupino il potere e se ne occupino.
Il
problema è per chi e per che cosa lo ricercano e lo esercitano: se cioè
la società è una realtà da manipolare per uno strapotere o non
piuttosto qualcosa da servire per un bene comune.
Per questo la crisi di rappresentanza dei partiti ci preoccupa.
Non
solo per le difficoltà di comprensione del loro linguaggio e delle loro
proposte, ma anche e soprattutto per il loro progressivo allontanamento
dai cittadini, dalla società e dall’economia.
L’attuale
dibattito sulla riforma della legge elettorale, poi, rischia di segnare
una ulteriore distanza: si parla dei candidati, che le segreterie dei
partiti vorrebbero “imporre” attraverso liste bloccate, ma non del fatto
che i cittadini possano, da una parte, candidarsi e, dall’altra,
scegliere direttamente le persone che li rappresenteranno in Parlamento
attraverso l’espressione di una preferenza.
Nemmeno i promotori del referendum lo stanno chiedendo.
Noi
non viviamo di politica, ma la politica ci interessa; e le elezioni
sono il momento supremo della partecipazione democratica di un Paese.
Per questo, pur non esprimendo indicazioni sul sistema che si disegnerà, ci interessa:
- in un assetto di sistema proporzionale, potere scegliere e votare liberamente i candidati, all’interno dei partiti e degli schieramenti;
- in un sistema uninominale, dare la possibilità a chiunque lo voglia di candidarsi raccogliendo firme a livello di singolo collegio.
Vogliamo
assumerci la responsabilità della “res publica”, anche nel momento del
voto. Vogliamo una classe politica che sia espressione del popolo, prima
che delle segreterie di partito. Vogliamo vivere in una democrazia
reale, in cui il popolo sceglie i suoi rappresentanti.
NOI CHIEDIAMO
CHE NEL NUOVO SISTEMA ELETTORALE:
SE PROPORZIONALE,
VENGA REINTRODOTTA LA PREFERENZA
SE UNINOMINALE,
VENGA DATA LA POSSIBILITA’ DI CANDIDARSI
IN UN SINGOLO COLLEGIO RACCOGLIENDO 500 FIRME.
PER IL BENE DEL PAESE, PER IL BENE DELLA POLITICA STESSA!
Qui l'elenco di chi ha già aderito
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Postato da: giacabi a 21:01 |
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libertà
RICONOSCERE DIO
E’ UN PROBLEMA DI LIBERTA’
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La libertà dunque ha a che fare non solo nell'andare a Dio come coerenza di vita, ma già nella scoperta di Dio.
Vi sono tanti scienziati che, approfondendo la loro esperienza di
scienziati, hanno scoperto Dio; e tanti scienziati che hanno creduto di
eludere o di eliminare Dio attraverso la loro esperienza di scienza. Vi
sono tanti letterati che attraverso una percezione profonda
dell'esistenza dell'uomo hanno scoperto Dio; e tanti letterati che
attraverso l'attenzione all'esperienza umana hanno eluso o eliminato
Dio. Vi sono tanti filosofi che sono arrivati a Dio attraverso la loro
riflessione; e tanti filosofi che attraverso la riflessione hanno
escluso Dio. Allora vuol dire che riconoscere Dio non è un problema né di scienza, né di sensibilità estetica e neanche di filosofia come tale. È un problema anche di libertà. Lo riconosceva uno dei più noti neo-marxisti Althusser, quando diceva che tra esistenza di Dio e marxismo il problema non è di ragione, ma di opzione. Certo, c'è una opzione che è secondo la natura, ed essa evidenzia la ragione, ed un'opzione che è contro la natura, ed essa oscura la ragione. Però, alla fin fine, l'opzione è decisiva.
....
LUIGI GIUSSANI :SENSO RELIGIOSO
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Postato da: giacabi a 14:00 |
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dio, libertà, giussani
Senza la tradizione cristiana
si ricade nella barbarie
Alcuni brani tratti dal libro: I caratteri dell'età contemporanea di R. Vivarelli
«Dalla congiunzione di libero arbitrio e libertà di coscienza nasce la libertà dei moderni... Se noi perdiamo di vista il fatto che la moderna idea di libertà nasce sul terreno religioso,
che le moderne istituzioni liberali hanno avuto come fine originario
quello di .garantire la libertà di coscienza, di quella idea di quelle
istituzioni non si capisce più niente.
Soprattutto non si capisce che la libertà dei moderni afferma per ogni
persona un diritto e un dovere: ciascuno è libero in quanto responsabile
egli stesso e della sua sorte finale, e di quella parte della cosa
pubblica che da lui dipende. In altre parole, la libertà ha in primo luogo un fine morale»
«il sistema
morale di Adam Smith ha il suo cardine nella presunzione che la
generalità degli esseri umani avverta uno spontaneo sentimento di
giustizia e condivida nei confronti del prossimo sentimenti di benevola
simpatia…questa condizione , da lui data per scontata,
in realtà è un acquisto storico, il punto di arrivo di un processo
avvenuto in una parte del mondo occidentale, le cui radici... , sono
state rinnovate e fatte fruttificare da una particolare lettura dell' esperienza cristiana. Si
deve all'evoluzione di questa esperienza, in un certo momento del suo
percorso, l'affermazione della coscienza individuale e, insieme, il
riconoscimento della eguale dignità di ogni persona umana»….
Di fatto il liberalismo di cui ora si scorgeva il declino non aveva radici religiose proprie, ma si fondava nella tradizione cristiana, e il disagio che in quel torno di tempo soffrì non corrispose ad una crisi della ragione, bensì proprio alla crisi della fede»…
.«Nella storia della cultura europea la secolarizzazione ha significato la fine dell’umanesimo e la fine della poesia ….
Venuti meno i presupposti di quella
cultura che aveva saputo dare risposta agli interrogativi più
inquietanti della condizione umana e offerto regole certe di
comportamento, si veniva formando al suo posto una cultura nuova,
la quale rinunciava intenzionalmente ad assumersi quello che in
precedenza era stato il compito primario di ogni cultura: dare una ragione alla disperazione del vivere. …
Ma
senza prendere posizione sui problemi ultimi dell'esistenza non si
danno regole certe di comportamento, per cui si apre la strada al
relativismo. In effetti, mentre si dissolveva il quadro di valori dal quale derivava il carattere precettivo de!le norme morali, questa nuova cultura non era in grado di proporne uno alternativo. sicché, da allora in avanti, si poté ritenere che tutto quanto è possibile fosse lecito.
Progressivamente si è venuto così disegnando per le vicende umane uno scenario nel quale la virtù è diventata superflua e, nonostante ogni affermazione contraria, si è imposta di fatto, sovrana, la forza materiale. Senza
più l'autorità di un'idea morale, ormai priva di fondamento, non
sorprende che si sia potuta aprire la strada a nuove forme di barbarie».
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