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venerdì 17 febbraio 2012

madre teresa


Amare il prossimo
***
·         L'importante non è quanto facciamo, bensì l'amore che poniamo in quello che facciamo. Gesù non ha detto: "Amate il mondo intero", ma ha detto: "Amatevi l'un l'altro". Non si può che amare uno per volta. Se uno guarda la quantità, si perde. E mentre si ferma a parlare della fame, qualcuno al suo fianco sta morendo. La fame non è di solo pane. C'è fame d'amore. Di essere amati. Di amare. Una fame terribile quella dell'amore! La solitudine: un'altra fame terribile!
Madre Teresa di Calcutta





Postato da: giacabi a 18:29 | link | commenti (1)
madre teresa

domenica, 16 novembre 2008

La bontà
 ***
Non permettere mai
che qualcuno venga a te e vada via
senza essere migliore e più contento.

Sii l'espressione della bontà di Dio.
Bontà sul tuo volto
e nei tuoi occhi,
bontà nel tuo sorriso
e nel tuo saluto.
Ai bambini, ai poveri
e a tutti coloro che soffrono
nella carne e nello spirito
offri sempre un sorriso gioioso.
Da' loro non solo le tue cure
ma anche il tuo cuore.
Madre Teresa di Calcutta




Postato da: giacabi a 16:48 | link | commenti
madre teresa

martedì, 11 novembre 2008

La carità
 ***
Non avevo mai incontrato un santo. L’incontro con Madre Teresa mi ha profondamente commosso. Io le baciai le mani più volte…; nei suoi occhi splendeva la luce del messaggio cristiano, del vero messaggio cristiano, che è l’Amore… Sentii tutta la vanità del mondo in cui ero vissuto, delle sue passioni, delle sue lotte, delle sue ambizioni. E avevo il sentimento acuto e doloroso di essere vissuto invano. Perché vi è un solo ideale per cui valga la pena di vivere: ed è la Carità”.
 Augusto Guerriero (conosciuto come “Ricciardetto”) nel 1976 su “Epoca”:

Postato da: giacabi a 15:15 | link | commenti
madre teresa, guerriero augusto

sabato, 27 settembre 2008

La caratteristica del cristiano
***
«Fate che chiunque venga a voi se ne vada sentendosi meglio e più felice. Tutti devono vedere la bontà del vostro viso, nei vostri occhi, nel vostro sorriso. La gioia traspare dagli occhi, si manifesta quando parliamo e camminiamo. Non puo' essere racchiusa dentro di noi. Trabocca. La gioia è molto contagiosa»
 (M. Teresa di Calcutta).

Postato da: giacabi a 14:06 | link | commenti
felicità, madre teresa

venerdì, 26 settembre 2008

L’aborto
***
«"[...] Sento che oggigiorno il più grande distruttore di pace è l'aborto, perché è una guerra diretta, una diretta uccisione, un diretto omicidio per mano della madre stessa. [...] Perché se una madre può uccidere il suo proprio figlio, non c'è più niente che impedisce a me di uccidere te, e a te di uccidere me. [...]"» (da "Nobel lectures", "Peace" 1971-1980, 11 dicembre 1979)
"Noi combattiamo l’aborto con l’adozione. Se una madre non vuole il suo bambino, lo dia a me, perché io lo amo".

   (BEATA MADRE TERESA DI CALCUTTA)

 

Postato da: giacabi a 21:44 | link | commenti
aborto, madre teresa

domenica, 22 giugno 2008

Madre Teresa
***
 


 
Gesù è venuto a questo mondo con un unico scopo: portarci la buona novella, annunciarci che Dio ci ama, che Dio è amore, che ama voi e me. In che modo Gesù ha dimostrato di amarci? Sacrificando la Sua vita.
Dio ci ama di un amore dolce. Ecco quello che Gesù è venuto ad insegnarci: l'amore dolce di Dio. «Ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni» (Isaia 43,1).
Il Vangelo è molto, molto semplice. Se mi amate osserverete i miei comandamenti. In sintesi vuole arrivare a un solo concetto: amatevi l'un l'altro.
«Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze» (Deuteronomio 6,5). Questo è il comando del nostro grande Dio e Lui non comanda certo l'impossibile. L'amore è un frutto sempre di stagione e alla portata di qualsiasi mano. Tutti lo possono cogliere e non vi sono limiti.
Tutti possono raggiungere questo tipo di amore mediante il sacrificio, la meditazione e lo spirito della preghiera, mediante un'intensa vita interiore. Non crediate che per essere autentico amore l'amore debba essere straordinario.
Dobbiamo imparare ad amare senza stancarci. Come fa la lampada a brillare? Grazie al continuo apporto di goccioline d'olio. Che cosa rappresentano le goccioline d'olio nella nostra lampada? Le piccole cose della vita quotidiana: la fedeltà, qualche parola gentile, un pensiero delicato agli altri, il nostro modo di rimanere in silenzio, di guardare, parlare, agire. Non cercate Gesù lontano da voi stessi ;perché non è là fuori ,ma in voi. Tenete accesa la lampada e Lo riconoscerete.
Per noi il messaggio di Gesù «Amatevi gli uni gli altri come io vi ho amati» non deve essere solo una luce bensì una fiamma che consuma l'egoismo, il quale impedisce la crescita della santità. Gesù «ci ha amati fino alla fine», fino al limite stesso dell'amore: la croce. Amare deve essere normale come vivere e respirare, giorno dopo giorno fino alla morte.
Ho avuto e ho tuttora modo di osservare molte delle debolezze e delle fragilità umane. Dobbiamo imparare a sfruttarle, dobbiamo lavorare per Cristo con un cuore umile, con l'umiltà di Cristo. Lui viene e si serve di noi per diffondere il Suo amore e la Sua compassione nel mondo nonostante le nostre debolezze e fragilità.
Un giorno ho raccolto dal marciapiede un uomo con il corpo coperto di vermi. Volete sapere che cosa ha detto quando l'ho portato al nostro centro? Non ha imprecato, non ha incolpato nessuno, ha detto soltanto: «Ho vissuto come un animale in mezzo alla strada, ma morirò come un angelo, circondato da amore e attenzioni!». Ci sono volute tre ore per lavarlo. Alla fine ha alzato lo sguardo verso la suora e ha pronunciato queste parole: «Sorella, sto tornando a casa da Dio». Poi è spirato. Non ho mai visto su un volto umano un sorriso raggiante come quello che illuminava il viso di quell'uomo. E' tornato a casa da Dio. Vedete che cosa può fare l'amore! Forse la giovane suora non se ne è resa conto al momento, ma stava toccando il corpo di Cristo. Gesù voleva affermare proprio questo quando ha detto: «Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo dei miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me» (matteo 25,40). In tal senso voi e io rientriamo nel piano divino.
Cerchiamo di comprendere la dolcezza dell'amore di Dio. Nelle Scritture Lui dice: «Anche se ci fosse una donna che si dimenticasse del suo bambino, io invece non ti dimenticherò mai. Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani» (Isaia 49,15-16). Quando vi sentite soli, respinti, malati e dimenticati non scordate il valore che avete per Lui. Lui vi ama. Dimostrate quell'amore gli uni agli altri perché in questo consiste l'insegnamento che Gesù è venuto a trasmetterci.
Ricordo una donna, madre di dodici figli, l'ultimo dei quali, una bambina, era afflitta da mutilazioni così terribili che non riesco a descriverle. Quando mi sono offerta di accogliere la piccola nella nostra casa, dove ci sono molti altri bambini nelle sue condizioni, la donna è scoppiata in lacrime e ha detto: «Per l'amor del cielo. Madre, non me ne parli nemmeno. Questa creatura è il più grande dono che Dio ha fatto a me e alla mia famiglia. Le dedichiamo tutto il nostro amore. Se ce la portasse via la nostra vita sarebbe vuota». Il suo era un amore pieno di dolcezza e comprensione. Oggi esiste ancora un amore simile? Ci rendiamo conto che i nostri figli, mariti mogli, genitori, fratelli hanno bisogno di quella comprensione e del calore della nostra mano?
Non dimenticherò mai il giorno in cui, mentre mi trovavo in Venezuela, ho fatto visita a una famiglia che ci aveva regalato un agnello. Sono andata a ringraziarli e ho scoperto che avevano un bambino storpio. Quando ho chiesto alla madre: «Come si chiama il piccolo?» la donna mi ha dato una risposta stupefacente: «Lo chiamiamo 'Maestro d'amore' perché ci insegna di continuo come amare. Tutto quello che facciamo per lui rappresenta il nostro amore attivo per Dio».
Agli occhi di Dio abbiamo un immenso valore. Non mi stanco mai di ripetere che Dio ci ama. Dio mi ama dolcemente ed è qualcosa di meraviglioso. Ecco perché dobbiamo amarci di gioia, di coraggio e della convinzione che nulla ci potrà separare dall'amore di Cristo.
Ho l'impressione che ci concentriamo troppo spesso solo sull'aspetto negativo dell'esistenza: su quanti vi è di cattivo. Se fossimo più disposti a vedere le cose belle e buone che ci circondano potremmo trasformare le nostre famiglie, i nostri vicini e le altre persone che abitano nel nostro quartiere o nella nostra città. Potremmo portare pace e amore a un mondo che ne ha un disperato bisogno.
Se abbiamo davvero l'intenzione di conquistare il mondo non riusciremo mai nell'impresa con bombe o altre armi distruttive. Conquistiamolo invece con l'amore. Intrecciamo la nostra vita con i fili dell'amore e del sacrificio e ce la faremo.
Non è necessario compiere grandi gesta per mostrare il nostro grande amore verso Dio e il prossimo. Quello che rende le nostre azioni belle agli occhi di Dio e l'intensità dell'amore che vi infondiamo.
La guerra e la pace cominciano nelle nostre case. Se desideriamo davvero la pace mondiale cominciamo ad amarci gli uni gli altri all'interno delle nostre famiglie. A volte è difficile sorridere agli altri. Spesso il marito fa fatica a sorridere alla moglie e la moglie al marito.
Per essere autentico l'amore deve essere soprattutto amore per gli altri. Dobbiamo amare coloro che ci sono più vicini, i nostri familiari. Poi l'amore si diffonderà tra tutti coloro che avranno bisogno di noi.
E' facile amare chi è lontano, ma non sempre è facile amare chi è vicino. E' più facile offrire un piatto di riso a un affamato che alleviare la solitudine e l'angoscia di un amico che non si sente amato.
Voglio che cerchiate i poveri nelle vostre stesse case. E' da lì che deve cominciare il vostro amore. Voglio che siate la buona novella per coloro che vi circondano. Voglio che vi preoccupiate del vostro vicino. Lo conoscete?
Il vero amore è un sentimento che, sebbene provochi dolore e ci faccia soffrire, ci rende felici. Ecco perché dobbiamo pregare Dio chiedendogli il coraggio di amare.
Le parole che escono dalla bocca sgorgano dalla ricchezza del cuore. Se avete il cuore pieno di amore parlerete dell'amore. Voglio che voi tutti riempiate il vostro cuore di grandissimo amore. Non crediate che per essere vero e caloroso questo sentimento debba essere straordinario. Non è cosi: quel che è necessario per il nostro amore è il desiderio incessante di amare colui che amiamo.
Un giorno ho trovato tra i rifiuti una donna che bruciava di febbre. In fin di vita, continuava a ripetere: «E' stato mio figlio!». L'ho presa tra le braccia e l'ho portata al convento esortandola durante il cammino a perdonare il figlio. Solo dopo qualche tempo l'ho sentita dire: «Sì, lo perdono!». Ha pronunciato quelle parole in tono di vera indulgenza proprio pochi minuti prima di spirare. La donna non era consapevole della sofferenza, della febbre, della morte imminente. A spezzarle il cuore era la mancanza di amore da parte del figlio.
Talvolta anime sante sopportano ardue prove interiori ed entrano nelle tenebre. Se desideriamo che gli altri siano coscienti della presenza di Gesù dobbiamo tuttavia esserne convinti per primi.
Migliaia di persone vorrebbero avere quello che abbiamo noi, ma Dio ha deciso di porci dove ci troviamo oggi affinché condividiamo la gioia insita nell'amore per gli altri. Vuole che ci amiamo gli uni gli altri, che ci doniamo gli uni agli altri fino a provare dolore. Quel che è importante non è quanto diamo bensì quanto amore mettiamo nel dare.
Secondo le parole del Santo Padre ciascuno di noi deve riuscire a «pulire ciò che è sporco, a scaldare ciò che è tiepido, a rafforzare ciò che è debole, a illuminare ciò che è buio». Non dobbiamo avere paura di dichiarare l'amore di Cristo e di amare come Lui ha amato.
Dove vi è Dio vi è amore e dove vi è amore vi è disponibilità a servire. Il mondo ha fame di Dio.
Quando vedremo Dio l'uno nell'altro ci ameremo a vicenda come Lui ama noi obbedendo alla legge dell'amore reciproco. Ecco che cosa desiderava insegnarci Gesù: Dio ci ama e vuole che ci amiamo gli uni gli altri come Lui ama noi.
Dobbiamo sapere che ognuno di noi è stato creato per fare grandi cose, non solo per essere uno fra tanti, non solo per conseguire lauree o diplomi, per ottenere questo o quel lavoro. Siamo stati creati per amare ed essere amati.
Siate sempre fedeli nelle piccole cose perché lì si cela la nostra forza. Agli occhi di Dio non vi è nulla di piccolo; tutto è infinito. Praticare la fedeltà nelle cose più piccole, non per loro stesse bensì per la grande cosa che è la volontà divina e per cui nutro il più grande rispetto.
Non mirate a gesta spettacolari. Dobbiamo rinunciare volontariamente a ogni desiderio di vedere i frutti della nostra fatica facendo tutto il possibile nella maniera migliore possibile e lasciando il resto nelle mani di Dio. Quel che importa è il dono di voi stessi, il grado di amore che mettete in ogni azione.
Se avete fatto il vostro meglio non lasciatevi scoraggiare dai fallimenti e non vantatevi dei successi ma dedicate entrambi a Dio con la più profonda gratitudine.
Essere demoralizzati è un segno di orgoglio perché indica la fiducia che avete nelle vostre capacità. Non preoccupatevi delle opinioni altrui. Siate umili e non ne verrete influenzati. Il Signore mi ha voluto qui e troverà una soluzione.
Quando ci occupiamo dei malati e dei bisognosi tocchiamo il corpo sofferente di Cristo e il contatto con quest'ultimo ci rende eroici; ci aiuta a dimenticare la repulsione e le tendenze che ci sono naturali. Per vedere Cristo nel corpo martoriato e negli abiti sudici che celano il più bello dei figli dell'uomo ci servono gli occhi della fede più profonda. Per toccare i corpi straziati dal dolore e dalla sofferenza avremo bisogno delle mani di Cristo.
L'amore intenso non misura, si limita a dare.
Madre Teresa: Non c'è amore più grande
- Rizzoli Editore -



Postato da: giacabi a 15:04 | link | commenti
madre teresa

sabato, 10 maggio 2008

MANDAMI QUALCUNO DA AMARE
***


Signore, quando ho fame, dammi qualcuno che ha bisogno di cibo,
quando ho un dispiacere, offrimi qualcuno da consolare;
quando la mia croce diventa pesante,
fammi condividere la croce di un altro;
quando non ho tempo,
dammi qualcuno che io possa aiutare per qualche momento;
quando sono umiliato, fa che io abbia qualcuno da lodare;
quando sono scoraggiato, mandami qualcuno da incoraggiare;
quando ho bisogno della comprensione degli altri,
dammi qualcuno che ha bisogno della mia;
quando ho bisogno che ci si occupi di me,
mandami qualcuno di cui occuparmi;
quando penso solo a me stesso, attira la mia attenzione su un’altra persona.

Rendici degni, Signore, di servire i nostri fratelli
Che in tutto il mondo vivono e muoiono poveri ed affamati.
Dà loro oggi, usando le nostre mani, il loro pane quotidiano,
e dà loro, per mezzo del nostro amore comprensivo, pace e gioia.


Madre Teresa di Calcutta

Postato da: giacabi a 08:28 | link | commenti
preghiere, madre teresa

mercoledì, 16 aprile 2008

Fa splendere il Tuo volto
***
Fate che chiunque venga a voi se ne vada
sentendosi meglio e più felice.
Tutti devono vedere la bontà del vostro viso,
nei vostri occhi, nel vostro sorriso.
La gioia traspare dagli occhi
,
si manifesta quando parliamo e camminiamo.
Non puo' essere racchiusa dentro di noi. Trabocca.
La gioia è molto contagiosa.

 
               Madre Teresa di  Calcuta              a M.

Postato da: giacabi a 19:03 | link | commenti
madre teresa


Tu, mia luce...
***

Affinché coloro che mi guardano non vedano la mia persona,
ma Te in me.
Rimani con me.
Così risplenderò del Tuo splendore
e potrò essere luce per gli altri.

La mia luce verrà da Te solo, Gesù,
non sarà mio nemmeno un piccolo raggio.
Sei Tu che illuminerai gli altri attraverso di me.
Ispirami la lode che Ti è più gradita,
illuminando gli altri attorno a me.
Che io Ti annunci
non con le parole ma con l'esempio,
con la testimonianza dei miei atti,
con lo scatto visibile dell'amore
che il mio cuore riceve da Te.

Amen


Postato da: giacabi a 17:08 | link | commenti
madre teresa


Ama la vita così com'è

***
Amala pienamente,senza pretese;
amala quando ti amano o quando ti odiano,
amala quando nessuno ti capisce,
o quando tutti ti comprendono.

Amala quando tutti ti abbandonano,
o quando ti esaltano come un re.
Amala quando ti rubano tutto,
o quando te lo regalano.
Amala quando ha senso
o quando sembra non averlo nemmeno un po'.

Amala nella piena felicità,
o nella solitudine assoluta.
Amala quando sei forte,
o quando ti senti debole.
Amala quando hai paura,
o quando hai una montagna di coraggio.
Amala non soltanto per i grandi piaceri
e le enormi soddisfazioni;
amala anche per le piccolissime gioie.

Amala seppure non ti dà ciò che potrebbe,
amala anche se non è come la vorresti.
Amala ogni volta che nasci
ed ogni volta che stai per morire.
Ma non amare mai senza amore.

Non vivere mai senza vita!
 Madre Teresa di Calcuta

Postato da: giacabi a 16:15 | link | commenti
madre teresa

martedì, 15 aprile 2008

SPARGI AMORE

***
Spargi amore dappertutto:
Prima di tutto nella tua casa.
Dona amore ai tuoi figli,
A tua moglie o a tuo marito,
Al vicino di casa…
Non permettere mai che qualcuno venga a te
E vada via senza essere migliore e più felice.
Sii l’espressione vivente della Bontà di Dio;
Bontà sul tuo volto,
Bontà sui tuoi occhi,
Bontà sul tuo sorriso,
Bontà nel tuo caloroso saluto.
Madre Teresa di Calcutta
***
SPREAD LOVE
di Madre Teresa di Calcutta
Spread love everywhere you go:
First of all in your own house.
Give love to your children,
To your wife or husband,
To a next door neighbor . . .
Let no one ever come to you
Without leaving better and happier.
Be the living expression of God's kindness;
Kindness in your face,
Kindness in your eyes,
Kindness in your smile,
Kindness in your warm greeting.

da: parole.di.saggezza                                                                                                                                     
                                                           

                                                                                                     a M. 

Postato da: giacabi a 14:32 | link | commenti
madre teresa

sabato, 29 marzo 2008



I FRUTTI CRISTIANI

***
il frutto del silenzio è la preghiera,
il frutto della preghiera è la fede,
il frutto della fede è l’amore,
il frutto dell’amore è il servizio,

il frutto del servizio è
la pace
.

IL FRUTTO DEL SILENZIO E’ LA PREGHIERA
Comincio sempre la mia preghiera in silenzio, perché è nel silenzio del cuore che Dio parla. Dio è amico  del silenzio: dobbiamo ascoltare Dio perché ciò che conta non è quello che diciamo noi, ma quello che Egli dice a noi e attraverso di noi
       
        La preghiera alimenta l’anima: essa sta all’anima come il sangue sta al corpo, e porta più vicini a Dio. Dona inoltre un cuore limpido e puro. Un cuore limpido può vedere Dio, può parlare a Dio e può vedere l’amore di Dio negli altri. Quando hai un cuore limpido, vuol dire che sei aperto e onesto con Dio, che non Gli stai nascondendo nulla, e ciò consente a Lui di prendere da te quello che vuole. […]
        Esiste un solo Dio ed Egli è il Dio di tutti. E’ importante, dunque, che ognuno venga considerato uguale davanti a Lui. Ho sempre detto che dovremmo aiutare un hindu a diventare un hindu migliore, un musulmano migliore, un cattolico a diventare un cattolico migliore.

IL FRUTTO DELLA PREGHIERA E’ LA FEDE
        Dio è ovunque e in ogni cosa e senza di Lui non possiamo esistere. Io non ho mai dubitato dell’esistenza di Dio, nemmeno per un momento, ma so che talune persone sono dubbiose. Se non credi in Dio, puoi aiutare gli altri facendo opere d’amore, e i frutti di queste opere saranno le grazie che entrano nella tua anima. Comincerai  allora, lentamente, ad aprirti e a desiderare la gioia di amare Dio. […]
        Siamo tutti capaci di fare il bene e il male. Non siamo nati cattivi: ognuno ha dentro qualcosa di buono. Alcuni lo nascondono, altri lo trascurano, ma c’è. Dio ci ha creati per amare ed essere amati, e la prova a cui Dio ci sottopone sta nel vedere se scegliamo una strada o l’altra. Qualsiasi negligenza nell’amare può indurre a dire «si» al male, e quando ciò avviene, non abbiamo idea di quanto si possa diffondere. Questo è triste. Se qualcuno sceglie il male, si erge un ostacolo tra quella persona e Dio: e chi è gravato da quel fardello non riesce più a vedere Dio chiaramente. Ecco perché dobbiamo evitare qualsiasi tipo di tentazione che ci distruggerà. La preghiera ci dà la forza per sconfiggere le tentazioni: se siamo vicini a Dio diffondiamo gioia e amore su chiunque sia intorno a noi.
        Se il male si impossessa di qualcuno, questi, a sua volta può diffondere il male intorno a sé. Se siamo vicini a persone di questo tipo, dobbiamo provare ad aiutarle, e mostrare loro che anch’esse stanno a cuore a Dio. Prega intensamente per favorire il loro riavvicinamento alla preghiera, di modo che possano vedere ancora Dio in se stesse, per poterLo poi vedere negli altri.  È questo che aiuta la persona cattiva, perché tutti, indistintamente, sono stati creati dalla stessa mano amorevole. L’amore di Cristo è sempre più forte del male nel mondo, e dunque abbiamo bisogno di amare e di essere amati: è tanto semplice. Non dovrebbe essere una conquista così dura. […]

IL FRUTTO DELLA FEDE E’ L’AMORE
  La peggiore malattia dell’Occidente oggi non è la tubercolosi o la lebbra, ma è il non sentirsi desiderati né amati, il sentirsi abbandonati. La medicina può guarire le malattie del corpo, ma l’unica cura per la solitudine, la disperazione e la mancanza di prospettive è l’amore. Vi sono molte persone al mondo che  muoiono per un pezzo di pane, ma un numero ancora maggiore muore per mancanza d’amore. E la povertà in Occidente assume forme nuove: non è solo solitudine, ma anche povertà spirituale. Vi è fame d’amore, e vi è fame di Dio. […]
        L’amore non è accondiscendente, e la carità non ha nulla a che vedere con la pietà: è amore. Carità e amore sono la stessa cosa. Con la carità dai  amore: perciò non limitarti a dare denaro, ma invece tendi la mano. […]
        L’amore non ha senso se non viene condiviso. L’amore deve venire posto all’opera. Devi amare senza aspettative, fare qualche cosa per l’amore fine a se stesso, non per quello che ne potrai ricevere in cambio. Se ti attendi qualche forma di ricompensa, non è amore: l’amore vero è amare senza condizioni e senza aspettative. […]
        Ciò che conta non è quanto fai, ma quanto amore metti in ciò che fai e condividi con gli altri. Cerca di non giudicare gli altri. Se giudichi gli altri, non stai dando nessun amore. Piuttosto, cerca di aiutarli comprendendo quali sono le loro esigenze e agendo per farvi fronte. […]
        Dobbiamo crescere nell’amore, e per farlo dobbiamo continuare ad amare e amare e a dare e dare finché non ci fa male – come ha fatto Gesù. Fare cose ordinarie con straordinario amore: piccole cose, come assistere i malati e i senzatetto, chi è solo o non è stato desiderato, lavare e pulire per loro
      
   Devi dare ciò che ti costa qualcosa. Quindi, non significa solo donare ciò  di cui puoi fare a meno, ma ciò di cui non puoi fare a meno o di cui non vorresti fare a meno, qualcosa che ti piaccia davvero. Allora il tuo dono diviene un sacrificio, che avrà valore davanti a Dio. Qualsiasi  sacrificio è utile se viene fatto con amore
   Anche questo dare finché non ti fa male – questo sacrificio – fa parte di quello che io chiamo amore in azione. […]
       
   La parola d’ordine dei primi cristiani era «gioia», e dunque continuiamo a servire il Signore con gioia. […]
   La gioia è amore, la gioia è preghiera, la gioia è forza. Dio ama chi dà con gioia; se tu dai con gioia, dai sempre di più. Un cuore allegro è il risultato di un cuore ardente d’amore
   Le opere d’amore sono sempre opere di gioia. Non abbiamo bisogno di cercare la felicità: se possediamo l’amore per gli altri, ci verrà data. È il dono di Dio.

IL FRUTTO DELL’AMORE È IL SERVIZIO
        La preghiera attiva è amore, e l’amore attivo è il servizio. Cerca in ogni momento di dare incondizionatamente qualsiasi  cosa di cui una persona abbia bisogno. L’importante è fare qualche cosa (per quanto piccola) e dimostrare con le proprie azioni, donando il proprio tempo, che si vuol bene. A volte vorrà dire impegnarsi in un lavoro fisico (come facciamo nelle nostre Case per i malati e i moribondi), altre volte offrire sostegno spirituale a chi se ne sta sempre chiuso in casa. Se un malato vuole medicine, dagli medicine, se ha bisogno di conforto, confortalo.
        Siamo tutti figli di Dio, perciò è importante condividere i Suoi doni. […]
        Il nostro lavoro è costante, le nostre Case sono piene. I problemi dei poveri continuano, e quindi continua il nostro lavoro. Eppure tutti, non solo i Missionari della Carità, possono fare qualcosa di buono per Dio andando incontro ai poveri dei loro paesi. Non vedo alcuna esitazione ad aiutare gli altri, vedo solo gente piena d’amore di Dio che vuole compiere opere d’amore. È questo il futuro – questo è il desiderio di Dio, che noi dobbiamo servire per mezzo dell’amore nell’azione, e dobbiamo lasciarci ispirare dallo Spirito Santo ad agire quando vi siamo chiamati
        Non saremmo in grado di svolgere il nostro lavoro senza i volontari. Vengono da molte esperienze, culture e fedi diverse, ma noi chiediamo loro solo di essere in grado di dare amore e tempo agli altri
       
IL FRUTTO DEL SERVIZIO È LA PACE
        Le opere dell’amore sono sempre opere di pace. Ogni volta che dividerai il tuo amore con gli altri, ti accorgerai della pace che giunge a te e a loro. Dove c’è pace c’è Dio; è così che Dio tocca le nostre vite e mostra il Suo amore per noi, riversando pace e gioia nei nostri  cuori. […]
 Abbiamo diritto di vivere felici e in pace. Siamo stati creati per questo – per essere felici- e possiamo trovare la vera felicità e la vera pace solo quando siamo in un rapporto d’amore con Dio: vi è gioia nell’amare Dio, vi è grande felicità nell’amarLo. Molti pensano, specie in Occidente, che il denaro renda felici. Io penso invece sia più difficile essere felice se sei ricco, perché ti è più difficile vedere Dio: hai troppe altre cose a cui pensare . Se tuttavia Dio ti ha dato il dono della ricchezza, allora usala per i Suoi scopi:aiutare gli altri, aiutare i poveri, creare posti di lavoro, dare lavoro agli altri. Non sprecare la tua ricchezza: anche avere cibo, una casa, dignità, libertà, salute e istruzione sono tutti doni di Dio, ed è questo il motivo per cui  dobbiamo aiutare chi è meno fortunato di noi. […]
       
        È soltanto Dio che ha il potere di donare e di togliere: condividi dunque tutto ciò che ti è stato dato, compreso te stesso. […]
       
Madre Teresa Il cammino semplice Milano Oscar Mondadori 2001


§   


Postato da: giacabi a 18:44 | link | commenti (1)
preghiere, madre teresa

venerdì, 28 marzo 2008

***

Gesù mio, aiutami
a diffondere la tua fragranza ovunque io vada.
Infondi il tuo spirito nella mia anima e riempila
del tuo amore, affinché penetri nel mio essere

in modo così completo che tutta la mia vita
possa essere soltanto fragranza e amore trasmesso
tramite me e visto in me,

e ogni anima con cui vengo a contatto
possa sentire la tua presenza nella mia anima,
e poi guardare in su
e vedere non più me, ma Gesù
.
Resta con me,
e io comincerò a brillare della tua luce.
A brillare per essere una luce per gli altri.
La luce, Gesù mio,
sarà la tua, non verrà da me,
sarà la tua luce che brilla sugli altri attraverso me
.

Lascia che ti rivolga le mie preghiere
nel modo che più ami,
spargendo la luce su quelli che mi circondano.

Lasciami predicare senza predicare,
non con le parole, ma con l'esempio.
.
Con la forza che attrae
e l'influsso di quello che io faccio.
Con la pienezza dell'amore che ho per te
nel mio cuore.

Amen.

Madre Teresa, Preghiera, Casale Monferrato, 1993, Ed. PIEMME

Postato da: giacabi a 20:51 | link | commenti
preghiere, madre teresa

venerdì, 21 dicembre 2007

Pregate e perdonate
***
                            
La gente mi chiede quale consiglio abbia da dare alle coppie sposate che faticano a tenere in vita la loro relazione. Rispondo sempre: "Pregate e perdonate"; e alle madri sole senza alcun sostegno: "Pregate e perdonate".
 Madre Teresa di Calcutta


Postato da: giacabi a 08:45 | link | commenti (4)
preghiere, madre teresa

martedì, 23 ottobre 2007

Ama
***
Ama finche’ non ti fa male,
e se ti fa male,
proprio per questo sara’ meglio.
Perche’ lamentarsi?
Se accetti la sofferenza
e la offri a Dio, ti dara’ gioia.

La sofferenza
e’ un grande dono di Dio:
chi l’accoglie,
chi ama con tutto il cuore,
chi offre se stesso
ne conosce il valore.
Madre Teresa di Calcutta
 

Postato da: giacabi a 17:11 | link | commenti
madre teresa

venerdì, 05 ottobre 2007

Consiglio
***
La peggiore malattia oggi
e’ il non sentirsi desiderati
ne’ amati, il sentirsi abbandonati
.

Vi sono molte persone al mondo
che muoiono di fame,
ma un numero ancora maggiore
muore per mancanza d’amore.
Ognuno ha bisogno di amore.

Ognuno deve sapere
di essere desiderato, di essere amato,
e di essere importante per Dio.
Vi e’ fame d’amore,
e vi e’ fame di Dio.
*
Madre Teresa di Calcuta                                                   a P.

Postato da: giacabi a 17:40 | link | commenti
dio, madre teresa


Consiglio
***
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.

Però ciò che é importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito e` la colla di qualsiasi tela di ragno.

Dietro ogni linea di arrivo c`e` una linea di partenza.
Dietro ogni successo c`e` un`altra delusione.

Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca cio` che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.

Non lasciare che si arruginisca il ferro che c`e` in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.

Quando a causa degli anni
non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Pero` non trattenerti mai!
Madre Teresa di Calcuta

Postato da: giacabi a 17:33 | link | commenti
madre teresa

sabato, 29 settembre 2007

Trova il tempo..
***

Trova il tempo di pensare
Trova il tempo di pregare

Trova il tempo di ridere
È la fonte del potere
È il più grande potere sulla Terra
È la musica dell'anima.


Trova il tempo per giocare
Trova il tempo per amare ed essere amato
Trova il tempo di dare
È il segreto dell'eterna giovinezza
È il privilegio dato da Dio
La giornata è troppo corta per essere egoisti.

Trova il tempo di leggere
Trova il tempo di essere amico
Trova il tempo di lavorare
E' la fonte della saggezza
E' la strada della felicità
E' il prezzo del successo.

Trova il tempo di fare la carità
E' la chiave del Paradiso
.

(Iscrizione trovata sul muro
della Casa dei Bambini di Calcutta.)

Madre  Teresa di Calcuta
.


Postato da: giacabi a 20:24 | link | commenti
madre teresa


Sulla Gioia
***

Un cuore gioioso è il normale risultato
di un cuore che arde d'amore.
Lagioia non è semplicemente una questione di temperamento,
è sempre difficile mantenersi gioiosi:
una ragione di più per dover cercare di attingere
alla gioia e farla crescere nei nostri cuori.

La gioia è preghiera; la gioia è forza; la gioia è amore.
E più dona chi dona con gioia.

Ai bimbi e ai poveri, a tutti coloro che soffrono e sono soli,
donate loro sempre un gaio sorriso;
donate loro non solo le vostre premure, ma anche il vostro cuore.
Può darsi che non si sia in grado di donare molto,
però possiamo sempre donare la gioia
che scaturisce da un cuore colmo d'amore.
Se nel vostro lavoro incontrate difficoltà e le accettate con gioia,
con un largo sorriso, in ciò, al pari di molte altre cose,
vedrete le vostre opere buone.
E il modo migliore per dimostrare la vostra gratitudine
consiste nell'accettare ogni cosa con gioia.

Se sarete colmi di gioia, la gioia risplenderà nei vostri occhi
e nel vostro aspetto, nella vostra conversazione e nel vostro appagamento.
Non sarete in grado di nasconderla poiché la gioia trabocca.

La gioia è assai contagiosa.
Cercate, perciò, di essere sempre
traboccanti di gioia dovunque andiate
.
Madre Teresa di Calcuta

Postato da: giacabi a 17:48 | link | commenti
madre teresa

mercoledì, 26 settembre 2007

Inno alla vita
***

La vita è un'opportunità, coglila.
La vita è bellezza, ammirala.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne realtà.

La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.

La vita è ricchezza, valorizzala.
La vita è amore, vivilo.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è promessa, adempila.

La vita è tristezza, superala.
La via è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, accettala.
La vita è un'avventura, rischiala.

La vita è la vita, difendila.
Madre Teresa di Calcuta

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vita, madre teresa

venerdì, 14 settembre 2007

Gli occhi di Madre Teresa, costretti da un Dio geloso a frugare nel buio sempre alla ricerca di Lui

                               ***

Tempi num.37 del 13/09/2007


di Corradi Marina

«C'è un'oscurità terribile in me, come se ogni cosa fosse morta». Leggi tra le lettere ai confessori di Madre Teresa di Calcutta, pubblicate in Gran Bretagna sotto il titolo Come Be My Light, e ti viene in mente l'unica volta che l'hai incrociata, molti anni fa, a Rimini. Davanti agli occhi, come fosse stato appena ieri. Era così piccola di statura, che ti arrivava a stento al petto. E curva, come piegate le spalle sotto al peso di un oscuro giogo. Deforme quasi quel corpo, secondo i canoni estetici consueti.
Ma gli occhi. Dal basso all'alto, ti piantava in faccia quei suoi occhi chiari. Non aggressivi, ma nemmeno dolci, nel senso sentimentale del termine. Guardavano, quegli occhi, con un intenso interesse umano, come un appassionato d'arte davanti a un'opera mai vista. Come uno studioso che apra un manoscritto antico e raro. E sotto a quello sguardo, ci si sentiva brutalmente svelati. Questa donna sa leggerti dentro, ti eri detta in una sottile paura, e arretrando istintivamente di un passo, quasi a sottrarti - a richiudere le pagine del libro. E tuttavia, nel rapidissimo e tacito scambio qualcosa ti aveva subito rassicurato. Non c'era in quegli occhi chiari la luce fredda dell'avidità puramente intellettuale: non solo un'ansia di conoscere, ma una evidente passione di capire lo sconosciuto che le stava davanti, di comprenderlo. Un attimo, e già l'affondo da scrutatrice d'anime era finito, e si allargava in uno sguardo di misericordia. Come se, avendo in un momento già letto, e capito, inarrestabile fosse l'abbraccio, e il perdono.
Ritorni a quell'istante - intanto che facevi quasi distrattamente due domande per il servizio che dovevi scrivere - mentre leggi: «
Io non ho alcuna fede. Io non ho niente, neppure la realtà della presenza di Dio nell'ostia consacrata».
Oscurità, scriveva ai confessori, ghiaccio - lunga notte attraversata in silenzio, mentre senza darsi pace curava i disperati di Calcutta.
Si stupiranno, si scandalizzeranno di quel buio i nati tranquilli, e i soddisfatti. Ma la memoria di quegli occhi piantati in faccia è quella di una donna che cercava, con ostinata passione, dietro il volto di ogni uomo casualmente per un minuto incontrato, un Altro - sepolto, nascosto. Che inseguiva, ovunque, unico fine e orizzonte, Cristo. Forse, che quel buio le fosse dato perché non si fermasse, perché costantemente continuasse a intravedere e trovare dietro ai nostri occhi opachi il Dio che è "tutto in tutti"? Un Dio che non si concedeva mai pienamente, per essere ogni giorno scorto nelle facce della folla distratta, o disperata. Così che, vecchia, Teresa scrive: «Sono giunta ad amare il buio, perché penso che sia una piccolissima parte della sofferenza di Cristo sulla Terra». Amare il buio, che cosa a noi incomprensibile. Amare il buio in cui la lasciava un Dio geloso, che vuole essere ogni giorno riconosciuto nelle facce degli uomini.

 

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santi, madre teresa

lunedì, 27 agosto 2007

PERCHE’ SI CERCA DI ATTACCARE MADRE TERESA ?
***
 

di Antonio Socci

Uno scoop che fa sorridere. Il settimanale “Time” lo anticipa e subito i giornali italiani gli vanno dietro. Prima pagina del Corriere della sera di ieri: “I tormenti di Madre Teresa: non trovo Cristo. Mezzo secolo di dubbi sulla fede”. Prima pagina della Stampa: “Teresa, la santa che dubitava di Dio”. Parrebbe clamoroso. In realtà la notizia è stravecchia e così è pure presentata a rovescio. Personalmente dedicai a questa straordinaria vicenda una puntata di “Excalibur” nel dicembre 2002 e non su una tv locale, ma su Rai 2, in prima serata, davanti a circa 3 milioni di telespettatori. Si parla di 5 anni fa. Dunque la notizia di ieri non è proprio freschissima…

Erano ospiti in studio un giovane indiano che, da bimbo abbandonato, era stato raccolto su una strada di Calcutta da Madre Teresa e da lei “adottato” e cresciuto come un vero figlio naturale. C’era poi Elisabetta Gardini, un missionario, padre Piero Gheddo, che era stato amico della suora. E c’era infine Saverio Gaeta, il giornalista che aveva appena pubblicato “Il segreto di Madre Teresa” (Piemme) il cui sottotitolo recitava: “Il diario e le lettere inedite dei colloqui con Gesù riportati alla luce dal processo di beatificazione”.

Adesso il libro che sta uscendo, “Come be my light”, torna sulla vicenda, ma non alza i veli su un “lato sconosciuto” della suora, come annuncia il Corriere, perché la cosa era nota. “La Stampa” titolando sulle “lettere segrete” mette in evidenza un brano (“il sorriso è una maschera o un mantello che copre ogni cosa”) che si trova già, ed espresso meglio, a pagina 95 del libro di Gaeta: “Il mio sorriso è un grande mantello che copre una moltitudine di dolori”.

Perché dei giornali importanti lanciano come scoop, come “lato sconosciuto della missionaria di Calcutta”, qualcosa su cui si discute da anni? Escludo che sia un caso di provincialismo. Escludo pure che non conoscano le buone regole del giornalismo che impongono di fare verifiche e di presentare un fatto con cognizione di causa. Ha prevalso forse un certo scandalismo estivo a buon mercato: la più celebre santa dei nostri tempi che sembra dire di non credere in Dio è ritenuta cosa divertente dal circo mediatico che ha ridotto il mondo a pettegolezzo. E questo spiega qualche superficiale tendenziosità dei giornali (si presenta Madre Teresa come una che diceva una cosa e ne sentiva un’altra). Taluno, in casa cattolica, denuncerà l’emergere qui della nota ostilità ideologica contro la Chiesa. Dirà che si è voluto dare un colpo pesante a una santa che è un simbolo del cattolicesimo per milioni e milioni di persone. Può darsi. Ma francamente dovrebbero dare qualche spiegazione anche gli ecclesiastici che hanno pubblicato un simile libro con questo lancio mediatico che non rende giustizia a Madre Teresa. Sarà stata ingenuità, ma la suora così è finita nel tritacarne scandalistico.

Al contrario
il libro di Saverio Gaeta, che pure rese noti per primo i brani delle lettere sulla “notte oscura”, partiva anzitutto dalla rivelazione degli eventi soprannaturali che hanno dato inizio alla missione di Madre Teresa che, altrimenti, sarebbe del tutto inspiegabile (lei infatti era già una suora missionaria in India: insegnava in istituti per figlie delle famiglie facoltose).
Le accadde dicevamo l’irruzione di Cristo nella sua vita. Si trattò di locuzioni interiori, cioè delle voci percepite di Gesù e di Maria e di almeno due visioni. Senza questo sensazionale antefatto non si comprende la “notte oscura”.

Dunque è il 1946 quando la giovane suora missionaria percepisce chiaramente questa voce dolce, appartenente a Gesù, che le dice: “Desidero suore indiane, vittime del mio amore, che siano Maria e Marta, che siano talmente unite a me da irradiare il mio amore sulle anime. Desidero suore libere, rivestite della mia povertà della Croce; desidero suore obbedienti, rivestite della mia obbedienza della Croce; desidero suore piene di amore, rivestite della carità della Croce. Rifiuterai di fare questo per me?”.

La Voce comincia a farsi sentire dal 10 dicembre 1946, “innanzitutto nei dieci giorni di ritiro spirituale che la religiosa trascorre nel convento di Darjeeling” scrive Gaeta “e poi per buona parte del 1947, la Voce si manifesta con sempre maggiore chiarezza. Gesù Cristo in persona le chiede la disponibilità ‘a lasciare tutto e a raccogliere intorno a sé alcune compagne per vivere la Sua vita, per svolgere il Suo lavoro in India’. E’ l’inizio di un serrato dialogo”.


Suor Teresa è chiamata da Gesù a lasciare il suo ordine e ad andare a vivere come i più poveri fra i poveri. Gesù le indica perfino il nome dell’opera che deve costruire: “Desidero suore indiane, Missionarie della Carità, che siano il mio fuoco d’amore tra i più poveri, gli ammalati, i moribondi, i bambini di strada. Voglio che tu conduca a me i poveri, e le suore che offriranno le loro vite come vittime del mio amore condurranno a me queste anime”. Ed ancora Gesù le dice: “Hai sempre affermato: ‘Fai di me ciò che vuoi’. Ora voglio agire. Lasciami fare, mia piccola sposa, mia piccola cara. Non temere, io sarò sempre con te. Tu soffrirai e stai soffrendo anche ora, ma se sei la mia piccola sposa – la sposa di Gesù Crocifisso - dovrai sopportare questi tormenti nel tuo cuore. Lasciami agire, non respingermi. Confida in me con amore, confida in me ciecamente”.

E infatti – dopo queste straordinarie grazie mistiche - Madre Teresa sarà attesa da 50 anni di aridità spirituale, di notte oscura (quella di cui dicevamo all’inizio), salvo brevi parentesi di sollievo. Chi può dire quale senso di abbandono e di buio sperimenti un’anima quando deve tornare nel mondo dopo essere stata abbracciata dalla bellezza di Dio stesso? E’ il sentirsi respinti e abbandonati da Dio, una sensazione drammatica che anche padre Pio descrive in tante sue lettere giovanili. E’ la “notte oscura” che hanno sperimentato anche gli altri mistici. Perché quando l’immedesimazione con Gesù Cristo raggiunge quelle vette, insieme ai doni soprannaturali della sua presenza e della sua bellezza, percepite in modo tangibile, Dio fa sperimentare anche il buio e la croce che visse Gesù.

Vuole infatti che le anime da lui privilegiate somiglino in tutto al Figlio. Se ne rende conto la stessa Madre Teresa quando scrive: “
Per la prima volta in questi undici anni ho cominciato ad amare l’oscurità. Perché ora credo che essa sia una parte, una piccolissima parte, del buio e del dolore vissuto da Gesù sulla terra. Oggi ho davvero sentito una profonda gioia, perché Gesù non può più vivere direttamente l’agonia, ma desidera viverla attraverso di me. Mi abbandono a lui più che mai. Sì, più che mai sarò a sua disposizione”.

Questa è la fede eroica per cui Madre Teresa è stata elevata agli onori degli altare. Paradossalmente la vicenda è un’occasione preziosa per riflettere sul cristianesimo. Che non è affatto un’attività sociale o umanitaria, né un sistema astratto di dottrine e di morale, né un ragionamento umano o una civiltà, né un insieme di riti o sentimenti. Ma è l’incontro con una persona, Gesù Cristo, che sceglie e chiama, senza alcun nostro merito. E’ l’appassionata e drammatica storia d’amore con lui, che si manifesta in modalità speciali nella vita dei mistici. Per tutti però il cristianesimo è l’avventura più straordinaria, perché attraverso questo cammino Dio divinizza le creature umane che gli dicono liberamente “sì”. Questo infatti è lo scopo della creazione (anche il nostro corpo sarà divinizzato). S. Agostino ha scritto: “
Colui che era Dio si è fatto uomo, facendo dèi coloro che erano uomini”. E questa trasformazione, che s’intravede già nei santi, regala una felicità senza fine già sulla terra, ma passa sempre attraverso il Getsemani e la Croce. Anche per Madre Teresa.

Da “Libero”, 26 agosto 2007

 

Postato da: giacabi a 21:35 | link | commenti (2)
madre teresa

domenica, 12 agosto 2007

Aborto
***
"L'aborto è il più grande distruttore della pace perché, se una madre può uccidere il suo stesso figlio, cosa impedisce che io uccida te e che tu uccida me? Non c'è più nessun ostacolo."
Madre Teresa di Calcutta

 

Postato da: giacabi a 10:04 | link | commenti
aborto, madre teresa

mercoledì, 08 agosto 2007

Preghiera
***
Dai il meglio di te...

L'uomo è irragionevole, illogico, egocentrico
NON IMPORTA, AMALO
Se fai il bene, ti attribuiranno secondi fini egoistici
NON IMPORTA, FA' IL BENE
Se realizzi i tuoi obiettivi, troverai falsi amici e veri nemici
NON IMPORTA, REALIZZALI
Il bene che fai verrà domani dimenticato
NON IMPORTA, FA' IL BENE
L'onestà e la sincerità ti rendono vulnerabile
NON IMPORTA, SII FRANCO E ONESTO
Quello che per anni hai costruito può essere distrutto in un attimo
NON IMPORTA, COSTRUISCI
Se aiuti la gente, se ne risentirà
NON IMPORTA, AIUTALA
Da' al mondo il meglio di te, e ti prenderanno a calci
NON IMPORTA, DA' IL MEGLIO DI TE


Madre Teresa di Calcutta


 

Postato da: giacabi a 16:45 | link | commenti
preghiere, madre teresa

domenica, 10 dicembre 2006


Gesù Cristo
è la reale
salvezza dell’uomo
Così Madre Teresa descrive l'inizio della sua opera di carità:
«"Un giorno, mentre ero nei quartieri poveri di Calcutta e stavo per ritornare nella mia stanza, ho visto una donna che giaceva sul marciapiede. Era debole, sottile e magrissima si vedeva che era molto malata e l'odore del suo corpo era così forte che stavo per vomitare  anche se le stavo solo passando vicino".
Madre Teresa si alza dalla sedia, va alla finestra, guarda fuori e continua:
"Sono andata avanti e ho visto dei grossi topi che mordevano il suo corpo senza speranza e  mi sono detto: questa è la cosa peggiore che hai visto in tutta la tua vita".
Madre Teresa si volta, mi guarda negli occhi e mi dice con fermezza:
"Tutto quello che volevo in quel momento, era di andarmene via il più presto e dimenticare quello che avevo visto e non ricordarlo mai più. E ho cominciato a correre, come se correre  potesse aiutare quel desiderio di fuggire che mi riempiva con tanta forza".
Madre Teresa lascia uscire un sospiro, e ci sono delle lacrime nei suoi occhi:
"Ma prima che avessi raggiunto l'angolo successivo della strada, una luce interiore mi ha fermata. E sono rimasta lì, sul marciapiede del quartiere povero di Calcutta, che ora conosco  così bene, e ho visto che quella non era l'unica donna che vi giaceva, e che veniva mangiata dai topi. Ho visto anche che era Cristo stesso a soffrire su quel marciapiede".
La mano di Madre Teresa è occupata con il rosario. Guarda la croce e il Crocifisso, e dice dolcemente:
"Mi sono voltata e sono tornata indietro da quella donna, ho cacciato via i topi, l'ho sollevata e portata al più vicino ospedale. Ma non volevano prenderla -ci hanno detto di andarcene via. Abbiamo cercato con un altro ospedale, con lo stesso risultato, e con un altro ancora finché non abbiamo trovato una camera privata per lei, e io stessa  l'ho curata. Da quel giorno la mia vita è cambiata. Da quel giorno il mio progetto è stato chiaro: avrei dovuto vivere con il più povero dei poveri su questa terra, dovunque l'avessi trovato"».
(Madre Teresa, Preghiera, Piemme)
        
Solo Gesù di Nazareth
.
.
 salva realmente l’uomo..

«Caro don Giussani,
le scrivo chiamandola caro anche se non la conosco, non l'ho mai vista, nè mai sentita parlare. Anzi, a dire il vero posso dire che la conosco in quanto, se ho capito qualcosa del Senso religioso e di quello che mi dice Ziba, la conosco per fede e, aggiungo io, ora grazie alla fede. Le scrivo solamente per dirle grazie: grazie del fatto di aver dato un senso a questa mia arida vita.
Sono un compagno delle superiori di Ziba con il quale ho sempre tenuto un rapporto di amicizia in quanto, pur non condividendo la sua posizione, mi ha sempre colpito la sua umanità e la sua disponibilità disinteressata. Di questa travagliata vita penso di essere arrivato al  capolinea portato da quel treno che si chiama Aids e che non lascia tregua a nessuno. Adesso dire questa cosa non mi fa più paura. Ziba mi diceva sempre che l'importante nella vita è avere un interesse vero e seguirlo. Questo interesse io l'ho inseguito tante volte, ma non era mai quello vero. Ora quello vero l'ho visto, lo vedo, l'ho incontrato e incomincio a conoscerlo e a chiamarlo per nome: si chiama Cristo. Non so neanche cosa vuoI dire e come posso dire queste cose, ma quando vedo il volto del mio amico o leggo il Senso religioso che mi sta accompagnando e penso a lei o alle cose che di lei mi racconta Ziba, tutto mi sembra più chiaro, tutto, anche il mio male e il mio dolore.
La mia vita ormai appiattita e resa sterile, resa come una pietra liscia dove tutto scorre via come l'acqua, ha un sussulto di senso e significato che spazza via i pensieri cattivi e i dolori, anzi li abbraccia e rende veri rendendo il mio corpo larvoso e putrido segno della Sua presenza. Grazie don Giussani, grazie poiché mi ha comunicato questa fede o, come lei lo chiama, questo avvenimento. Adesso mi sento in pace, libero e in pace.
Quando Ziba recitava l'Angelus davanti a me che gli bestemmiavo in faccia, lo odiavo e gli dicevo che era un codardo, perché l'unica cosa che sapeva fare era dire quelle stupide preghiere davanti a me. Ora, quando balbettando tento di dirlo con lui, capisco che il codardo ero io, perché non vedevo neppure a un palmo dal naso la verità che mi stava di fronte.
Grazie don Giussani, è l'unica cosa che un uomo come me può dirle. Grazie, perché nelle lacrime posso dire che morire così ora ha un senso, non perché sia più bello ho una grande paura di morire , ma perché ora so che c'è qualcuno che mi vuole bene e anch'io forse mi posso salvare e posso anch 'io pregare affinché i compagni di letto incontrino e vedano come io ho visto e incontrato. Così mi sento utile; [...] io che ho buttato via la vita posso fare del bene solamente dicendo l'Angelus. E impressionante, ma anche se fosse un 'illusione, questa cosa è troppo umana e ragionevole, come lei dice nel Senso religioso, per non essere vera. Ziba mi ha attaccato sul letto la frase di san Tommaso: "La vita dell'uomo consiste nell' affetto che principalmente lo sostiene e nel quale trova la sua più grande soddisfazione". Penso che : la mia più grande soddisfazione sia quella di averla conosciuta scrivendole questa lettera, ma la più grande ancora è che nella misericordia di Dio, se Lui vorrà, la conoscerò là dove tutto  sarà nuovo, buono e vero. Nuovo, buono e vero come l'amicizia che lei ha portato nella vita di molte persone e della quale posso dire "anch'io c'ero", anch'io in questa sozza vita ho visto e partecipato di questo avvenimento nuovo, buono e vero.  Preghi per me; io continuerò a sentirmi utile per il tempo che mi rimane pregando per lei ed il movimento.
 L'abbraccio. Andrea, Milano».
(Dal mensile «Litterae Communionis -Tracce», n, 12, 1994)


Postato da: giacabi a 19:48 | link | commenti
testimonianza, madre teresa, ziba

giovedì, 28 settembre 2006

La saggezza cristiana di Madre Teresa
Il giorno piu' bello? Oggi.
L'ostacolo piu' grande? La paura.
La cosa piu' facile? Sbagliarsi.
L'errore piu' grande? Rinunciare.
La radice di tutti i mali? L'egoismo.
La distrazione migliore? Il lavoro.
La sconfitta peggiore? Lo scoraggiamento.
I migliori professionisti? I bambini.
Il primo bisogno? Comunicare.
La felicita' piu' grande? Essere utili agli altri.
Il mistero piu' grande? La morte.
Il difetto peggiore? Il malumore.
La persona piu' pericolosa? Quella che mente.
Il sentimento piu' brutto? Il rancore.
Il regalo piu' bello? Il perdono.
Quello indispensabile? La famiglia.
La rotta migliore? La via giusta.
La sensazione piu' piacevole? La pace interiore.
L'accoglienza migliore? Il sorriso.
La miglior medicina? L'ottimismo.
La soddisfazione piu' grande? Il dovere compiuto.
La forza piu' grande? La fede.
Le persone piu' necessarie? I sacerdoti.
La cosa piu' bella del mondo? L'amore.
 Madre Teresa


madre teresa

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