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venerdì 17 febbraio 2012

maria,2


Urgenza
***
Non si può rimanere insensibili a tutte le difficoltà che attanagliano numerose popolazioni, compresa la nostra! E' per questo che sentiamo l'urgenza di essere testimoni dell'unica Verità capace di trasmettere speranza e di "chiedere al mistero dell'Essere la luce, l'affettività, la sincerità, la semplicità di dire sì a ciò che è vero e di dir no a ciò che non è vero."
(L. Giussani, 'Si può vivere così?').


Ave Maria
dove sei finita, Tu?

Non vedi che abbiamo bisogno di Te?
Noi non ti vediamo più da qui!
So che esistono bellezza
gioia e tenerezza
ciò per cui Tu sempre sei
Ma aiuta noi a trovarle
!
Ascolta, Maria,
Santa Maria!

Maria,
lasciami la forza
di dire quanto indegno sia
non vivere in armonia!

Speriamo di vederci dire a braccia aperte "amen,
amen"....

 
Ave Maria
dove sei finita, Tu?
Non vedi che abbiam bisogno di Te?
Noi non ci vediamo più quaggiù!
So che senti queste grida
Vedi le candele accese
sulla via verso pace e libertà:
Aiutaci!

Ascolta, Maria,
Santa Maria!
Maria,

lasciami la forza
di dir che è irredimibile
non vivere in armonia!

Speriamo di vederci dire a braccia aperte "amen,
amen"....
....e unirci a Lui dicendo "amen"....
(Trad. eungiorno su IFMG)


Postato da: giacabi a 16:36 | link | commenti
canti, maria

domenica, 20 gennaio 2008

l'Angelus è la politica di Dio
***
Socci: l'Angelus è la politica di Dio
Postato il Domenica, 20 gennaio @ 09:42:41 CET di Peppone

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Dio fa politica.
La sua Costituzione si chiama Angelus
L’orazione che oggi pronuncia Ratzinger sintetizza la rivoluzione cristiana: a vincere sono i crocifissi…
di ANTONIO SOCCI


LIBERO 20 gennaio 2008


La preghiera dell'Angelus (che ricorda l'Annunciazione, il "sì" di Maria e l'incarnazione di Dio) è politica con la P maiuscola. Politica vera, non politichetta. È la politica di Dio: annuncia il ribaltamento del potere nel mondo, l'annientamento di tutti i poteri, l'inizio della loro fine (anche il presuntuoso potere degli intellettuali di cui Dio si infischia). È l'unica vera rivoluzione ed ha un bel volto di fanciulla: è la rivoluzione della tenerezza e dello stupore. Nessun potere può sentirsi più sicuro da quell'attimo in cui, alla periferia dell'Impero romano (e di tutti gli imperi della storia), una bellissima fanciulla quindicenne, inerme e indifesa, ma coraggiosissima e decisa a tutto per il Signore, ha detto il suo "sì" a Dio. È da quel "sì" che Dio volle domandare e a cui volle sottoporsi, che tutte le donne, considerate fino ad allora nulla in quelle civiltà, acquistarono il diritto, nella storia, di poter dire "sì" o "no", come creature libere. Grazie a quel "sì" è entrato nella storia l'unico vero Potente, l'unico vero Re. Pochi giorni dopo il suo sì, Maria, col cuore che scoppiava di felicità, cantando e danzando, ha svelato alla cugina Elisabetta cosa sarebbe accaduto. È la sua profezia: «(Dio) ha spiegato la potenza del suo braccio/ ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore/ ha rovesciato i potenti dai troni/ ha innalzato gli umili». Ha rovesciato i potenti dai troni? Ha innalzato gli umili? Ma quando e dove? La nostra generazione ha visto come il più vasto, duraturo e disumano degli Imperi del Male, quello che aveva provocato il più oceanico macello di cristiani della storia (più di 100 milioni di vittime), quello che si estendeva da Trieste all'Alaska e che nessuno immaginava di poter mai abbattere, in una notte si è totalmente disintegrato. Afflosciato su se stesso. La bandiera rossa è stata ammainata dal Cremlino il 25 dicembre del 1991, il giorno di Natale, quando nasce il Leone di Giuda, il vero Re. E la fine dell'Unione Sovietica era stata decretata l'8 dicembre 1991. Vi dice niente questa data? L'8 dicembre è la festa liturgica dell'Immacolata concezione che ci porta a Fatima. Dove la Madonna apparve ai tre bambini portoghesi, proprio nel 1917, preannunciando la rivoluzione bolscevica in Russia che infatti si sarebbe perpetrata di lì a poche settimane. E, dopo aver messo in guardia da immani persecuzioni, la Vergine concluse il suo drammatico messaggio così: «Alla fine il mio Cuore Immacolato trionferà». E così è stato l'8 dicembre '91, festa dell'Immacolata. Contro qualunque immaginazione umana o calcolo politico, sorprendendo tutti. Il crollo del potere più granitico e orrendo porta il segno dell'Immacolata. Questo è l'evento a cui ha assistito la nostra generazione. Ma da duemila anni, da quel "sì" pronunciato da una ragazzina ignota a tutti in terra, tutta la storia umana è stata ribaltata. Perché prima dominavano le tenebre più disumane e barbare. Tutti gli imperi e tutte le religioni della storia - come ha insegnato il grande René Girard - si fondavano sui sacrifici umani. Non solo quelli agli dèi, a migliaia, ma quelli decretati da re e imperatori per lotte e conquiste. Tutta la struttura sociale e civile si fondava sulla schiavizzazione, sull'arbitrio del potente sul debole. Non a caso nel Vangelo, nell'episodio delle tentazioni, Satana dice a Gesù (e rivela a noi: è un grande scoop politico) che tutti i regni della terra sono nelle sue mani. Tutti i poteri (anche quello che ciascuno di noi impone nei rapporti quotidiani). È per spazzar via questo crudele padrone che il Re è venuto. E ha vinto. Non con la forza, ma con l'amore. Non uccidendo, ma lasciandosi uccidere. E mostrando - come ripete Benedetto XVI che a vincere nella storia sono i crocifissi. A vincere oltrecortina non è stato il feroce Stalin che sembrava onnipotente e che oggi è polvere, ma i tanti inermi martiri, macellati in odio a Cristo. Alla fine il loro amore e la loro fede hanno aperto la strada alla potenza di Dio che domina la storia e vince. Per questo i cristiani sentono la preghiera dell'Angelus con tanta commozione. Perché è l'annuncio che la notte è finita. La storia umana secondo Hegel è una immensa macelleria. Ebbene, da quel "sì" di Maria sulla notte della storia, che gronda sangue innocente e crudeltà, è esplosa l'alba, il volto di un Re potente e buono che vince. Dante, nella Divina Commedia, racchiude in una bellissima terzina l'attimo cruciale dell'Annunciazione come il momento in cui finalmente il Cielo si apre sul mondo, soccorre gli uomini e piove una pace nuova, sconosciuta alla storia umana: "L'angel che venne in terra col decreto/ de la molt'anni lagrimata pace, / ch'aperse il ciel del suo lungo divieto". Per restare a Firenze, c'è un bellissimo filmato della Rai, in bianco e nero, dove compare Giorgio La Pira che si lancia in una vertiginosa lettura teologica del pianeta terra. Il sindaco santo è inquadrato davanti all'antico convento di San Marco, dove lui viveva, e dice col suo candido sorriso: «Firenze è il centro del mondo, San Marco è il centro di Firenze e l'Annunciazione del Beato Angelico (che è affrescata lì, nda) è il centro di San Marco. Quindi l'Annunciazione è il cuore della storia». Da quell'Annuncio nel mondo è entrata la luce. E di conseguenza - tutto quello che nella nostra civiltà c'è di vero, di buono e di bello. In quella terra, l'Europa, che ha accolto l'annuncio cristiano è fiorita l'umanità. È sbocciata la pietà per gli ammalati e sono stati inventati gli ospedali, la passione per la conoscenza (e sono nate le università e la scienza), la sacralità di ogni persona umana ed è sorta la libertà dei popoli. E la passione per la bellezza che ha fatto fiorire di arte la nostra terra, soprattutto nel ricordo di quella ragazzina di Nazaret, la donna più rappresentata e amata, in ogni angolo d'Italia e d'Europa. La preghiera dell'Angelus - che fu carissima a Giovanni Paolo II - forse è di origine francescana. E non stupisce, considerato l'amore di Francesco per la Madre di Gesù. La prima notizia infatti è datata 1269, quando san Bonaventura da Bagnoregio, generale dell'ordine, a un Capitolo prescrisse ai suoi frati di salutare ogni sera la Madonna col suono della campana e la recita di alcune Ave Maria in ricordo dell'Incarnazione di Dio. Fece propria questa pratica anche fra' Bonvesin de la Riva, grande letterato milanese (12401313), dell'Ordine degli Umiliati, cosicché nella città di Milano si cominciò ogni sera a suonare l'Ave Maria. Da Milano questa pratica dilagò. Accade perciò che Papa Giovanni XXII (1245-1334) ordina al suo Vicario che a Roma si suonino ogni giorno le campane affinché ciascuno "si ricordi" di recitare tre Ave Maria in memoria dell'Annunciazione. La preghiera si chiamerà popolarmente "il saluto dell'Angelo". E dal 1400 si cominciò a recitarla anche al mattino, finché nel 1456 papa Callisto III ordinò che le campane suonassero l'Angelus anche a Mezzogiorno. Il re di Francia, a quel suono, s'inginocchia va sulla nuda terra come il più umile dei suoi contadini. In ricordo di quel "sì" di Maria. Memorabile resta il quadro del pittore francese Jean François Millet (1814-1875), intitolato "Angelus", dove un giovane contadino e la sua giovane donna, in un campo, al tramonto interrompono il lavoro e recitano, raccolti, quella preghiera. Perché dopo quell' "Ave" (che è l'in verso di "Eva"), la Vergine, la nuova Eva, ci ha donato il Liberatore ed è iniziata la nuova storia del mondo, la nuova creazione. Non solo "un altro mondo è possibile", ma c'è già.
www.antoniosocci.it

Postato da: giacabi a 23:03 | link | commenti
maria, benedettoxvi, socci

venerdì, 14 dicembre 2007

La stella polare
***

Chiunque tu sia, che nel flusso di questo tempo ti accorgi che, più che camminare sulla terra, stai come ondeggiando tra burrasche e tempeste, non distogliere gli occhi dallo splendore di questa stella, se non vuoi essere sopraffatto dalla burrasca! Se si alzano i venti delle tentazioni, se cozzi contro gli scogli delle tribolazioni, guarda la stella, invoca Maria. Se sei sbattuto dalle onde della superbia, dell'ambizione, della calunnia, della gelosia, guarda la stella, invoca Maria. Se l'ira o l'avarizia, o le lusinghe della carne hanno scosso la navicella del tuo animo, guarda Maria. Se turbato dalla enormità dei peccati, se confuso per l'indegnità della coscienza, se atterrito dalla paura del giudizio, cominci ad essere inghiottito dal baratro della tristezza e dall'abisso della disperazione, pensa a Maria. Nei pericoli, nelle angosce, nei dubbi, pensa a Maria, implora Maria. Non si allontani dalla tua bocca, non si allontani dal tuo cuore, e per ottenere l'aiuto della sua preghiera, non dimenticare l'esempio della sua vita. Seguendo lei non puoi smarrirti, pregando lei non puoi disperare, pensando a lei non puoi sbagliare. Se lei ti sorregge non cadi, se lei ti protegge non cedi alla paura, se lei ti guida non ti logori, se lei ti è propizia raggiungi la meta.                                                                                              San  Bernardo di Chiaravalle «Respice stellam, voca Maria»

Postato da: giacabi a 18:40 | link | commenti
preghiere, maria

sabato, 08 dicembre 2007

La vera Compagnia
***
La solitudine
.
Quand'ero ragazzino, mamma mia
me diceva: "Ricordati fijolo,
quando te senti veramente solo
tu prova a recità 'n' Ave Maria
l'anima tua da sola spicca er volo
e se solleva, come pe' maggia
".
Ormai so' vecchio, er tempo m'è volato;
da un pezzo s'è ad dormita la vecchietta,
ma quer consijo nun l'ho mai scordato.
Come me sento veramente solo
io prego la Madonna benedetta
e l'anima da sola pija er volo!
Trilussa


Postato da: giacabi a 21:40 | link | commenti
solitudine, maria, trilussa


Madre dolorosa
***
Era là, in piedi, la madre dolorosa.
La tenebra cupa, cieca, sorda, terribile,
grondava da ogni parte intorno al Golgota.

O Cristo! La luce si fece buia quando tu le fosti tolto,
e il tuo ultimo respiro portò via ogni chiarore.
La Madre era là, in piedi, vicino al patibolo!
E io mi dissi: Ecco il dolore!, e mi accostai.

"Che cosa tieni, le dissi, fra le tue dita divine?".
Allora, ai piedi del Figlio, sanguinante per il colpo di lancia,
essa levò la mano destra e l'aprì in silenzio,
e vidi nella sua mano la stella del mattino.

Victor Hugo, Les contemplations,

Postato da: giacabi a 14:51 | link | commenti (1)
preghiere, maria


A te Maria
***
A te, Maria, fonte della vita, si accosta la mia anima assetata.
A te, tesoro di misericordia, ricorre con fiducia la mia miseria.
Come sei vicina, anzi intima al Signore! Egli abita in te e tu in lui.
Nella tua luce, posso contemplare la luce di Gesù, sole di giustizia.
Santa Madre di Dio, io confido nel tuo tenerissimo e purissimo affetto.
Sii per me mediatrice di grazia presso Gesù, nostro salvatore.
Egli ti ha amata sopra tutte le creature, e ti ha rivestito di gloria e di bellezza.
Vieni in aiuto a me che sono povero                                                                                           e fammi attingere alla tua anfora traboccante di grazia
.
S. Bernardo di Chiaravalle


Postato da: giacabi a 14:11 | link | commenti
preghiere, maria

sabato, 24 novembre 2007

Deus ti salvet Maria
L’ave Maria in sardo
***

1-sardo
1-italiano
Deus ti salvet, Maria,
chi ses de grassias piena;
de grassias ses sa vena ei sa currente.
Dio ti salvi, Maria,
che sei piena di grazia;
di grazie sei la sorgente e la corrente.
2-sardo
2-italiano
Su Deus Onnipotente
cun tecus est'istadu;
pro chi t'hat preservadu immaculada.
Il Dio Onnipotente
con te e' stato;
percio' ti ha preservato immacolata.
3-sardo
3-italiano
Beneitta e laudada
supra tottus gloriosa,
ses mamma, fiza e isposa de su Segnore.
Benedetta e lodata
sopra tutti gloriosa
sei mamma, figlia e sposa del Signore.
4-sardo
4-italiano
Beneittu su fiore,
fruttu de su sinu;
Gesus, fiore Divinu, Segnore nostru.
Benedetto il fiore,
frutto del seno;
Gesu' fiore Divino Signore nostro.
5-sardo
5-italiano
Pregade a fizu bostru
pro nois peccadoris,
chi tottu sos errores nos perdonet.
Prega tuo figlio
per noi peccatori,
che tutti gli errori ci perdoni.
6-sardo
6-italiano
Ei sas grassias nos donet,
in vida e in sa morte,
ei sa dizzosa sorte, in Paradisu.
E ci dia grazie,
nella vita e nella morte,
e una buona sorte, in Paradiso
clicca sull'immagine
Tazenda e Maria Carta - Ave maria



Postato da: giacabi a 21:24 | link | commenti
preghiere, maria

lunedì, 19 novembre 2007

Oh Madonna, tu sei la sicurezza della nostra speranza!
***


Non saranno questi saggi maestrucoli
che ci adorneranno il giorno del giudizio.
E non saranno le loro illustri opere
ad adornarci il giorno della collera.
Non gli articoli del Codice penale
invocheremo in quella estrema lotta.
Conosceremo un altro Tribunale,
e cercheremo cogli occhi altro Avvocato.
Non del Codice e dei suoi accessori
ci copriremo in quella radunanza
e non col Codice e colle sue fandonie
rivestiremo il nostro spogliamento.
E gli occhi cercheran per l'alma scellerata
un'altra copertura, un altro vestimento.
E gli occhi cercheran per questa copertura
il materno manto d'un'illustre Avvocata.
E gli occhi cercheran per l'alma candidata
un'altra copertura, un altro vestimento.
E gli occhi cercheran per questa copertura
lo splendido mantello di giovane Avvocata.
E gli occhi cercheran per l'alma rinnegata
un'altra copertura, un altro vestimento.
E gli occhi cercheran per questa copertura
il mantello virtuoso d'una grande Avvocata.
E gli occhi cercheran per l'alma laureata
un'altra copertura, un altro vestimento.
E gli occhi cercheran per questa copertura
il candido mantello d'una bella Avvocata.
Advocata nostra, ciò che cercheremo
è il ricoprirci d'un illustre mantello.
Et spes nostra, salve, ciò che troveremo
è la porta e l'accesso a un illustre castello."
Charles Pèguy


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maria, peguy

venerdì, 08 dicembre 2006


''Oh Madonna, tu sei la sicurezza della nostra speranza!''
Pellegrinaggio a Loreto, 16 ottobre 2004
Nel cinquantesimo anniversario della nascita di Comunione e Liberazione
Questa è la frase più importante per tutta la storia della Chiesa; in essa si esaurisce tutto il cristianesimo.
« Tu sei la sicurezza della nostra speranza» indica il fiorire delle cose. Senza la Madonna noi non potremmo essere sicuri del futuro, perché la sicurezza del futuro ci viene da Cristo: il Mistero di Dio che si fa uomo.Non sarebbe potuto accadere questo, non si sarebbe potuto neanche ridire, se non avessimo avuto la Madonna.
Attravers
o di Lei il dono dello Spirito si è comunicato all’uomo; nel seno di Maria è cominciata l’ultima storia dell’umanità. E’ un miracolo, l’inizio della fine del mondo
.
La morte di Cristo e la sua Resurrezione costituiscono l’annuncio di quel messaggio finale in cui il perché di ogni istante del tempo e dello spazio fluisce come memoria dell’Eterno.
Così, per noi, la preghiera a Cristo si identifica sempre più con la preghiera alla Madonna.
Vi invito a pregare ogni giorno il Santo Rosario che è la contemplazione del Mistero, è la contemplazione della SS. Trinità.
La Madonna ci aiuti a vivere questo.
don Luigi Giussani
                                                                                                 
                                              

Postato da: giacabi a 16:47 | link | commenti
maria, giussani

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