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venerdì 17 febbraio 2012

Maritain,


La sesta via
**+

 
Le cinque vie dell’esistenza di Dio proposte da san Tommaso non bastano Occorre una sesta via: la vita dei credenti più.
J. Maritain

Postato da: giacabi a 20:57 | link | commenti
maritain

mercoledì, 13 gennaio 2010

L’amore
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Che cosa vogliono gli uomini prima di tutto? Di che cosa hanno bisogno prima di tutto? Hanno bisogno di essere amati; di essere riconosciuti; di venire trattati come esseri umani; di sentire rispettati tutti i valori che ognuno porta in sé. Per questo non basta dire loro : “Ti voglio bene”. Non basta neppure far loro del bene, tutt’altro. Bisogna esistere con loro, nel senso più profondo di questa espressione. Ho detto che si tratta d’una testimonianza invisibile o quasi invisibile. [...] Tale testimonianza passa attraverso dei segni, ma attraverso segni infimi, impermanenti, impercettibili, che si inscrivono nell’inconscio molto pìù che nella coscienza. Uno sguardo, un gesto della mano, un sorriso di fiducia e anche molto meno di questo, una maniera di ascoltare o una maniera di non prestare attenzione a certe cose, ecco quello che potremo chiamare dei microsegni. E per di più, per coloro la cui anima è consacrata all’amore fondamentale del Signore, c’è tutt’intorno ad essi una sorta di aura d’amore contemplativo. Essi vedono Gesù nel loro prossimo. E questa è la cosa che conta: quest’aura che delle infime cose cui ho accennato fa veramente dei microsegni dell’amore redentore. (Senza di essa sarebbero solo segni banali d’un cameratismo umano, d’una solidarietà e d’una amicizia umane che sono, del resto, qualche cosa di molto bello nell’ordine naturale). Ed è proprio quest’aura che, impercettibile ai sensi, penetra invisibilmente, in questo o quel momento (ma quando? e chi lo sa? non lo sappiamo con certezza neanche noi), penetra invisibilmente il cuore di colui che amiamo.
(Jacques Maritain, La vocazione dei piccoli fratelli di Gesù).


Postato da: giacabi a 18:53 | link | commenti
maritain

venerdì, 12 dicembre 2008

  La prova per l’esistenza di Dio
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    Se un tempo bastavano cinque prove per l’esistenza di Dio, oggi l’uomo le ritiene insufficienti e ne vuole una sesta, la più completa, la più autorevole: la vita di coloro che credono in Dio
J. Maritain


Postato da: giacabi a 14:06 | link | commenti
dio, maritain

sabato, 22 settembre 2007

Sdoppiamento
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Fare astrazione dal cristianesimo, mettere Dio e Cristo da parte quando lavoro alle cose del mondo, dividermi io stesso in due metà: una metà cristiana per le cose della vita eterna, e per le cose del tempo una metà pagana - o cristiana menomata, o cristiana vergognosa, o neutra, cioè infinitamente debole, o idolatra della nazione o della razza o dello Stato, o della prosperità borghese o della rivoluzione antiborghese, o della scienza o dell'arte erette a fine ultimo - un tale sdoppiamento è anche troppo frequente nella pratica; può anche servire a caratterizzare una certa epoca di civiltà della quale la filosofia politica di Machiavelli, la riforma protestante (considerata nei suoi effetti culturali) e il separatismo cartesiano illustrano gli inizi. Appena si prende coscienza di ciò che rappresenta in realtà, appena se ne trasporta la formula nella luce dell'intelligenza, appare come una assurdità propriamente mortale.

Qualunque cosa facciate, dice S. Paolo, fatela in nome di Cristo e nella virtù di Cristo. Se la grazia ci rigenera, se fa di ciascuno di noi un «uomo nuovo », avviene perché noi mercanteggiamo col «vecchio uomo» che nel temporale servirà Mammona in sicurezza di coscienza, fortificato o esasperato dalle consolazioni o dalle delusioni che dispensa una società civile distaccata essa stessa da ogni legame colla legge evangelica, mentre che altrove e nel compimento dei nostri doveri religiosi serviremo Dio colla coscienza in pace, consolati dalle promesse della Chiesa e dalle dolcezze della religione?
In realtà, la giustizia evangelica e la vita di Cristo in noi vogliono tutto in noi, vogliono impadronirsi di tutto, impregnare tutto ciò che noi siamo e tutto ciò che noi facciamo, nel profano come nel sacro. L'azione è una epifania dell'essere. Se la grazia ci prende e ci rifà dal fondo dell'essere, lo è affinché la nostra azione tutta intera se ne risenta e ne sia illuminata.
MARITAIN JACQUES (1882-1973)


 

Postato da: giacabi a 21:25 | link | commenti
cristianesimo, maritain

venerdì, 29 dicembre 2006

…la vita non potrebbe essere vissuta se Dio non esistesse..
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Le deficienze del mondo cristiano non possono offuscare né il cristianesimo né la Chiesa. A questo proposito, vi è stata non poca confusione. Il cristianesimo e la Chiesa non hanno avuto il mandato di dare la felicità agli uomini, ma quello di portare loro la verità; non di realizzare la giustizia e la libertà nella società politica, ma di portare all'umanità la salvezza e la vita eterna. Indubbiamente, però, la Chiesa ed il cristianesimo hanno pure, come compito secondario, da ravvivare le energie di giustizia e d'amore nelle profondità dell'esistenza temporale, così da rendere questa esistenza più degna dell'uomo; ma il successo di un tale compito dipende dal modo col quale il messaggio divino è ricevuto, e proprio qui noi ci troviamo di fronte alle responsabilità del mondo cristiano, ossia dei gruppi sociali di denominazione cristiana che operano nella storia profana.
È un'assurdità rimproverare ai cristiani, come si fa sovente oggigiorno, di non aver battezzato la « Rivoluzione », di non aver dedicato ogni loro attività alla «Rivoluzione ». Il mito messianico della «Rivoluzione» è una perversione e laicizzazione della idea del Regno di Dio, che può riuscire a sconvolgere la storia umana, a far fallire le rivoluzioni particolari, autentiche ed autenticamente progressive -senza R maiuscola -che devono via via succedersi, finché durerà la storia umana ...
La storia umana fu alleanza con la paura e l'assurdità, la ragione con la disperazione, le varie potenze di illusione si diffondono sul mondo intero, disorientando tutte le bussole. La facoltà del linguaggio è stata talmente disonorata, il senso della parola talmente falsato, tante verità presentate in ogni occasione dalla stampa e dalla radio sono, in ogni istante ed in modo perfetto, mescolate a tanti errori parimenti annunciati a suon di tromba dalla pubblicità, che gli uomini sono tratti a perdere il senso della verità. Si è talmente mentito agli uomini, ch'essi hanno bisogno, come di un tonico, di dosi quotidiane di menzogne; essi mostrano di credervi, ma cominciano a praticare una specie di vita mentale clandestina, nella quale essi, non credendo nulla di ciò che è loro detto, finiscono per affidarsi solamente all'esperienza selvaggia ed agli istinti elementari. Giunte le cose a questo punto, sembra che i più saggi ragionamenti, le più eloquenti dimostrazioni e le meglio standardizzate organizzazioni non siano davvero bastanti agli uomini del nostro tempo. Gli uomini, oggigiorno, hanno bisogno di segni. Essi hanno bisogno di fatti, anzitutto di segni sensibili della realtà delle cose divine.
Noi non dobbiamo fare dei miracoli per gli uomini, ma da noi dipende mettere in pratica ciò che noi crediamo. È così divenuto evidente che un cristianesimo decorativo ormai non è più sufficiente. La fede deve essere una fede reale, viva, pratica. Credere in Dio deve significare vivere in maniera tale, che la vita non potrebbe essere vissuta se Dio non esistesse. La speranza terrestre nel Vangelo potrà così finalmente divenire la forza vivificatrice della storia temporale.
(J. Maritain, Il significato dell'ateismo contemporaneo)

Postato da: giacabi a 20:51 | link | commenti (1)
chiesa, maritain

venerdì, 13 ottobre 2006

Gli uomini hanno bisogno
 di segni, di fatti

…La storia umana fu alleanza con la paura e l’assurdità, la ragione con la disperazione,le varie potenze di illusione si diffondono sul mondo intero, disorientato tutte le bussole. La facoltà del linguaggio è stata talmente disonorata, il senso della parola talmente falsato, tante verità presentate in ogni occasione dalla stampa e dalla radio sono, in ogni istante ed in modo perfetto, mescolate a tanti errori parimenti annunciati a suon di tromba dalla pubblicità, che gli uomini sono tratti a perdere il senso della verità. Si è talmente mentito agli uomini, ch’essi hanno bisogno, come di un tonico, di dosi quotidiane di menzogne; essi mostrano di credervi, ma cominciano a praticare una specie di vita mentale clandestina nella quale essi non credendo nulla , di ciò che è loro detto, finiscono per affidarsi solamente all’esperienza selvaggia ed agli istinti elementari. Giunte le cose a questo punto, sembra che i più saggi ragionamenti, le più eloquenti dimostrazioni e le meglio standardizzate organizzazioni non siano davvero bastanti agli uomini del nostro tempo. Gli uomini, oggigiorno, hanno bisogno di segni. Essi hanno bisogno di fatti, anzitutto di segni sensibili della realtà delle cose divine. Noi non dobbiamo fare dei miracoli per gli uomini ma da noi dipende mettere in pratica ciò che noi crediamo. È così divenuto evidente che un cristianesimo decorativo ormai non è più sufficiente. La fede deve essere una fede reale, viva, pratica.
Credere in Dio deve significare vivere in maniera tale, che la vita non potrebbe essere vissuta se Dio non esistesse. La speranza terrestre nel Vangelo potrà così finalmente divenire la forza vivificatrice della storia temporale.
(J. Maritain, Il significato dell’ateismo contemporaneo)
                             
                         
Madre Teresa di Calcutta - Foto tratta dal sito www.mariadinazareth.it

Postato da: giacabi a 20:53 | link | commenti
maritain

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