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sabato 18 febbraio 2012

Merini


Un punto è l'embrione
***

di Alda Merini

Un punto è l'embrione
un secolo di vita
che ascolta l'Universo,
la memoria del mondo
fin dalla creazione.
L'uomo che nascerà
è un'eco del Signore 
e sente palpitare in sé
tutte le stelle.
Uccidere un embrione
è negare l'Universo
è negare la musica
è negare il silenzio.
La voce dell'embrione
è voce di battaglia
il pianto nascituro
che geme nella carne.
La madre dell'embrione 
è soltanto la vita.

Postato da: giacabi a 20:58 | link | commenti (1)
aborto, merini

giovedì, 18 agosto 2011



La Madre
***
La Madre,
quella che come me
mangiò la terra del manicomio credendola pastura divina,
quella che si legò ai piedi del figlio
per essere trascinata con lui sulla croce e ne venne sciolta
perché continuasse a vivere nel suo dolore.
Potevano uccidere anche Maria,
ma Maria venne lasciata libera di vedere
la disfatta di tutto il suo grande pensiero.
Ed ecco che Dio dalla croce guarda la madre,
ed è la prima volta che così crocifisso
non la può stringere al cuore,
perché Maria spesso si rifugiava in quelle braccia possenti,
e lui la baciava sui capelli e la chiamava «giovane»
e la considerava ragazza.
Maria, figlia di Gesù
Maria non invecchiò mai,
rimase col tempo della croce
nei suoi lunghi capelli
che le coprivano il volto.
«lo credo, madre,
che qualsiasi senso del cuore
sia dentro il tuo sguardo.

Come Figlio di Dio sono un bambino felice,
come Gesù sono colui che camminerà con te
sulle acque dell’incredulità.
Io, madre, ho visto il tuo seno pieno d’obbedienza
e bianco come il tuo pensiero.
E io so che l’amore di Dio è impalpabile
come le ali di una farfalla.
Io ho creduto, madre, al tuo volto,
ma ho anche creduto al Padre.
Non potrebbe ingiuriarti nessuno
al di fuori di quella voce
che ti ha percossa come un nubifragio:
l’addio del messaggero celeste.»
«Quante lacrime, madre, su quella tua
visitazione.
È stato un lavacro per tutti i peccati degli uomini,
e solo Giuseppe ha creduto che il tuo mantello
contenesse tanto dolore.
Non ti ha mai levato di dosso quel mantello di luce,
Maria,
con cui Dio ti ha coperta
per non far vedere
che le tue spalle tremavano d’amore.
Ma io, Maria, credo in te,
e credendo in te
credo in Lui.»

Alda Merini, Poema della croce (Frassinelli, 2004)

Postato da: giacabi a 17:06 | link | commenti
merini, maria

mercoledì, 10 agosto 2011

Quelle come me
***
…. è come una goccia d’acqua nel deserto ciondolante
Quelle come me sono capaci di grandi amori e grandi collere,
grandi litigi e grandi pianti grandi perdoni.
Quelle come me non tradiscono mai, quelle come me hanno valori
che sono incastrati nella testa come se fossero pezzi di un puzzle,
dove ogni singolo pezzo ha il suo incastro e lì deve andare.
Niente per loro è sottotono, niente è superficiale o scontato,
non le amiche, non i figli, non la famiglia, non gli amori che hanno voluto,
che hanno cercato, e difeso e sopportato.

Quelle come me regalano sogni, anche a costo di rimanerne prive...
Quelle come me donano l'anima, perchè un'anima da sola,
è come una goccia d’acqua nel deserto
- Alda Merini -

Postato da: giacabi a 21:14 | link | commenti (2)
merini

mercoledì, 29 giugno 2011

pasqua2011

Postato da: giacabi a 20:54 | link | commenti
merini

lunedì, 21 marzo 2011

 “Magnificat, Un incontro con Maria”


Quando il cielo baciò la terra nacque Maria.
Che vuol dire la semplice,
la buona, la colma di grazia.
Maria è il respiro dell’anima,
è l’ultimo soffio dell’uomo.
Maria discende in noi,
è come l’acqua che si diffonde
in tutte le membra e le anima,
e da carne inerte che siamo noi
diventiamo viva potenza.


Sei la povertà e la ricchezza,
il sogno e la contraddizione,
la volontà di Dio e la volontà dell’uomo,
che tu educhi alla contemplazione.
Il dolore è la tua casa, è la casa del mondo,
eppure tu sei la regina degli angeli,
la regina nostra, la regina di tutti i tempi.


Maria,
ci sono dei venti
che ardono e gemono in noi,
e dividono le nostre intime parti
in tanti flagelli
e ci rompono le ossa
e sono le tentazioni,
i progetti sbagliati,
le orme indisciplinate,
i feretri dei morti
che secondo noi non hanno resurrezione.
Quanto è immodesto l’uomo
che pensa che l’inverno congeli tutto
E non spera nella primavera.
L’uomo beve il proprio odio
come un buon vino,
e più odia e più si sente ebbro
più abbandona
le rive della tua giovinezza.


Alda Merini

Alcuni passi tratti dal libro “Magnificat, Un incontro con Maria”


Postato da: giacabi a 20:55 | link | commenti
merini, maria

sabato, 04 dicembre 2010

Spavento di Maria
***
Una voce come la Tua
che entra nel cuore di una vergine
e lo spaventa,
una voce di carne e di anima,
una voce che non si vede,
un figlio promesso a me,
tu ancella che non conosci l'amore,
un figlio mio e dell'albero,
un figlio mio e del prato,
un figlio mio e dell'acqua,
un figlio solo:
il Tuo.
Come non posso spaventarmi 
e fuggire lontano
se non fosse per quell'ala di uomo
che mi è sembrata un angelo?
Ma in realtà, mio Dio,
chi era?
Uno che si raccomanda,
uno che mi dice di tacere,
uno che non tace,
uno che dice un mistero
e lo divulga a tutti.
Io sola, povera fanciulla ebrea
che devo credere e ne ho paura, Signore,
perché la fede è una mano
che ti prende le viscere,
la fede è una mano 
che ti fa partorire.
 
[tratto da: Alda Merini, Magnificat. Un incontro con Maria, Frassinelli 2002, pp. 22-23]

Postato da: giacabi a 16:44 | link | commenti
fede, merini, maria

sabato, 30 gennaio 2010

Solo un mano d'angelo
***
 
Solo un mano d'angelo
intatta di sè, del suo amore per sè,
potrebbe
offrirmi la concavità del suo palmo
perché vi riversi il mio pianto.
La mano dell'uomo vivente
è troppo impigliata nei fili dell'oggi e dell'ieri,
è troppo ricolma di vita e di plasma di vita!
Non potrà mai la mano dell'uomo mondarsi
per il tranquillo pianto del proprio fratello!
E dunque, soltanto una mano di angelo bianco
dalle lontane radici nutrite d'eterno e d'immenso
potrebbe filtrare serena le confessioni dell'uomo
senza vibrarne sul fondo in un cenno di viva ripulsa.
Alda Merini

Postato da: giacabi a 21:41 | link | commenti
merini

lunedì, 18 gennaio 2010

La carne degli angeli
***
http://www.copia-di-arte.com/kunst/raffael_eigntl_rafaello_santi/angeli_10910005543027817_hi.jpg
un punto è l'embrione

un secolo di vita

che ascolta l'universo

la memoria del mondo

fin dalla creazione.

L'uomo che nascerà

è un eco del Signore

e sente palpitare in sè

tutte le stelle

Alda Merini


Postato da: giacabi a 20:35 | link | commenti
aborto, merini

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