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sabato 18 febbraio 2012

Montale,


***

"Se nella mia vita non scocca e presto, una scintilla,

io sono un uomo finito"
***

"Ma se accettiamo il gioco
ai margini troviamo
un segno intelleggibile
che può dar senso al tutto"



Montale

Postato da: giacabi a 20:27 | link | commenti
montale

sabato, 27 febbraio 2010

Un segno che può dar senso a tutto

***


https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIdfprMTdAA8-uLQkrpJmEQUxknn7g2TfN4fhpP1Xh76Ul2ubZzXl4Xi0p3jhdAWOYtC_Si_L607Ua7-KBGNNj5aR8C0AxRDA_8KA6R3UqUgW2RdjzAeOFx4qbHetDK1aq224MgxDVacGi/s400/congdon09.jpg

Incontro
Esitammo un istante,
e poco dopo riconoscemmo
di avere la stessa malattia.
Non vi è definizione
per questa mirabile tortura,
c'è chi la chiama spleen
e chi malinconia.
Ma se accettiamo il gioco
ai margini troviamo

un segno intelleggibile
che può dar senso a tutto
.
Eugenio Montale Diario Postumo

Postato da: giacabi a 10:59 | link | commenti
montale

sabato, 08 novembre 2008

  La vita ridotta a un bene di consumo
***
E’ mia impressione che una bomba atomica sia scoppiata presso le radici della moralità: E responsabile, per gran parte, è la televisione, che ha ridotto la vita a un bene di consumo.
 E. Montale



Postato da: giacabi a 08:48 | link | commenti
nichilismo, montale

sabato, 24 maggio 2008

Il coraggio di andare oltre
 ***
 
Si tratta di arrampicarsi sul sicomoro
 per vedere il Signore se mai passi.
 Ahimè non sono un rampicante e anche restando
 in punta di piedi, non l’ho mai visto”.
E.Montale diario del 71
                                  ***
Nessuno vede Gesù senza uno po’ di fatica
nessuno riesce a vedere Gesu se resta
attaccato alla terra”.
S. Ambrogio In LucamVIII,81

Postato da: giacabi a 18:43 | link | commenti (1)
montale, sambrogio, senso religioso

lunedì, 10 dicembre 2007

La morte odora di resurrezione
***
«Non posso pensarti dolente
 da che la morte odora di resurrezione». Eugenio Montale

Postato da: giacabi a 15:26 | link | commenti
morte, montale

sabato, 01 dicembre 2007

La morte odora di resurrezione

***
«Non posso pensarti dolente / da che la morte odora di resurrezione».

Eugenio Montale


Postato da: giacabi a 20:36 | link | commenti
morte, montale

martedì, 06 novembre 2007

Il totale disinteresse per il senso della vita
 ***
Oggi gli individui -un’infinità- chiedono di rappresentarsi di esistere individualmente, chiedono di vivere la propria vita sul piano che ad essi è possibile: quello  delle emozioni e delle sensazioni. E su questo piano non sono possibili deleghe privilegiate: l'uomo qualunque ha gli stessi diritti dell'uomo di eccezione e può persino illudersi che la sua trivellazione della couche vitale sia più autentica di quella dell'uomo di studio. Ma all'uomo-massa corrisponde il male di massa, al quale nessuno di noi sfugge
E il lato più pericoloso della vita attuale è il dissolversi del sentimento della responsabilità individuale. La solitudine di massa ha reso vana ogni differenza tra il dentro e il fuori. Poiché il nostro tempo ha sostituito l'eccitazione alla contemplazione e il numero non è più il segreto delle leggi divine, bensi l'oggetto della statistica, non vedo perché non si debbano trarre le debite conclusioni della mutate condizioni di vita dell'uomo che fu ' detto sapiens e faber (e poi ludens ed ora è destruens) a vantaggio dell'immenso tutti- nessuno che stiamo avviandoci a formare.
Quel che avviene nel mondo cosiddetto civile a partire dalla fine dell'illuminismo (ma ora in sempre più rapida escalation) è il totale disinteresse per il senso della vita. Ciò non contrasta con il darsi da fare, anzi. Si riempie il vuoto con "inutile. L'uomo non ha più  molto interesse per l'umanità. L'uomo si annoia spaventosamente.
....
(E. Montale, Nel nostro tempo)

.............................................................................

Postato da: giacabi a 16:50 | link | commenti
montale, senso religioso

domenica, 23 settembre 2007



Come Zaccheo
***



Si tratta di arrampicarsi sul sicomoro
per vedere il Signore se mai passi.

Ahimè, non sono un rampicante ed anche stando in punta di piedi non l'ho visto
. EUGENIO MONTALE

Postato da: giacabi a 21:22 | link | commenti
montale

venerdì, 27 luglio 2007

Prima del viaggio



"Prima del viaggio si scrutano gli orari,
le coincidenze, le soste, le pernottazioni
e le prenotazioni (di camere con bagno
o doccia, a un letto o due o addirittura un flat);
si consultano le guide Hachette e quelle dei musei,
si cambiano valute, si dividono
franchi da escudos, rubli da copechi;
prima del viaggio s'informa
qualche amico o parente, si controllano
valige e passaporti, si completa
il corredo, si acquista un supplemento
di lamette da barba, eventualmente
si dà un'occhiata al testamento, pura
scaramanzia perché i disastri aerei
in percentuale sono nulla;
prima
del viaggio si è tranquilli ma si sospetta che
il saggio non si muova e che il piacere
di ritornare costi uno sproposito.
E poi si parte e tutto è O.K. e tutto
è per il meglio e inutile.
……………………………………
E ora, che ne sarà
del mio viaggio?
Troppo accuratamente l'ho studiato
senza saperne nulla. Un imprevisto
è la sola speranza. Ma mi dicono
che è una stoltezza dirselo"

 E. Montale - "Prima del viaggio", in Satura (1962-1970)

 *** 

"Si tratta di arrampicarsi sul sicomoro
per vedere il Signore se mai passi.
Ahimè, non sono un rampicante ed anche stando in punta di piedi non l'ho mai visto”

E. Montale - "Come Zaccheo", in Diario del '71

 

Postato da: giacabi a 21:43 | link | commenti
montale

martedì, 24 luglio 2007

Il senso religioso

L’agave sullo scoglio
***
Sotto l’azzurro fitto del cielo
qualche uccello di mare se ne va
né sosta mai
perché tutte le immagini
portano scritto “più in là”.
E. Montale
 

Postato da: giacabi a 15:56 | link | commenti
montale, senso religioso

martedì, 10 luglio 2007

I  limoni
***

Ascoltami , i poeti laureati
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati : bossi ligustri o acanti .
Io , per me , amo le strade che riescono agli erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantano i ragazzi
qualche sparuta anguilla :
le viuzze che seguono I ciglioni ,
discendono tra I ciuffi delle canne
e mettono negli orti , tra gli alberi dei limoni .

Meglio se le gazzarre degli uccelli
si spegono inghiottite dall'azzurro :
più chiaro si ascolta il sussurro
dei rami amici nell'aria che quasi non si muove ,
e i sensi di quest'odore
che non sa staccarsi da terra
e piove in petto una dolcezza inquieta .
Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra ,
qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed è l'odore dei limoni .

Vedi , in questi silenzi in cui le cose
s'abbandonano e sembrano vicine
a tradire il loro ultimo segreto
talora ci si aspetta
di scoprire uno sbaglio di Natura ,
il punto morto del mondo , l'anello che non tiene ,
il filo da disbrogliare che finalmente ci metta
nel mezzo di una verità .
Lo sguardo frugal d'intorno ,
la mente indaga accorda disunisce
nel profumo che dilaga
quando il giorno più languisce .
Sono i silenzi in cui si vede
in ogni ombra umana che si allontana
qualche disturbata Divinità


Ma l'illusione manca e ci riporta il tempo
nelle città rumorose dove l'azzurro si mostra
soltanto a pezzi , in alto , tra le cimase .
La pioggia stanca la terra , di poi ; s'affolta
il tedio dell'inverno sulle case ,
la luce si fa avara – amara l'anima .
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si scrosiano
le loro canzoni
le trombe d'oro della solarità .

E.Montale
 

Postato da: giacabi a 07:34 | link | commenti
montale, senso religioso


FORSE UN MATTINO ANDANDO IN UN’ARIA DI VETRO

***
Forse un mattino andando in un’aria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.
Poi come s’uno schermo, s’accamperanno di gitto
alberi case colli per l’inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n’andrò zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto
E. Montale Ossi di seppia, 1925

 

Postato da: giacabi a 06:21 | link | commenti
montale, senso religioso

sabato, 03 febbraio 2007

           O CRISTO O IL NULLA 
***
6- Quello che avviene nel mondo così detto civile a partire dalla fine dell'illuminismo (ma ora in sempre più rapida escalation) è il totale disinteresse per il senso della vita. Ciò non contrasta col darsi daffare, anzi. Si riempie il vuoto con l'inutile. Il mondo muore di noia, l'impiego del tempo è letteralmente spaventoso. I giovani che si agitano un pò dovunque non se ne rendono forse conto, ma il loro vero problema non è né sociale né economico. A loro non interessa più nulla, ecco il fatto. Immetteteli in una società più giusta, meglio pianificata, riempiteli di lauree e di diplomi, trovate per tutti un buon impiego e molto tempo libero, e il risultato sarà sempre lo stesso: una noia sempre crescente senza nemmeno più il conforto-sconforto dell'angoscia. Abbiamo provveduto noi anziani, noi balordi aruspici dei vari futuribili, a svuotarli di tutto. Non ci possono ringraziare, questo è certo. Le attuali agitazioni e contestazioni appartengono dunque a quella che si definisce come eterogenesi dei fini e come tali sono inevitabili. Il loro effetto (se ce ne sarà uno) non può essere prevedibile in alcun modo. Esse non sono che un'infima parcella dì tutto ciò che sta ribollendo in questo universo di orrore e di noia.
(Eugenio Montale, n°6, "32 variazioni"
in otto elzeviri del Corriere della Sera)

Postato da: giacabi a 12:29 | link | commenti
montale

giovedì, 01 febbraio 2007

Viaggio in Terrasanta
***
E' così a chi mi chiede se un viaggio in Terrasanta riesce a confermare o a infiacchire la fede di un cristiano d’altre terre io posso rispondere: ai cristiani di scarsa fede il viaggio sarà certamente utile, perché solo un cieco e un sordo potrebbero negare che qui qualcosa è accaduto, qualcosa molto più importante della scoperta dell’America e delle dichiarazioni dei diritti dell’uomo.
(Eugenio Montale,  Corriere della Sera 1964)

Postato da: giacabi a 19:34 | link | commenti
montale, cristianesimo


PRIMA DEL VIAGGIO
***
Prima del viaggio si scrutano gli orari,
le coincidenze, le soste, le pernottazioni
e le prenotazioni (di camere con bagno
o doccia, a un letto o due o addirittura un flat);
si consultano
le guide Hacchette e quelle dei musei,
si cambiano valute, si dividono
franchi da escudos, rubli da copechi:
prima del viaggio si informa
qualche amico o parente: si controllano
valige e passaporti, si completa
il corredo, si acquista un supplemento
di lamette da barba, eventualmente
si dá un'occhiata al testamento, pura
scaramanzia perché i disastri aerei
in percentuale sono nulla:
prima
del viaggio si é tranquilli ma si sospetta che
il saggio non si muova e che il piacere
di ritornare costi uno sproposito.
E poi si parte e tutto é O.K. e tutto
é per il meglio e inutile
…………………………
E ora che ne sará
del mio viaggio?
Troppo accuratamente l'ho studiato
senza saperne nulla. Un imprevisto

é la sola speranza.
Ma mi dicono
ch'è una stoltezza dirselo
.
 Eugenio Montale

Postato da: giacabi a 19:31 | link | commenti
montale, senso religioso

domenica, 27 agosto 2006


DISINTERESSE PER
IL SENSO DELLA VITA
Forse non è mai stato più forte il tentativo dell’uomo di proporsi come un fine a se stesso. E il nodo del problema è tutto qui. Milioni di esseri umani aspirano all’amore, ma la parola non viene pronunciata che nelle più sconce sedi della pubblicistica.
Giornali e libri, dépliants e almanacchi, visioni accampate su tela o su vetro, suoni messi insieme per darci un’impressione fisica motrice, dinamica, notizie e nozioni gettate su noi a piene mani costituiscono un vociferante abracadabra che dovrebbe dire all’uomo solo: Ci siamo anche noi, non sei solo.
Oggi gli individui – un’infinità – chiedono di rappresentarsi, di esistere, di esplodere individualmente, chiedono di vivere la propria vita sul piano che ad essi è possibile: quello delle emozioni e delle sensazioni. E su questo piano non sono possibili deleghe privilegiate: l’uomo qualunque ha gli stessi diritti dell’uomo di eccezione e può persino illudersi che la sua trivellazione della couche vitale sia più autentica di quella dell’uomo di studio. Ma all’uomo-massa corrisponde il male di massa, al quale nessuno di noi sfugge.
E il lato più pericoloso della vita attuale è il dissolversi del sentimento della responsabilità individuale. La solitudine di massa ha reso vana ogni differenza tra il dentro e il fuori.
Poiché il nostro tempo ha sostituito l’eccitazione alla contemplazione e il numero non è più il segreto delle leggi divine, bensì l’oggetto della statistica, non vedo perché non si debbano trarre le debite conclusioni dalle mutate condizioni di vita dell’uomo che fu detto sapiens e faber (e poi ludens ed ora è destruens) a vantaggio dell’immenso tutti-nessuno che stiamo avvicinandoci a formare.
Quel che avviene nel mondo cosiddetto civile a partire dalla fine dell’Illuminismo (ma ora in sempre più rapida escalation) è totale disinteresse per il senso della vita. Ciò non contrasta con il darsi da fare, anzi. Si riempie il vuoto con l’inutile. L’uomo non ha più molto interesse per l’umanità. L’uomo si annoia spaventosamente.”
Eugenio Montale, Nel nostro tempo.
munch rectrospective

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