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sabato 18 febbraio 2012

napoleone


Nerone è ancora tra noi ***
Di Antonio Socci
Libero – 03/02/2009
Che spettacolo. Ogni giorno valanghe di fango, da quei cannoni che sono i mass media e i potenti di questo mondo, contro la Chiesa. Ogni giorno oltraggi, calunnie, dileggi. E lei, bella, dolce, inerme, indifesa che subisce cercando – come una madre premurosa – di proteggere i suoi figli più piccoli dallo scandalo continuo. Come si fa a non amare questa Chiesa, così vulnerabile, indifesa, così umanamente povera da rendere evidentissimo che è sorretta dalla presenza formidabile di un Altro. Altrimenti mai avrebbe potuto arrivare al XX secolo e abbracciare il mondo intero e continuare a far innamorare tanti cuori di quel volto. Del Salvatore.
Lei, la Chiesa di Cristo, la Santa Chiesa, che ha subito fin dalla sua nascita le più feroci persecuzioni e che nel XX secolo ha dovuto sopportare il più oceanico macello della sua storia (45 milioni di credenti che hanno perduto la vita, in modo diretto o indiretto a causa della loro fede: dati provenienti da Oxford non dal Vaticano), lei che è stata perseguitata a tutte le latitudini, sotto tutti i regimi (da quello della Cina dei Boxers di inizio secolo, a quello massonico messicano, da quelli comunisti a quelli nazisti e fascisti fino a quelli pagani e a quelli islamici), lei che ha subìto il primo genocidio del Novecento, quello degli armeni. Ma non interessano a nessuno i morti cristiani, le suore rapite, i missionari uccisi i cristiani cacciati da tanti Paesi. E’ forse interessato a qualcuno il lungo genocidio consumatosi a Timor Est o quello ventennale del Sudan ad opera del regime jihadista contro i cristiani del Sud, con due milioni di morti, quattro milioni di profughi e centinaia di migliaia di donne e bambini catturati e venduti come schiavi al Nord? A nessuno. Se ne accorse il New York Times nel 1998.
Ma Gesù lo aveva detto: “Vi mando come agnelli in mezzo ai lupi”, “hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi”, “diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia”, vi trascineranno davanti ai loro tribunali, vi tortureranno, vi metteranno a morte. Infatti non ci si è accontentati di macellare i cristiani: li si vuole anche infangati, disonorati. Anche quando loro – vittime di tutte le ideologie totalitarie – si sono presi cura, pressoché da soli, di altre vittime come i loro fratelli ebrei, anche quando il Papa Pio XII con migliaia di preti e suore, a rischio della loro stessa vita (vedi padre Kolbe), minacciati loro stessi di morte, hanno salvato centinaia di migliaia di poveri ebrei braccati da quell’ideologia pagana che già faceva strage di cattolici polacchi, anche dopo questa immensa e commovente impresa – che dopo la guerra fece sgorgare i più sinceri ringraziamenti dei maggiori esponenti del mondo ebraico e dei tanti salvati (anche esponenti politici avversi alla Chiesa) – anche dopo un evento del genere in cui la Chiesa pressoché da sola (come scrisse Albert Einstein) si oppose al Satana pagano hitleriano, anche dopo ciò alla Chiesa tocca l’onta dell’accusa di razzismo, ideologia biologista che è l’esatto opposto del cattolicesimo e che è nata proprio in odio al cristianesimo…
Ma questa sembra essere la sua sorte: la stessa di Gesù. L’odio del mondo. La mano assassina non è arrivata a colpire perfino il Papa stesso in piazza San Pietro? E già sul suo predecessore, Pio XII, non gravava un progetto di deportazione da parte dei nazisti? E un altro predecessore non era stato già deportato, 150 anni prima, da Napoleone?
Del resto perfino nella democrazie – se proprio non vogliamo ricordare il bagno di sangue cristiano che fu la Rivoluzione francese o le feroci persecuzioni della conquista piemontese (più di 60 vescovi italiani arrestati 
o esiliati, migliaia di frati e suore cacciati dai loro conventi e la Chiesa espropriata di tutto) – perfino nelle democrazie, dicevo, la Chiesa è odiata, perseguitata.
C’è qualcuno che ricordi come nella Inghilterra madre della democrazia (quella che proprio dalla Chiesa aveva imparato da democrazia con la Magna Charta) oggi, a 500 anni dalla svolta anglicana (imposta da un re tiranno) è ancora proibito a un cattolico diventare cancelliere? Blair ha dovuto aspettare, a dare la notizia della sua conversione, di aver perduto la carica. Pensate se vigesse un’analoga proibizione – che so – per gli atei o gli ebrei, o gli islamici…
E perfino negli Usa si è dovuto aspettare duecento anni perché un cattolico, nel 1960, diventasse presidente americano. E quante rassicurazioni dovette dare Kennedy, attaccato proprio in quanto cattolico che – come tale – non doveva andare alla Casa Bianca (in ogni caso fece subito una brutta fine e nessun cattolico più ci è tornato).
Ma, si sa, è proibito guardare la storia per quello che è. Sempre e solo sul banco degli accusati devono stare i cattolici. Ciononostante la Chiesa non fa mai vittimismo, non polemizza, non si perde in discussioni e controversie. Addirittura per volere di quel grandissimo Papa che è stato Giovanni Paolo II, che pure aveva provato sulla sua pelle sia la persecuzione nazista, che quella comunista e infine le pallottole di Ali Agca, arrivò quel gesto inaudito, stupendo che fu il grande “mea culpa” dell’Anno Santo: dalla Chiesa di Roma, che avrebbe avuto tutti i titoli, alla fine del Novecento, per puntare il dito su tutti i poteri e le ideologie del mondo che l’avevano straziata, venne questo struggente atto di umiltà, perché il mondo sapesse, capisse, che ai cristiani non interessa rivendicare meriti, né interessa aver ragione, ma – riconoscendosi peccatori, ultimi fra gli uomini e veramente indegni del dono che hanno avuto da Dio – a loro interessa solo indicare quel volto bellissimo che ci salva, in cui Dio si è fatto carne ed è venuto a salvarci.
Con il cui amore (cantato attraverso duemila anni di bellezza dagli artisti cristiani) hanno insegnato all’umanità a prendersi cura dei sofferenti, dei derelitti, coprendo il mondo di opere di carità e di ospedali. E ancora oggi, come sempre, la Chiesa quasi da sola, sentendo tutti gli uomini come suoi figli (anche coloro che la odiano), premurosamente fa sentire la sua voce contro l’immane massacro delle vite più indifese e innocenti (un miliardo in 40 anni), contro le risorgenti ideologie della morte, contro l’orrore della fame, dell’industria della guerra, contro l’odio che dilania i cuori e il mondo, contro tutte le violenze.
Ma ancora una volta la Chiesa è per questo vilipesa, oltraggiata, infangata, derisa (ora accusata falsamente di tacere, ora accusata dagli stessi di parlare: sempre in ogni caso odiata). Che spettacolo! Come si fa a non accorgersi che è veramente una cosa dell’altro mondo in questo mondo. E’ divina. Così la considerò uno dei suoi persecutori, arrivato alla fine della vita, nell’esilio di Sant’Elena, Napoleone Bonaparte: “Tra il cristianesimo e qualsiasi altra religione c’è la distanza dell’infinito. Conosco gli uomini e vi dico che Gesù non è (solo) un uomo…”.
I pensieri del Bonaparte, riportati in “Conversazioni religiose” (Editori riuniti), sono di questo tenore: “Tutto di Gesù mi sorprende. Il suo spirito mi supera e la sua volontà mi confonde. Tra lui e qualsiasi altra persona al mondo non c’è possibilità di paragone. E’ veramente un essere a parte... E’ un mistero insondabile… Cerco invano nella storia qualcuno simile a Gesù Cristo o qualcuno che comunque si avvicini al Vangelo… Nel suo caso tutto è straordinario…. Anche gli empi non hanno mai osato negare la sublimità del Vangelo che ispira loro una specie di venerazione obbligata! Che gioia procura questo libro!”. “Dal primo giorno fino all’ultimo, egli è lo stesso, sempre lo stesso, maestoso e semplice, infinitamente severo e infinitamente dolce… Che parli o che agisca, Gesù è luminoso, immutabile, impassibile…”. “Gesù è il solo che abbia osato tanto. E’ il solo che abbia detto chiaramente e affermato senza esitazione egli stesso di sé: io sono Dio…”. 

Napoleone constata il suo potere divino nei fatti storici: “Voi parlate di Cesare e di Alessandro, delle loro conquiste e dell’entusiasmo che seppero suscitare nel cuore dei soldati” osservava Napoleone “ma quanti anni è durato l’impero di Cesare? Per quanto tempo si è mantenuto l’entusiasmo dei soldati di Alessandro?”.
Invece per Cristo “è stata una guerra, un lungo combattimento durato trecento anni, cominciato dagli apostoli e proseguito dai loro successori e dall’onda delle generazioni cristiane. Dopo san Pietro i trentadue vescovi di Roma di Roma che gli sono succeduti sulla cattedra hanno, come lui, subito il martirio. Durante i tre secoli successivi, la cattedra romana fu un patibolo che procurava sicuramente la morte a chi vi veniva chiamato… In questa guerra tutti i re e tutte le forze della terra si trovano da una parte, mentre dall’altra non vedo nessun esercito, ma una misteriosa energia, alcuni uomini sparpagliati qua e là nelle varie parti del globo e che non avevano altro segno di fratellanza che una fede comune nel mistero della Croce… Potete concepire un morto che fa delle conquiste con un esercito fedele e del tutto devoto alla sua memoria? Potete concepire un fantasma che ha soldati senza paga, senza speranza per questo mondo e che ispira loro la perseveranza e la sopportazione di ogni genere di privazione?... Questa è la storia dell’invasione e della conquista del mondo da parte del cristianesimo… I popoli passano, i troni crollano e la chiesa rimane! Quale è, dunque, la forza che mantiene in piedi questa chiesa, assalita dall’oceano furioso della collera e dell’odio del mondo? Qual è il braccio, dopo diciotto secoli, che l’ha difesa dalle tante tempeste che hanno minacciato di inghiottirla?” 


Postato da: giacabi a 19:07 | link | commenti
chiesa, socci, napoleone

lunedì, 10 novembre 2008

Gesù Cristo
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« Come mai, quindi, un ebreo, la cui esistenza storica è testimoniata con piu sicurezza di tutte quelle del tempo in cui visse, lui solo, figlio di un falegname, si presenti subito come Dio stesso, come l'essere per eccellenza, come il creatore degli esseri. Egli si arroga ogni forma di adorazione. Costruisce il suo culto con le sue mani, non con le pietre ma con gli uomini. Ci si esalta davanti alle conquiste di Alessandro! Ebbene, ecco un conquistatore che confisca a proprio vantaggio, che unisce, che aggrega a sé non una nazione ma la specie umana. Che miracolo! L'anima umana con tutte le sue facoltà diventa un'appendice dell'esistenza di Cristo.
E in che modo accade questo? Con un prodigio che supera ogni prodigio. Egli vuole l'amore degli uomini, vuole, cioè, la cosa al mondo piu difficile da ottenere. Ciò che un saggio domanda inutilmente a qualche amico, ciò che un padre chiede ai suoi figli, la sposa al suo sposo, un fratello al fratello, in una parola il cuore, questo e ciò che egli vuole per sè. Lo esige m forma assoluta e immediatamente lo ottiene. Così egli conferma ai miei occhi la sua natura divina. Alessandro, Cesare, Annibale, Luigi XIV, con tutto il loro genio hanno fallito su questo punto. Hanno conquistato il mondo e non sono riusciti ad avere un amico»
Napoleone,Conversazioni religiose  Editori Riuniti

Postato da: giacabi a 21:00 | link | commenti
gesù, napoleone

sabato, 08 novembre 2008

  Maometto
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Senza dubbio Maometto proclama l’unità di Dio. Questa verità è l’essenza e il dogma principale della sua religione. Lo riconosco, ma tutti sanno che egli lo afferma a partire da Mosè e dalla tradizione ebraica. Lo spirito di Maometto, o piuttosto la sua immaginazione, ha pagato il prezzo di tutti gli altri dogmi del Corano, libro pieno di confusione e di oscurità, di un riformatore appassionato che si tormenta per risolvere con il genio delle questioni che sono piu alte del genio e che non arriva ad altro che a degli errori grossolani, tanto è vero che non è dato a nessuno, neppure a un grand'uomo, di poter dire niente di soddisfacente su Dio, sul paradiso e sulla vita futura, se Dio stesso non lo istruisce preventivamente!
Maometto, quindi, è vero soltanto quando si appoggia sulla Bibbia e sul sentimento innato della fede in Dio. .
Per tutto il resto il Corano non è davvero altro che un sistema ardito di dominio e di invasione politica.Ovunque in Maometto si scopre l'uomo ambizioso, il vile adulatore di tutte le passioni piu care al cuore degli uomini! Come carezza la carne, che spazio riserva alla sensualità!
Vuole portare l'Arabo verso la verità di Dio, oppure verso la seduzione di tutte le gioie permesse in que- sta vita e promesse come speranza e ricompensa nell'altro?
Bisognava conquistare un popolo. l'appello alle passioni era, dunque, necessario. Ebbene, vi è riuscito! Ma la causa del suo trionfo sarà la causa della sua rovina. Presto o tardi la mezzaluna sparirà dalla scena del mondo e la Croce vi rimarrà!
La sensualità in ultima analisi uccide le nazioni, cosi come uccide gli individui che sono cosi folli da farne il fondamento della loro esistenza!Questo falso profeta, inoltre, si rivolge a una sola nazione, e ha sentito il bisogno, di giocare due ruoli, il ruolo politico e quello religioso. Egli ha effettivamente conquistato e posseduto tuttà' la potenza del primo. Quanto al secondo, se ne ha avuto il prestigio non ne ha avuto la sostanza. Non ha mai fornito prove della divinità della sua missione. Una o due volte vuole misurarsi con un miracolo e fallisce miseramente. Nessuno crede ai suoi miracoli, perché Maometto stesso non ci credeva e questo prova che non è poi cosi facile come si immagina di imporsi in questo modo.
Se a Maometto si addice bene il titolo di impostore, esso ripugna talmente a quello di Cristo che credo che nessun nemico del cristianesimo abbia mai osato attribuirglielo!
E tuttavia non c'è una via di mezzo: Cristo o è un impostore o è Dio.
 Napoleone,Conversazioni religiose  Editori Riuniti


Postato da: giacabi a 11:24 | link | commenti
islam, napoleone

giovedì, 06 novembre 2008

 Gesù Cristo
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«Conosco gli uomini e vi dico
che Gesù non è un uomo. Gli spiriti superficiali scorgono una somiglianza tra il Cristo e i fondatori di Imperi, i conquistatori e le divinità di altre religioni. Questa somiglianza non esiste. Tra il cristianesimo e qualsiasi altra religione c'è la distanza dell'infinito.»
Napoleone,Conversazioni religiose  Editori Riuniti


Postato da: giacabi a 14:06 | link | commenti
cristianesimo, gesù, napoleone

martedì, 04 novembre 2008

Il Creatore
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“Si, esiste una causa divina, una ragione sovrana, un essere infinito. Questa causa è la causa delle cause; questa ragione è la ragione creatrice dell'intelligenza. Esiste un essere infinito, a paragone del quale, generale Bertrand, non siete che un atomo; a paragone del quale io, Napoleone, con tutto il mio genio, sono un vero niente, un puro nulla, mi capite? Lo sento questo Dio... lo vedo... ne. ho bisogno, credo in lui... Se voi non lo sentite, se non voi non ci credete, ebbene, tanto peggio per voi.”
 Napoleone,Conversazioni religiose  Editori Riuniti

Postato da: giacabi a 19:27 | link | commenti
dio, napoleone

lunedì, 03 novembre 2008

Il cristianesimo soddisfa completamente la ragione
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“Fondata sulla Bibbia, questa dottrina spiega meglio di ogni altra le tradizioni del mondo. Le chiarisce e gli altri dogmi vi si raccordano strettamente come gli anelli ben fermati della stessa catena. L'esistenza del Cristo è da un capo all'altro un tessuto misterioso, lo ammetto. Ma questo mistero risponde a delle difficoltà che si ritrovano in tutte le esistenze. Rifiutatele e il mondo diventa un enigma. Accettatele e avrete una soluzione ammirevole della storia umana.
Il cristianesimo ha un vantaggio su tutti i filosofi e su tutte le religioni. I cristiani non si fanno illusioni sulla natura delle cose. Ad essi non si può rimproverare né la sottigliezza, né la ciarlataneria degli ideologi, che hanno creduto di risolvere il grande enigma delle questioni teologiche con delle inutili dissertazioni su questi grandi argomenti. Insensati, la cui follia rassomiglia a quella di un bambino che vuole toccare il cielo con la mano o che chiede la luna come giocattolo e curiosità! Il cristianesimo dice con semplicità: "Nessun uomo ha visto Dio, se non è egli stesso Dio. Dio ha rivelato ciò che egli è: la sua Rivelazione è un mistero che né la ragione né lo spirito possono concepire. Ma poiché Dio ha parlato, bisogna credere". Questo è di grande buon senso.
Il Vangelo possiede una virtù segreta, un non so che affascina il cuore. Nel meditarlo si prova la stesso sentimento che a contemplare il cielo. Il Vangelo non è un libro, è un essere vivente, con una capacità di azione, con una potenza che invade tutto quello che si oppone alla sua espansione. Eccolo su questo tavolo, questo che è il libro per eccellenza (e qui l'Imperatore lo sfiora con rispetto). Non mi stanco mai di leggerlo, ogni giorno e sempre con lo stesso piacere.
Il Cristo non muta. Non esita mai nel suo insegnamento e la sua più piccola affermazione ha un'impronta di semplicità e di profondità che cattura l'ignorante e il sapiente, per poco che vi prestino la loro attenzione. Da nessuna parte si ritrova questa serie di belle idee, di belle massime morali, che sfilano come battaglioni della milizia celeste e producono nel nostro animo lo stesso sentimento che si prova considerando la .distesa infinita del cielo quando, in una bella notte d'estate, risplende di tutta la luce degli astri.  Non soltanto il nostro spirito è occupato, ma è dominato da questa lettura e l'anima con questo libro non corre mai il rischio di smarrirsi. Una volta diventato padrone del nostro spirito, il fedele Vangelo ci ama. Dio stesso è nostro amico, nostro padre e veramente nostro Dio. Una madre non ha maggior cura per il bambino che allatta. L'anima, sedotta dalla bellezza del Vangelo, non si appartiene piu, Dio se ne impadronisce d'un tratto, ne dirige i pensieri e tutte le facoltà. Essa gli appartiene interamente.
Quale prova della divinità di Cristo! Con un dominio cosi assoluto non ha avuto che un unico scopo, il miglioramento spirituale degli individui, la purezza della coscienza, l'unione a ciò che è vero, la santità dell'anima, Ecco una vera religione e vi riconosco un pontefice.
Ciò che strappa la convinzione sono tutti i vantaggi e la felicità che derivano da una simile credenza. L'uomo che crede è felice! Voi ignorate che cosa vuol dire "' credere! Credere è vedere Dio perché si hanno gli occhi fissi su di lui! Felice chi crede! Non tutti credono, Questo è il cristianesimo, che soddisfa completamente la ragione che ne posseggono il principio originario, che spiega se stesso con una rivelazione dall'alto e che spiega poi mille difficoltà che non hanno altra soluzione possibile se non grazie alla fede.”
Napoleone,Conversazioni religiose  Editori Riuniti

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