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sabato 18 febbraio 2012

novoselov


La legge della grazia
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"La Chiesa di Cristo non è costituita di sani, ma di malati: ed è stato così fin dal principio. Questo turbava i dottori della legge, e a ragione: infatti dal punta di vista della legge della coerenza morale è un assurdo.
La legge della coerenza morale ha un suo proprio criterio e una sua propria misura. Tale misura è la «giustizia», l'adempimento della legge, la moralità ecc.
La legge della grazia invece ha una misura completamente diversa. Questo non significa che la pietà la moralità siano abolite, significa però che sana un fattore secondario. Infatti il cristiano non è salvato né  dalla pietà né dalla moralità come tali, ma dalla grazia ricevuta per fede, che a sua volta genera in lui i frutti della pietà e della moralità. Per questo il buon ladrone in croce o il morente che si pente sinceramente delle proprie colpe, si salvano prima che possano maturare i frutti della grazia e della fede: ecco perchè pietà e moralità sano fattori secondari.
Il peccatore e la prostituta non potevano appartenere all'organizzazione del tempio di Gerusalemme; invece possono appartenere al tempio del Corpo di Cristo.
Il dottore della legge diceva: se sei un pubblicano, un peccatore o una prostituta, non ti posso ammettere nella mia organizzazione. E se la Chiesa fosse solo un'organizzazione, dovrebbe dire la stessa cosa. Cristo invece non si comporta come il dottore della legge, perchè non parte dalla legge della pieta, ma dalla legge dell a grazia.
Vede un pubblicano lì seduto: «Seguimi (Lc 5,27).Vieni a far parte del mio Corpo. Ho la forza di rigenerarti e salvarti. A me e al mio regno non servono le opere della legge, posso accoglierti anche senza di esse. E quando diverrai parte di Me, e io vivrò in te, allora tu comincerai a compiere le opere di Cristo, perchè rinuncerai a te stesso»
Tutti gli apostoli a una sola voce parlano soltanto di quest'unica cosa.
E proprio in questo senso si dice che la forza di Dio si rivela nella debolezza.
Se ci pensate, vi accorgerete di quanta profondamente questa predicazione doveva scandalizzare i dottori della legge, e di come mai i pubblicani, coperti di infermità e impotenti ad addurre alcuna giustificazione, andavano a Cristo. E così rinascevano. E si purificavano dalle lara infermità, sia pur in modo invisibile.. .
Il razionalista si preoccupa soltanto di purificarsi, di liberarsi dalle infermità con i propri sforzi... Il cristiano dice: abbi pietà di me peccatore (Lc 18,13)."
Michail Novoselov Lettere agli amici. BUR , Milano


Postato da: giacabi a 19:39 | link | commenti
gesù, novoselov

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