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domenica 19 febbraio 2012

Papa Luciani


Il vero dramma della “chiesa moderna”

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Il vero dramma della Chiesa che ama definirsi moderna, è il tentativo di correggere lo stupore dell’evento di Cristo con delle regole. Qui sta la debolezza dell’annunzio cristiano oggi: ci sono troppe istruzioni per l’uso. Il metodo con cui il cristianesimo avviene e si trasmette non è un discorso con cui essere più o meno d’accordo, ma un avvenimento, un incontro umano, una cosa viva”.
Giovanni Paolo I



Postato da: giacabi a 18:46 | link | commenti
stupore, papa luciani

lunedì, 11 dicembre 2006


 

Fonte: indice
A Gilbert K. Chesterton

In che razza di mondo...


Caro Chesterton,

sul video della televisione italiana è apparso nei passati mesi Padre Brown, imprevedibile prete-poliziotto, creatura tipicamente tua. Peccato che non siano anche apparsi il professor Lucifero e il monaco Michele. Li avrei visti volentieri, come tu li hai descritti ne "La sfera e la croce", viaggianti in aeroplano, seduti l'uno di fronte all'altro, Quaresima davanti a Carnevale.
Quando l'aereo è sopra la cattedrale di Londra, il professore scaglia una bestemmia all'indirizzo della Croce.
- Sto pensando se questa bestemmia ti giovi - gli dice il monaco. - Senti questa storia: io ho conosciuto un uomo come te; anche lui odiava il crocifisso; lo bandì da casa sua, dal collo della sua donna, perfino dai quadri; diceva che era brutto, simbolo di barbarie, contrario alla gioia e alla vita. Diventò più furioso ancora: un giorno s'arrampicò sul campanile di una chiesa, ne strappò la croce e la scagliò dall'alto.
Andò a finire che questo odio si trasformò in delirio prima e poi in furiosa pazzia. Una sera d'estate s'era fermato, fumando la pipa, davanti ad una lunghissima palizzata; non brillava una luce, non si muoveva una foglia, ma egli credette di vedere la lunga palizzata tramutata in un esercito di croci
, legate l'una all'altra su per la collina, giù per la valle. Allora, roteando il bastone, mosse contro la palizzata, come contro una schiera di nemici; per quanto era lunga la strada, strappò, spezzò, sradicò tutti i pali che incontrava. Odiava la croce ed ogni palo era per lui una croce. Arrivato a casa, continuò a veder croci dappertutto, pestò i mobili, appiccò il fuoco e l'indomani lo trovano cadavere nel fiume.
A questo punto, il professore Lucifero guarda il vecchio monaco mordendosi le labbra e dice: "Questa storia te la sei inventata!". "Sì, risponde Michele, l'ho inventata adesso; ma essa esprime bene quello che state facendo tu ed i tuoi amici increduli. Voi cominciate con lo spezzare la croce e finite col distruggere il mondo abitabile.
La conclusione del monaco, che è poi la tua, caro Chesterton, è giusta.
Togliete Dio, cosa resta, cosa diventano gli uomini? in che razza di mondo ci riduciamo a vivere? - Ma è il mondo del progresso, sento dire, il mondo del benessere! - Sì, ma questo famoso progresso non è tutto quel che si sperava: esso porta con sé anche i missili, le armi batteriologiche e atomiche, l'attuale processo di inquinamento, tutte cose che - se non si provvede in tempo - minacciano di portare l'umanità intera a una catastrofe.
In altre parole il progresso con uomini che si amino, ritenendosi fratelli e figli dell'unico Padre Dio, può essere una cosa magnifica. Il progresso con uomini che non riconoscono in Dio un unico Padre, diventa un pericolo continuo: senza un parallelo processo morale, interiore e personale, esso - quel progresso - sviluppa, infatti, i più selvaggi fondacci dell’uomo, fa di lui una macchina posseduta da macchine, un numero maneggiatore di numeri, “un barbaro in delirio - direbbe Papini - che invece della clava può servirsi delle immense forze della natura e della meccanica per soddisfare i suoi istinti predaci, distruttori ed orgiastici”………
Da:Illustrissimi di Papa Luciani

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