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sabato 25 febbraio 2012

verlaine


Ai piedi di Cristo
***

M'ha ferito, mio Dio, il tuo amore infinito,
e la ferita in me a lungo vibra ancora.
M'ha, ferito, mio Dio, il tuo amore infinito.

Il timore di te m'ha colpito, o Signore,
e quella piaga ardente ancora in me risuona.
Il timore di te m'ha colpito, O Signore.

Ho compreso, mio Dio, che tutto è poca cosa,
e in me la tua divina gloria si è installata.
Ho compreso, mio Dio, che tutto è poca cosa.

Nell'onda del tuo Vino anneghi la mia anima,
riposi la mia vita sulla tua Mensa sacra,
nell'onda del tuo Vino anneghi la mia anima.

Ecco il mio sangue che non ho versato,
e la mia carne indegna di dolore,
ecco il mio sangue che non ho versato.

Ecco la fronte piena di vergogna,
perché vi ponga i tuoi piedi adorabili,
ecco la fronte piena di vergogna.

Ecco le mani a cui il lavoro è ignoto,
per gli ardenti carboni e i rari incensi,
ecco le mani a cui il lavoro è ignoto.

Ecco il mio cuore che ha battuto invano,
per straziarsi alle spine del Calvario,
ecco il mio cuore che ha battuto invano.

Ecco i miei piedi, frivoli viandanti,
per correre al richiamo della grazia,
ecco i miei piedi, frivoli viandanti.

E la mia voce, aspra e insincera,
per l'espiazione della Penitenza,
e la mia voce, aspra e insincera.

Ecco i miei occhi, luci dell'errore,
per spegnersi nel pianto e la preghiera,
ecco i miei occhi, luci dell'errore.

Ahimè, o Dio d'offerta e di perdono,
non ha fondo in me l'ingratitudine.
Ahimè, o Dio d'offerta e di perdono.

Dio di terrore e Dio di santità,
nero è l'abisso della mia vergogna,
Dio di terrore e Dio di santità.

Dio di pace, di speranza e di gioia,
le mie paure e ogni mia ignoranza,
Dio di pace, di speranza e di gioia.

Tu conosci di me tutto, ogni cosa,
e sai la nuda povertà che è in me,
Tu conosci di me tutto, ogni cosa,

ma quel che ho, mio Dio, lo dono a te.
 VERLAlNE PAUL (1844-1896)



Postato da: giacabi a 19:24 | link | commenti
verlaine, gesù

sabato, 31 maggio 2008

Motivo dimenticato
***
Piove su tutte le strade
e piove nel fondo al mio cuore:
non so, non so da dove
giunge questo languore
.
Sonoro bruir della piova
per le zolle, sopra le ardesie;
a un cuor che dolce s’accora
oh dolce bruir della piova!
Questo pianger da dove mi viene?
Inganno? E quale? Nessuno.
Eppure nel cuore che geme
da dove, da dove mi viene?
E come duole un dolore
senza radice alcuna.
Odio non c’è, non c’è amore:
e tanta è la pena del cuore
.
 Paul Verlaine


Postato da: giacabi a 18:31 | link | commenti
verlaine, senso religioso

mercoledì, 06 febbraio 2008

Voglio amare ormai solo Maria
***
Voglio amare ormai solo Maria.
 Sono, gli altri, amori di precetto.
Ma benché necessari, mia madre soltanto
 Può accenderli nei cuori che l’amarono.
Solo per Lei ho cari i miei nemici,
 Per Lei ho promesso questo sacrificio,
 E la mitezza di cuore e lo zelo al servizio,
 Fu Lei a concederli, a me che la pregavo.
E poi ch’ero debole ancora e malvagio, vili le mie mani
Gli occhi abbacinati dalle strade,
Ella mi chinò gli occhi, mi giunse le mani
 E m’insegnò le parole che sanno adorare.
Per Lei ho voluto queste mestizie,
Per Lei il mio cuore è nelle Cinque Piaghe,
D’ogni mio sforzo buono verso croci e tormenti,
 Poi che La invocavo, Ella mi cinse i fianchi.
Voglio ormai pensare solo a mia madre Maria,
 Sede della Saggezza, fonte di ogni perdono,
 E Madre anche di Francia, poi che da Lei attendiamo
Incrollabilmente l’onore della patria.
«Maria Immacolata, amore essenziale,
 Logica della fede cordiale e vivace,
 Amando voi, ogni bontà non è forse possibile,
 Amando voi, Soglia del cielo, unico amore?

Paul Verlaine da: Sagesse


Postato da: giacabi a 17:23 | link | commenti
verlaine, maria

giovedì, 06 dicembre 2007

AI PIEDI DI CRISTO
***  
M'ha ferito, mio Dio, il tuo amore infinito,
e la ferita in me a lungo vibra ancora.
M'ha, ferito, mio Dio, il tuo amore infinito.

Il timore di te m'ha colpito, o Signore,
e quella piaga ardente ancora in me risuona.
Il timore di te m'ha colpito, o Signore.

Ho compreso, mio Dio, che tutto è poca cosa,
e in me la tua divina gloria si è installata.
Ho compreso, mio Dio, che tutto è poca cosa.

Nell'onda del tuo Vino anneghi la mia anima,
riposi la mia vita sulla tua Mensa sacra,
nell'onda del tuo Vino anneghi la mia anima.

Ecco il mio sangue che non ho versato,
e la mia carne indegna di dolore,
ecco il mio sangue che non ho versato.

Ecco la fronte piena di vergogna,
perché vi ponga i tuoi piedi adorabili,
ecco la fronte piena di vergogna.

Ecco le mani a cui il lavoro è ignoto,
per gli ardenti carboni e i rari incensi,
ecco le mani a cui il lavoro è ignoto.

Ecco il mio cuore che ha battuto invano,
per straziarsi alle spine del Calvario,
ecco il mio cuore che ha battuto invano.

Ecco i miei piedi, frivoli viandanti,
per correre al richiamo della grazia,
ecco i miei piedi, frivoli viandanti.

E la mia voce, aspra e insincera,
per l'espiazione della Penitenza,
e la mia voce, aspra e insincera.

Ecco i miei occhi, luci dell'errore,
per spegnersi nel pianto e la preghiera,
ecco i miei occhi, luci dell'errore.

Ahimè, o Dio d'offerta e di perdono,
non ha fondo in me l'ingratitudine,
ahimè, o Dio d'offerta e di perdono.

Dio di terrore e Dio di santità,
nero è l'abisso della mia vergogna,
Dio di terrore e Dio di santità.

Dio di pace, di speranza e di gioia,
le mie paure e ogni mia ignoranza,
Dio di pace, di speranza e di gioia.

Tu conosci di me tutto, ogni cosa,
e sai la nuda povertà che è in me,
Tu conosci di me tutto, ogni cosa,

ma quel che ho, mio Dio, lo dono a te.
Paul Verlaine


(Tratto da Incontri e scontri con Cristo, a cura di D. Porzio, Ferro Edizion

Postato da: giacabi a 14:25 | link | commenti
verlaine

sabato, 22 settembre 2007

Ai piedi di Cristo
 ***
M'ha ferito, mio Dio, il tuo amore infinito,
e la ferita in me a lungo vibra ancora.
M'ha, ferito, mio Dio, il tuo amore infinito.

Il timore di te m'ha colpito, o Signore,
e quella piaga ardente ancora in me risuona.
Il timore di te m'ha colpito, O Signore.

Ho compreso, mio Dio, che tutto è poca cosa,
e in me la tua divina gloria si è installata.
Ho compreso, mio Dio, che tutto è poca cosa.

Nell'onda del tuo Vino anneghi la mia anima,
riposi la mia vita sulla tua Mensa sacra,
nell'onda del tuo Vino anneghi la mia anima.

Ecco il mio sangue che non ho versato,
e la mia carne indegna di dolore,
ecco il mio sangue che non ho versato.

Ecco la fronte piena di vergogna,
perché vi ponga i tuoi piedi adorabili,
ecco la fronte piena di vergogna.

Ecco le mani a cui il lavoro è ignoto,
per gli ardenti carboni e i rari incensi,
ecco le mani a cui il lavoro è ignoto.

Ecco il mio cuore che ha battuto invano,
per straziarsi alle spine del Calvario,
ecco il mio cuore che ha battuto invano.

Ecco i miei piedi, frivoli viandanti,
per correre al richiamo della grazia,
ecco i miei piedi, frivoli viandanti.

E la mia voce, aspra e insincera,
per l'espiazione della Penitenza,
e la mia voce, aspra e insincera.

Ecco i miei occhi, luci dell'errore,
per spegnersi nel pianto e la preghiera,
ecco i miei occhi, luci dell'errore.

Ahimè, o Dio d'offerta e di perdono,
non ha fondo in me l'ingratitudine.
Ahimè, o Dio d'offerta e di perdono.

Dio di terrore e Dio di santità,
nero è l'abisso della mia vergogna,
Dio di terrore e Dio di santità.

Dio di pace, di speranza e di gioia,
le mie paure e ogni mia ignoranza,
Dio di pace, di speranza e di gioia.

Tu conosci di me tutto, ogni cosa,
e sai la nuda povertà che è in me,
Tu conosci di me tutto, ogni cosa,

ma quel che ho, mio Dio, lo dono a te
.
 VERLAlNE PAUL (1844-1896)

Postato da: giacabi a 22:58 | link | commenti
verlaine, gesù

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