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giovedì 15 settembre 2016

UN IMPORTANTE STUDIO SULLA CURCUMA

UN IMPORTANTE STUDIO SULLA CURCUMA
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dott. CLAUDIO SAURO
 Botanicamente  la Curcuma Longa, appartiene alla famiglia delle Zingiberacee, cui  fanno parte anche lo zenzero e il cardamomo. La droga, che è di un bel  colore dorato, si ricava dal rizoma (parte del fusto sotterraneo della  pianta Curcuma longa che viene schiacciato e polverizzato). Contiene  centinaia di componenti, cui sono state attribuite oltre 300 attività biologiche diverse.
 Per esempio, almeno 20 componenti possiedono una provata azione  antibatterica. Tuttavia, i ricercatori si sono concentrati soprattutto  su uno di questi, la curcumina. La Curcumina è il principale componente  biologicamente attivo del Turmerico. La Curcumina viene estratta e  concentrata e con essa vengono effettuati studi e trial clinici per le  sue proprietà mediche come trattamento naturale per un gran numero di  malattie.
 La formula chimica della Curcumina è C21H20O6, è conosciuta anche come  diferuloilmetano. L’estratto standardizzato contiene almeno il 95% di  curcuminoidi, Curcumina, Demetossicurcumina e Bisdemetossicurcumina, la  gamma completa di antiossidanti estratti dalla Curcuma. E’ la  percentuale esatta utilizzata in numerosi studi clinici. A differenza di  molti altri antiossidanti, i curcuminoidi sono in grado sia di  prevenire la formazione di radicali liberi,  sia di neutralizzare i radicali liberi già esistenti, e sono  considerati efficaci bioprotettori a causa di questa duplice attività .  La curcumina ha inoltre mostrato di possedere altre attività di estremo  interesse, tra cui quelle anticoagulanti, antitrombotiche,  antipertensive, antinfiammatorie, antidiabetogene, ,  ipocolesterolemizzanti , antiossidanti, antivirali ed epatoprotettive.  La proprietà antiossidante è 300 volte superiore a quella della vitamina  E. Oltre al suo componente isolato, curcumina, anche la curcuma nella  sua interezza si è dimostrata capace in alcune ricerche di inibire in  vitro le cellule tumorali. In India, è utilizzata almeno da 6000 anni,  come medicina, cosmetico, spezia e colorante (per 2000 anni le tuniche  dei monaci buddisti sono state tinte con questa radice).  Per gli indiani è un simbolo di prosperità e un mezzo di purificazione  per tutto il corpo. La medicina ayurvedica le attribuisce numerose  proprietà (antibatteriche, antinfiammatorie, antiallergiche,  antispastiche, ecc.), molte delle quali confermate dalla scienza  moderna. La Curcuma è stata usata come condimento in grandi quandità per  centinaia di anni senza particolari reazioni avverse. Diversi studi  hanno dimostrato che la Curcumina non è tossica per gli esseri umani,  fino a 8000 mg/die (16 capsule al giorno). L’americana FDA (Food and  Drug Administration)  classifica la Curcuma (contiene il 2 per cento di Curcumina) sostanza  GRAS (General Recognition And Safety), ovvero “Generalmente Riconosciuta  Sicura”. Donne in gravidanza, persone con disturbi emorragici, o  calcoli biliari, dovrebbero consultarsi col proprio medico curante. Il  primo studio su questa sostanza risale agli anni ’70, quando un gruppo  di ricercatori indiani dimostrò il suo effetto ipocolesterolemizzante  sui ratti. Il grosso delle ricerche però prese il via circa 20 anni  dopo, ad opera soprattutto del Prof Bharat Aggarwal. Questi, negli anni  ’80, fu il primo a purificare il TNF alfa e beta (Fattore di Necrosi  Tumorale), un potente fattore antitumorale prodotta dal nostro  organismo. Questa molecola, infatti, è in grado di distruggere i tumori,  ma solo se rilasciata localmente. Allora, la mise a contatto con le  colture cellulari  e, con sua grande sorpresa, l’attività del TNF e del NF kappa B fu  prontamente bloccata. In seguito, fu in grado di dimostrare che è  soprattutto la curcumina a possedere la capacità di inibire questi  fattori ed impedire la replicazione e la diffusione delle cellule  tumorali. Da allora sono stati condotti centinaia di studi. Secondo i  ricercatori, la curcumina potrebbe essere utile almeno in 8 tumori:  polmoni, bocca, colon, fegato, rene, pelle (melanoma), mammella e  leucemia. Sono stati descritti numerosi meccanismi d’azione per  l’attività antitumorale della Curcumina. Inibizione della proliferazione  delle cellule tumorali, induzione di apoptosi (una modalità di morte  cellulare), inibizione della trasformazione delle cellule da normali a  tumorali, inibizione del la formazione dei vasi che alimentano il tumore  (effetto anti-angiogenetico), inibizione dell’invasività e delle  metastasi e la soppressione dell’infiammazione sono stati collegati con  l’attività antitumorale della Curcumina. L’inibizione di COX-2 e 5-LOX,  le molecole di adesione, le citochine infiammatorie, i recettori del  fattore di crescita, il fattore di crescita endoteliale vascolare  (VEGF), ed i fattori di trascrizione della Curcumina sono strettamente  legati alla sua attività antitumorale. La Curcumina risulta inoltre  ridurre l’induzione dell’attività dell’Ornitina Decarbossilase; riduce  la sintesi della Poliammina, e blocca il danno ossidativo dovuto ai  Radicali Liberi e dall-acido Arachidonico, tutti questi meccanismi sono  proinfiammatori, promuovono la formazione di tumori, ed hanno effetto  inibitorio sul sistema immunitario. L’azione difensiva della Curcuma si è  evidenziata in tutte le forme tumorali conosciute, e si è scoperto che  esiste una azione contemporanea anche sui PPAR gamma, sostanze  importantissime nella regolazione del consumo energetico e della  insulinoresistenza nell’uomo. Inoltre la Curcuma in associazione alle  terapie oncologiche classiche va a potenziare l’azione dei  chemioterapici normalmente utilizzati. La curcumina, una volta unito con  il farmaco Cisplatino migliora la soppressione e la crescita delle  cellule neoplastiche del tumore della testa e del collo. Si lega  all’enzima IKK, un inibitore della chinasi kappa B, ed inibisce la  attivazione di un fattore di trascrizione chiamato fattore nucleare  kappa B (NFκB), che promuove la crescita del tumore. La azione  soppressiva del Cisplatino porta ad un percorso diverso attraverso la  attivazione delle proteine oncosoppressori p16 e p53, due proteine che  ancora una volta inibiscono l’attività del promotore NFκB sulla crescita  del cancro. La curcumina ha indotto il successivo arresto della fase M,  nella G (1) / S e G (2), seguita da apoptosi nelle cellule HOS. La fase  di arresto della G (1)/ S e G (2)/ S si è manifestata unitamente alla  down-regulation [*NDT regolazione verso il basso, una diminuzione del  numero di recettori sulla superficie delle cellule bersaglio]  rispettivamente della ciclina D1, CDC2 e ciclina B1. L’apoptosi è stata  indotta dalla attivazione della capspase-3 e dalla scissione della poli  (ADP-ribosile) polimerasi (PARP). CONCLUSIONE: I nostri risultati hanno  dimostrato che la curcumina ha causato la morte delle cellule HOS  bloccando le cellule e in successione la fase M della G (1) / S e G (2)  /S, e l’attivazione del percorso della caspasi-3. Il Turmeric è uno dei  più potenti antiossidanti conosciuti, esso è molto più efficace della  vitamina C, protegge il DNA dalla perossidazione lipidica con una  percentuale dell’85%, rispetto al Beta Carotene 50%, e la vitamina E  57%. Segue adesso una sintesi sulle evidenze scientifiche delle  proprietà antitumorali della curcumina e della curcuma.
Leucemia infantile – gli studi epidemiologici mostrano che in Asia  l’incidenza di questo tumore è molto inferiore rispetto all’Europa e  secondo i ricercatori della Loyola University di Chicago questo sarebbe  dovuti in parte all’effetto protettivo della curcuma, molto utilizzata  nella cucina asiatica. L’azione antiossidante di questa spezia protegge  il DNA dai danni provocati da sostanze chimiche ambientali o da quelle  che si trovano nei processati.
Per altro, negli esperimenti di laboratorio, la curcumina è stata in  grado di inibire le crescita delle cellule leucemiche. I bambini possono  trarre benefico dalla curcuma fin da lattanti. Infatti, i principi  terapeutici di questa spezia passano dalla madre al bimbo tramite il  latte materno.
Cancro alla mammella – in alcuni studi sui topi la curcumina ha ridotto  di molto la diffusione metastatica del tumore della mammella. Si crede  che la curcumina e la curcuma possano essere molto utili nella  prevenzione di questo tumore attraverso tre meccanismi:
riduzione dell’effetto simil-estrogenico di molte sostanze chimiche  (pesticidi, materiali plastici, ecc.) che legandosi ai recettori  estrogenici causano proliferazione cellulare e poi tumore;
 “down regulation” dei recettori ormonali. Cioè, curcuma e curcumina  smorzerebbero i recettori, rendendoli meno sensibili agli stimoli;
 inibizione del COX-2, un enzima che ha un ruolo chiave nell’iniziazione e  diffusione del cancro. Il COX-2 ha una lunga lista di effetti negativi:  stimola la divisione delle cellule tumorali, impedisce la morte  cellulare, stimola la crescita di nuovi vasi sanguigni attorno al  tumore, facilita la diffusione delle metastasi.
La curcuma protegge le donne in menopausa e sottoposte alla terapia  ormonale sostitutiva dal tumore al seno: lo affermano i ricercatori  americani dell’Università del Missouri in uno studio apparso su  Menopause, la rivista della North American Menopause Society.
I test sono stati condotti su cavie e hanno effettivamente dimostrato  che la popolare spezia indiana ha il potere di ritardare l’eventuale  insorgenza del cancro al seno, ne diminuisce l’incidenza e previene il  rischio di anormalità morfologiche alle ghiandole mammarie: la curcuma  infatti blocca la produzione di una molecola chiamata Vegf, che gioca un  ruolo decisivo nello sviluppo dei tumori.
“La curcuma e altri composti anti-angiogenici, che arrestano cioè la  formazione di nuovi vasi sanguigni a partire da altri già esistenti –  spiega Salman Hyder, coordinatore dello studio – dovranno essere ancora  testati come agenti dietetici chemiopreventivi nelle donne sotto terapia  ormonale sostitutiva a base di estrogeni e progestinici, nel tentativo  di diminuire o ritardare l’insorgenza del tumore al seno in questa  categoria di pazienti”.
Cancro alla bocca – uno studio è stato condotto a Srikakulam, nel  distretto dell’Andhra Pradesh, su donne che praticano il “reverse  smoking” (fumare tenendo in bocca la parte accesa della sigaretta), che  provoca un’ alta percentuale di tumore della bocca. La spennellatura di  curcuma nelle guance si è dimostrata un’ efficace prevenzione del  tumore.
Cancro del colon – l’effetto positivo della curcumina su questo tumore è  stato dimostrato da studi di laboratorio. Recentemente si è visto che  la curcumina ha un’azione specifica sulla neurotensina, ormone  gastrointestinale strettamente legato alla produzione di una proteina  infiammatoria coinvolta nella genesi e nella metastatizzazione del  carcinoma del colon. Circa un terzo dei tumori del colon hanno recettori  per questo ormone. Secondo i ricercatori, la curcumina potrebbe essere  un valida ausilio nella prevenzione e nella cura di questa forma  tumorale.
Il cancro al colon è il tipo di tumore su cui la curcumina sembra essere  più efficace. L’ipotesi si basa sull’osservazione che questa sostanza  riduce i livelli di un enzima chiamato cicloossigenasi-2 (COX-2),  responsabile della produzione di molecole che provocano l’infiammazione  (l’aspirina e i celebri antinfiammatori Celebrex e Vioxx sono degli  inibitori di questo enzima).
Questa proprietà potrebbe avere un effetto benefico sul cancro al colon,  infatti studi realizzati finora indicano che questi antinfiammatori  potrebbero ridurne la frequenza. A questo proposito, un recente studio  sugli effetti della somministrazione per via orale della curcumina  mostra una riduzione notevole delle molecole infiammatorie liberate  dalla COX-2 nel sangue dei soggetti osservati.
Questo effetto è estremamente interessante, soprattutto alla luce dei  recenti risultati che mostrano come gli antinfiammatori sistetici  svolgano effetti secondari che potrebbero limitare il loro utilizzo  futuro ai fini della prevenzione del cancro al colon.
Per esempio, prendendo come modello i topi transgenici che sviluppano  spontaneamente dei polipi a livello del tratto gastrointestinale, un  fattore di rischio importante per il cancro al colon, la  somministrazione di curcumina è stata in grado di bloccare in modo  significativo (40%) lo sviluppo di questi polipi, impedendo che  degenerino in tumori veri e propri.
Sembra quindi che l’integrazione della curcumina delle dieta di persone  già colpite da questi polipi possa contribuire a evitare che degenerino  in forme tumorali.
Cancro del pancreas – sulla base degli studi condotti in laboratorio, i  ricercatori sono convinti che la curcumina potrebbe essere d’aiuto nella  prevenzione e forse anche nella cura di questo temibile tumore, verso  il quale la medicina è totalmente disarmata.
Melanoma – studi di laboratorio hanno dimostrato che la curcumina  provoca l’apoptosi (una sorta di suicidio cellulare) delle cellule del  melanoma.
Cancro del polmone – sono stati dimostrati effetti positivi della curcumina su cellule tumorali in vitro.
Cancro del fegato – sono stati dimostrati effetti positivi della curcumina su cellule tumorali in vitro.
Cancro della cervice – un ricercatore del “Institute of Cytology and  Preventive Oncology (ICPO)” indiano ha recentemente scoperto che la  curcumina protegge dai virus del papilloma (HPV), che possono causare il  tumore della cervice dell’utero. I virus HPV necessitano di alcune  proteine virali prodotte delle cellule del corpo per potere agire  rapidamente. La curcumina impedisce il legame di queste proteine  epiteliali con il virus. Alcuni studi clinici (sulle donne) sono in  corso.
Cancro della prostata – l’India è il Paese dove si consuma (3-5 g per  adulto al giorno) e si produce più curcuma al mondo ed è anche quello  con la più bassa incidenza di tumore alla prostata. In un recente studio  sui topi si è visto che l’associazione tra fenetil isotiocianati  (PEICT, un composto naturale che si trova nelle crucifere (broccoli,  cavolfiori, ecc.) e curcumina, ha una notevole azione preventiva sul  tumore della prostata.
Secondo quanto si legge sulla rivista “Cancer Research” in un articolo  firmato da un gruppo di ricercatori della Rutgers University, che ha  sede del New Jersey, la curcuma avrebbe un notevole importanza nella  prevenzione e nel trattamento dei tumori della prostata. L’effetto  protettivo sarebbe altresì evidente quando essa è associata al fenetil  isotiocianato (PEITC), una sostanza presente in alcune verdure come i  broccoli, il crescione, la barbarea, i cavoletti di Bruxelles, la rapa,  il cavolfiore, il cavolo comune e il cavolo rapa.
“Si tratta – ha spiegato Ah-Ng tony Kong, docente di farmaccologia della  Rutgers – di test effettuati sui topi, ma il risultato è comunque  interessante, non solo in termini preventivi ma anche per il trattamento  di tumori della prostata già diagnosticati.”
La portata di questo studio si può comprendere pienamente considerando  la prevalenza e l’incidenza che ha attualmente il carcinoma della  prostata nei paesi industrializzati, e soprattutto negli Stati Uniti,  dove si hanno circa 500.000 nuovi casi ogni anno. Nuovi farmaci si  rendono necessari anche tenendo conto che tale neoplasia risponde poco  agli agenti chemioterapici e alla radioterapia.
Cancro esofageo - La curcuma, avrebbe potere anti-cangerogeni contro le  cellule tumorali del cancro all’esofago. Questo è quanto viene fuori da  una ricerca di laboratorio condotta presso il Cork Cancer Research  Centre, a cura della prof. Sharon McKenna e pubblicata sul British  Journal of Cancer. Infatti le radici polverizzate giallo-ocra della  curcuma, l’ingrediente principale del curry, possiedono proprietà  antiossidanti e fluidificanti del sangue.
Inoltre la curcuma effettua una buona azione antinfiammatoria sul tubo  digerente oltre a svolgere la funzione di antispasmodico dei muscoli  dell’apparato gastrointestinale Gli scienziati hanno sottoposto le  cellule tumorali a trattamento con curcumina, componente chiave della  curcuma, in 24 ore le cellule cancerogene iniziavano la loro lenta  distruzione.
Già precedenti studi scientifici avevano suggerito che la curcumina sia  in grado di combattere i tumori e che le persone che mangiano molto  curry potrebbero essere meno soggette alla malattia, anche se la  sostanza perde velocemente le sue qualità quando viene ingerita.
Secondo Sharon McKenna, principale autrice dello studio, i dati indicano  che la curcumina potrebbe essere impiegata per sviluppare farmaci  terapeutici. Sono più di mezzo milione ogni anno le vittime del cancro  esofageo in tutto il mondo. Si tratta di un tipo di tumore con un alto  tasso di mortalità. La sopravvivenza a cinque anni si attesta tra il 12 e  il 31%.
Secondo i ricercatori, la ricerca apre ora la strada a nuove  interessanti terapie farmacologiche in grado di dare una speranza al  mezzo milione di persone che ogni anno sono vittime del cancro  all’esofago, uno dei più aggressivi e che lascia poche speranza di  sopravvivenza.
La dottoressa coordinatrice dello studio, Sharon McKenna, spiega come si  sono svolti gli studi. In pratica, si è osservato che la molecola della  curcumina inizia ad agire entro 24 ore dalla somministrazione uccidendo  le prime cellule cancerogene e dando avvio un processo di apoptosi.
Leslye Walker, professore presso il Centro per la Ricerca sul Cancro del  Regno Unito, ha sottolineato che questo è “uno studio interessante che  apre la possibilità che gli elementi chimici naturali di curcuma,  possono essere utilizzati in nuovi trattamenti per il cancro esofageo.
Il consumo d’alcol ed i problemi di reflusso, sono una causa e la  possibilità di usare la curcuma per prevenire questa malattia è molto  importante” ha commentato Walker.
 Proprietà Nutrizionali
Per un uso preventivo e salutistico si tratta semplicemente di  integrarla nella dieta: 1-2 cucchiaini al giorno. Si può aggiungere alla  fine della cottura di qualche pietanza, mettere nello yogurt, farne una  salsa, il curry, ecc. Si consiglia di assumerla sempre con un grasso  (olio extravergine, burro, ghee, ecc.) o con cibi grassi, che per altro  aiuta a digerire. Il grasso facilita l’assorbimento intestinale dei  componenti attivi. Anche una molecola contenuta nel pepe, la piperina,  aumenta più di mille volte l’assorbimento della curcumina ne facilità  l’assorbimento.
Conservatela in flaconi di vetro scuro a tenuta ermetica e tenetela  rigorosamente lontano dalla luce e dalla umidità. La curcumina è molto  sensibile alla luce.
Perché l’industria farmaceutica non ha brevettato la Curcumina?
Le società farmaceutiche multinazionali sono molto interessate a  possedere dei brevetti per la Curcumina a causa delle numerose prove  scientifiche a favore delle sue proprietà curative e la lunga storia  delle sue proprietà curative. Tuttavia, proprio l’evidenza e la storia  della Curcuma e della Curcumina usata come medicamento per secoli in  diverse culture è la ragione per cui la United States Patent and  Trademark Office ha respinto e revocato i diritti di brevetto (n.  5401504 ) per la Curcuma sulla base del fatto che le richieste non sono  nuove: il 21 aprile 1998 “USPTO inequivocabilmente respinge tutte e sei  le richieste effettuate il 29 dicembre 1993 e sentenzia che le proprietà  medicinali della Curcuma proprietà non sono brevettabili”.
Come spiega il Dr Bharat B. Aggarwal dell’Anderson Cancer Center a  Houston: “nel caso della Curcumina, un composto naturale, nessuna  azienda può trarre vantaggio dalla Curcuma, qualora si mostrasse essere  un efficace farmaco anti-cancro”. “Questo è un peccato per i produttori  farmaceutici che propongono tariffe promozionali per i loro clienti, ma  una buona notizia, per un consumatore che non voglia pagare $ 20,00 per  ogni pillola.”
Come funziona la Curcumina contro l’artrite?
L’artrite è anche una malattia di natura infiammatoria. Tutti gli  attuali farmaci approvati per l’artrite sono anti-infiammatori. La  terapia a base di Anti-TNF (fattore di necrosi tumorale) è stata  recentemente approvata per questa malattia. E’ stato dimostrato che la  Curcumina è in grado sia di fermare la produzione di TNF che di bloccare  l’azione del TNF. La Curcumina, applicata topicamente, ha dimostrato di  avere attività contro l’artrite.
Come funziona la Curcumina contro il morbo di Crohn?
Il morbo di Crohn è una malattia di natura infiammatoria. Tutti gli  attuali farmaci approvati per questa malattia hanno attività  anti-infiammatoria. La terapia anti-TNF è stato approvata per questa  malattia. E’ stato dimostrato che la Curcumina blocca sia la produzione  che l’azione del TNF. La Curcumina assunta per via orale ha dimostrato  di avere attività contro il morbo di Crohn.
Come funziona la Curcumina per accelerare la guarigione delle ferite?
Ci sono numerosi dati sperimentali che suggeriscono che la Curcumina può  accelerare la guarigione delle ferite. Ciò ha portato, per esempio, la  Johnson & Johnson a commercializzare (in India) dei cerotti Band Aid  contenenti Curcumina.
Come funziona la Curcumina contro la psoriasi?
La psoriasi è un altra malattia di natura infiammatoria. Rilevanti  elementi di prova, sia negli animali che nell’uomo, indicano che la  Curcumina è molto efficace contro la psoriasi quando viene applicato  topicamente sulla cute.
Per l'assunzione si ponga 1 Kg di polvere di curcuma in un vaso di vetro  e la si copra con alcool puro da liquori a 95°, si lasci riposare per 5  giorni con vaso chiuso, in tal modo si estraggono anche i principi  liposolubili (curcumina) che sono i più potenti antiinfiammatori. Si può  prendere poi questa pasta di curcuma alla dose di 2 cucchiani da caffè  al giorno magari sciolta il latte o Yogurt. Si tenga presente che è il  più potente antiinfiammatorio in natura.

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