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sabato 31 marzo 2018

LA VITAMINA K

LA VITAMINA K


Pubblicato il 18 gennaio 2015






Quasi tutti apprezziamo l'importanza della vitamina D, così come molti medici.

Tuttavia, esiste un'altra vitamina che è praticamente equivalente in termini di benefici per la salute che è ancora sottovalutata ed è la vitamina K.

Si sa molto poco su questa vitamina che non ha una adeguata attenzione dei media.

Il Dr. Leon Schurgers, uno scienziato senior che ha svolto il suo lavoro di dottorato sulla vitamina K e che ha iniziato la sua ricerca sulla vitamina K circa 20 anni fa presso l'Università di Maastricht, nei Paesi Bassi, ed è attualmente uno dei principali ricercatori del mondo su questa vitamina ci spiega che la vitamina K può essere classificata come K1 o K2:

  • Vitamina K1: si trova negli ortaggi a foglia verde, va direttamente al fegato e aiuta a mantenere il sistema di coagulazione del sangue ottimale. La vitamina K1 aiuta anche a mantenere i propri vasi sanguigni liberi dalla calcificazione e aiuta le ossa a trattenere il calcio e sviluppare la corretta struttura cristallina.
  • Vitamina K2: sono i batteri che producono questo tipo di vitamina K si trova in elevate quantità nell'intestino ma, purtroppo, non viene assorbita e viene espulsa con le feci. La vit. K2 va direttamente sulle pareti dei vasi sanguigni, nelle ossa e nei vari tessuti diversi dal fegato.  E' presente negli alimenti fermentati, in particolare nei formaggi e nel natto (cibo giapponese, che ne è di gran lunga la fonte più ricca).






 

Le funzioni di coagulazione del sangue della vitamina K


La vitamina K è ben nota per essere cruciale per una corretta coagulazione del sangue. Il dottor Schurgers chiarisce questo meccanismo sostenendo che ambedue - sia la vitamina K1 che la K2 - attivano alcuni fattori di coagulazione.


In particolare quattro fattori di coagulazione (fattore 2, 7, 9, e 10) che, nella coagulazione, vengono attivati in cascata dalle vitamine K1 e K2.Secondo il dottor Schurgers, non vi è il rischio di provocare una eccessiva coagulazione anche se si assume troppa vitamina K. In altre parole, i fattori di coagulazione non diventeranno iperattivi pur assumendo elevate quantità di vitamina K1 o K2. Dunque non ci sono rischi se non quando venga assunto contemporaneamente un farmaco anticoagulante per via orale.


Gli anziani con fibrillazione atriale (FA) o trombosi venosa sono spesso trattati con anticoagulanti orali, antagonisti della vitamina K, nel senso che bloccano il riciclo della vitamina, non solo la K1, ma anche la K2. In questo caso, occorre essere prudenti.


Il Dott Schurgers precisa:


"Se si prendono anticoagulanti orali come il Coumadins e il Warfarins, bisogna fare attenzione con la K1 e la K2. Viene spesso consigliato di evitare tutto ciò che contiene la vitamina K, ed è una cosa su cui non concordo. Se vengono escluse del tutto la K1 e la K2 dalla dieta, ogni piccola interferenza quando si prende un minimo di vitamina K avrà un effetto fortissimo sul piano anticoagulante. Nel caso invece di un livello di assunzione costante di vitamina K1 o K2, o di entrambi, l'interferenza è minima e non è poi così dannosa. Quindi sostengo, di assumere la vitamina K nella dieta di tutti i giorni, e di aggiungere l'anticoagulante in contemporanea, non vi è alcun reale beneficio nel prendere ulteriore vitamina K abbinata al Coumadin".
In altre parole, mentre si assume la vitamina K 1 e K2 con la dieta e l'anticoagulante orale si dovrebbe determinare la PT (protrombina). Il medico potrà aggiustare la dose di un eventuale integratore in base ai risultati dell'analisi. E' comunque importante assumere la stessa dose di K1 e K2 con costanza, per tutto il tempo, diversamente, il farmaco potrebbe avere un'azione anticoagulante eccessiva.






 

I vantaggi della vitamina K vanno ben oltre la coagulazione del sangue


La vitamina K ha anche importanti benefici al di là della salutare coagulazione del sangue. Nel 1980, si è scoperto che la vitamina K è necessaria per attivare una proteina, l'osteocalcina, che si trova nel midollo. Un decennio più tardi, un'altra proteina, vitamina K-dipendente, è stata scoperta: la proteina Gla (MGP), riscontrata nel sistema vascolare. Senza vitamina K, questa ed altre proteine, vitamina K dipendenti, restano inattivate e non possono svolgere le loro funzioni biologiche.

Un altro dato importante è che il MGP è un inibitore molto forte di calcificazione. Se viene inattivato il MGP, si rischiano gravi calcificazioni arteriose e questo è il motivo per cui la vitamina K è così importante per la salute cardiovascolare. Gli studi indicano che la vitamina K può anche far regredire la calcificazione arteriosa indotta dalla carenza di vitamina K.

Secondo il Dott Schurgers:
"C'è una forte correlazione tra l'MGP inattivo e le micro-calcificazioni. E' molto facile ipotizzare che la carenza di vitamina K è causa di micro-calcificazioni, che inducono, in cascata, i processi che portano all'aterosclerosi. "

Fino a pochi anni fa, il MGP era completamente sconosciuto il che sottolinea l'importanza per i medici di mantenersi aggiornati sulle ricerche che oggi si susseguono ad un ritmo molto rapido.






 

Differenze fondamentali tra le vitamine K1 e K2


La differenza tra le vitamine K1 e K2 è stata definita nel Rotterdam Study del quale il dottor Schurgers si è occupato.

Egli spiega:
"Abbiamo pubblicato questo studio nel 2004 ... abbiamo testato una varietà di prodotti alimentari per quanto riguarda il loro contenuto di vitamina K ... La vitamina K1 è molto disponibile negli ortaggi a foglia verde come spinaci, broccoli, cavoli, ecc.
Tuttavia, l'assorbimento della vitamina K1 dal cibo è estremamente basso. Solo il 10 per cento della vitamina K, che si trova negli ortaggi a foglia verde, viene assorbita nel nostro corpo ... E non c'è variazione o modifica del consumo che possa aumentarne significativamente l'assorbimento … Questo è stato scoperto quando abbiamo iniziato a misurare la vitamina K2 nei prodotti alimentari.
Abbiamo verificato che era presente solo negli alimenti fermentati. La vitamina K2 è prodotta dai batteri nel processo di fermentazione ...La quantità totale di vitamina K2 nei formaggi pur essendo inferiore alla K1 nelle verdure a foglia verde viene viene quasi totalmente assorbita dal nostro corpo ...”







La vitamina K2 è importante per la salute cardiovascolare


Lo studio di Rotterdam ha riscontrato che coloro che assumono maggiori quantità di K2 hanno il più basso rischio di malattie cardiovascolari, minore rischio di calcificazione cardiovascolare, la più bassa probabilità di morte per malattie cardiache. Questa è stata una scoperta importante, perché in precedenza tale correlazione non esisteva. Più tardi, altri studi hanno anche dimostrato che è la vitamina K2 che apporta i benefici per la salute, non la K1.

Il Dr. Schurgers afferma: "Abbiamo dimostrato che se si assumono le vitamine K1 e K2, la K1 va principalmente al fegato rimanendovi ed ha relativamente una breve emivita. Dopo tre o quattro ore dall'ingestione non c'è più traccia. Viene catturata dal fegato. La K2 va anche al fegato, ma il fegato la ridistribuisce tramite la frazione di colesterolo delle lipoproteine a bassa densità (LDL), localizzate nei tessuti periferici, come nelle ossa e nel sistema vascolare.

Sia la K1 che la K2 sono liposolubili, ma la K2 è più solubile nei grassi, almeno per quanto riguarda i menaquinoni a catena lunga come il MK7 che viene trasferito per la maggior parte nel sistema vascolare. Abbiamo ipotizzato che questa sia una delle principali funzioni benefiche della K2 essendo la k1 maggiormente presente nel fegato.

 Così, oltre ad attivare il POP che è un potente inibitore di calcificazione, la K2 aiuta anche a prevenire la calcificazione arteriosa trasportando il calcio lontano dalle zone dove non dovrebbe esserci (nel rivestimento dei vasi sanguigni)  verso i punti dove è veramente necessario (per esempio nel midollo).


La vitamina K2 sembra essere importante per il flusso vascolare del cervello. Nelle autopsie, su soggetti con il morbo di Alzheimer sono stati riscontrati molti casi di degenerazione vascolare il che fa pensare che sia proprio questa degenerazione a produrre i sintomi del morbo di Alzheimer.

Anche se non c'è una ricerca specifica su questi aspetti, appare evidente che la vitamina K2 possa aiutare a prevenire la malattia di Alzheimer attraverso l'azione che tende ad evitare la formazione della placca. Secondo il dottor Schurgers, almeno uno studio ha dimostrato che la vitamina K2 ha un ruolo importante nel rilascio di energia cellulare nei pazienti con il morbo di Parkinson, e può risultare utile anche nel trattamento di questa grave malattia.

La vitamina K2 è fondamentale nella prevenzione dell'osteoporosi. Gli studi scientifici infatti confermano che la vitamina K2 è essenziale per la salute delle ossa.


L'osteocalcina è una proteina prodotta dagli osteoblasti (cellule responsabili della formazione ossea), ed è utilizzata come parte integrante del processo di formazione delle ossa. Tuttavia, l'osteocalcina deve essere "carbossilata" prima che possa essere attiva. La della vitamina K opera come cofattore per l'enzima che catalizza la carbossilazione della osteocalcina.


E' stato anche accertato come la vitamina K2 sia un "attivatore" molto più efficace di osteocalcina della K1.Notevoli sono state le ricerche sugli effetti protettivi della vitamina K2 contro l'osteoporosi:

  • Diversi studi giapponesi hanno dimostrato che la vitamina K2 inverte completamente la perdita di tessuto osseo e, in alcuni casi addirittura aumenta la massa ossea nelle persone con osteoporosi. (1)
  • Le prove di sette studi giapponesi indicano che la supplementazione di vitamina K2 produce una riduzione del 60 per cento delle fratture vertebrali e una riduzione dell'80 per cento di quelle dell'anca e di altre fratture non-vertebrali. (2)
  • I ricercatori dei Paesi Bassi hanno dimostrato che la vitamina K2 è tre volte più efficace della vitamina K1 nella formazione di osteocalcina, che controlla la costruzione delle ossa.(3)

Anche se il corpo può convertire la K1 in K2, gli studi dimostrano che la quantità di K2 prodotta da questo processo da sola è insufficiente. Se si assume abbastanza K1, il corpo utilizza la maggior parte di essa per i fattori di coagulazione, lasciando poco residuo per le ossa.






 

Gli effetti sinergici tra vitamina K e della vitamina D


E' importante sapere che la vitamina K non opera da sola ma ha bisogno della presenza di vitamina D. Queste due vitamine lavorano insieme per aumentare la proteina GLA, che è la proteina responsabile della protezione dei vasi sanguigni dalla calcificazione.

I risultati degli studi clinici confermano che l'uso contemporaneo di vitamina K2 e di vitamina D può ridurre sensibilmente la perdita di tessuto osseo.
Per la protezione delle ossa, è necessario bilanciare la seguente triade nutrizionale:
  1. vitamina D
  2. vitamina K
  3. calcio

Aumentare il calcio fa bene alle ossa, ma non è così utile per le arterie che possono calcificarsi. La vitamina K protegge i vasi sanguigni dalla calcificazione quando vi è la presenza di elevati livelli di calcio.
Quindi è davvero necessario prestare attenzione alla sinergia di tutti e tre i nutrienti per ottimizzare le loro prestazioni.

Molto probabilmente vediamo solo la punta dell'iceberg quando parliamo di vitamina K e delle sue numerose funzioni per la nostra salute.
E 'veramente un settore appassionante della scienza nutrizionale di oggi.
Nel frattempo, da fonti attendibili giunge un forte incoraggiamento a trovare una qualche soluzione per assumere regolarmente la vitamina K2.






Come misurare la carenza di vitamina K
Così come è possibile misurare il livello sierico della vitamina D in modo da accertare l'eventuale carenza, si possono anche misurare i livelli di vitamina K1 e K2.

Il problema, è che, in realtà, l'analisi rivela solo la quantità assunta il giorno prima, il che rende molto difficile la valutazione della possibile carenza.



Secodo il Dr. Schurgers: "… per esempio, se misuriamo la vitamina K nel sangue e il giorno prima abbiamo mangiato un sacco di spinaci, il livello di vitamina K1 sarà alto. Se invece abbiamo mangiato un hamburger con bassa quantità di vitamina K, il livello di vitamina K sarà, con molta probabilità, decisamente basso. Quindi il dato analitico non rappresenta un buon indicatore per verificare lo stato della vitamina K ".

Per ovviare a questo problema, i ricercatori hanno sviluppato una analisi immunoenzimatica (ELISA). Questo tipo di esame del sangue misura le forme attive e inattive di MGP per cui è possibile determinare con maggiore precisione se siamo carenti di vitamina K. Questi test sono attualmente in commercio, e da quest'anno dovrebbero essere disponibili in Europa.


È interessante notare che, il Dr. Schurgers ha verificato che, in base a questi test, quasi tutti siamo clinicamente carenti in vitamina K. E' particolarmente degno di nota il fatto che, negli studi, i pazienti con i più alti livelli di MGP inattivo hanno avuto la più alta probabilità di mote per malattie cardiovascolari.



"C'è sempre una certa quantità di proteine Gla che circola in forma inattiva il che, in biochimica, significa che è necessaria più di vitamina K per la sua attivazione", spiega il Dr. Schurgers.






Dosaggi raccomandati
Per evitare la carenza di vitamina K1, Dr. Schurgers raccomanda di mangiare almeno 200 grammi di verdura ogni giorno. Suggerisce inoltre di assumere vitamina K2 su base giornaliera, il che significa che dovremmo mangiare degli alimenti fermentati.


Mentre il dosaggio ideale deve ancora essere determinato, gli studi indicano che abbiamo bisogno di circa 360-500 microgrammi (mcg) di vitamina K2 al giorno. Non ci sono effetti collaterali noti a dosaggi più alti, di conseguenza si ritiene che sia meglio eccedere. Come minimo, sono necessari 45 mcg al giorno per cercare di scongiurare le malattie cardiovascolari, così come evidenziato nello studio Rotterdam, il primo studio che dimostra l'effetto benefico della vitamina K2. In questo studio, le persone che hanno consumato 45 mcg di K2 al giorno sono vissute sette anni in più delle persone che ne hanno assunto quotidianamente solo 12 mcg.


I cibi ricchi di K2 includono i latticini crudi come i formaggi duri e molli, il burro crudo e il kefir, così come le verdure fermentate tipo i crauti. Teniamo presente che il contenuto di K2 dei latticini e dei prodotti alimentari pastorizzati e provenienti da animali allevati intensivamente, tipici della maggior parte delle fonti commerciali, non è elevato per cui dovrebbero essere evitati. Solo i prodotti da animali nutriti con erba (non granaglie) sviluppano livelli naturalmente alti di K2.


Fino ad oggi non si trovano dati scientifici sul contenuto in vitamina K2 nei vari alimenti. Di seguito viene esposta una tabella con valori stimati.


Cibo
Vitamina K2
Natto (100 grammi di soia fermentata)1.000 mcg
Verdure fermentate (56,7 grammi)400-500 mcg
Maionese di uova intere197 mcg
Formaggio Brie (30 grammi)75 mcg
Miso10-30 mcg
Agnello o anatra (150 grammi)6 mcg
Fegato di manzo (150 grammi)5mcg
Tacchino, oca (150 grammi)5 mcg
Fegato di pollo (150 grammi)3 mcg


Da tenere presente che i cibi fermentati contengono una grande varietà di batteri diversi e solo alcuni, ad esempio il Bacillus subtilis, effettivamente producono la vitamina K2. È possibile aumentare il contenuto in K2 degli alimenti fermentati in casa propria, usando una coltura di avviamento specifica per ottimizzare il contenuto in vitamina K2.






 

Un messaggio...



L'ottimizzazione del livello di vitamina K ha un enorme potenziale per il miglioramento della salute, e si può raggiungere senza troppe difficoltà, soprattutto quando si opta per verdure fresche e alimenti fermentati.
Certo, si possono prendere integratori vitaminici, ma è molto più facile assumere la vitamina K2 dalle verdure fermentate. Credo che fare questo semplice passo sia una strategia nutrizionale davvero cruciale per l'ottimizzazione della propria salute.


Mentre la maggior parte, se non tutte le persone, in una certa misura possono essere carenti di vitamina K, quando è già stata loro diagnosticata una malattia cardiovascolare, si può essere assolutamente certi che vi è carenza, ed è necessaria  l'adozione di misure adeguate per assumere molte vitamine K1 e K2 per fare regredire alcuni dei danni subiti. Mangiare tanti ortaggi a foglia verde, in particolare cavoli, spinaci, broccoli e cavolini di Bruxelles, aumenta i livelli di vitamina K1 naturalmente.


Per la vitamina K2, la ricotta è una fonte eccellente. È inoltre possibile ottenere circa 200 mcg di K2 mangiando 15 grammi di natto ogni giorno. Si tratta di una piccola quantità, poco costosa, ma molti occidentali non riescono a gradirne il gusto e la consistenza. Se non si sopporta il gusto di natto che, oltretutto non è facile da trovare in commercio, si può provare con verdure fermentate a base di Bacillus subtilis, che produce elevati livelli di K2. Come ultima risorsa, si può prendere un supplemento K2 di alta qualità.


Occorre ricordarsi di assumere eventuali supplementi di vitamina K abbinati a grassi dal momento che, essendo la vitamina k liposolubile, non verrebbe assorbita senza di essi. Anche in questo caso, 45 mcg al giorno è il minimo indispensabile, ma si può arrivare fino a 500 mcg o anche molto più, in quanto non è mai stata riscontrata alcuna tossicità o effetti collaterali negativi.







giovedì 29 marzo 2018

Equiseto. Il potente rimedio per ritenzione idrica, caduta di capelli e osteoporosi

Equiseto. Il potente rimedio per ritenzione idrica, caduta di capelli e osteoporosi

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L’equiseto (Equisetum arvense) è una pianta appartenente alla famiglia delle Equisetaceae ed è l’unico superstite di una linea di piante che risale a trecento milioni di anni. E’ comunemente chiamato “coda di cavallo” perché il suo aspetto in qualche modo rimanda ad una coda di cavallo dato che non ha né fiori né semi e i suoi rami sottili assomigliano ai crini dei cavalli. E’ facilissimo da individuare e da trovare dato che cresce abbondantemente in prossimità dei fossati e dei torrenti, anche in altura.
Il suo utilizzo nella medicina popolare risale a più di 2000 anni fa e lo stesso medico romano Galeno lo consigliava come rimedio problemi ai reni e allavescica, artrite, ulcere sanguinanti e la tubercolosi. Nella medicina tradizionale cinese lo usano per la febbre, le infiammazioni oculari come la congiuntivite e disturbi della cornea, la dissenteria, l’influenza, i gonfiori e le emorroidi.

L’equiseto è efficace nel rafforzare le ossa

L’equiseto è la pianta col più alto contenuto di silicio, fondamentale nel metabolismo del calcio e la sua fissazione. Infatti è stato osservato che una carenza di silicio è associata a unghie, capelli e ossa fragili. Il silicio è indispensabile per la sintesi delle fibre di collagenepresente nella cartilagine e quindi se ne siamo carenti cominceremo a perdere progressivamente le cartilagini con tutti i dolori e disagi che ne conseguono. Una carenza di silicio favorisce quindi la demineralizzazione dell’osso e di conseguenza l‘osteoporosi, per questo assumere equiseto è utile per la salute delle ossa, nei postumi di fratture ossee e per rafforzare anche unghie e capelli.
L’osteoporosi colpisce spesso le donne in menopausa dato che esse vedono ridursi la produzione di estrogeni che promuovono l’attività delle cellule deputate alla costruzione del tessuto osseo, gli osteoblasti. E’ quindi consigliato bere una tisana di equiseto da bere 3 volte al giorno. E’ importante anche cambiare le proprie abitudini alimentari eliminando il latte e i formaggi, dato che si è dimostrato che possono favorire la perdita di minerali dalle ossa a causa dell’acidità indotta nell’organismo come spiegato in uno studio tedesco pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition.

L’equiseto è ottimo per gambe gonfie e ritenzione idrica

L’equiseto è una delle piante con il più grande potere diuretico ovvero possiede una grande capacità di eliminare l’acqua stagnante dal corpo al punto tale da aumentare la minzione fino al 30% in più della norma. Per questo motivo viene inserito in tutti i rimedi naturali dimagrantidato che si può osservare una perdita del peso in eccesso dovuta propria all’accumulo di liquidi.

Inoltre scompaiono le fastidiose caviglie e gambe pesanti e cellulite dovute al gonfiore e alla ritenzione idrica. E’ indicato anche in presenza di edema postraumatico (gonfiore dopo una botta), stati infiammatori ed infezioni delle vie urinarie (cistiti, uretriti, prostatiti), per l’espulsione della renella (piccoli calcoli renali piccoli di consistenza sabbiosa) e gotta.

Altre utili proprietà dell’equiseto

L’equiseto essendo ricco di sali minerali tra cui ferro è adatto a rivitalizzare l’organismo e utile nei casi di anemia e debolezza generale. Questa pianta è anche un ottimo ristoratore del tessuto polmonare danneggiato dopo la tubercolosi polmonare o altre malattie polmonari, dato che è ricco di acido silicico fondamentale per stabilizzare il tessuto cicatriziale.
L’equiseto è utile per arrestare il sanguinamento da ulcera o frenare un pesante sanguinamento mestruale. Può anche essere utilizzato come un gargarismo e sciacquare la bocca per mal di gola e gengive sanguinanti o ulcere della bocca.

L’equiseto aiuta a proteggere contro i depositi di grasso nelle arterie e la sua influenza sul metabolismo lipidico porta potenziale beneficio per problemi cardiovascolari. Infine recenti ricerche in Russia ha evidentemente dimostrato che equiseto è efficace nella rimozione di accumuli di piombo nel corpo che accade spesso nei fumatori.
Maria Treben, la famosa erborista che abbiamo nominato in merito all’Amaro Svedese, nel suo libro consiglia pediluvi a base di equiseto per eliminare la sudorazione eccessiva dei piedi. Per le indicazioni vedi più sotto alla voce bagni curativi dove invece di versare il contenuto nella vasca da bagno puoi versarlo in una bacinella insieme a dell’acqua dove immergerai i piedi per 15 minuti. Un altro modo è quello di frizionare i piedi con la tintura di equiseto.
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Per trattare la caduta dei capelli, il loro indebolimento e rafforzarli e stimolarne la ricrescita, oltre ad assumere l’equiseto per uso interno è consigliato massaggiare risciacquare i capelli sotto la doccia con il liquido del decotto di equiseto. Da eseguire alla fine dopo aver già fatto e sciacquato lo shampoo.

Controindicazioni

L’equiseto può essere controindicato in gravidanza e durante l’assunzione di medicinali per l’ipertensione. Può interagire con i farmaci diuretici e non va somministrato in caso di insufficienza renale. Assunto nel lungo periodo può portare a carenza di tiamina (vitamina B1).

Come assumere ed usare l’equiseto

Decotto. L’uso più comune è sotto forma di decotto preparato facendo bollire per 30 minuti, 50 grammi di equiseto fresco (o 20 grammi di equiseto essiccato reperibile in erboristeria) insieme a mezzo litro d’acqua. Filtrare. Bere 2-3 tazze al giorno.
Polvere. Si consiglia 1 cucchiaino (3 g) una o due volte al giorno prima dei posti in un po’ d’acqua o succo di frutta
Compresse. Da assumersi fino a 6 grammi/die circa, accompagnate da molta acqua (per stimolare la diuresi), lontano dai pasti.
Tintura madre. Si consiglia l’assunzione di 30 gocce per 2 volte al dì lontano dai pasti diluite con acqua.
Impacco esterno. Imbevere un panno con il decotto e applicarlo per fratture e distorsioni, ferite, piaghe, problemi di pelle.
Igiene orale. Far raffreddare una parte del decotto e usarla per fare gargarismi per la salute dei denti e curare le gengive infiammate.
Bagni curativi. Sono utili soprattutto a chi soffre di problemi alla vescica. In questo caso si versano 10 cucchiaini di equiseto secco in 1 litro d’acqua bollente, fai riposare per 10-15 minuti, filtri e poi versi il contenuto nell’acqua calda della vasca da bagno. Stare in vasca per almeno 15 minuti