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giovedì 23 febbraio 2012

stupore


Se non ritornerete come bambini…
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"Chi ha raggiunto lo stadio di non meravigliarsi più di nulla dimostra semplicemente di aver perduto l'arte del ragionare e del riflettere".
Planck,padre della fisica dei quanti

"Quando noi guardiamo un fenomeno fisico particolare, ad esempio una notte piena di stelle, sentiamo dentro di noi un messaggio che ci trascende e ci domina"
Carlo Rubbia

"schiera di coloro che hanno colto la bellezza che è propria della ricerca scientifica. Uno scienziato in laboratorio non è solo un tecnico: si trova di fronte alle leggi della natura come un bambino nel mondo delle fiabe"
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Marie Curie


Postato da: giacabi a 10:17 | link | commenti
bellezza, stupore, plank

domenica, 12 aprile 2009

L’Amicizia
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“Giussani e Habukawa sono agli antipodi geografici, culturali, linguistici, religiosi. Come fanno a essere così amici? «Ogni giorno i due pregano l'uno per l'altro» racconta Yagi. «La preghiera per la felicità non è solo per sé, ma anche per gli altri. Ogni giorno il professore prega per la figura di Kobo Daishi (il fondatore del buddismo Shingon; ndr) e per la figura di Maria».
Yagi ci spiega che prima di partire per l'Italia hanno cercato di presentare ai loro confratelli motivi e scopi del loro viaggio. Interviene Keitai Kavanishi: «Sono commosso. L'amicizia con voi rende più profondo il mio buddismo. Durante la partecipazione alla messa, c'è stata l'esperienza della gioia. E della malinconia. Possiamo sentire malinconia solo quando incontriamo qualcosa di vero».
Ninkay Ikegami: «Quando noi ci apriamo agli altri non ci sono guerre, perché troviamo i punti in comune. Così ha inizio il mondo ideale». Shinkay Uenomyo: «Ogni volta che parto dal Giappone avverto il problema della distanza che mi separa dagli altri a causa della lingua. Ma dopo questo incontro ho capito che è possibile comunicare, perché abbiamo lo stesso cuore. Bisogna lavorare per costruire il mondo ideale». È quasi una litania questa del "mondo ideale". Anzi è una giaculatoria, una preghiera, un rosario come quello che ci regalano alla fine delle serata insieme ai petali di loto, offerta e preghiera al Mistero.
Tre donne, tre piccole discrete e intense donne siedono intorno a noi e ascoltano. Si sono conosciute in viaggio; vengono, infatti, da città diverse del Giappone, benché abbiano in comune due uomini del Monte Koya. Dice Mieko Kawanishi: «Mi hanno colpito gli incontri al monastero della Cascinazza e con i Memores Domini. Segni di un cuore grande e puro. E della pace. Ringrazio per la vostra grande ospitalità umana, per la vostra musica sacra che tocca il cuore. Il vostro canto ci fa sentire con voi, uniti nel cuore». Kanae Ikegami, che per qualche giorno ha sofferto di uno strano senso di soggezione e timore: «Andavo da Giussani ed ero nervosa. Appena l'ho visto ho sentito che era un amico. Prima non capivo proprio niente di questo strano legame tra i nostri monaci e voi. Adesso so che siamo amici».
La nostra interprete, Wakako Saito, è in Italia da sei anni, inviata dal professore Habukawa a studiare la teologia cristiana e ad approfondire la conoscenza del movimento. Studia in università Cattolica e vuole dire anche lei qualcosa intorno a questa esperienza di buddisti che camminano in compagnia di cristiani: «È solo un'intuizione la mia, la sensazione che su questa scena di teatro che stiamo calcando insieme sta calando il sipario del primo atto. Non so cosa succederà nel secondo atto, ma so che sarà qualcosa di importante, di grande».
È venuto finalmente il turno di Shoken Habukawa, e il momento di rispondere a quella domanda rimasta in sospeso: suo padre e don Giussani, come fanno a essere così amici? «Mio padre mi diceva: "Vedi figlio mio, quando noi diciamo che è difficile comunicare con uomini di altri continenti a causa delle differenze linguistiche, culturali e religiose, in realtà diciamo cose superficiali. Se guardiamo un fiore nel campo, se lo guardiamo veramente, c'è uno stupore che nasce e che viene prima di ogni lingua e di ogni cultura. Ecco, voglio dire che il rapporto nasce da un dato che abbiamo in comune e che ci incute stupore, e quindi devozione. È per questo che siamo amici"».
Da:  http://tracce.it/   07/1996


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amicizia, stupore, giussani

domenica, 30 novembre 2008

Lo stupore
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 “Nessun uomo ha veramente misurato la vastità del debito verso quel qualsiasi essere che l'ha creato e che lo ha reso capace di chiamarsi qualcosa. Dietro il nostro cervello, per così dire, v'era una vampa o uno scoppio di sorpresa per la nostra stessa esistenza: scopo della vita artistica e spirituale era di scavare questa sommersa alba di meraviglia, cosicché un uomo seduto su una sedia potesse comprendere all'improvviso di essere veramente vivo, ed essere felice”.
Gilbert Keith Chesterton Autobiografia

Postato da: giacabi a 20:51 | link | commenti (3)
stupore, chesterton

mercoledì, 22 ottobre 2008

Lo stupore
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 « Vi sono esperienze che mostrano la straordinarietà della nostra situazione, cioè che soprattutto ci siamo e che il mondo c'è; e questo non è ovvio, è qualcosa di estremamente stupefacente che le cose ci si rivelino e che noi siamo in mezzo a loro. È stupefacente; in questa parola è contenuto lo stupore. Stupirsi significa non accettare nulla come ovvio. Materialmente il mondo resta uguale a prima, le medesime persone, le medesime stelle, e tuttavia c'è qualcosa di completamente cambiato».
Patocka


Postato da: giacabi a 20:12 | link | commenti
stupore, patocka


Lo stupore
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 "Lo stupore, la meraviglia di questa realtà che mi si impone, di questa presenza che mi investe è all'origine del risveglio dell'umana coscienza."

L. Giussani                      grazie a:stellanuova.


Postato da: giacabi a 19:46 | link | commenti
stupore, giussani

venerdì, 17 ottobre 2008

La fantasia
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La fantasia scaturisce dallo stupore senza il quale non saremmo veramente in grado di conoscere le cose ed amare la realtà
Chesterton

Postato da: giacabi a 14:48 | link | commenti
stupore, chesterton


Il meravigliarsi
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E ora descriverò l'esperienza di meravigliarsi per l'esistenza del mondo, dicendo: è l'espressione di vedere il mondo come un miracolo
Wittenstein


Postato da: giacabi a 14:34 | link | commenti
stupore, wittgenstein

giovedì, 28 agosto 2008

Lo stupore
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" Le persone viaggiano per stupirsi delle montagne, dei mari, dei fiumi, delle stelle; e passano accanto a sè stessi senza meravigliarsi.”
Sant'Agostino


Postato da: giacabi a 07:43 | link | commenti (1)
stupore, agostino

venerdì, 20 giugno 2008

L’educazione
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Bisogna insegnare agli adolescenti l'arte di ammirare: in ciò consiste, a mio parere, uno dei segreti dell'educazione.
Jean Guitton


Postato da: giacabi a 18:13 | link | commenti
educazione, stupore, guitton

martedì, 17 giugno 2008

La meraviglia
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  Il mondo non morirà mai di fame per la mancanza di meraviglie, quanto per la mancanza di meraviglia”
G. K. Chesterton

Postato da: giacabi a 16:53 | link | commenti
stupore, chesterton

domenica, 27 aprile 2008

Vivere è stupirsi
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L'avventura suprema è nascere. Così noi entriamo all'improvviso in una trappola splendida e allarmante. Così noi vediamo qualcosa che non abbiamo mai sognato prima. Nostro padre e nostra madre stanno acquattati in attesa e balzano su di noi, come briganti da un cespuglio. Nostro zio è una sorpresa. Nostra zia, secondo la bella espressione corrente, è come un fulmine a ciel sereno. Quando entriamo nella famiglia, con l'atto di nascita, entriamo in un mondo imprevedibile, un mondo che ha le sue strane leggi, un mondo che potrebbe fare a meno di noi, un mondo che non abbiamo creato. In altre parole, quando entriamo in una famiglia, entriamo in una favola.                                G. K. Chesterton, da Eretici,

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stupore, chesterton


Vivere è stupirsi
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Vivere non è entrare a nostro piacimento in un luogo previamente scelto, come si sceglie il teatro dopo cena; è invece trovarsi, improvvisamente e senza sapere come, gettati, immersi, proiettati in un mondo (...) questo mondo attuale. La nostra vita incomincia con la perpetua sorpresa di esistere senza nostro previo consenso, naufraghi in un universo non prescelto”.
Ortega y Gasset

Postato da: giacabi a 09:43 | link | commenti
vita, stupore

venerdì, 18 aprile 2008


Tornare Bambino
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Tornare bambino significa riportare nello spirito l'elemento nativo dell'essere; la capacità di imparare, di stupirsi, di piangere e di ridere, di temere e di amare.
(Paolo VI)


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stupore

mercoledì, 30 gennaio 2008

Il vero dramma della “chiesa moderna”

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Il vero dramma della Chiesa che ama definirsi moderna, è il tentativo di correggere lo stupore dell’evento di Cristo con delle regole. Qui sta la debolezza dell’annunzio cristiano oggi: ci sono troppe istruzioni per l’uso. Il metodo con cui il cristianesimo avviene e si trasmette non è un discorso con cui essere più o meno d’accordo, ma un avvenimento, un incontro umano, una cosa viva”.
Giovanni Paolo I


Postato da: giacabi a 18:46 | link | commenti
stupore, papa luciani

martedì, 08 gennaio 2008


Lo stupore e le regole
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 Il vero dramma della chiesa che ama definirsi moderna       [ il vero dramma dei cristiani che vogliono essere moderni ] è il tentativo di correggere lo stupore dell’evento di Cristo con delle regole . E’ una mirabile frase di Giovanni Paolo I (sarebbe stato provvidenziale quel suo mese di pontificato, anche solo per questa osservazione, di cui non si trova altrove l’equivalente). Cristo è un evento, un avvenimento, un fatto, che innanzitutto riempie di stupore.
L’irruzione di qualcosa di imprevedibile e di imprevisto – un avvenimento, un “evento” – desta innanzitutto stupore. E lo stupore è l’inizio di una reverentia, di un rispetto, di un’attenzione umile. Come in un bambino posto di fronte a una situazione nuova: in lui istintivamente si desta un senso di stupore e di rispetto umile e un po’ timoroso. Chi si sottrae allo stupore dell’avvenimento, e all’attenzione, alla venerazione, alla curiosità rispettosa e umile che l’avvenimento istintivamente suscita, diventa schiavo di regole. Chi tenta di sottrarsi all’avvenimento si fa inevitabilmente schiavo di regole.
Questo spiega molto bene la caratteristica del soggetto umano creato dalla mentalità moderna: grumo di segmenti, di particelle e di brandelli, come dicevamo. Ognuno di questi brandelli sussiste e procede perché segue delle regole: le regole dell’ufficio, della famiglia, le regole anche dell’andare in chiesa o in parrocchia. Quando ci si sottrae allo stupore, alla luce e al calore che l’avvenimento di Cristo accende, e in cui soltanto emerge la faccia o l’unità dell’io nei suoi vari aspetti (per cui essi arricchiscono l’unità e non la deprimono in divisione rappattumata), non si può evitare di assoggettare la propria vita, segmentata, alla schiavitù delle regole.
Questa osservazione ci richiama a Cristo che ha dato la vita per salvare l’uomo dalle regole dei farisei, dal fariseismo. Da quando Cristo è venuto, nei due millenni cristiani nessuna epoca è stata più farisaica della nostra. (..)
don Luigi Giussani Tracce ,febbraio 2000

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gesù, stupore, giussani

mercoledì, 21 novembre 2007

Lo stupore
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Chi non si meraviglia più di nulla ha perduto l’arte del ragionare e del riflettere
Max Planck - Wikipedia


 

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stupore

sabato, 10 novembre 2007

Lo stupore

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 «L'assoluto stupore è per l'intelligenza della realtà di Dio ciò che la chiarezza e la distinzione sono per la comprensione delle idee matematiche. Privi di meraviglia, restiamo sordi al sublime»

 Abraham Heschel

 


Postato da: giacabi a 21:58 | link | commenti
stupore


Lo stupore

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 «I concetti creano gli idoli di Dio, solo lo stupore afferra qualcosa»

san Gregorio di Nissa

 

 


Postato da: giacabi a 21:51 | link | commenti
stupore, gregorio di nissa


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